Sathya Sai Baba
Home | Chi è Sai
Baba |
Dialogando con Sai Baba |
Un incontro con Sai Baba |
Signore dei miracoli |
Lingodbhava |
Amore che cammina |
Discorsi importanti |
Lo scopo della vita |
Sai Baba e gli animali |
108 Nomi |
Il Gayatri Mantra |
La Realtà di Sai Baba |
Gioielli scelti |
Divine Parole |
Cinque Verità |
Io vi amo! |
Aforismi Sai Baba |
Questo dice Baba |
Sai Baba e Gesù Cristo |
Miracoli
| Articoli-News
|
Mahatma Gandhi (2 Ott 1869 - 30 Gen
1948)
Alcune citazioni di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba su Gandhi tratte dai Discorsi Divini.
«Gandhi era un avvocato e andò in Sud Africa nel 1893 per
una causa che aveva davanti alla Corte di Giustizia di allora. Aveva 24 anni e
vide come gli indiani erano trattati in quel paese, e si chiese: «Quale la
differenza fra un uomo ed un altro? Potevano esserci differenze negli ideali,
nel potere acquisito, nell'educazione, ma l'umanità era una e quel tipo di
umiliazione a cui gli indiani erano sottoposti non era giustificabile». Iniziò
così una campagna a sostegno della verità. S'incontrò con il primo ministro,
generale Smart, al quale fece presente quelle cose. Il generale Smart chiese a
Gandhi: «Caro amico per quale ragione vuoi fare questa campagna?» Gandhi
allora gli aprì il suo cuore e gli spiegò che ci potevano essere differenze in
termini di potere e di valore, ma che l'umanità é l'umanità e non si dovevano
fare differenze, umiliare ed offendere alcun uomo in quel modo. Il generale
Smart allora gli disse: «Ebbene amico, é vero che gli indiani sono umiliati in
questo Paese, ma nel vostro Paese milioni e milioni di esseri sono trattati
come intoccabili! Quando si vedono queste cose nel tuo stesso Paese, come fai
a darci consigli su come dobbiamo trattare la tua gente?» Queste parole furono
come un fulmine a ciel sereno e toccarono profondamente il cuore di Gandhi che
abbassò la testa e si disse: «Quando abbiamo così tanti difetti come possiamo
pretendere di correggere gli altri! Questo primo ministro mi ha aperto gli
occhi!» Gandhi era uno che cercava la verità e da essa fu trasformato.
- Sri Sathya Sai Baba, Divino Discorso del 15.08.1985 «La madre di Mahatma Gandhi
Tutti voi conoscete bene Putli Devi (Putlibai).
Trascorreva tutto il suo tempo immersa nella contemplazione di Dio. Osservava
sempre lo stesso voto, ossia, ogni giorno non avrebbe mai mangiato prima del
canto del cucù. Tuttavia un giorno il cucù non cantò. Il figlio non riuscì a
sopportare la vista del digiuno di sua madre per così tanto tempo. Così egli
si nascose dietro la casa e si mise ad imitare il verso del cucù. Poi andò
dalla madre e la pregò: “Madre! Il cucù ha cantato, ora puoi mangiare!” Allora
la madre provò un immenso dolore e disse, “Un bugiardo così è nato dal mio
grembo? O Signore! Che peccato ho mai commesso? Mostrami un rimedio per
espiare il terribile peccato che mi ha portato a generare un simile bugiardo.”
E pianse sconsolata. Vedendo il suo sconforto il figlio si sentì in colpa.
“Sono io che ho causato una simile sofferenza a mia madre?” si chiese,
sentendosi altrettanto afflitto. Da quel momento in poi il figlio fece una
promessa solenne a se stesso , “D’ora in poi non dirò mai più una falsità”.
Questo ragazzo era il Mahatma Gandhi. Da quel giorno disse solo la verità e
mai più pronunciò parole di menzogna.»
- Sri Sathya Sai Baba, Divino Discorso del 19.11.2000
«Ogni singolo uomo dovrebbe con l’istruzione riempirsi di compassione. A
che serve essere colti se poi non si è comprensivi verso gli altri? Non
bisogna indurire il proprio cuore. Una volta, Gandhi si sentì molto triste a
causa di questa durezza. Un inglese gli chiese: "Che cos’hai, Gandhi? A che
cosa stai pensando?" E Gandhi rispose: "Alla durezza di cuore che l’istruzione
instilla. Il cuore, il cuore umano si sta indurendo giorno dopo giorno. Quanto
più la gente è colta, tanto più ha un cuore di pietra. Non si può chiamare
istruzione questa". Bisogna che il cuore si ammorbidisca; è l’amore che deve
muoverlo e il senso del Divino che va esaltato. Ogni essere umano dovrebbe
trasformare il proprio cuore, riempiendolo di compassione. Questa è la cultura
che davvero serve oggi. Qualcuno penserà: "Ma io ho studiato, ho preso delle
lauree di tutto rispetto".» «Una volta Gandhi aveva in mano un libro e piangeva. Lo stava leggendo in
una stanza e piangeva dicendo che quel libro non era buono. A quel punto entrò
un signore inglese che disse: “Che cosa c’è, caro Gandhi? Perché piangi?” Egli
rispose: “Sono dolente perché il cuore dell’educazione è il carattere, ma
l’educazione di oggi è tutta asprezza. A causa dell’insorgere di una simile
educazione, il mio Paese potrebbe deteriorarsi molto. Dovrebbero esserci
parole dolci e pacate”.»
Sai Ram
Fonte:
http://groups.msn.com/SriSathyaSaiBaba/general.msnw?action=get_message&mview=1&ID_Message=1868
- 02.10.03 |