«Incredibile: conosceva tutto di me, poi ha mosso le mani e dal nulla si sono
materializzati anelli ed orologi»
Pietro Paolo Virdis racconta una carriera di gol, la passione per i vini e la
fede per il Guru asiatico
Sul quotidiano Libero di domenica 28 dicembre 2003, è pubblicata a pagina 24 una
lunga intervista a Pietro Paolo Virdis, famoso ex calciatore della Juventus e
del Milan. L'intervista si intitola «In India ho visto Sai Baba fare i miracoli»
e, oltre a domande di natura calcistica, contiene una parte concernente la fede
di Virdis per Sri Sathya Sai Baba, fede nata più di dieci anni fa che ha portato
Virdis a visitare l'India in molte occasioni. Virdis è stato ricevuto in
interview da Bhagavan Baba ed ha potuto assistere a miracoli e materializzazioni.
Quella che segue è la parte dell'intervista relativa a Sai Baba.
A proposito di religione, è Sai Baba quello nella
foto lì sul tavolo? «E' lui con mio figlio. Siamo suoi seguaci. Ho iniziato a interessarmi a lui
nel 1985, ai tempi del Milan».
E come? «Leggendo alcune riviste, in cui spiegavano che è la nuova incarnazione di
Dio sulla terra. MI hanno incuriosito, e mi sono documentato sempre di più.
Finché...»
Finché...? «Nel '90 ho preso la famiglia e siamo andati in India, per verificare se
quanto avevo letto era vero».
E l'ha incontrato? «Certo. Esce due volte al giorno e lo aspettano circa 30 mila persone. Devi
chiedere una interview, un incontro, e se sei fortunato te lo concede. A me è
andata bene».
Racconti, racconti. Le va? «Mi ha dimostrato di essere onnisciente e onnipotente».
Oplà. Scusi Virdis, ma come? «Sapeva tutto di me e della mia vita: ha detto chi ero, da dove venivo, cosa
avevo fatto, cosa cercavo...»
Beh, scusi la diffidenza: lei è Virdis, non uno qualunque. «Lo fa con tutti, e comunque ha parlato anche dei miei parenti e amici. E
poi... Poi ha compiuto dei miracoli davanti a me dimostrandomi di essere
onnipotente».
Mi-ra-co-li? «Muove le mani e materializza gli oggetti. Ecco, vede questi due anelli che
porto e l'orologio? Li ha creati lui dal nulla e me li ha regalati».
Virdis, non per essere irrispettosi. Però lo può fare anche un Tony Binarelli
qualunque... «Allora le racconto di più. Prende un oggetto, lo tiene davanti alla bocca,
soffia, lo smaterializza e lo rimaterializza sotto forma di un altro oggetto. Lo
ha fatto davanti a me, Perché mi guarda così?»
Boh, faccia lei. Sa... «Sì, lo so che le sembrerò pazzo, sa quanta gente me lo dice? Non si
preoccupi, sono abituato: è per questo che non ne parlo sempre volentieri. Ma se
solo una persona tra quelle le leggeranno l'intervista penserà: "Ma guarda cosa
dice Virdis, quasi quasi mi informo su Sai Baba", io sarò felice e realizzato».
Virdis, quante volte è stato in India? «Una ventina, ci tornerò la prossima estate. Mi dà serenità ed equilibrio».
Se lo avesse incontrato prima come sarebbe stata la sua carriera? Ci ha mai
penato? «No, ogni cosa avviene nel momento giusto. Evidentemente dovevo incontrarlo
in questi anni».