La mente è uno strumento sottile, attraverso la quale
possiamo ottenere siala liberazione che la prigionia
nell'illusione. Tutto dipende da come lamanipoliamo. Ci
può condurre per la via reale fino alla porta della
realizzazione, se lo desideriamo, ma può anche farci vagare per ciechimeandri dove ogni passo conduce ad una oscurità più profonda.
Sai Baba dice:
"Girati verso il mondo oggettivo e sei schiavo, vai verso
Dio, sei sulla strada della liberazione. L'uomo ha tre strumenti principaliper elevarsi: intelligenza, mente ed intelletto. L'uomo resta prigionierodell'oscurità quando la mente viene resa schiava dai sensi, e diventaconscio della Realtà, il Sé, l'Atma che tutto pervade, quando questa
vieneregolata dall'intelletto. Per questo, la mente può
essere causa sia diliberazione che di schiavitù.Il primo requisito sul sentiero spirituale è un sincero desiderio, una
sincera "brama" per Dio. Senza questa brama non è possibile conoscere Dio.
Con l'esercizio continuo dell'amore, si sarà in grado di conoscere l'Atmadentro di noi. Non possiamo realizzare il Sé fino a quando siamo predadelle impurità, della dualità degli opposti che fluttuano intorno a noi.Quando le impurità vengono rimosse, la mente resta in uno stato di
purezza.In questo stadio, se volgiamo all'interno il
nostro sguardo, possiamo averela visione della Divinità,
e realizzare il Sé.
La brama per Dio dev'essere nutrita dalla fede e dalla
devozione. Questabrama può esistere solo dopo che il
ricercatore ha acquisito ladiscriminazione fra il
transitorio e l'eterno, fra il giusto e losbagliato,
cosa che lo condurrà al distacco dal transitorio e
all'attaccamento per l'eterno, immutabile Sé. Egli realizzerà allora chetutto ciò che è legato ai sensi è transitorio ed illusorio.
A questo punto entrano in gioco le tecniche Yoga e la necessità di cambiarele proprie attitudini verso la vita e di trasformare se stessi.Ognuno deve seguire la sua propria strada in questo. Quelli che già sonoarrivati possono solo dare incoraggiamento e fornire una guida generica.
E'inevitabile che, prima o poi, tutti torniamo dove il
nostro viaggio,attraverso le nascite e le morti, è
cominciato: cioè, a Dio.
È solo nel lungo silenzio della meditazione profonda che possiamocontattare la Coscienza Suprema. Ma questo non è facile. Solo pochiraggiungono questa dimora di beatitudine. La missione del ricercatore è
dipraticare la meditazione senza deviare dal sentiero.
Il resto viene soloper la Sua grazia. Non dipende dal
numero di giorni, o dal numero delle ore.
Alcuni necessitano di molte vite per arrivarci, altri raggiungono la metagià in questa vita. Dipende
DALL'ASPIRAZIONE, FEDE, DEVOZIONE E CAPACITÀDI
SEGUIRE LA DISCIPLINA SPIRITUALE
Con la meditazione si può, quindi, raggiungere il Samadhi, sebbene sia unostato difficile da raggiungere. In quell'oceano ogni traccia di nome eforma scompare, la dualità degli opposti sparisce ed uno è liberato.Dio non ha favoriti, la Sua grazia ed il Suo amore scorrono per tutti, è
lanostra recettività che ci fa ricevere, o meno, i Suoi
doni. Con l'amore ela devozione possiamo trasformare la
nostra coscienza e renderla "aperta" aricevere l'amore e
la Grazia di Dio. L'amore è il ponte fra il devoto e
Dio. Attraverso l'amore si stabilisce un rapporto personale con Dio. PerSua grazia il nostro stato di coscienza cambia e realizziamo il nostro
veroSé.
Per via dell'illusione l'uomo tende ad identificare la sua realtà con ilcorpo fisico, dimentica il divino in Sé ed invece ascolta il richiamodell'animale in se stesso, cadendo giù fino al più basso livello dicoscienza. E' trascinato dalle attrazioni del mondo fenomenico e pertantocorre dietro ai desideri per il mondo e alle sue attrattive, i desideri
si
moltiplicano e quando non li può soddisfare soffre.
E' consumato dalla gelosia, dai desideri irrealizzati,
degradato dallepassioni violente e dai desideri
lussuriosi, dalla paura, la rabbia, ilrisentimento, la
frustrazione, la disillusione ed il disappunto. La
lussuria, l'ira, l'attaccamento e l'orgoglio si alternano nella sua naturaed egli corre dietro alle soddisfazioni temporanee dei sensi, perde la
pacementale, soffre per le miserie ed i tradimenti e
rinasce sempre e dinuovo nelle basse forme di vita
perpetuando il suo stato di schiavitù.
Nel momento in cui la mente non è più soddisfatta di questarappresentazione materiale, l'anima cerca oltre e diventa instancabilenella suo perseguimento di una via di uscita dal mondo illusorio.
È assolutamente vero che Dio è presente ovunque, fuori dal tempo e dallospazio, che è senza forma. Ma è anche manifesto nel nostro cuore, come ilnostro più intimo Sé. La sua luce risplende costantemente nella cavità
delnostro cuore. Perciò, non c'è bisogno di andare da
nessuna parte perrealizzarlo, perchè non è trovabile da
nessuna parte, fuorchè nel nostrocuore. Nella profondità
del nostro cuore, là, Lui si trova, splendente, in
qualità di nostro Sé, come Anima delle anime. Nel profondo del nostro cuorec'è uno spazio luminoso, il "Hriday Guha". Qui, è l'essenza del nostroessere. Dobbiamo meditare su quello spazio luminoso, come regione dellarealizzazione del Sé, come dimora del Sé spirituale, e, questo, finchènonci si è identificati con quello, finchè non si
è diventati coscienti chenon si è il corpo fisico, ma lo
Spirito luminoso. Quando ci si trova unitiall'Essere
Supremo, si è fuori dallo spazio e dal tempo, si è AssolutaCoscienza, che è perfezione, beatitudine ed esistenza infinita oltre ognilimitazione. è un oceano di luce, senza traccia di tenebre, senza morte,dove c'è luce e solo luce.
Per raggiungere questi risultati, dobbiamo fare alcuni passi per provvederele condizioni necessarie. La prima cosa da fare è disciplinare se stessi.Con una vita disciplinata, tenendo la mente fuori dal mondo esteriore
deglioggetti (fenomenico), cercando di astrarsi dai
contatti col mondo dei sensie saturandosi di Ananda.
Le formazioni psichiche della mente-ego sono molto forti ed è moltodifficile per l'individuo liberarsi dalle loro morse. Questo succedeperchè la coscienza individuale resta imprigionata nei desideri dellamente-ego, i quali sono così potenti che l'anima individuale diventa
schiavadi questi desideri. Queste formazioni psichiche
intorno al Sé sono piene didesideri, piaceri fisici e
sensuali, associazioni etc. che risultano invarie
relazioni col mondo esterno, che mai può dare felicità permanenteall'individuo. Queste relazioni, desideri ed associazioni devono venirtrascese per poter trovare la pace permanente e duratura.
Una delle tecniche di meditazione nello Yoga della devozione, attraverso laquale la mente alla viene trascesa, è la ripetizione costante del Nome diDio, con amore per Dio nel cuore. La ripetizione satura la mente ad un
talelivello che gli strati psichici intorno ad essa, che
vengono in linguaggiosemplice chiamati impurità,
cominciano a scomparire ed il devoto subisceuna profonda
trasformazione. Alla fine la mente è trascesa ed uno arrivaallo stato di Coscienza Cosmica.
Tratto dal libro: Sai Baba e la
liberazione
Il messaggio di cui sopra è stato pubblicato nella Lista Yahoo Sadhana e nella
Lista Sublimen.