Sathya Sai Baba
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Poteri di Sai Baba sulla natura. Alcune testimonianze"I fenomeni fisici soprannaturali di cui Baba si rende responsabile non si limitano alle materializzazioni, moltiplicazioni o trasmutazioni. Viene riferito il dirottamento delle acque del fiume Chitravati durante la stagione dei monsoni. Le acque avevano superato gli argini naturali e avevano inondato il villaggio. Sai Baba uscì sul balcone, fece un gesto e le acque si ritirarono nel proprio letto. Mi sembra molto preziosa la testimonianza del signor Calandruccio di Roma, il quale riferisce un episodio in cui Baba è intervenuto per arrestare la pioggia. Pioveva a dirotto. I devoti aspettavano l'uscita dello Swami accalcati sotto una tettoia. Sai Baba sarebbe dovuto uscire dal luogo in cui si trovava e fare un tratto allo scoperto, prima di entrare sotto la tettoia. Quindi sarebbe dovuto uscire di nuovo per entrare nella scuola dove gli studenti attendevano il Suo discorso. I devoti si domandavano che cosa avrebbe fatto Baba di fronte a quella pioggia torrenziale. Avrebbe usato l'ombrello? Si sarebbe fatto trasportare in auto per fare cinquanta metri? L'attesa era grande. Ed ecco spuntare Baba, il quale, senza nemmeno guardare se pioveva, uscì allo scoperto. La pioggia cessò di cadere. Si attribuì il fatto al caso. Baba superò la tettoia e, mentre percorreva quel tratto al coperto, la pioggia riprese a cadere. Sai Baba uscì dalla tettoia e ancora una volta la pioggia improvvisamente cessò di cadere e riprese nel momento in cui lo Swami entrò nella scuola. Poteva trattarsi di una coincidenza. Dopo circa mezz'ora Baba uscì dalla scuola mentre la pioggia continuava a scendere a dirotto. Appena il Maestro mise il piede allo scoperto, la pioggia cessò istantaneamente; per riprendere, mentre percorreva la tettoia in senso inverso. La pioggia si arrestò nuovamente quando Baba uscì dalla tettoia, per riprendere quando Egli scomparve all'interno dell'abitazione. Per ben quattro volte la pioggia aveva cessato di cadere proprio nel momento in cui Baba usciva allo scoperto. Questo racconto di Calandruccio non è l'unico caso che viene testimoniato da migliaia di persone." Da: Giancarlo Rosati, Sai Baba, l'Uomo venuto dal Cielo, Parma, 1990, pp. 249-250 "La compassione e il garbo affettuoso di Baba non hanno confini. Egli si prende cura di tutto, fin nei più piccoli particolari, perché le persone che vanno da lui debbano sopportare il minimo di disagio. Ferma la pioggia a suo piacere, perché i devoti possano avere un sereno darshan senza inzupparsi. Chi scrive ha visto personalmente non una, ma decine di volte, questo fenomeno incredibile: il cielo gravido di nubi scure nel periodo dei monsoni, delle grosse gocce di pioggia che già avevano iniziato a cadere, minacciando un diluvio. Ed ecco che, non appena compariva la figura vestita di arancione, tutto nel cielo si immobilizzava. La pioggia per incanto cessava, come trattenuta in cielo da mani invisibili. Ogni volta succedeva questo incredibile fenomeno, al punto che quasi tutti, non appena compariva Baba, si toglievano impermeabili e teli di fortuna. «tanto, pensava ciascuno tra sé, per adesso non piove più!». Come ferma la pioggia torrenziale, così nella sua infinita pietà egli raduna qualche nube proprio sul luogo in cui la gente è accalcata sotto un sole spietato che cuoce il cervello, in modo che l'ombra crei un po' di refrigerio. Qualche volta, nell'aria afosa e umida dei monsoni, si sente passare una brezza fresca e consolante, che ristora il corpo e lo spirito: ci si può scommettere che è un suo dono speciale, ed egli l'ha confermato! Baba ha spiegato che il suo immenso amore fa sì che la natura cooperi e collabori con lui, muovendosi secondo la sua volontà." Da: Paola Stefanini, Al di là della mente, Edizioni Milesi, Modena, 1996, p. 185 "Il 26 agosto 1975 il monsone del Sud-Ovest era in piena attività. Gli argini dei laghi e dei fiumi alla periferia di Puttaparti si ruppero; il Chitravati senza più freni inondò il paese e le acque salirono fino alla alture dove c'era l'edificio della banca di Stato, che fu sommerso. Nei villaggi adiacenti più di cento capanne furono spazzate via; gli impianti elettrici e i serbatoi per il rifornimento dell'acqua potabile furono danneggiati. Forse, ad un certo punto, Dio ritenne che la punizione per l'empietà in cui era caduta l'èra di Kali, per quel giorno potesse bastare. Alla undici del mattino Baba salì sulla terrazza del fabbricato a tre piani di «Prasanti Est» e si fermò ad osservare con noncuranza la scena. Noi mettiamo in mostra, senza ritegno, anche le emozioni superficiali, mentre Swami, che senza palese emozione osservava l'allagamento, probabilmente nel Suo intimo era scosso da fremiti di commozione. Sollevò la mano destra nel gesto rassicurante di benedizione, senza dubbio per dar coraggio ai disastrati. Ma con la stessa mano fece degli altri gesti forse per intimorire il Dio delle acque, Varuna, che aveva improvvisato quella danza macabra. Con un cenno imperativo fece segno all'acqua di retrocedere, indicando il percorso da sinistra a destra, verso il lago di Bukkapatnam. Lo spettacolo era davvero straordinario! L'imponente fiumana, cambiando direzione, prese a turbinare vorticosamente verso destra, ritraendosi dalle rovine e gettandosi sui campi incolti e sui terreni sterili. Così, con un cenno della mano, Swami salvò parecchi villaggi che, altrimenti, sarebbero stati inevitabilmente distrutti. Qualche giorno dopo, durante le feste del Gokulashtami il dottor Kasturi, in presenza di Swami, descrisse l'avvenimento alle persone convenute per l'occasione a Prasanti Nilayam. Baba, che non tollera la minima alterazione della verità, confermò con segni di approvazione e, con l'innocenza di un bimbo che si gode uno spettacolo, ripeté il gesto grazie al quale l'alluvione era stata allontanata. Kasturi concluse: «Indra - Dio della pioggia - è stato di nuovo umiliato dal novello Krishna, alla cui presenza oggi celebriamo la nascita del Salvatore che, per primo, annientò l'orgoglio di Indra tenendo sospeso il monte Govardhana»." Da: R. Ganapati, Sai Baba. Fiamma d'Amore, Edizioni Mediterranee, Roma, 1992, p. 229-230
Fonte:
http://groups.msn.com/SriSathyaSaiBaba/general.msnw?action=get_message&mview=0&ID_Message=421&LastModified=4675394671661416238
- 28.10.02 |