Compleanno di Krishna (Krishna
Janamashtami) - Parte 1
Una narrazione di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
KRISHNA JANAMASHTAMI

Nascita di Krishna
"Krishna è nato
durante il Krishna Paksha (quattordicesima notte del mese dopo la luna buia). La
effulgenza del Signore può essere vista meglio quando é buio. In un mondo pieno
di disordini, Krishna si è incarnato per ristabilire l’ordine. Egli è nato nel
giorno di Ashtami. Ashtami ha a che fare con le preoccupazioni e le difficoltà.
Quando sorgono i problemi? Quando ci si scorda dell’esistenza del Dharma.
L’avvento di Krishna significa quindi la rimozione del buio, la fine dei
problemi e il ripristino della Suprema Saggezza." Sai Baba, SS, 10/99, Ultima
pagina.
Il Nome KRISHNA
"Il Saggio Garga fu
molto rispettato sia dai Pandavas che dai Kauravas. Egli fu il Kula Guru
(precettore del clan) degli Yadavas. Era molto istruito, avendo una profonda
conoscenza di tutte le sacre scritture. Possedette inoltre grandissima saggezza.
Per questo motivo Nanda e Yashoda lo invitarono a casa loro affinché desse il
nome al loro bambino appena nato.
Gli esseri Incarnati
hanno di solito la carnagione di colori diversi: Shukia (bianco), Aruna
(arancio) o Pita (giallo). Nel caso di Krishna la carnagione era di colore
scuro e per questo Garga considerò il nome Krishna (nero) come il più
appropriato. Dopo avere dato il nome al fanciullo, Garga, prima di lasciare la
casa di Nanda, predisse molte delle cose che sarebbero accadute durante la vita
del ragazzo." Sai Baba, SS, 9/2001, p. 259
Compleanno di
Krishna
"Krishna nacque il 20
Luglio del 3227 A.C. alle tre della mattina."
Sai Baba, Summer
Showers in Brindavan-1979, p. 159

Significato del Nome
Krishna
"Il significato del
nome Krishna deve essere compreso in modo corretto.
'Krish' + 'Na' =
Krishna. La
radice ‘Krish’ fa riferimento ad una persona che coltiva la purezza del proprio
cuore. 'Karsh' + 'Na' é un altra interpretazione ed indica che Krishna é Colui
che attrae ('Karshati iti Krishnah'). Infatti Krishna attrae la gente non solo
con la sua incomparabile bellezza, ma anche per la dolcezza della Sua musica, e
la grazia del Suo modo di danzare, i Suoi scherzi allegri e le Sue belle parole.
Krishna, con i Suoi modi affascinanti, sapeva trasformare la rabbia delle Gopi
verso di lui a causa dei suoi scherzi, in qualcosa di sempre divertente." Sai
Baba, SS, 10/94, pp. 259 &260
"Riferendosi a
Krishna Avatar, i Pundits hanno dato diverse interpretazioni per il Suo nome. Le
lettere nella parola Krishna - ka, ra, sha, na ed a – sono state interpretate
come indicative dei gloriosi attributi di Krishna. 'Ka' sta per 'Kamalakanta'
(Signore di Lakshmi). Altri significati dati alle lettere sono: Kamaleshwara e
Kamalagarbha, Signore del Loto o Colui dal cui ombelico é nato il fiore del
Loto. Egli è anche conosciuto come 'Kamalabandhu' (parente del Loto). Il
significato di queste interpretazioni è che quando il Signore si manifesta in
noi, il cuore sboccia come un fiore di Loto di fronte al sole. 'Ka' quindi
rappresenta anche il principio del Sole. 'Ra' rappresenta il principio della
gioia. 'Sha' rappresenta Vishnu, la sorgente di ogni ricchezza e prosperità.
'Na' significa l’Avatar Narasimha, combinazione di uomo ed animale in una unica
entità. 'A' sta per 'Akshara swarupa', Sua qualità eterna e indistruttibile. Da
queste lettere del Nome, i dotti hanno ricavato i divini attributi di Krishna
come Avatar. Altre persone considerano Krishna come la vera incarnazione della
beatitudine (Ananda.)" Sai Baba, SS, 9/86, p. 205
Tripli Attributi di Krishna
"Krishna è
onnipresente. La parola Krishna ha tre significati:
'Krishiti iti
Krishna': (L’uomo che è stato Krishna). Il cuore è il campo che deve essere
ripulito dalle cattive qualità e riempito di Amore dopo avere seminato i semi
del Nome del Signore. La figura di Krishna incoraggia i devoti a fare questa
cosa.
'Karshati iti
Krishna': (Krishna è Colui che attrae). Krishna ha il supremo potere di
attrazione. Con le Sue parole, la Sua musica, e tutte le Sue azioni Egli attira
a Sé tutte le persone. Questo stesso potere di attrazione è potenzialmente
presente in tutti. Quindi, potenzialmente, tutti sono Krishna.
'Krushyati iti
Krishna': (Krishna è colui che dona Beatitudine). Tutti sono alla continua
ricerca della felicità. Il Divino, che é l’incarnazione della Felicità, é in
voi." Sai Baba, SS, 9/97. p. 229

Importanza del Nome
di Krishna
"Krishna è il nome
che significa tutti i nomi (di Dio), il pensiero che comprende tutti i pensieri,
l’Azione che comprende tutte le azioni. Utilizzate questa festa che commemora la
Nascita di Krishna per accrescere la vostra Bakthi (devozione)." Sai Baba,
SSS, Vol.
IX, p. 115
Potenza del Nome di
Krishna
"La potenza del Nome
Divino é tale che può trasformare in nettare il più potente dei veleni. Un
esempio di questo lo troviamo nella vita di Mira. Mira era una regina, talmente
assorbita dalla Sua devozione per Krishna, che avrebbe potuto cantare e danzare
con tale enfasi da non curarsi del posto dove si trovava, sia che si trattasse
di un palazzo o di un affollato bazar. Suo cognato, che era furioso per il Suo
comportamento, a suo dire, indegno di una regina, non era assolutamente
consapevole di quanta devozione si celasse dietro tale comportamento. Nei
momenti in cui danzava, Mira non aveva più alcuna consapevolezza del proprio
corpo ( Un vero devoto dovrebbe sempre essere completamente libero dal senso
dell’IO e del MIO). Convinto che la condotta di Mira gettasse il discredito sul
prestigio e sulla reputazione della famiglia reale, suo cognato decise di
liberarsi di Lei facendole bere una tazza di latte avvelenato. Avendo dedicato
anima e corpo a Krishna, Mira era solita offrire al Suo Signore qualunque cibo
prima di assumerlo. Offrì quindi il Latte che le era stato preparato a Krishna
prima di consumarlo. Il Signore assorbì tutto il veleno contenuto in esso e fece
diventare il latte puro. In questo modo Mira dimostrò al mondo la potenza del
nome del Signore e la grandezza della Sua devozione. Molto pochi in questo mondo
cercano di scoprire l’importanza del Nome, in che modo debba essere pronunciato
e tutta la Sua potenza. La massima autorità per conoscere la Gloria del nome del
Signore é la Bhagawatham." Sai Baba, SS, 4/92, p. 60

Mantra dell’offerta a
Krishna
"Nel fare un offerta
a Krishna, il Mantra che si deve usare é 'Kleem Krishnaaya Govindaaya
Gopi-jana-vallabhaaya Swaaha.' E’ molto interessante comprendere il vero
significato di questo Mantra. "Kleem; significa la terra (Prithvi) che è il
primo dei 5 elementi. 'Krishnaaya' significa acqua (Jala). 'Govindaaya'
significa fuoco (Agni). 'Gopi-jana-vallabhaaya' significa aria (Vaayu).' Swaaha'
significa Spazio (Akaasha). Il Mantra ci mostra tutti e cinque gli elementi del
Cosmo come manifestazione di Dio. Il Cosmo non potrebbe esistere senza questi
cinque elementi che sono onnipervadenti. Ne consegue che non c’è spazio nel
cosmo dove Dio non sia immanente. Le Gopi, attraverso questo Mantra, veneravano
Dio come il Divino onnipresente nel cosmo. Quindi, in ogni atomo, in ogni
particella, il Divino è presente in ogni momento." Sai Baba, SS, 2/98. p. 38
L’isegnamento di
Krishna
"L’Amore é l’essenza
della Dottrina di Krishna (Krishna Tatvam) ed é associato con il Divino. L’amore
del mondo (amore materiale) non può neanche essere paragonato all’Amore Divino
(Prema). Il termine Prema é usato nel parlare corrente per far comprendere
meglio il significato degli attaccamenti alle cose del mondo. Normalmente la
gente è più attaccata ai nomi e alle forme che allo spirito interno delle cose.
Per superare questo attaccamento esteriore, è essenziale coltivare l’Amore nella
sua forma più pura. Non esiste strada più grande verso Dio che la strada
dell’Amore. Per poter manifestare questo amore, la prima cosa da fare é
liberarsi da ogni forma di egoismo e di interesse personale." Sai Baba, SS,
9/92, p. 218
"Sebbene Krishna
vivesse e si muovesse tra ogni tipo di persone, si divertisse e giocasse con
loro, non era attaccato a nessuno. Era sempre contento, sempre gioioso con
tutti. Era al di là di ogni qualità e libero da ogni forma di egoismo. Egli era
un sovrano senza corona. Infatti, pur avendo conquistato molti regni, non
governò mai alcuno di questi, lasciando ad altri una tale incombenza. Era
completamente libero da ogni desiderio e qualunque cosa facesse, lo faceva
sempre avendo di mira il bene degli altri. In questo modo, rivelò la Sua
Divinità." Sai Baba, SS, 9/89, p. 230
Il Mistero di Krishna
"Il mistero ed i
miracoli di Krishna sono al di là di ogni possibile descrizione. Egli era il
Tutto e l’abitatore del cuore di ognuno. Non c’era spazio in Lui per qualunque
discriminazione basata sulle differenze religiose."
Sai Baba. SS,
10/96, p. 258
Scopo della incarnazione di Krishna
"Il Divino si incarna
di era in era per proteggere i virtuosi, punire i malvagi e ristabilire il
Dharma. Krishna é passato alla storia per avere distrutto molti malvagi. Se si
osservano attentamente gli avvenimenti della vita di Krishna ci si renderà conto
che tutti questi malvagi trovarono la loro fine a causa della loro crudeltà."
Sai Baba, SS, 10/94, p. 260
"Questi fatti sono
avvenuti verso la metà del Dwapara Yuga. Incapaci di sopportare ulteriormente le
atrocità commesse sulla gente per bene da governanti malvagi, le Dee della terra
pregarono il Signore in molti modi. Allo scopo di offrire conforto alle Dee
straziate dal dolore, il Signore disse: “Divinità! Potete tornare
tranquillamente sulla terra. Io farò ciò che deve essere fatto. Le vostre
preoccupazioni molto presto finiranno." Dopo averLe incoraggiate con queste
parole, il Signore rimandò le Madri sulla terra. Da quel momento in poi, il
Signore convocò tutti i Deva (abitanti del mondo celeste) e comunicò loro che
intendeva incarnarsi come membro del clan Yadava." Sai Baba, SS, 10/94, p.
253

L’avvento di Krishna
fu per concedere la Libertà
"Krishna nacque nel
giorno di Ashtami (l’ottavo giorno del mese lunare). Fin dalla nascita dovette
affrontare preoccupazioni di ogni genere. Da quel momento chiunque serbasse il
Nome del Signore nel suo cuore fu libero da ogni vincolo. Vasudeva fu un
prigioniero, ma nel momento in cui Devaki appoggiò il bambino Krishna sulla
testa del marito, divenne libero. Nel momento in cui il Signore toccò la sua
testa, le catene di Vasudeva scomparvero. Fino a che ebbe Krishna sulla sua
testa e fino a quando depositò il fanciullo a Repelle in casa di Nanda, egli fu
libero. Abbandonò il fanciullo nella casa di Yashoda e poi fece ritorno nella
sua prigione tornando ad essere prigioniero come prima. Quale è il significato
interiore di questo episodio? Fino a che i pensieri divini riempiono la
tua mente, non c’è schiavitù. Ma se abbandoni il Signore diventi nuovamente
schiavo." Sai Baba, SS, 9/93, p. 227
Attributi
dell’Avatar Krishna
Fra tutti gli
Avatars, Krishna é la incarnazione più affascinante. Perfino la parola
'Krishna' significa ‘colui che attrae’. Sai Baba, SS, 9/89, p. 231
"L’Avatar Krishna é
salutato come un "Purna Avatar", paragonato a tutti gli Avatars precedenti.
Vyasa riuscì ad ottenere la pace della mente solo quando, su suggerimento del
saggio Narada, cominciò a scrivere le storie delle gloriose incarnazioni del
Signore (descritte nella Bhagawatam). Tutti i suoi scritti precedenti, inclusa
la codifica dei Veda e la scrittura dei Puranas non erano riuscite a conferirgli
alcuna pace " Sai Baba, SS, 10/94, p. 262
"L’incarnazione di
Krishna affermò la dottrina dell’Amore Divino, come manifestato dalle Gopikas."
Sai Baba, SS, 8/95, p. 229
"Sebbene tutte le
incarnazioni siano state Divine, Krishna Avatar fu veramente speciale, nel senso
che trascorse tutto il suo tempo sempre sorridendo e sempre pieno di amore. Non
era mai arrabbiato, ma sempre sorridente. Questa è la principale qualità di Dio.
Dio non ha traccia di Ego o orgoglio o gelosia di nessun genere. Tali sacre
qualità sono ora presenti di nuovo nell’Avatar SAI BABA. In nessuna altra
incarnazione si è mai verificata una situazione del genere. Sebbene la Divinità
sia la stessa in tutte le incarnazioni, ciascun Avatar si è espresso sulla base
delle circostanze di quel momento storico. Per questo dovreste avere una fede
totale in Dio." Sai Baba, SS, 9/98, p. 229
Differenza tra gli
Avatar Rama e Krishna
"Rama Avatar, per
esempio si comportò sempre come se fosse soggetto alla Maya (illusione), ma
promosse il Dharma per accrescere il benessere del mondo intero. L’Avatar
Krishna fu decisamente diverso. Tenendo la Maya sotto controllo, manifestò il
suoi Leelas (azioni miracolose). Per questo motivo Vyasa, nella Sua Bhagavatam,
descrisse Krishna come 'Leelaamaanusha Vigrahah' (Il Divino che si manifesta
come uomo per realizzare i Suoi Leelas). La Bhagavata ha descritto in dettaglio
i Leelas di Krishna e proclamò la Sua Gloria al mondo. Durante il suo periodo di
Avatar, Krishna, non solo realizzò molte meravigliose azioni, ma insegnò anche
al mondo la Suprema Saggezza. Aveva trasceso i tre Gunas, ma, per amore della
salvezza del mondo, si comportò sempre come se ne subisse l’influenza e rese
felice il mondo con le Sue azioni. Tutto ciò che Krishna realizzò, sia in
termini di azioni che di pensieri, fu sempre fatto per il bene ed il benessere
del mondo." Sai Baba, SS, 9/90, p. 226
"Quando il Dharma
stava mostrando segni di declino, Rama apparve per proteggere la terra, Sua
moglie e la giustizia (Dharma). Fu per questi tre precisi motivi che Rama si
manifestò come Avatar.
Al tempo in cui
Krishna si incarnò come Avatar, le forze del male erano cresciute oltre ogni
misura. Krishna non fu mai molto distratto dalla terra e da Sua moglie. Tutta la
Sua attenzione fu concentrata sul Dharma. Quando il Dharma é saldamente
affermato, la terra ed il Dharma-Patni (moglie) sono anche essi abbondantemente
protetti.
In questo contesto, Rama viene descritto come 'Maaya Maanusha Vigraha' ('Maaya
in forma umana). Nella storia di Rama, è riportato che si lamentò moltissimo per
la perdita di Sita. Nell’Avatar Krishna la situazione è molto diversa. Sono le
donne ad essere in sofferenza per Amore di Krishna.
In Rama Avatar, Rama
fu spinto a prendere le armi contro i malvagi. In Krishna Avatar, Krishna
provocò il conflitto e combatté contro i malvagi.
In Rama Avatar, il
dovere viene prima della gioia. In Krishna Avatar, la gioa viene rima del
dovere.
Vista in questo modo,
la differenza tra il Maya-avatar Rama e il Leela-avatar Krishna, sono solo
apparenti. Krishna fu sempre immerso nella beatitudine. Sia che presenziasse ad
una sepoltura o si trovasse sul campo di battaglia o in un’oasi di pace, rimase
sempre lo stesso. Krishna, in piedi tra due immense armate, cantò una canzone
eterna. Questa é la Gita, che appunto significa Canzone." Sai Baba, SS, 9/90,
p. 229
"Nel Treta Yuga, c’era una netta separazione tra elementi Divini e demoniaci. Al
tempo di Rama gli elementi Divini erano ad Ayodhya e Kishkinda mentre le forze
demoniache erano a Dandakaranya. I due elementi erano in regioni ben separate.
Rama intraprese una Guerra contro i Raakshasas (demoni) in Dandakaranya
(foresta) per proteggere i Rishis (saggi). Questo è il significato interiore
della figura di Rama Avatar nel Treta Yuga.
Nel Dwapara Yuga, gli
elementi divini e quelli demoniaci, nominalmente, I Pandavas e i Kauravas –
erano nello stesso regno. In questa situazione, Krishna contrappose la Sua
armata ai Karauvas e senza usare personalmente alcuna arma, diede il Suo aiuto
ai Pandavas nella grande battaglia del Kurukshetra. Egli usò ben altro come
strumenti.
Oggi queste stesse
forze divine e demoniache si combattono in ogni essere umano. Questo è il
marchio del Kali Yuga. Nel Treta Yuga, Rama combattè personalmente la battaglia.
Nel Dwapara Yuga, Krishna coprì il ruolo di testimone, usando ben altro come
Suoi strumenti. Egli non si impegnò mai personalmente nella battaglia." Sai
Baba, SS, 1987, p. 183
Ruolo primario di
Kishna
"Il ruolo primario di
Krishna fu quello di insegnante. Egli insegnò la Gita ad Arjuna. 'Sii
semplicemente il mio strumento!' dichiarò Krishna: "Usando te come strumento, io
sto riformando il mondo intero.' Tutti gli insegnamenti del Divino si
riferiscono al Dharma (giustizia) e a Prema (amore). Le Gopi pregavano Krishna
affinché non abbandonasse mai i loro cuori nei quali lo avevano collocato."
Sai Baba, SS, 9/90, p. 228
Il
ruolo di Krishna nel gioco Cosmico
"Quando Krishna fece
il Suo avvento sulla terra, anche Lui dovette interpretare la sua parte secondo
il Suo ruolo. Mentre Shishupala cercava di rinchiudere Krishna, Egli, quando
giunse il momento, lo legò e lo distrusse usando una lunga fune. La Bhagavatam
racconta la storia di come Krishna fuggisse ripetutamente nei suoi incontri con
Jarasandha. Come può l’Onniscente, l’Onnipotente e Onnipresente Signore sparire
da ogni luogo? Dove mai potrebbe nascondersi? Questa si che è una bella domanda
!!
Se si ha fede nei metodi del Signore e si ricerca sempre la Sua
volontà, il Signore può essere compreso e sperimentato.
Prendiamo l’esempio
di Draupadi nel Mahabharata. Alla corte di Duryodhana, sebbene essa fosse
umiliata e disonorata dallo stesso Duryodhana e Dushaasana, Krishna, in accordo
con il ruolo che si era attribuito, non intervenne perché entrambi erano già
destinati a perire per mano di Bhima.
Durante la sua vita
Krishna fu soggetto ad attacchi di accuse da parte di molte persone crudeli. Ma
il Divino non conosce né piaceri né dolori. Le persone crudeli soffrirono per le
conseguenze delle loro azioni secondo il loro destino.
Quando in una recita
ad un attore viene assegnato un certo ruolo, Egli studia la intera recita per
conoscere perfettamente tutta la storia. Ma mentre ricopre il suo ruolo, deve
recitare in ogni scena solo la sua parte, come richiesto nel testo, senza tener
conto degli altri ruoli che pure egli conosce. Egli deve adattare la sua azione
a ciò che il suo ruolo richiede in ciascuna scena recitata. Allo stesso modo, il
Signore, una volta che abbia assunto un ruolo nel gioco cosmico, in ogni
situazione, deve comportarsi secondo ciò che è appropriato e secondo le regole
del gioco." Sai Baba, SS, 12/94, p. 310
Discendenza di
Krishna
"L’antesignano del
clan Yadava é Yayaati. Il suo figlio più anziano fu conosciuto con il nome di
Yadu. I discendenti di Yadu, con il passare del tempo, divennero noti con il
nome di Yadavas. Tra gli Yadavas, c’era un capo di nome Ahuka, che fu una
persona giusta e votata alla Verità. Le persone che fanno parte della leggenda
di Krishna appartengono tutte alla discendenza di Ahuka. Ahuka ebbe due figli
- Devaka e Ugrasena. Kansa fu il figlio di Ugrasena. Devaki fu la figlia di
Devaka. Kansa non ebbe alcuna sorella, ma nutrì un profondo affetto per la
cugina Devaki, che trattò sempre come fosse una sua sorella diretta." Sai
Baba, SS. 10/94, p. 253

Avvertimento di
Krishna a Kansa prima della Sua incarnazione
Nel
clan Yadava, c’era uno dei satrapi del regno Yadava. Vasudeva era noto come una
persona molto presa dalle sue parole sempre molto impegnate. Ugrasena e Kansa,
dopo lunghe ricerche scelsero Vasudeva come possibile marito per Devaki.
Vasudeva aveva già una moglie di nome Rohini. A quei tempi non c’era alcuna
restrizione riguardo alla poligamia. Poichè dal matrimonio con Rohini non erano
nati figli, Vasudeva fu d’accordo a sposarsi con Devaki.
Dopo il matrimonio,
Kansa preparò il suo cocchio per condurre personalmente Vasudeva e Devaki a casa
loro. Kansa stesso guidava il cocchio sentendo nel suo cuore un oscuro
presentimento ed essendo molto addolorato per la separazione dalla sua amata
cugina. Devaki era cara a Kansa come il proprio respiro vitale. Quando stavano
per lasciare la casa paterna, Devaki ricevette molti doni preziosi da parte di
Ugrasena, oltre ad una scorta di elefanti, cavalli e guardie.
Mentre il cocchio
procedeva in grandissima pompa, all’improvviso una voce tonante fu udita dal
cielo: "Tu sciocco!! Non sai quale destino ti attende. Colui che ti ucciderà per
i tuoi misfatti, nascerà come ottavo figlio di tua sorella." Detto questo, la
voce scomparve.
Quando Kansa udi
queste parole fu preso da grandissima rabbia e saltò giù dal cocchio, afferrò
Devaki, sfoderò la spada con la intenzione di tagliarle la testa. Vasudeva, che
era la incarnazione stessa della pace, verità e giustizia afferrò le mani di
Kansa e gli chiese perché mai fosse così preoccupato riguardo la possibilità di
dover morire. "La morte é inevitabile sia che avvenga oggi, sia nel prossimo
futuro. Qualunque cosa tu possa fare, quando sarà il momento la morte verrà e ti
scoverà anche se ti nascondi nella più remota foresta. Tutti gli esseri sono
destinati a morire.
Kansa!
La voce eterea ha
dichiarato che la morte ti prenderà attraverso le mani dell’ottavo figlio di
Devaki, ma non immediatamente. Ci sono molti anni di fronte a noi prima che
nasca l’ottavo figlio. Non è degno di te perdere il controllo in questo modo.
Lascia stare la fanciulla che hai sempre amato come una sorella. Io ti
consegnerò ogni fanciullo nato da lei." Udito l’impegno di Vasudeva, Kansa
comprese che le sue parole erano vere e lascio Devaki dalla sua stretta, poi
fece ritorno al Suo palazzo senza risalire sul cocchio.
Vasudeva e Devaki
raggiunsero la loro casa con il cuore pieno d’angoscia. Man mano che i giorni
passavano, Kansa era sempre più preoccupato per ciò che gli era stato
predetto. Un giorno il saggio Narada venne a trovarlo. Dopo avere parlato di
argomenti generali, prima di lasciare Kansa Narada disse: "Tu sei molto sciocco
e non sei assolutamente consapevole della tua reale condizione. La voce eterea
ha detto che l’ottavo figlio di Devaki sarà il tuo giustiziere, ma tu non sai
esattamente da quale dei figli potrà venire la tua morte. Tutti potrebbero
essere il tuo giustiziere.
Da quel momento
l’angoscia e la paura di Kansa crebbero a dismisura. Egli ordinò a Vasudeva di
portargli ogni fanciullo nato da quel matrimonio. Fu così che uccise sei dei
bambini nati, trafiggendoli personalmente non appena gli furono portati.
Quando Devaki fu
incinta per la settima volta, Narayana fece tutto ciò che c’era da fare per
mantenere la promessa fatta alla Madre Terra. Per promuovere il benessere del
mondo, ristabilire il Dharma nell’Umanità, per sostenere la verità e insegnare
all’umanità la devozione a Dio, il Divino processo della incarnazione di un
Avatar doveva essere avviato. I Deva nacquero come Yadavas. Vishnu richiamò a
Sé tutta la sua onnipervadente Yoga-Shakti (energia cosmica), e disse "Procedi
immediatamente e penetra nel grembo di Yashoda." Il Signore indirizzò Adishesh
(Il Divino Serpente) a Gokulam per entrare nel ventre di Rohini (moglie anziana
di Vasudeva) mentre Lui stesso penetrò nel ventre di Devaki." Sai Baba, SS,
10/94, pp. 253 & 254.
La nascita di Krishna in
prigione
"Durante la
settima gravidanza di Devaki, il Signore trasferì il feto nel ventre di Rohini e
fece in modo che Kansa fosse informato che Devaki aveva avuto un aborto. Fu così
che Krisna fece il Suo avvento durante la ottava gravidanza di Devaki.
Aspettandosi un
pericolo mortale dall’ottavo figlio di Devaki, Kansa fece rafforzare la guardia
alla prigione di Vasudeva e Devaki tenendo personalmente le chiavi.
Devaki diede alla
luce un bambino nel giorno di Ashtami (ottavo giorno dopo la Luna nuova) nella
costellazione di Rohini. Il fanciullo nato era il Signore stesso con tutta la
sua effulgenza e tutte le caratteristiche di Vishnu. Sul petto del fanciullo
c’era infatti il neo Srivasta e l’ornamento Kaustubha risplendeva. Devaki e
Vasudeva congiunsero le loro mani in segno di adorazione, accecati dalla
effulgenza del fanciullo Divino. Essi sentivano che le loro vite erano state
redente dalla nascita del Signore, che potevano vedere con i loro stessi occhi.
Avvicinandosi al Divino fanciullo, dopo avergli accarezzato mani e piedi, Essi
così pregarono: "Grazie a questa nostra grande fortuna tu sei nato come nostro
figlio. Purtroppo non siamo in grado di proteggerti. Devi usare i tuoi poteri
divini per uscire da questa prigione con ogni mezzo. Mentre Vasudeva era seduto
vicino al fanciullo e pregava comparve improvvisamente un cesto. Dopo avere
posto il bambino nella cesta egli guardò la porta della prigione rendendosi
conto che era aperta. Le vie del Signore sono meravigliose e misteriose, pensò
Vasudeva. Egli scivolò fuori dalla prigione e trovò le guardie addormentate.
Fuori il tempo era terribile e c’era un fortissimo temporale. Il fiume Yamuna
era in piena. Egli pregò ancora Narayana perché non ci fossero impedimenti
mentre egli tentava di proteggere il Divino fanciullo. Lo Yamuna gli premise di
passare. Poi raggiunse la casa di Nanda. In quello stesso giorno Yashoda aveva
partorito un bambino ed era priva di sensi. Il fanciullo non era altri che
Maayaa-devi. Quando era nato, sia Nanda che Yashoda erano come in uno stato di
trance. Lasciando il piccolo Krishna accanto a Yashoda, Vasudeva ritornò a
Mathura con l’altro figlio. Quando Vasudeva lasciò la casa di Nanda, il
fanciullo lasciato accanto a Yashoda lanciò un grido. Yashoda e Nanda non
sapevano se il nuovo nato fosse maschio o femmina. Sentendo il suo pianto
Yashoda lo guardò e realizzò che era un maschio." Sai Baba, SS, 10/94, p. 255
L’avvento di Krishna
diventa un incubo per Kansa
"Vasudeva portò la
figlia femmina nata da Yashoda indietro con sé nella Sua prigione. Qui la
bambina cominciò a piangere. Udendo le grida, tutte le guardie si svegliarono e
trovarono che i cancelli della prigione erano saldamente chiusi. Essi
informarono immediatamente Kansa della nascita della bambina. Kansa, che aveva
ansiosamente atteso la notizia, si precipitò alla prigione. Strappando la
neonata dalle mani di Devaki, la lanciò in aria per trafiggerla con la sua
spada. La piccola Maayaa-devi, disse dall’alto, "Povero sciocco! Il ragazzo che
ti ucciderà é già nato e viene allevato in qualche altro posto. Non puoi
sfuggire alla tua fine predestinata." Dicendo queste cose Maayaa-devi scomparve.
Da quel momento, Kansa si impegnò al Massimo per scoprire dove si trovasse il
fanciullo destinato ad essere il suo giustiziere. " Sai Baba, SS, 10/94, pp.
255-256

Krishna e Putana
"Una volta, Vasudeva
e Nanda, come satrapi del regno di Kansa, vennero a Matura per pagare al re il
loro tributo. Mentre stavano tornando a casa, Vasudeva e Nanda si lamentavano
della loro triste condizione. Vasudeva osservò che a Repalle (Posto dove viveva
Nanda) erano incombenti alcuni infausti eventi. In Gokulam pure alcuni
spiacevoli eventi stavano per accadere. ‘Nanda non restò a Mathura per molto
tempo e lasciò immediatamente il posto’
Di fronte a questo
avvertimento, Nanda immediatamente tornò a Repalle. A Repalle, elementi
demoniaci erano particolarmente attivi. Il primo di questi fu Putana. Essa perse
la sua vita offrendo il seno a Krishna. Questa Putana in una precedente vita era
stata Ratnavali, la figlia dell’Imperatore di Bali. Il Signore Vamana era un
giovane molto bello e venne a Bali per partecipare al sacrificio che doveva
essere realizzato dall’imperatore. Ratnavali fu affascinata dalla bellezza di
Vamana e sentì che sarebbe stata molto felice ad allevarlo come se fosse stato
suo figlio. Mentre aveva questi pensieri, essa vide che Vamana aveva messo il
suo piede sulla testa di Bali (dopo avere misurato il cielo e la terra con due
suoi passi). Infuriatasi di fronte a tale vista, fu presa dal desiderio di
ucciderlo. Poiché prima aveva desiderato di coccolare Vamana come un fanciullo e
poi ucciderlo, era rinata come Putana ed era venuta da Krishna con lo scopo
prima di nutrirlo e poi di ucciderlo. Alla fine perse la Sua vita. Il Signore ha
sempre i suoi modi per andare incontro ai desideri della gente. Quindi é
essenziale avere buoni pensieri." Sai Baba, SS, 10/94.
256
Morte di Kansa
"In realtà non fu
Krishna ad uccidere Kansa? Assolutamente No. Questa é solo la versione per i
libri. In verità fu solo la sua malvagia fantasia che lo uccise. Egli viveva
perseguitato dalla paura di Krishna. La Sua morte fu il risultato e la reazione
a tale paura. Sono i pensieri che determinano il destino degli uomini. Per
questo gli uomini dovrebbero coltivare buoni pensieri ed evitare i cattivi
sentimenti". Sai Baba, SS, 10/94, p. 256
Educazione di Krishna
"Dopo la uccisione di Kansa, Nanda e Yashoda organizzarono la istruzione di
Krishna e Balarama nel modo tradizionale, mandandoli a Gurukula. A quei tempi
anche i principi dovevano andare nell’Ashram di un Guru a studiare, e non veniva
fatta alcuna distinzione tra ricchi e poveri. Anche se Krishna ed Balarama
avevano mostrato poteri sovrumani nello sconfiggere Kansa ed altri demoni, essi
dovevano frequentare le lezioni normali sul Brahma Vidya dal saggio Sandeepani,
nel suo ashram nella foresta. Essi dovevano andare nella foresta a raccogliere
legna da ardere per il focolare del Guru. Tutti gli studenti dovevano
partecipare al lavoro in modo uguale senza alcuna distinzione. Alla fine del
corso d’istruzione, gli studenti erano soliti fare un regalo al Guru
'Guru-dakshina' (offerta al precettore). Krishna e Balarama chiesero al
precettore che cosa voleva che loro gli regalassero. L’insegnante che era
assolutamente consapevole dei Divini poteri di Krishna, disse che poiché era la
incarnazione del Supremo Krishna avrebbe potuto fare qualunque cosa. Per questo
la sua richiesta era di riavere suo figlio che era morto un po’ di tempo prima
gettando nella disperazione sua moglie. Krishna e Balarama cantarono alcuni
Mantra e ridiedero la vita al figlio del Guru. Il Guru fu immensamente
compiaciuto per questo dono che aveva ricevuto ed espresse la sua gratitudine a
Krishna e Balarama." Sai Baba, SS, 7/95, p. 188

Gli scherzi di Krishna a sua madre
"Madre Yashoda mise
Krishna a dormire e mentre cantava una ninna nanna, fu travolta da una profonda
estasi. Essa provò a mettere Krishna a dormire più volte, ma nonostante i suoi
tentativi, il bambino non ne voleva sapere. Chiedendosi come mai Krishna fosse
incapace di addormentarsi, si rivolse in preghiera alla Divinità del sonno
affinché venisse in suo aiuto. Dopo qualche tempo si accorse che Krishna si era
addormentato. In realtà faceva finta di dormire. Yashoda si raccomandò ai
servitori di non fare rumore e poi si rivolse a Krishna dicendo: 'Racchiudi
l’intero mondo in Te, come potrebbe mai qualcuno costruire una casa adatta a
te? Tu brilli con la effulgenza di un milione di soli e quindi come potrebbe mai
qualcuno mostrarti un po di luce? Poi aggiunse: 'Come potrebbe mai qualcuno
svegliarti se tu fingi di essere addormentato? Cessa di fingere.' I Devas (Dei)
e Devatas (Dee) osservavano questa conversazione e considerarono la grande
fortuna di Yashoda che poteva giocare con il Signore.
In un'altra occasione, proprio mentre Krishna era nel bel mezzo del suo sonno,
essa si mise a cantare una ninna nanna: 'Io ho fatto si che i 4 veda siano i 4
angoli della tua culla ed ho adornato la culla stessa con nove preziosissime
pietre. Il re dei cobra veglia su di te nella tua culla giorno e notte. Questa é
la culla di Omkara e in essa, ho fatto il letto per te in forma di Tatwamasi. Tu
sei il simbolo di tutti e sette i mondi ed essi sono riuniti in Te. In una tale
culla dovresti dormire saporitamente.' La madre sapeva che Krishna era
l’Onnipotente Dio e quindi cadeva facilmente in tali illusioni.
Gradualmente Krishna cresceva nella casa di Nanda e imparava a muoversi per
tutta la casa e a suonare. La madre era attaccata a Lui in ogni momento e lo
sorvegliava continuamente. In una occasione, quando alcune Gopi vennero da Sua
madre per cercare aiuto, Krishna andò davanti ad uno specchio e finse di
cospargere di burro la sua immagine riflessa, come se fosse veramente innocente.
La madre fu molto sorpresa di vedere la innocenza di Krishna. Tutte le azioni di
Krishna sembravano compiute da una persona molto giovane ed innocente, ma
suscitavano sempre una grande sorpresa.
Krishna chiedeva
sempre a Sua madre come mai i suoi capelli non crescessero altrettanto belli di
quelli del fratello. Allo scopo di compiacerLo sua madre gli diceva che anche i
suoi capelli sarebbero cresciuti altrettanto belli, se solo avesse bevuto molto
latte e mangiato molto burro. Dopo alcuni giorni egli tornò dalla madre e le
chiese come mai i suoi capelli non fossero cresciuti nonostante avesse mangiato
molto burro e bevuto tantissimo latte. La madre gli rispose in modo molto
sbrigativo dicendo: 'Tuo fratello beve solo il latte quando é bollito e mangia
il burro solo quando gli viene dato, senza rubarlo. Tu invece sei sempre
impaziente e mi strappi il latte non appena ho finito di mungere la mucca e
ancor prima che il burro sia pronto tu piangi perché lo vuoi. Tuo fratello è
molto più buono e paziente di te.' Cosi Yashoda sgridava Krishna. Da quel giorno
in poi, Krishna fu determinato nel non chiedere più il latte a sua madre e prese
l’abitudine di andarlo a prendere nelle case dei vicini. Per il fatto che faceva
cose straordinarie come per esempio uccidere Raakshasi Putana, si rese molto
caro a tutte le persone del villaggio che lo amavano teneramente. Era il
benvenuto in ogni casa dove si presentava anche se da quel giorno i furti nelle
case erano aumentati. Le Gopi si lamentavano molto di Krishna. Un giorno Yashoda
colse Krishna sul fatto e lo sgridò dicendo: tu non mangi ciò che ti viene dato
ma vai nelle case delle altre Gopi e rubi latte e burro. Tu sei un piccolo
fanciullo ma la tua bocca odora di burro e tutto il villaggio si lamenta di
te.' Cerchiamo però di comprendere il significato interiore del comportamento
di Krishna. La parola 'Navaneeta' significa ‘cuore puro’. La purezza del burro
va qui paragonata alla purezza del cuore. Ksheerasagara significa ‘oceano di
latte’ e Samsara (mondo) viene spesso descritto come un oceano. Ricapitolando
potremo interpretare le azioni di Krishna dicendo che egli ruba il cuore pulito
e puro della gente che si trova immerso nell’oceano di Samsarara. Viste così, le
azioni di Krishna acquistano un profondo significato interiore.
In una occasione,
Krishna corse piangendo dalla madre come fanno tutti i bambini. Quando la madre
gli chiese perché stesse piangendo egli rispose di essere infelice perché il
fratello Balarama voleva sempre litigare e non giocava con lui. C’erano alcuni
punti di disaccordo tra Krishna e Balarama. Quando giocavano, Balarama gli
chiedeva sempre se fosse veramente il figlio di Yashoda e era solito umiliarlo
in presenza degli altri fanciulli dicendo che era stato comprato da Yashoda da
qualche altra madre e che non era il vero figlio di Yashoda. Questo disturbava
molto Krishna che era solito affermare di essere il figlio di Nanda e Yashoda.
Balarama replicava chiedendogli come mai fosse di carnagione scura se era
veramente il figlio di Nanda e Yashoda che al contrario avevano ua carnagione
molto chiara. Se fosse stato veramente il loro figlio anche lui sarebbe stato
chiaro. Krishna ripeteva questo argomento piangendo di fronte alla madre
Yashoda. A questo Yashoda replicava dicendo a Krishna che Balarama era solo
geloso e per questo inventava tali storie. Essa lo rassicurava dicendogli di
essere veramente Sua madre. Qui sarà bene notare che Yashoda non ha mai
affermato che Krishna era suo figlio, ma soltanto che lei era sua madre."
Baba, Summer Showers, 1978,
pp. 96-99
I Miracoli
dell’infanzia di Krishna
"Gli episodi della
fanciullezza di Krishna hanno un profondo significato esoterico. Per esempio
quando madre Yashoda sgridava Krishna perché aveva mangiato del fango (come
asserito da Balarama), Krishna era solito rispondere: 'Madre, sono forse un
bambinello, uno sciocco monello o un o stupido pazzo per mangiare il fango?' In
questo modo Krishna, nonostante fosse ancora un bambino, affermava
indirettamente la propria Divinità. Il Divino insegna sempre cose molto profonde
all’umanità in questo modo indiretto. Le azioni di Dio dovrebbero essere capite
non sulla base di eventi materiali ma dal significato interiore." Sai Baba,
SS, 10/96, p. 254
"Una volta , quando
Krishna aveva tre anni, vide una vecchia signora che portava un cesto di frutta
dalla giungla. Krishna le disse che avrebbe molto gradito avere un po’ di quella
frutta. La vecchia donna gli disse che avrebbe potuto averla solo pagando un
piccolo prezzo. Krishna innocentemente chiese il significato della parola
‘prezzo’. La donna allora gli spiegò che in cambio della frutta avrebbe dovuto
dargli qualcosa. Krishna allora entrò in casa e usci portando una foglia di
palma piena di riso. La donna mise il riso nel suo cesto e diede a Krishna un
po’ di frutta. Essa restò affascinata dalla bellezza di Krishna. Man mano che si
avvicinava al villaggio per fare ritorno a casa sentì che il cesto stava
diventando ogni momento più pesante. Quando lo posò per terra nella sua capanna
fu molto meravigliata di scoprire che tutti i grani di riso si erano trasformati
in preziose gemme. Capì allora che il bambino era Divino. Altrimenti come
avrebbe fatto il riso a trasformarsi in gemme preziose? Considerandosi molto
fortunate invitò tutti i vicini a vedere l’evento miracoloso." Sai Baba, SS,
10/94, p. 256

Significato degli
scherzi infantili di Krishna
"Le Gopi erano solite
lamentarsi con Yashoda per gli scherzi di Krishna. Ma qualunque cosa dicesse
scherzando o qualunque scherzo facesse era sempre basato sulla Verità. Krishna
non si allontanava mai dalla Verità neanche per scherzare. Ma coloro che non
sanno comprendere il profondo significato interiore dei suoi insegnamenti lo
accusano di essere un bugiardo. Questo tipo di incomprensione per moltissimo
tempo è stato causa di un profondo disagio.
Quando le Gopi si
lamentavano con Yashoda perché Krishna era entrato nelle case dei mandriani di
notte per portare avanti le sue birichinate, Krishna supplicava di fronte alla
madre che gli sarebbe stato impossibile farlo vostro che dormiva accanto a Lei.
La verità era che Krishna era in due posti contemporaneamente a causa dei suoi
Divini Poteri. Krishna mostrò un certo numero di tali sconcertanti miracoli. Di
fronte ad ogni lamentela, krishna poteva esibire un alibi convincente.
Indirettamente rivelava così la Sua Divinità. Krishna spiegava a sua madre in
questo semplice modo che essa avrebbe facilmente compreso le vie del Divino."Sai
Baba, SS, 10/96. p. 256
"Un giorno Balarama
portò con Sè un gruppo di mandriani e insieme cominciarono a lamentarsi con
madre Yashoda: '0 madre, come mai Krishna è sempre affamato? Egli mangia a casa
e fuori casa sempre come un ghiottone. Perché mangerebbe il fango? Oggi ha
mangiato molto fango.' Yashoda si rattristò moltissimo e andò su tutte le furie.
Essa prese Krishna per una mano e chiese: "Krishna, forse che il cibo che ti
servo non é sufficiente? Non stai forse mangiando abbastanza burro nelle case
dei vicini? Perché ti sei messo a mangiare il fango? Allora Krishna spiegò: "0
madre, per mangiare il fango dovrei essere un bambino piccolo o un mentecatto?'
Sebbene Krishna in quei momento avesse solo 5 anni , dicendo a sua madre che non
era né un bambino né un mentecatto egli intendeva indirettamente indicare che
egli era l’Onnipotente UNO. In questo modo Krishna rivelò molti dei Suoi segreti
interiori . Nessuno può comprendere il profondo significato dei Lilas di
Krishna. Questi avevano qualche risvolto esterno e un profondo significato
interiore. Ma oggi ben poche persone conoscono la realtà interiore. La gente è
piena di dubbi. Madre Yashoda vide tutto i mondi nella bocca di Krishna, ma
anche essa dubitò. Quale fu la ragione principale? Fu il sentimento che Krishna
era suo figlio. Sono gli attaccamenti fisici che determinano I dubbi." Sai
Baba, SS, 9/98, p. 229

Visione Cosmica di
Krishna
"Krishna implorava
Yashoda affinché lo lasciasse andare nella foresta con gli altri mandriani.
Pensando che si fosse addormentato dopo avere scordato il desiderio di andare
nella foresta, Yashoda gi diede il latte. Krishna non era un bambino come tutti
gli altri e mentre beveva il latte finse di essere addormentato. Fece qualche
sbadiglio per indicare la sua sonnolenza. In quella bocca spalancata di Krishna,
Yashoda vide ogni genere di cose – tutti i mondi in movimento e molte divinità.
Essa non riuscì a comprendere il significato di tutto questo. E’ un sogno o la
Maya di Vishnu? Tutto questo è solo frutto della mia fantasia? E’ la pura
verità? Sono io Yashoda? Devo andare in qualche posto?' Questi pensieri
tormentavano la Sua mente. 'Mio figlio é solo un bambino. Come è mai possibile
che tutti i mondi compaiano nella sua bocca? Forse si tratta solo della mia
immaginazione.' Tali dubbi nascono sempre nella mente delle persone che sono
vittima della illusione del corpo.
Cedendo alla Sue
suppliche, Yashoda permise infine a Krishna di andare nella foresta con gli
altri giovani mandriani. Quasi ogni giorno Krishna incontrò qualche orco o
orchessa uccidendoli. I Suoi compagni erano soliti descrivere ai loro vecchi
genitori queste imprese di Krishna e come egli combattesse contro i demoni e li
eliminasse.
Yashoda, tuttavia era
solita dire, 'Dio si prenderà cura del mio ragazzo. Altrimenti come potrebbe
superare questi ostacoli?' I giovani mandriani osservavano: 'Se egli stesso é
Dio, perché dovrebbe avere bisogno della protezione di qualche altro? Oh Madre!
Yashoda si rendeva conto che i ragazzi erano ingénui nei loro giudizi. 'Solo per
le mie preghiere il mio ragazzo è protetto.' Con queste convinzioni, Yashoda era
solita realizzare vari tipi di riti propiziatori, quando Krishna ritornava dalla
foresta per esprimere gratitudine alla Provvidenza per averlo salvato dai
pericoli e tenuto lontano dal male." Sai Baba. SS, 10/94, pp. 256 & 257
Visione di Akrura del
Signore
"Ognuno in questo
mondo ama oggetti o persone o perfino Dio, per motivi esclusivamente egoistici.
Nessuno ama Dio per il solo piacere dell’Amore. L’uomo esiste in tre stati: di
veglia, di sogno e di sonno profondo. Nello stato di veglia tutti i suoi sensi e
la sua mente sono al lavoro, mentre nello stato di sogno solo la mente é attiva.
Infine nello stato di sonno profondo tutto si fonde nel Sé e si può godere la
beatitudine. L’uomo dovrebbe fare ogni sforzo per sperimentare la realtà che
esiste oltre i tre stati.
Narada si rivolse a
Krishna prima della imminente visita di Akrura e ricordò che Akrura avrebbe
percepito Lui come Narayana e Balarama come Adishesha. Akrura arrivò dopo poco
tempo invitato da Krishna e Balarama per partecipare al Dhanur-yagna che doveva
essere realizzato da Kansa. Akrura era molto devoto di Balarama e Krishna e
quindi li informò che l’invito di Kansa era solo un tranello per attirarli a
Mathura e poi ucciderli.
Le Gopi e i loro
uomini fecero del loro meglio per impedire che Akrura trasportasse Krishna e
Balarama nel suo cocchio. Essi non erano preoccupati per ciò che avrebbe potuto
fare il malintenzionato Kansa ma temevano che Krishna avrebbe potuto non fare
ritorno da Mathura . Krishna disse loro, 'Noi dobbiamo andare a Mathura per
portare a termine la nostra missione. Voi non siete il vostro corpo. L’abitatore
del vostro cuore sta dirigendo tutto lo show. Sto facendo riferimento all’Atma.
Voi siete in Me ed Io sono in voi. Comprendete questa Verità e saprete ogni
cosa.'
Dopo avere riportato
serenità tra Gopi e Gopika, Krishna e Balarama partirono nel carro guidato da
Akrura. Verso la sera Akrura si fermò nei pressi di un fiume e chiese il
permesso di fare le sue abluzioni. Mentre faceva il bagno nel fiume ebbe la
visione di Lord Vishnu che si sdraiava su Adishesha. Volgendosi da quella parte
vide Krishna and Balarama seduti serenamente sul cocchio. Krishna chiese ad
Akrura cosa avesse mai visto per fare una faccia tanto radiosa. Akrura fu
shoccato da quella esperienza e si rivolse loro pregandoli. Poi chiese ad
entrambi di fermarsi a casa sua, ma Krishna educatamente respinse l’invito,
promettendo che sarebbe tornato dopo aver portato a termine la Sua missione a
Matura.
Il giorno successivo,
mentre stavano camminando lungo la strada, essi incontrarono il lavandaio del re
e gli chiesero di dare loro alcuni abiti reali. Il lavandaio rispose rudemente
che gli abiti reali non potevano essere toccati da dei mandriani di basso rango.
Infuriato per questo atteggiamento, Krishna colpì il lavandaio che cadde a
terra. Essi presero alcuni abiti reali e proseguirono per la loro strada.
Più tardi essi
incontrarono una vecchia piegata in due per la schiena curva, Kubja, che stava
portando profumi per Kansa. Essa aveva una bella faccia ma un terribile corpo
ripiegato in tre parti.
Vedendo i due
fratelli essa fu presa dalla gioia e regalò loro tutti i profumi. Dio non chiede
mai nulla a nessuno, ma se qualcuno gli offre qualcosa spontaneamente glielo
restituisce moltiplicato per mille. Krishna piantò i suoi piedi su quelli della
vecchia, le mise una mano sotto il mento e la sollevò. Meraviglia delle
meraviglie. La Sua schiena curva era completamente scomparsa. Essa pianse di
gratitudine per Krishna per averle ridato la sua bella immagine e lo pregò di
visitare la sua casa per accettare le sue offerte devote. Krishna promise anche
a Lei che lo avrebbe fatto una volta terminate la Sua missione.

Liberazione dei
genitori
Kansa venne a sapere
di questi exploits del giovane ragazzo e provò a mandare un elefante a
sbarrargli la strada, ma fu l’elefante a restare ucciso. Allora Kansa mandò due
dei suoi migliori lottatori a sfidarlo in combattimento. I lottatori
incontrarono la loro fine dopo avere compreso che il Divino era venuto con la
forma di Krishna e Balarama. Allora Kansa ordinò alle truppe di fermarli. Ma,
Krishna, in un battibaleno, saltò sulla piattaforma dove era seduto Kansa e fece
piovere su di lui colpi fortissimi fino a che questi cadde morto.
Dopo la morte di
Kansa, Krishna e Balarama andarono alla prigione dove erano rinchiusi Vasudeva e
Devaki, li liberarono e Krishna restituì al padre il trono di Kansa.
Più tardi, Krishna si
recò alla casa di Akrura. Akrura si riferì alle inesplicabili vie del Signore
nelle Sue varie incarnazioni e disse di sentirsi benedetto per il fatto che
Krishna stava visitando la sua casa.." Sai Baba, SS, 7/95, p. 186

Fondazione di Dwaraka
"Dopo avere
completato la loro istruzione presso l’Ashram di Sandeepani, Krishna e Balarama
fecero ritorno nel loro regno dalla foresta. Jarasandha, il governante di
Magadha, che aveva dato entrambe le sue figlie in moglie a Kansa dimostrò
rancore nei confronti di Krishna, invase il regno Yadava causando notevoli
distruzioni. La strategia di Krishna fu di indebolire Jarasandha scontro dopo
scontro e finalmente lo distrusse. I seguaci di Jarasandha covavano odio verso
Balarama e Krishna e si prepararono ad attaccare il regno di Yadavas durante lo
Yajnas. Contemporaneamente Krishna voleva sistemare la sua gente in un posto
pacifico. Dopo essersi guardato in giro vide che nell’entroterra c’era una città
costruita da Vishwakarma, l’architetto degli Dei. Questa città era Dwaraka,
città di una bellezza e di uno splendore inimmaginabili. Gli Yadavas iniziarono
una nuova vita felici in questo nuovo posto " Sai Baba, SS, 7/95, p. 188
Come Krishna
umiliò Brahma
"C’era molta gioia tra gli esseri
celestiali (Devas) quando seppero della uccisione di molti demoni sulla terra da
parte del Signore Narayana nell sua incarnazine come Krishna. Ascoltando queste
storie, Brahma volle verificare la verità circa i poteri di Krishna e i miracoli
attribuiti a lui
Quella notte stessa
Krishna diede una direttiva ai propri compagni. 'Oggi non prendete con voi le
mucche per il pascolo. Prendete solo i vitelli. Portate con voi i vostri
strumenti musicali. Passeremo la giornata con la musica.' Molti di essi
portarono il flauto sul quale sapevano suonare molto bene, tenendo il bastone in
una mano ed il flauto nell’altra. Solo due ragazzi portarono due vasi di fango
che venivano usati come tamburi. Questo tipo di suono è noto oggi come
'Ghata-vaadyam'. Questa arte è antica e risale al Dwapara Yuga.
I giovani mandriani
si raccolsero sulla riva del fiume Yamuna con i loro vitelli. Alcuni suonavano
il loro flauto, altri suonavano i tamburi mentre Krishna danzava alla loro
musica. Quando Krishna cessò di danzare, iniziarono tutti gli altri. Dopo
qualche tempo, Daama, uno dei più intimi amici di Krishna (l’altro era Subaala),
disse a Krishna di avere fame e che avrebbe desiderato alcuni frutti dell’albero
della palma che era non molto lontano. Balarama, che era li vicino, disse che
sarebbe andato a raccogliere la frutta. Balarama andò vicino all’albero e lo
scosse e tutti i frutti caddero. In quel momento un gigantesco asino apparve
all’improvviso. Tutti furono spaventati. L’asino diventava ogni momento più
grande. Balarama lo afferrò per le zampe anteriori e lo gettò per terra,
facendolo morire all’istante. I giovani mandriani acclamarono Balarama come un
eroe e danzarono di gioia.
Attendendo il suo
momento, Brahma creò all’istante una grande caverna. Poi, mentre i giovani
mandriani erano intenti a divertirsi portò nella caverna tutti i vitelli. Quando
si accorsero della mancanza dei vitelli, i ragazzi cominciarono a cercarli
gridando 'Krishna!' Krishna!. Krishna sapeva cosa stava accadendo e mandò i suoi
compagni a cercare i vitelli nella caverna. Tutti insieme entrarono nella
caverna e immediatamente l’ingresso della caverna si chiuse. I ragazzi e i
vitelli furono presi prigionieri e restarono li per un anno intero.
Krishna voleva dare una lezione a
Brahma. Egli creò una immagine dei vitelli e dei Gopica imprigionati nella
caverna. La sera Krishna e Balarama conducevano questi ragazzi e i vitelli alle
loro case. Questa cosa si ripetè giorno dopo giorno per un intero anno. I vecchi
genitori erano convinti che vitelli e ragazzi fossero reali. Brahma si chiese
cosa stesse accadendo. Forse Krishna aveva liberato i ragazzi e i vitelli dalla
caverna? Quando si recò alla caverna vide che erano ancora dentro esattamente
come prima li aveva visti fuori. Allora comprese gli incomprensibili metodi del
Signore. 'Come può ognuno conoscerti. Oh Krishna!
Tu sei più piccolo di un atomo e più grande di di tutto
ciò che esiste di più grande nella creazione. Tu sei presente in miriadi di
specie in tutto il mondo.

Krishna abbandona il
suo corpo mortale
"Nel 3102 B. C., tra
il 17 e il18 February, a mezzanotte, Krishna abbandonò il suo corpo mortale.
Prima di questo nel 3138 B.C., Krishna avava incoronato Dharmaraja.
Tra
queste due date e per un periodo di 36 anni, Krishna permise alle Gopi di
sperimentare la divinità in Krishna. ."
Sai Baba, Summer
Shower, 1978, p. 82
"Dopo
la morte di Krishna, Arjuna fece ritorno ad Hastinapura, molto demoralizzato e
mentre stava tornando indietro ebbe moltissimi brutti presagi. Non appena Arjuna
raggiunse il palazzo diede la notizia della morte di Krishna e tutti i Pandava
restarono ammutoliti dal dolore. 'Sebbene Arjuna fosse una persona molto forte
dopo la morte di Krishna non fu più in grado di piegare il suo arco. Allora
Arjuna comprese che tutta la forza con la quale aveva vinto la battaglia del
Mahabharata e con la quale aveva dato fuoco a Kandavavan, era in realtà la forza
che gli veniva dalla vicinanza di Krishna. Comprese che personalmente non
possedeva alcuna forza. Arjuna si chiedeva inoltre come avrebbe potuto dare la
triste notizia alla vecchia madre cieca. Quando i Pandavas entrarono nel
palazzo, Kunti fu subito informata della visita di Arjuna. A causa della sua
avanzata età era abbastanza normale che non ci vedesse e sentisse bene. Appena
seppe dell’arrivo di Arjuna pensò che questi avrebbe portato notizie di Krishna.
Fece subito moltissime domande su Krishna. Arjuna era veramente preoccupato per
come avrebbe potuto dare la notizia a Kunti. Incapace di rispondere ad una
domanda, Arjuna ne approfittò per urlare che Krishna non era più vivo. Non
appena udì questa triste notizia, Kunti abbandonò la sua vita per andare in
cerca di Krishna. Essa non potette vivere neanche un momento senza Krishna. I
Pandavas avevano tutti molto affetto per Krishna ed essi non erano un popolo
ordinario. I Pandavas erano per Krishna come i cinque Pranas e Krishna era il
sostegno dei Pandavas."
Sai Baba, Summer
Showers, 1978, p. 37

Divinità di Krishna
"I Lelas di Krishna
avevano il solo scopo di far conoscere la Sua Divinità. Una volta Balarama
canzonò Krishna dicendo: 'Tu non sei il figlio di Yashoda. Tu puoi chiedermi
perché dico questo. Lo dico perché Nanda e Yashoda sono di pelle bianca mentre
tu sei di carnagione scura. Tu non sei il loro figlio. Sei certamente nato in
qualche altro posto.' Ciò che Balarama diceva era vero e Krishna lo sapeva. Ma
assumendo un aria innocente, Krishna andò da Yashoda e si lamentò ' Madre!
Balarama sta dicendo che io non sono tuo figlio. Dimmi la verità.'
Yashoda rispose,
'Krishna! Cosa
vuoi che sappia Balarama ? E’ un ragazzo innocente. Tu sei molto svelto. Tu sei
molto intelligente. Non dare retta alle sue parole. Tu sei veramente mio figlio.
Il colore dato da Dio è permanente, ma non è importante. Molta gente si dipinge
per mascherare la propria identità. Sono tutte cose momentanee. Il colore dato
da Dio non può essere cambiato da nessuno. Dio ama il colore scuro della pelle.
Tu hai preso il colore del Divino." Sai Baba, SS.
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