I segni di una buona Meditazione
Dopo i canti della sera, siete soliti fare dieci minuti diMeditazione. Sinqui, tutto bene. Ma, lasciate che
vi domandi se, quando vi alzate dopo queidieci minuti,
scorgete negli altri una maggiore luminosità, come fosserocirconfusi da un' aura divina. In caso contrario avete solo perduto
tempo. Èaumentata in voi la capacità di amare? Parlate
di meno? Vi dedicate al prossimo con maggiore sollecitudine? Questi sono tutti
segni del buon successonella Meditazione.
Il progresso spirituale deve trovar conferma nel miglioramento del carattere e
del comportamento e la Meditazione deve mutare il vostro atteggiamento verso gli
esseri viventi e verso le cose; altrimenti èun'ipocrisia.
Anche un macigno, sotto l'azione del sole, della pioggia e delfreddo, si disintegra nel terreno e si trasforma in alimento per l'albero.
Anche il cuore più duro può essere intenerito, perché vi germogli il Divino.
Meditare per amare
L'Amore crea l'unione, mentre l'odio separa. L'Amore trasferiscel'attenzione di se sull'altro,in modo che i due
pensano, parlano ed agiscono come fossero uno. Quanto più
l'Amoreabbraccia, tanto più le varie entità si riducono
all'Uno. Amando Me, amatetutti, perché incominciate a
percepire e a conoscere che Io sono in tutti.La
Meditazione vi renderà consapevoli che Io sono Colui che risiede in tutti icuori, che sono lo stimolo, la motivazione, la guida, la meta. Apritevi aquella visione, a quella consapevolezza e fatene vostro inestimabile
possedimento. Allora avrete ciò che spesso Mi chiedete, "Sakshatkara". Il vostro
amoredeve essere libero e puro da ogni velo, da ombra o
macchia di ego come loè il Mio, in modo che possa
fondersi in Me.
(SSS VII, 502)
Si può insegnare a meditare?
Alcune istituzioni pretendono di addestrare delle persone nellaMeditazione e, a tal fine, organizzano dei corsi! Ma come fidarsi di loro?
Tutt'alpiùsi possono insegnare
esercizi per stare seduti in modo corretto o peresercitarsi
nelle varie posture; ma come può qualcuno aiutare un altro a rimanereintensamente concentrato? Amate Dio e nessuna distrazione potrà deviareda Lui il vostro pensiero. (...)
Per avere buon esito dalla Meditazione e dalla preghiera non c'èbisognodi appoggiarsi ad altri, o di prendere
contatto con un saggio per farsisuggerire un mantra da
recitare. Pregate Dio, che è in voi, e da Lui avrete la
guidadi cui avete bisogno.
Rivolgete la vostra mente a Dio, dedicatevi a Lui e scoprirete chela vitaè una corrente ininterrotta di beatitudine.
Se disponete di un ventilatore,dovete orientarlo verso
di voi, per trarne sollievo. Allo stesso modo, lamenteorientata con risolutezza verso Dio, potrà darvi la beatitudine della
Liberazione.
(SSS VII, 338)
Le ultime esortazioni sul tema
Oggi la gente sta sprecando il proprio tempo in nome dellaMeditazione.Costoro sanno forse tener ferma la
propria mente per un solo minuto? No!Si siedono in una
postura particolare per mezz'ora, un'ora, ma non fanno
che perdere tempo. Siete forse capaci di rimanere con una mente ferma perun'ora? La mente corre all'impazzata come una scimmia! Mentre sprecatetempo nel respingere questa scimmia impazzita e nel cercare di tenerla afreno, essa se ne scappa ancora via.
Considerate il vostro dovere come Dio e intraprendete ogniattività per amorSuo. Allora il lavoro si
trasformerà in adorazione (In inglese si gioca
sull'assonanza dei due termini "work" = lavoro e "worship" = adorazione, NdT).
Considerate ogni lavoro come il lavoro di Dio. Quella è vera Meditazione!Non raggiungerete la Meditazione chiudendo semplicemente gli occhi e
mettendovi in posizione meditativa. La gioventù d'oggi sta sprecando il propriotempo prezioso, a causa di questo equivoco sulla Meditazione.
Considerate qualunque lavoro facciate come un lavoro di Dio.
Considerate il vostro corpo come uno strumento.
Sviluppate la convinzione che Dio sta servendosi del vostro corpocomedi uno strumento per compiere quel lavoro.
Qualunque servizio intraprendiate con l'ausilio dell'egoismo nonpuò essere servizio gradito al Signore. Sacrificate il vostro egoismo,
consideratetuttocome divino. Un
approccio del genere all'attività è reale Meditazione. Conquell'altro genere di Meditazione si spreca tempo, vita, energie, tutto.Continuate a fare tutto recitando il Nome di Dio. Tutte le azioni sarannosantificate da questo approccio.
Non confinate Dio in un luogo. Qualunque cosa vedete, vi trovatedentroDio. Se vi mettete a meditare, considerando
Dio come fosse limitato in unluogo, rimpicciolite Dio,
che pervade ogni cosa e dimostrate di avere unamenteristretta. Siate di larghe vedute. Solo con questo tipo di
discriminazione,giungerete alla saggezza.
I cinque involucri e l'io
Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere, Mente, Intelletto ed Ego sono iprimi elementi con cui si formò l'Universo. I1 fango, o la creta, èl'elemento base con cui si modella un vaso e, perciò, è la causa
materialedel vaso. Il vasaio,
senza la cui idea (sankalpa) e applicazione nonpotrebbe
nascere il vaso, è la sua causa efficiente. Allo stesso modo,Prakriti è la causa materiale dell'Universo e
Brahman la sua causaefficiente. È per volere di Brahman
che nella creazione hanno avuto origineinfinite
sfaccettature di questo Universo dinamico dalle molteplici forme einnumerevoli oggetti. E tuttavia dobbiamo ricordare che è Brahman coluiche ha manifestato Se stesso in questo Infinito. Krishna esortò Arjuna adignorare la diversità nell'unità e a discernere l'unità nella diversità.Si deve comprendere la non dualistica natura atmica di questo mondo
molteplice.
Dhyana conferisce all'uomo la capacità di riconoscere questa unitàe di discernere sia l'Immanenza che la Trascendenza di Dio.
I quattro stati di coscienza
L'unico onnipervadente Brahman permea tutto l'Universo deglioggetti animati ed inanimati. Questo Brahman onnicomprensivo ha assunto
laforma udibile della parola primordiale AUM. In questo
Sommo Parabrahman sono sintetizzati quattro inseparabili elementi: Vishva,
Taijasa, Prajna eTuriya.
Lo stato di veglia (Jagratavasta), è lo stato di coscienzaordinario ed è in relazione col mondo grossolano della materia. Fornisce
unaconoscenza empirica del mondo fenomenico, servendosi
di sensazioni e dipercezioni. Possiede diversi modi di
conoscenza ed essi sono costituitidai cinque organi di
azione (Karmendriya), dai cinque organi di percezione(Jnanendriya),
le cinque energie vitali (Prana), la mente (Manas),
l'intelletto (Buddhi), la coscienza (Citta) e l'ego (Ahamkara). Questi 19aspetti della conoscenza sensoriale o empirica nello stato di veglia siintegrano fra loro. In sostanza, è questa conoscenza che bramaardentemente i piaceri del mondo materiale.
Lo stato di coscienza di sogno (Svapnavasta), ha la facoltà diriconoscere ed avere a livello subconscio una pallida idea della sacraesperienza di divinità e santità. È correlata ad aspetti più sottili
dellaconoscenza ed esperienza umane. In questo stato si
hanno impressioni piùsottili delle esperienze di veglia.
Lo stato di Prajna (Prajnavasta) e quello di Turiya (Turiyavasta)hanno caratteristiche differenti. Il Prajnavasta è
uno stato di coscienzatrascendentale, in cui la
dicotomia fra il grossolano ed il sottilescompaiono
nella supercoscienza: rimane il puro "Prajna", ossia la
coscienza di Divinità. In questo stato, le facoltà di differenziazione e
diversificazione della mente sono inattive. Ecco perché si sostiene che ilPrajnana è Brahman. È per venire incontro allo scalatore di questa vettadella Divinità che Krishna ha esposto nella Bhagavad Gita la "Sadhana diDhyana", il sentiero della Meditazione. Nel Prajnavasta tutti i desiderimondani e le smanie vengono sublimati nella beatitudine di un'esperienzaspirituale. La brillante luce del Prajnana risplende stabilmente in
questostato di coscienza più elevata.
Il Turiyavasta è il più alto stato di coscienza, dove si
sperimental'essenza dell'Atma. Il
discepolo fa esperienza della tranquillità, della
Divinità e della non-dualità. Si tratta di uno stato di supercoscienza puro,placido e stabile, in cui tutti gli attributi discriminanti e
differenzialisono trascesi e assorbiti nell'eterna ed
assoluta Realtà di Brahman.
La recita o il canto dell'AUM (Omkara) contempla la fusione dei tresuoni primordiali: A, U e M. Queste tre lettere rappresentanorispettivamente lo stato di coscienza di veglia, di sogno e di sonnoprofondo e simboleggiano anche Brahma, Vishnu e Mahesvara, la Trinità che
personifica le realtà corrispondenti ai tre stati di
coscienza sopra
menzionati. Come in un rosario un filo trapassa i grani per tenerli insieme,così Brahman trapassa tutte le anime e le fa essere interdipendenti ecorrelate fra loro.
L'autorealizzazione consiste nell'immediata, intima e uniformecomprensione dell'Assoluto, suprema ed integrale realtà di Brahman: è unamistica esperienza che oltrepassa mente, spazio e tempo. Dhyana è unsussidio per raggiungerla. L'occhio non può vedere se stesso. Allo stessomodo, I'Atma non può vedersi. Se una bambolina di sale viene perduta
nelleprofondità del mare, vi si scioglie e diventa
irrecuperabile. Così pure, ilJivatma che cerca il
Paramatma perde la propria individualità e identità.
Brahman è un oceano che non si può scandagliare. L'anima di una persona cheva in cerca di Dio diviene una con Dio. L'Atma e il Paramatma sonoontologicamente identici e non duplici. Non sono che aspetti del livello
dicoscienza più elevato.
Nella Meditazione, la mente, l'intelletto e i vari sensi sonotrascesi per mezzo dell'autocontrollo. Nello stato superconscio di Dhyana,tutti i dualismi, le dicotomie, le differenze e le relatività scompaiono.Dhyana è sinonimo della conoscenza assoluta della Divinità: è una visione
eduna via verso il Divino, che conduce al Sat-Cit-Ananda,
ossia alla Realtàintegrale dell'Essenza-Coscienza-Beatitudine.
Essa fa raggiungere labeatitudine senza fine, conferisce
la beatitudine dell'Atma ed ottiene
all'uomo la suprema beatitudine e la beatitudine dell'assenza di dualismo.
Esperienze di Meditazione
Un discepolo avrà diversi tipi di esperienze durante la
meditazione. Quando egli è assorto nella Divinità ode suoni di ognigenere. È come se sviluppasse una specie di percezione extrasensoriale.Sente dei suoni di strumenti musicali come la vina, il mirdanga ed ilflauto. Queste dolci melodie sono simbolo di Dio che prende forma. Sono i
risultati iniziali di Dhyana. Durante i primi stadi della meditazione, tuttigli organi sensoriali diventano ipersensibili e questa acutizzazione
dellasensibilità fa sì che il meditante abbia delle
reazioni ai suoni e allevisioni straordinarie. Col
passare del tempo questa ipersensibilità,ovvero questa
facoltà di percezione extrasensoriale si raffina nella piùalta facoltà di ascoltare la Voce stessa del Silenzio, il suono
primordialedel Divino Pranava. Il discepolo è in ascolto
della ripetizione e dell'ecodella Voce Primeva: AUM.
Così egli sperimenta l'ineffabile edinesprimibile
beatitudine dello stato di Supercoscienza o Turiya. Durante
la meditazione profonda, alcuni praticanti sentono come se il lorocorpo fosse diventato molto pesante e non riescono a muoversi liberamente.Alcuni altri, invece, sperimentano una sensazione di estrema leggerezza elevitano verso l'alto. Altri ancora hanno la sensazione di tremore ebrividi. Il discepolo dalla mente tenace e salda
non si farà innervosire da
queste fantastiche esperienze paranormali, ma continuerà indisturbato lasua disciplina
Paramahansa Ramakrishna attraversò tutti questi stadi di
meditazione, dall'avente forma al privo di attributi. Nel corso della suaevoluzione spirituale la Madre Divina gli Si rivelò sotto la forma di Kah.Ma l'Atma è privo di forma. Perciò si consiglia al discepolo di lasciarealle proprie spalle tutte le forme e i nomi e di tentare l'esperienza del
Brahman Senza Forma. L'Assoluto Brahman privo di forma e attributi concedela più elevata estasi spirituale. Il meditante
rimane incantato e rapitodal divino afflato del Brahman
senza attributi e sperimenta la beatitudineperfetta.
Un novizio deve incominciare la meditazione su una forma di Dio.Osservi tutte le norme, sia puntuale e regolare nella sua disciplina. Unalberello deve essere protetto dagli animali. Bisogna mettergli attorno
unarecinzione, affinché possa crescere fino a divenire
un grosso albero. Il recinto non sarà più necessario
quando sarà un enorme albero. Similmente,norme e
regolamenti sono necessari ad uno che si trova alle prime armi conla meditazione, mentre un discepolo avanzato non dipende da sostegni
esteriori, perché può andare in trascendenza ogni volta che lo desidera.La meditazione gli è spontanea ed abituale.
Dhyana non va confusa con Dharana, che è semplice concentrazione. Il
primo stadio di concentrazione dovrebbe essere portato a termine dallacontemplazione e dal fatto che si è assorti. Questo essere assorti
conducealla meditazione.
La Meditazione non è monopolio di qualche particolare religione. Èun programma universale e pratico per ottenere la conoscenza uniforme diDio.
La mente trema, è agitata, difficile a sorvegliare, difficile adrenare, L'intelligente la scaglia alla mira come un arciere lafreccia.
Come un pesce tratto dall'acqua e buttato
sulla sponda, siscuote la mente Per sfuggire al dominio
della mente.
Tratto da: DHYANA, La meditazione, negli
insegnamenti di Sri Satya Sai Baba, Mother Sai
Publications
(Il volume è disponibile presso
Mother Sai
Publications)
Il messaggio di cui sopra è stato pubblicato nella Lista Yahoo Sadhana e Lista
Sublimen.
Un giorno, un rappresentante di classe Gli
fece avere un foglietto, sul quale era scritta la proposta di formare a
Prashanti Nilayam dei corsi permanenti per preparare degli insegnanti di
meditazione, al fine di diffonderla in tutto il Paese.
"Mi sono messo a ridere quando lessi questa proposta - commentò Swami - C'è
qualcuno che può insegnare ad un altro a meditare? Si può forse insegnare la
Meditazione? È possibile insegnare la postura, come tenere gambe, mani, collo,
testa o schiena; si possono tenere lezioni sul modo, o sul ritmo del respiro. Ma
la Meditazione è un aspetto interiore dell'uomo; richiede una profonda quiete
del soggetto, lo svuotamento della mente per riempirsi della Luce originata
dalla Scintilla Divina che sta dentro. È una disciplina che nessun libro di
testo può insegnare e nessun corso può diffondere.
Corsi di meditazione! Chi istituisce corsi
di meditazione non sa cosa voglia dire Dhyana, né ha interesse a saperlo!
Purificate le vostre emozioni; distillate i vostri impulsi; coltivate l'amore.
Solo in quel caso potrete divenire padroni di voi stessi: questo dominio è il
fine, il processo della Meditazione, ovvero di Dhyana.
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Una madre può sedersi accanto a suo figlio
e sussurrargli delle parole per incoraggiarlo a parlare; ma il bambino dovrà
servirsi della sua propria lingua e del suo sforzo personale. Similmente, potrà
esservi chi vi insegna il modo di stare seduti e di tenere il tronco diritto, le
gambe piegate, le mani distese con le dita incrociate, il respiro lento e
costante; ma chi potrà insegnarvi a tenere sotto controllo la mente ribelle?" (SSS
VII,- 380-381)
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