Sathya Sai Baba

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Così parlò Bhagawan

Intervista rilasciata da Bhagawan Sathya Sai Baba ad un devoto messicano nel 1977.

L'intervista

Domanda: O Swami! Il mondo è molto crudele con me. 

Baba: E' la sua natura. Il fine del mondo è di causare frustrazione, e questa genera forzatamente la necessità. Quando la necessità diventa abbastanza intensa, l’individuo cerca di soddisfarla…

D.: Però fallisce!

Baba: Fallisce se cerca soddisfazione al di fuori di sé; ma la può ottenere dentro di sé. Il mondo interiore è  sempre accessibile, e risponde sempre. Si prova dolore quando si resta attaccati alle forme esteriori. La liberazione totale dal dolore è possibile se si perde l’ego, se si neutralizza ciò che certe volte reagisce alle cose con il dolore, ed altre con il piacere…

D.: Ma il mondo, Swami?

Baba: Il mondo è dolore; non sperare di più da esso. Fu Mia volontà che la totalità della tua esistenza fosse condizionata dal dolore, affinché tu fossi attratto verso di Me.

D.: Il meglio che posso fare è di avere la speranza di riuscirci.

Baba: Dio non chiede né speranza, né disperazione. Esse sono soggette alla relatività. L’Essere Universale sta oltre la speranza e la disperazione, oltre la certezza ed il dubbio. Non si sofferma ­ per concludere. Sta sempre scorrendo, in tutte le  direzioni, e in nessuna.

D.: Come dovrò comportarmi, allora?

Baba: Utilizza oggi ciò che serve oggi. Ciò che servirà domani, sarà per domani. Un giorno per volta, ogni giorno per quello, ogni momento per ogni momento, senza memoria, né passato, né conclusioni.

D: Conclusioni ?

Baba: Sì; le conclusioni incatenano, opprimono la mente. Il bimbo appena nato non sta chiuso fra conclusioni. Tutte le conclusioni rendono schiavi. La maggior parte degli uomini è schiava delle conclusioni alle quali è giunta.

D.: Vuoi dire che devo abbandonare le mie pratiche di concentrazione?

Baba: Ciò che ti inquieta è la permanenza. Hai provato a fissare il tuo pensiero e la tua  attenzione in una parola (mantra) , e poi in una Forma. Ma hai scoperto che nulla perdura, che tutto deve  cambiare. Eppure, ti assicuro, la consapevolezza rimane, anche quando la Forma si dissolve e la Parola svanisce.

D.: Mi è difficile mantenere l'attenzione sulla Forma o sulla Parola.

Baba: Perché quando cerchi di meditare il tentativo stesso facilita l’apparizione del conflitto tra successo ed insuccesso. Vi dite: “E’ bene meditare su questo e non su quello”;oppure: “Meditare su quello è errato o sciocco”. Pratica il non‑scegliere il non‑obiettivo, la non‑intenzione. Sii te stesso. Non scegliere alcuna Forma in particolare, perché tutte sono ugualmente Lui. Non scegliere nessun suono o parola speciale, perché tutte sono Sue.

D.: Mi vedo spesso agitato da credenze contraddittorie.

Baba: Le contraddizioni sono inevitabili; è questa la vera natura del mondo e della mente  Ma puoi scegliere; o essere  continuamente colpito dalle contraddizioni apparenti, o rimanere nel tranquillo centro del ciclone. E’ il problema di tutti i problemi: stare sulla periferia o nel centro dell’Essere.

D.: Nella circonferenza, o nel centro? Sull’orlo della ruota, o sull’asse?

Baba: E’ così. L'asse è calmo, fisso, immobile; ma la mente è attratta dai raggi della ruota ‑ i desideri oggettivi ‑ e girerà nel fango e sui sassi, sulla sabbia e le spine; non crederà che può trovare la felicità nel centro o nella circonferenza, senza dover fare tutto il gravoso viaggio a contatto con il terreno  scabro.

D.: Ciò significa, in fondo, la conquista della mente? 

Baba: Impara a permettere che tutti i conflitti generati dalla mente si consumino verso l'esteriore e si annullino l’un l’altro. Sii spettatore dell'olocausto. La soluzione finale del conflitto non è una decisione, né una scelta, ma restar passivo. Osa rimanere senza conclusioni. Vedi nelle interminabili incertezze della mente il Divino Lila, il Suo Gioco, la funzione naturale in quel nodo di desideri chiamato “mente”. Non credere ad essa. Non ti  unire alle sue affermazioni ed al suoi appetiti. Osservala da lungi, senza farti coinvolgere nelle sue cadute e nel suo rigirare. Tutto, allora, diviene insignificante; e quando tutto sarà insignificante,  sarai nel centro, nell’imperturbabilità.

D.: Tu sei l'asse, i raggi e la periferia.

Baba: Non si tratta di chi sono Io, ma di chi siete voi, e del come potete giungere ad avere coscienza di questa verità. Non voler essere schiavo degli infiniti stratagemmi della mente; astieniti da tutto ciò che ti conduce alle sue reti. Io ti guiderò, se confidi in Me. Le alternative del mondo non ti daranno felicità, perché la mente che si compiace in alternative non è che un fuoco fatuo che svolazza davanti ai tuoi occhi nel deserto paludoso. Non ti giudico per quello che in realtà non è mai stato tuo. La tua imperfezione non è un ostacolo per Me.

D.: Confesso che non ho sempre osservato regole di condotta...

Baba: La tua mente non fa che chiedere “regole”, ma quando le ottieni scopri che non le puoi rispettare. Le regole generano rigidità, tensione. Non nascono dall'Amore, e non lo diffondono. C'è sempre modo di fare qualcosa senza la tensione di una re­gola. Guarda come sono imperturbabile davanti alla tua agitazione. Io vivo così, affinché tu impari dall’esempio che ti offro.

D.:Baba, sono inquieto perché anelo alla tranquillità e non la ottengo.

Baba: Il male è la tua reazione all’inquietudine, e non l’inquietudine in sé. Questa non è che l’alzarsi dell’onda nell’oceano che tu sei. Non importa nulla perché il profondo è sicuro. Il successo non è importante , ne importa fallire. Il Fiume dell’Eternità scorre sempre verso l’Oceano della Volontà Suprema.

D.: Quanto tempo ancora dovrò stare lontano da Quella Volontà?

Baba: Tu sei una frazione di Quella Volontà, per questo la fame della Sua ricerca ti affligge, per fonderti in Essa e trovare così pienezza e felicità. Innumerevoli generazioni hanno cercato di trovare consolazione e sostegno per sfamarsi volgendosi al mondo; compresa la tua fame, ma essa ancora ci rode.

D.: Qual è allora la reazione adatta alle attrattive del mondo?

Baba: Lasciale passare, non unirti ad esse. Resta tranquillo. Si stabiliscano nell’impermanenza della mente; l’impermanenza fisica non avrà la vittoria. Molti Sadhu sono ancora presi dagli artigli della cupidigia, dell’invidia, dell’orgoglio e della sete di potere. Non sono sfuggiti alle loro case, ma hanno costruito prigioni attorno a sé. Io raccomando l’impermanenza della mente, la mente che non dimora in alcun luogo.

D.:E lasciarla vagare dovunque?

Baba: Non escludere nulla; sii testimone di tutto. Ciò che non si esclude non può perdurare. Dio è tutto; la tua irrequietezza è il risultato della esclusione, della pressione che ciò che è escluso esercita sull’area da cui è stato respinto. Tutto è Dio; come puoi togliere Dio dai suoi domini? La tua mente inferisce che la causa dell’inquietudine sta in ciò che la concerne sul momento; ma la causa reale non è lì. Con le tue supposizioni limiti Dio; di lì l’inquietudine, poiché anche tu sei divino, e la tua realtà protesta contro tale limitazione.

D.: Baba, talora mi sento triste perché sono tanto estraneo, con abiti tanto diversi dagli altri che vengono a Te a chiederti aiuto e soccorso!

Baba: Credimi, se la tua via contrasta enormemente con coloro che ti stanno attorno, è la Mia Volontà nei tuoi riguardi. Tutte le vie sono la Mia Via. E vie che paiono indirette possono essere le più dirette per certi sadakas. Per Me non esistono casi impossibili o incorreggibili. D’ora in poi pratica la non-scelta, è soddisfazione costante.

D.: La passione di bere il the mi preoccupa.

Baba: Il cielo non è negato a chi beve the! Chi è ragiasico, attivo, diventa superattivo se beve the, ed è un buon stimolante per gli invalidi. Ma non adorarlo come se fosse l’unica realtà. Riguardo le abitudini che ti hanno preso, hai due modi  per difenderti. Uno è di frenarle, respingendole; ma producono  solo un successo temporaneo. Se la pressione si rilassa, l’abitudine ti riprende e torna ad essere difficile vincerla. Il secondo è quello di assorbirsi in qualcosa di assai più piacevole, e così l’abitudine se ne va da sola. Ricorda che ciò che è transitorio, non è importante; solo l’Eterno lo è. Le mie indicazioni sono diverse da persona a persona, di giorno in giorno, ed anche per la stessa persona. Tutte funzionano. Lasciate che vengano a Me con i Bajans, con Giapa, o con Dhyana, o con i Mantra, o con i Tantra, o con il Servizio, secondo quello che ordino. Tutti verranno a Me; tutti devono venire a Me; non ci sono eccezioni.

D.: Confidiamo nella Tua Grazia. La aneliamo; facci coscienti di essa.

Baba: Non ho mai chiesto che Mi meritiate, ma solo che abbiate bisogno di Me. Il vostro sentiero non è del merito; datemi i desideri ricorrenti della vostra mente ogni volta che emergono. Non Mi possono agitare, perché Io non ho desideri. Portatemi la vostra confusione, le vostre paure, le aspirazioni, le ansie, la vostra incapacità di amare il mondo, le vostre esitazioni per servirlo, le vostre gelosie, tutte le deficienze che sfidano il vostro Sadhana.

D.: Come dobbiamo fare Seva (servizio)? Se sentiamo l’urgenza di farlo? E se l’urgenza non c’è?

Baba: Molti modi ci sono per servire il mondo. Se non attivamente, lo puoi almeno servire con la tua serenità. Non occorre che tutti facciano tutte le cose. La vostra eredità occidentale venera il lavoro attivo; se il vostro essere tende alla serenità e alla solitudine, prendetela come la cosa migliore. Non vi affliggete per questo. Sono pochi coloro che amano la solitudine e rimanere calmi. Così ha voluto Dio; se no, come potrebbe funzionare il mondo? Se la calma è il tuo destino, osa essere così. Se sei un recluso, sii un recluso; ma un recluso con Me. Potresti non essere un santo, ma potrai serenamente non essere niente.  Lasciate che ognuno sia com’è, nel ricordo del suo Autore, della sua Sorgente e della sua Meta. Nessuno è  come è se non fosse per Me.

D.: Ho ancora molto da imparare.

Baba: Vuoi imparare da Me? Bene. Se sei preoccupato per le necessità dal corpo, dei mezzi che gli occorrono per viaggiare, per le comodità ed il cibo che chiede, il tempo volerà. L'alunno che non perde tempo a passare da un'aula all’altra, impara meglio e più in fretta. Tu imparerai tutto ciò che vale la pena sapere nella Mia aula. Ti esporrò a tutti gli stati dell’essere perché tu impari a riposare in Me in ognuno di essi. Non esistono ostacoli insuperabili per Me; non ci sono requisiti speciali per venire a Me. Io non pongo condizioni.

D.: Però Tu ti assenti spesso e per molto tempo dal Tuo quartier generale.

Baba: SEMPRE, IN OGNI TEMPO ED IN OGNI LUOGO IO SONO DOVE TU HAI BISOGNO DI ME. Tutte le cose esteriori sono soggette alle limitazioni del tempo e dello spazio, alle leggi materiali della Natura, e la Mia Forma esteriore non fa eccezione. Se tu vuoi percepire la Mia Forma, occorre entrare nella sfera della contemplazione, condizione affinché tu possa vederla…e persino allora può non apparirti... Ma Io sono onnipresente! I limiti del corpo e dei sensi esterni non sono validi per la visione interiore. La dentro potrai vederMi in ogni tempo e in ogni luogo e ricevere Darshan. La visione esterna è di proposito insufficiente, istantanea, transitoria, casuale, affinché tu possa anelare e realizzare il Darshan interiore. Se ti ho separato di tempo in tempo dalla Mia Immagine, è stato solo per attirarti a Me e alla Mia presenza dentro di te, solo questo ti colmerà e ti ristorerà, lo so. Nessuna delle Mie assenze fu un rifiuto o un rimprovero per quanto ti riguarda. Sono state tutte ben pensate, ed ho sempre desiderato che tu tornassi a Me.