Sathya Sai Baba

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Del Maestro e del discepolo

DISCEPOLO  Swami, posso farTi liberamente qualche domanda su argomenti che non conosco riguardanti la Via Spirituale?

MAESTRO  Ma certo! Quali sono le obiezioni? Quali sono i dubbi? E che ci sto a fare io, qui? Fammi le tue domande senza timori né esitazioni. Io sono sempre pronto a risponderti; voglio solo che la tua ricerca sia sincera e mossa dal desiderio di sapere.

DISCEPOLO  Qualcuno ci ha detto che non si deve infastidire il Guru con troppe domande. É così, Swami?

MAESTRO  Non è così. Chi altro potrebbe dare spiegazioni al discepolo? Poiché il Guru è tutto per lui, è giusto che egli chieda consiglio su tutto, per poi metterlo in pratica.

DISCEPOLO  Si dice che dobbiamo eseguire con rispetto tutto ciò che gli anziani ci dicono di fare, senza muovere obiezioni. É questo il Tuo consiglio?

MAESTRO  Finché non si è formata in voi piena fiducia in loro e non conoscete la validità delle loro parole, vi sarà difficile eseguire i loro ordini. Ebbene, fino a quel momento, sarà bene che chiediate loro il significato e la validità dei loro suggerimenti per esserne convinti.

DISCEPOLO  Swami, a chi dobbiamo credere? Il mondo è così pieno di inganni! Come avere fiducia quando quelli che credevamo buoni si sono poi
rivelati cattivi?

MAESTRO  Be', ragazzo mio, perché mai in questo mondo, o in qualunque altro dovresti sentire il bisogno di aver fede negli altri? Comincia ad aver fiducia in te stesso, poi credi nel Signore e in Dio. Se avrai questa fede né il bene né il male potranno influire su di te.

DISCEPOLO  Swami, talvolta scema in me la fede nel Signore, perché?

MAESTRO  Quando il mondo ti delude, perché non soddisfa i tuoi desideri, la fede nel Signore diminuisce. Perciò, abbandonali. Desidera solo le relazioni spirituali, che non siano bersaglio di dubbi e difficoltà. Ma per farlo, la cosa più importante è la fede nel Signore; se questa manca, dubiterai di tutte le cose, grandi o piccole che siano.

DISCEPOLO  Si dice che sia importante stare in compagnia dei grandi e dei buoni e avere anche un Guru, sino a quando non si sia realizzata la Realtà, è davvero necessario?

MAESTRO  Certo che è necessaria la compagnia dei giusti, ed è anche importante il Guru, per farti conoscere questa Realtà. Ma, in questo devi fare molta attenzione perché i veri Guru sono molto pochi. Si sono moltiplicati gli imbroglioni e i Maestri si sono ritirati in solitudine, per realizzare se stessi senza essere disturbati. Guru genuini ce ne sono molti, ma non è facile trovarli e se ne trovi uno, puoi ringraziare la tua buona sorte se ti darà più di una sola Sadvakya (parola illuminata) e non vorrà perdere il suo tempo a raccontarti ogni genere di storie. Nella ricerca del Guru non si deve aver fretta.

DISCEPOLO  E allora, quale mai è la strada da seguire?

MAESTRO  Ebbene, proprio per questo abbiamo i Veda, le Sastra, i Purana e le Ithihastha (poemi epici). Studiali, attieniti alla Via che insegnano e fai tesoro dell'esperienza; comprendi il significato e lo spirito del loro messaggio, praticalo, medita su Dio in quanto Dio è Guru. Allora quei libri diverranno il tuo Guru, perché che cos'è il Guru? É quello per il cui mezzo la tua mente si fissa in Dio. Se prendi come tuo Guru Dio stesso, fai Sadhana (disciplina) con amore incrollabile. Dio stesso apparirà dinnanzi a te e ti impartirà Upadesa(insegnamento) proprio come un Guru. Oppure, grazie al tuo Sadhana, potrà concederti di trovare il Guru dei Guru (il Sadguru).

DISCEPOLO  Però oggigiorno ci sono dei Grandi che danno Upadesa a chiunque si presenti e li lodi. Sono essi dei Sadguru, Swami?

MAESTRO  Non voglio dire quali lo sono e quali no. Dico solo questo: non è segno del Sadguru dare Upadesa al primo venuto che gli dica di apprezzarlo; deve prima considerare il passato e il futuro dell'aspirante, scoprirne le qualificazioni e le negatività e stabilire se è adatto.

DISCEPOLO  Allora ho fatto un errore, Swami! Quando venne al nostro paese un certo personaggio, e tutti andavano a ricevere Upadesa da lui, ci andai anch'io, mi prostrai ai suoi piedi e glielo chiesi anch'io. Mi diede un buon Upadesa e ripetei il suo Manthra per qualche tempo. Quando però venni a sapere che era un imbroglione, persi la fede nel Nome e non recitai più il Manthra. Ho fatto male o bene?

MAESTRO  Hai dei dubbi? Hai fatto malissimo! Così come il Guru, ho detto poc'anzi, deve accertarsi delle qualificazioni dei discepoli, anche il discepolo deve esaminare con occhio critico le credenziali del Guru, prima di farsi dare l'Upadesa. Il tuo primo errore è stato di non aver fatto attenzione a questo Upadesa, troppo frettolosamente accettato. E poi, anche se il Guru te l'avesse dato prima dei necessari accertamenti, perché hai rotto il tuo voto e hai smesso di recitare il Nome? Questo è il tuo secondo
errore: scaricare gli errori di un uomo sul Nome di Dio che è sacro. Avresti dovuto prender tempo prima di ricevere Upadesa e assicurarti della sua sincerità per dargli fiducia. Solo allora avresti dovuto accettarlo. Però, una volta accettato, lo dovevi seguire, quali fossero state le difficoltà e non abbandonarlo mai. Così sei incorso nella colpa di accettare senza vera convinzione e di rifiutare sempre, senza vera decisione. Non dovevi accettare un Nome mentre avevi ancora dei dubbi, o perché non lo gradivi. Ma
avendolo accettato non dovevi abbandonarlo.

DISCEPOLO  Adesso che l'ho abbandonato, cosa mi succederà?

MAESTRO  Be', caro ragazzo, a causa dell'infedeltà al Guru e del rifiuto del nome di Dio, la unidirezionalità del tuo sforzo e la concentrazione si inaridiscono. Dice il proverbio: "Il virgulto malato non diverrà mai albero".

DISCEPOLO  Ma il Guru dà il Manthra senza verificare se lo meritiamo?

MAESTRO  Quello non è un Guru. Il risultato del suo errore non ricadrà su di te, ma sarà un male che colpirà solo lui.

DISCEPOLO  Se il discepolo agisce secondo la promessa fatta al Guru, e non si cura di quello che si dice di lui, e lo onora come prima, può raggiungere la Meta?

MAESTRO  E ne dubiti? Certamente. Non sai la storia di Ekalavya? Benché Dronaciarya non lo avesse voluto per discepolo, egli si fece una statuetta e la considerò come Dronaciarya stesso. Venerandola sempre, imparò l'uso dell'arco e imparò tutte le arti. Alla fine, quando l'ingiusto Guru, accecato dall'odio, chiese in pagamento dei suoi onorari il pollice della sua mano destra, egli se lo tagliò senza esitare. E kalavya serbò forse rancore al Guru per il male che aveva subito?

DISCEPOLO  A cosa valse quell'offerta? Tutto ciò che imparò non servì. Quale ne fu l'utilità?

MAESTRO  Per quanto Ekalavya avesse perso ogni possibilità di impiegare le sue arti, il carattere che aveva acquisito con quell'istruzione non lo perdette. Non è compenso sufficiente la fama che raggiunse il suo sacrificio?

DISCEPOLO  Be', quello che è stato è stato. Adesso qui mi stabilirò e non dimenticherò mai il Nome. Dammi Tu Upadesa, per favore.

MAESTRO  Sei come chi, dopo aver assistito alla recitazione del Ramayana per tutta la sera, domanda ancora all'indomani che rapporto c'era fra Rama e Sita. Ho appena finito di dirti che il Guru e Upadesa verranno quando saranno mature le tue qualificazioni. Verrà da sé, senza che tu lo chieda. In verità, il discepolo non dovrebbe prendere l'iniziativa di chiedere Upadesa, perché non può sapere se è pronto. Sarà il Guru a valutare il momento, ad aiutare e a concedere. L'(Upadesa) la potrai avere una sola volta poiché essa non è ripetibile. Se ne lasci uno per un altro quando ti salta il ticchio, ti comporti come un adultera.

DISCEPOLO  E allora, quale sarà ora il mio destino? Non ho nessuna speranza?

MAESTRO  Pentiti dell'errore, ma seguita a meditare sul Nome che hai ricevuto. Per il Namasmarana (ripetizione costante del Nome) e non per Giapa (ripetizione del Nome), puoi usare tutti i Nomi che vuoi. Invece per Dhyana (meditazione) devi usare solo il Nome che ti è stato dato per Upadesa, ricorda. Non cambiare quel santo Nome, e trasforma te stesso col desiderio costante, con lo sforzo e non ti fermare.

DISCEPOLO  Oh, Swami! Questo è proprio un grande giorno per me, perché tutti i miei dubbi sono spariti con quello che mi hai detto. L'Upadesa aveva creato il dubbio e il Tuo Sandesha l'ha dissolto. Col Tuo permesso, tornerei al mio paese e, quando avrò altri dubbi da dissipare, verrò di nuovo alla Tua speranza. Se me lo ordini, tornerò tra un mese.

MAESTRO  Molto bene. É proprio quello che voglio; quelli come te si devono liberare dai dubbi, afferrare il vero significato della vita e accogliere il Sandesha con fede e con costanza, rimanendo sempre nel ricordo costante del Nome del Signore. Chiunque venga, qualunque sia il momento, impari da me il modo per liberarsi dal dolore, dai dubbi e dalle preoccupazioni. Non si deve soffrire, perché chi soffre non può fare Sadhana. Qualunque Sadhana si faccia in quelle condizioni sarebbe come versare profumo sulla brace. Bene ora vai e torna fra un mese.
 


Tratto da: Sathya Sai Baba, Dialoghi con Sai, Fondazione Sathya Sai Seva, 1989, pagg. 9-14
(Il volume è disponibile presso Edizioni Milesi)
Il messaggio di cui sopra è stato pubblicato nella Lista Yahoo Sadhana e nella Lista Sublimen.