Sathya Sai Baba

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Sri Sathya Sai Baba e Gesù Cristo - Parte 1

Io sono venuto da Dio; sono stato mandato da Lui. (Jesus in John 8:42.)

Io sono disceso dal cielo, non per mia volontà, ma per fare la volontà di Colui che Mi ha mandato. (Jesus in John 6:38.)

[Era la vigilia di Natale a Prashanthi quando tra i devoti Cristiani circolò la voce che Swami li aveva invitati nel Mandir per parlare loro della vita e del significato di Gesù. I devoti si precipitarono nel tempio per poter stare il più vicino possibile a Baba. Quanto tutti si furono calmati Swami incominciò.]

Introduzione

Due mila anni fa, quando ignoranza e orgoglio erano padroni della Umanità, Gesù venne tra gli uomini come incarnazione dell’Amore e della Compassione e visse 33 anni tra gli uomini,  rappresentando i più alti ideali della vita. Gesù squarciò il buio che avvolgeva il mondo.

Egli fu una grande presenza, perché mostrò a tutti il valore del cammino Spirituale e la serenità che ne può derivare. Gesù durante tutta la Sua vita, illuminò tutta la Umanità con il Suo esempio e i Suoi insegnamenti, sempre generoso e gentile, distaccato e discriminante, dando  a tutti Amore e Luce. Egli attirò l’attenzione della gente con i Suoi miracoli e li trasformò in Apostoli e esemplari servitori dell’uomo. Egli fece di tutto per riportare la Umanità sulle basi originarie dell’Amore e fu crocefisso da miseri uomini che temevano che le loro piccolo torri dell’odio e della avarizia  sarebbero state minate dal Suo insegnamento.

Jesus fu un ‘karana-janma’, un Maestro nato con uno scopo ben preciso, la missione di riportare l’Amore, la Carità e la compassione nel cuore dell’uomo. Egli non aveva alcun attaccamento,  e dava uguale importanza alla gioia o al dolore, alle perdite ed ai guadagni. Aveva un cuore sensibile e andò per il mondo predicando la lezione dell’Amore. LA sua vita fu una continua ricerca di cosa fare per far crescere la Umanità.

Il nome di Gesù non è il Suo nome originale. Il Suo nome originale fu Isa che altro non è che SAI al contrario. Isa e Sai significano entrambi Isvara, Dio, l’Eterno Assoluto, il Sath-Chith-Ananda. Nel monastero Tibetano dove Isa passò alcuni anni, il Suo nome è scritto come  Issa, che significa ‘ Signore di tutti gli esseri viventi ‘.

I tre stadi della Auto -  Realizzazione

Gesù trascorse tutta la Sua vita al servizio dell’Umanità. Mentre era impegnato nel servizio ai disabili e handicappati, dichiarò di essere ‘Messaggero di Dio ’. Come molti altri ricercatori spirituali, la sua iniziale ricerca fu quella per trovare la presenza Divina nel mondo oggettivo, ma molto presto comprese che il mondo è una pittura caleidoscopica che ognuno crea con la propria immaginazione, e cercò di trovare Dio entro se stesso. Gesù girovagò volutamente in posti sperduti per dodici lunghi anni, impegnandosi nello studio, negli esercizi spirituali e meditazione su Dio. Egli chiese a sé stesso, "Sono Io solo un messaggero, o sono più strettamente legato a Dio; sono Io una parte di Dio essendo il Divino la  Mia vera essenza?"

Per otto di questi lunghi anni dopo avere compiuto 16 anni, egli girò per l’India, il Tibet, l’Iran e la Russia. Fu alternativamente visto come mendicante o come Sanyasi. Gesù non aveva denaro. I Suoi genitori erano molto poveri e praticamente lo abbandonarono in giovane età. La Sua vita nei monasteri Himalayani nel Kashmir ed in altri centri dell’ascetismo orientale e la continua ricerca filosofica, gli diedero una grande consapevolezza. Con la consapevolezza di essere un Messaggero di Dio, Egli potette dichiarare di essere ‘Figlio di DIO’.

L’ 'Io'non fu più una entità od una luce distante, ma la luce divenne una parte dell’ 'Io'.

Fino a che predominò la consapevolezza del corpo, Egli restò un  messaggero di Dio. Quando poi prevalse la consapevolezza del cuore, Egli si sentì molto vicino e legato e così il legame padre – figlio sembrò in quel momento la cosa più naturale. Alla fine di questo periodo egli ritornò nella società degli uomini e annunciò "Io sono il figlio di Dio".

In Kashmir incontrò molti esponenti e praticanti del sistema di pensiero advaita, che sostiene che esiste un solo Dio. Qui realizzò la Unità nella diversità. Quando la consapevolezza dell’Atma fu consolidata, Gesù potette infine dichiarare, "Io e Mio padre siamo Uno”. Tutto questo avvenne al compimento del suo venticinquesimo anno di età.

La Sua missione in Israele

Gesù fu la incarnazione stessa della compassione (karuna). Il Suo spirito di compassione diede conforto ai disadattati ed a coloro che più soffrivano. Fu onorato dalla popolazione come il Cristo, perché nelle sua parole, pensieri ed azioni non esisteva alcuna traccia di ego. Egli non conosceva invidia e odio ed era pieno di amore e carità, umiltà e compassione per tutti. Insegnò cose molto semplici per l’avanzamento spirituale e per il bene di tutta la Umanità; Egli indicòl cammino che può conferire agli uomini il dolce nettare di Ananda. Esortò la gente, con precetti ed esempi, a coltivare la virtù della carità, della compassione e della pazienza, dell’amore e della fede. Queste non sono qualità distinte o separate, ma solo alcune delle molte facce dell’Uomo Divino, che deve riconoscerle e svilupparle.

Gesù scoprì che i dotti e coloro che pensano di trovare la divinità attraverso i riti, avevano travisato la vera religione. Gesù trovò che la gente correva dietro a gocce di vetro immaginando che fossero diamante e dando loro un grandissimo valore. Quando entrò nel recinto del Tempio di Gerusalemme e vide persone che sacrificavano uccelli ed altri esseri viventi a Dio, egli fece liberare gli uccelli e condannò tali atti di sangue. I preti e gli eruditi si offesero per il suo comportamento e sostennero che Dio, nel quale avevano fede accettava i loro sacrifici e anzi li propiziava. Essi gli chiesero, per rispetto alla loro autorità, di non interferire nelle regole della religione. Cristo allora raccontò loro questa parabola.

C’era una volta un fattore che aveva due figli. Un giorno chiese al figlio più grande di andare nei campi per vedere se erano pronti per la aratura. Il figlio rifiutò di obbedire. Allora chiese al secondo figlio che prontamente si dichiarò pronto ad andare. Ma dopo che quest’ultimo ebbe considerato bene tutto ciò che questo avrebbe comportato, decise di non andare. Nel frattempo il primo figlio si era pentito di fare ciò che gli era stato ordinato e andò nei campi a controllare il raccolto, facendo il volere del padre suo. A questo punto, Cristo chiese: “chi tra i due figli compiacque maggiormente il padre?  il figlio che dopo avere dichiarato verbalmente il suo assenso disobbedì poi nei fatti o quello che disobbedì a parole ma poi obbedì con la sua azione? Questo è ciò che voi fate….obbedite a parole ma disobbedite nelle azioni. La mia azione, al contrario, rivela che io agisco secondo gli ordini di Dio. Voi siete testimoni di voi stessi quando eseguite gli ordini del vostro padre divino, Io ho una autorità maggiore della vostra perché le vostre azioni mostrano che disobbedite mentre il mio comportamento prova che io seguo i suoi ordini.”

Gli Ebrei seguivano rituali e regole tramandate dai profeti nei sacri testi come verità assolute e per questo consideravano errati gli insegnamenti di Gesù. Essi non avevano alcun odio personale verso Gesù. Questo problema è sorto in ogni epoca – il conflitto tra la lettera e lo spirito – le dottrine considerate sacre, i vari ‘fai’ e ‘ non fare’ che devono essere seguiti scrupolosamente e sottintendono la Verità. Inoltre nella fede Vedica si può trovare questo conflitto tra coloro che sostengono le antiche tradizioni  e i promotori di una comprensione maggiore.

I preti dei sacri templi di Gerusalemme erano diventati corrotti e commerciavano di tutto. Essi erano diventati uomini orgogliosi ed egoisti. Gesù li condannò e provò a sradicare quelle pratiche peccaminose.  Quando Gli veniva chiesto chi fosse egli rispondeva, "Io e mio Padre siamo Uno". Questi uomini, egoisti e legati alle tradizioni, consideravano Gesù un falso profeta  e tentarono con ogni mezzo di ostacolare la sua missione. Gesù, invece non vacillò mai e, di fronte a tale continua opposizione. continuò ad essere un esempio della Verità vivente e a compiere azioni purificatrici della società.

Gesù aveva 12 discepoli, che avevano grandissima fede in Lui e vivevano il Suo insegnamento. Ma il discepolo che era più amato, di nome Giuda, decise di lavorare contro il Maestro, cedendo alla tentazione di pochi pezzi di argento. Dopo questo tradimento non riuscì più a trovare gioia  nella vita. La Sua mente non gli diede più pace, fino a che non trovò rifugio nel suicidio. Mentre Gesù era circondato e legato fu incoronato con una corona di spine dalla folla che lo aveva catturato. Un recinto spinoso posto intorno ad un albero è una chiara prova che l’albero ha frutti commestibili in grande quantità.

La Crocefissione

Ai governanti romani fu detto che Gesù aveva dichiarato di essere un re e quindi doveva essere punito per questo. La loro insistenza convinse il governatore a ordinare la Sua crocefissione. Gesù fu unchiodato alla croce da i suoi aguzzini. Mentre i chiodi lo fissavano alla croce, Gesù udì la voce del padre che diceva, "Tutto nella vita è UNO, figlio mio caro; tu sei come chiunque altro."  Poi Gesù  chiese che coloro che lo crocefiggevano venissero perdonati, perché essi non sapevano ciò che stavano facendo. Gesù sacrificò sé stesso per amore di tutta la Umanità.

Una persona catturata e trattenuta dalla polizia non può dire di avere sacrificato tutto, perché non è un uomo libero. Cerchiamo di comprendere quindi quale sacrificio Gesù fece, mentre era ancora libero. Egli sacrificò la Sua felicità, prosperità, conforto, sicurezza e posizione e per questo si attirò la inimicizia del potere. Rifiutò di scendere a compromessi. Superò il proprio EGO che è la cosa più difficile dalla quale liberarsi. Onoratelo quindi per questo. Di Sua volontà rinunciò a ciò che il suo corpo fisico desiderava; Questo è un sacrificio più grande che il sacrificio del proprio corpo sotto costrizione.(38)

Lezioni dalla Vita di Gesù

In ogni epoca derisione e denuncie seguono le orme di un Grande. Sono come l’ombra che non può eistere separata dalla sua fonte. I Suoi stessi discepoli lo abbandonarono, perfino quelli che più lo amavano e vivevano delle Sue parole. In cambio del bene che aveva fatto loro gli diedero solo  dal male. MA Gesù perdonò ed augurò del bene a tutti coloro che lo avevano ingiuriato e offeso. Questa è una lezione che oggi tutti dovrebbero imparare. Nessuno dovrebbe reagire a chi lo offende e lo ostacola pensando ad una rivincita. Al contrario bisognerebbe restituire amore all’odio e fratellanza alla inimicizia. Comportarsi diversamente è segno di debolezza, di mancanza di coraggio e di fede nella umana bontà. Gesù vinse questa santa guerra. Noi dovremmo coltivare in noi stessi queste convinzioni e questo  coraggio.

Gioia spirituale, meraviglia e apprezzamento e la Visione di DIo dovrebbero essere il nostro naturale respiro vitale, la vera ragione di essere dell’esistenza del corpo. Questo è ciò che Gesù insegnò con i suoi precetti e con il Suo esempio alla Umanità. IL principio Atmico è la eterna sorgente della Beatitudine. Il suo cure si scioglieva di commozione quando vedeva qualcuno soffrire. Tutta la Sua vita fu dedicata al servizio all’Umanità. Egli condusse sempre la Sua vita nell’interesse della Verità. Tali persone vengono riverite nel mondo, sebbene di tempo in tempo le cose possano cambiare. Gesù   fu impegnato in tutta la sua vita nell’adorazione di Satyanarayana; Questo significa che aveva accettato in moto totale la Verità. Tra di noi, la gente lo ricorda una volta l’anno e in quel giorno le persone risorgono verso la Verità.

"Io son il Messaggero di Dio", dichiarò..... Si! Ogni singolo individuo deve accettare quel ruolo e vivere come un esempio di Amore Divino e Carità. Quando siete impegnati nel servizio anche voi dovete sentirvi Messaggeri di Dio. Invocate la Sua Grazia e la Sua Compassione su tutti coloro che servite. Dio non fu l’unico figlio di Dio; tutti voi siete Suoi Figli. Gesù ed Suo Padre sono UNO. Anche voi e Dio siete UNO e dovete esserne consapevoli.

Messaggero e Padrone, sono basilarmente due entità separate e quindi questo stadio viene indicato come dualismo o dwaitha. Il figlio e il padre, sebbene siano due entità separate sono legate dall’affetto e da sentimenti di amore. Essi sono come le parti ed il tutto, come il corpo e le sue membra. Questo stadio è chiamato visishtadwaitha o non dualismo qualificato. Quando Gesù dichiarò di essere il Figlio di Dio, acquisì il diritto alla maestà ed al potere paterni. Tutto questo potette affermarlo solo dopo avere ottenuto le stesse qualità del Padre. Come risultato raggiunse quella Unione che gli premise di dichiarare, 'Io e Mio Padre siamo UNO.' Le scritture dicono, Brahmavid Brahmaiva Bhavathi: Colui che conosce  Brahman diviene  Brahman. Quando Figlio e Padre divengono UNO si raggiunge lo stato di NON-DUALISMO (adwaitha).

Provate ad essere come Gesù. Tenete sempre in mente le parole che sussurrava, gli insegnamenti e gli avvertimenti che dava, e decidete di condurre la vostra vita quotidiana lungo la strada tracciata da Gesù. Le Sue parole devono essere impresse nel vostro cuore e dovete essere risoluti a mettere in pratica ciò che insegnò.

Possiamo dire di essere veri Cristiani solo quando viviamo secondo gli insegnamenti del Cristo e li mettiamo in pratica nella vita di tutti i giorni. Gesù conosceva la volontà Divina. Per questo, perfino sulla croce, nel momento della agonia, non augurò del male a nessuno ed esortò quelli che erano con Lui a considerare tutti come strumenti della Sua volontà. "Tutti siamo UNO; siate come tutti." Mettete in pratica questa attitudine nella vostra vita quotidiana.

La unica gioia di Gesù era diffondere l’Amore Divino, offrendo Amore e ricevendo Amore e vivendo nell’Amore. Per far rivivere l’Amore e la Compassione, dovete uccidere la gelosia e l’egoismo che sono in voi. Purificate i vostri cuori e seguite il cammino mostrato da Gesù per raggiungere le sue stesse conclusioni.

Il cuore di Gesù fu sempre calmo e puro e per questo viene considerato Sacro. Dobbiamo rendere sacri i nostri cuori in modo da essere un tutto Unico con Gesù. Questo processo viene chiamato ‘ Bhakti ‘; Risvegliare il Gesù che è in noi è la via della ‘conoscenza e della Saggezza (Jnana). Fate in modo che Gesù sia l’esempio che volete seguire. Egli esortò tutti a osservare gli insegnamenti di base delle scritture antiche e da questo trarre gioia e serenità.

Seguite Gesù Cristo. Amatelo per la vostra stessa evoluzione. Seguite il cammino che vi siete scelti e fate in modo che la vostra esperienza di Dio sia la vostra guida... L’Amore che brilla nel vostro cuore è Amore Divino…..VOI SIETE DIO. Questa è la Verità.