Sathya Sai Baba

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Il Santo Natale
Discorsi di Sri Sathya Sai Baba in relazione a Gesù e al Natale
Estratti da Discorsi contenuti nel sito saibaba.it

Tratto da Fede e Verità

25 dicembre 1986

Oggi c'è un grande bisogno nel mondo, travagliato da lotte razziali e contrasti religiosi, di una visuale ampia e di attitudini altruistiche.
Questo fu il messaggio di Gesù Cristo, "Dio è onnipotente, Egli è l'Uno senza il Secondo!".

Cristo proclamò che Dio è Onnipotente, "L'UNO senza il SECONDO". Il Suo insegnamento deve essere interpretato, compreso e seguito avendo una visione universale.

Il concetto della Divinità non deve essere ridotto ad un'attitudine mentale. Oggi c'è un grande bisogno nel mondo, travagliato da lacerazioni religiose, di una visione ampia e di attitudini altruistiche. Meschine fedi sono causa di frizioni e di conflitti.

Questo fu il messaggio di Gesù Cristo.

Esso crebbe in Lui poco alla volta.

Egli dapprima considerò Se stesso come un Messaggero di Dio.
Dopo, sentendo più vicina la sua relazione con Dio, disse di essere un Figlio di Dio.

Come la consapevolezza del "SE" si sviluppò, attraverso i contatti e la meditazione, egli si realizzò e dichiarò di essere Uno con Dio:
"lo e Mio Padre siamo Uno".

Gesù consigliò uno dei suoi discepoli più vicini, Pietro, di vivere con amore perché l'Amore era Dio. L'Uomo può esperimentare Dio solo quando diviene l'incarnazione dell'amore. Il vero amore non si attende nulla ma è solo Sacrificio e Servizio spontaneo.

Quando Pietro udì queste esortazioni dal suo Maestro trovò una nuova Gioia ed un nuovo valore della parola "Gioia".

Joy (Felicità): "J" vuol dire "Jesu" (Gesù), e questa prima lettera indica che dovremmo amare anzitutto Gesù.

"O" vuol dire gli altri (Others), che devono essere amati dopo, ed infine "y" (You), se stessi, che dovrebbe essere l'ultima cosa da fare.

Ma oggi la condizione umana è differente, per prima cosa uno ama se stesso, poi gli altri e quindi Gesù. Quando Dio occupa la mente, il mondo oggettivo o la natura che è solo il prodotto della mente, perde la Sua validità.
L'onda dell'oceano si perde nella sua sorgente: l'individuo e l'universale si fondono.
Ogni religione cerca di spiegare questa verità di base circa Dio, la natura e l'uomo.
Ogni credo essenzialmente sottolinea questo fatto e lo indica per raggiungere l'amore. Ecco perché tutti devono rispettare le religioni e le fedi.
Esse sono fari di luce che guidano il pellegrino lungo i molti cammini verso l'Assoluto Universale. Le tre maggiori strade sono conosciute come "Karma, Bhakti e Jnana".

Ci sono molti fiumi in questo paese che operano come canali irrigatori come il Godavari, il Krishna, il Kaveri.

Fra questi il Gange, lo Yamuna e il Saraswathi hanno rappresentato per secoli i tre cammini spirituali verso la realizzazione di Dio.

Il Gange rappresenta l'attività altruistica (Niskhama Karma) o il "Karma Yoga".
Lo Yamuna proclama la gioia dell'amore Divino e della devozione. Saraswathi che scorre sotterraneo, invisibile, rappresenta "Jnana" o la via dell'incessante inchiesta sulla realtà.

Lo scopo dell'inchiesta è la scoperta "dell'UNO" senza il "SECONDO", o dell'UNITA', che appare dietro la DIVERSITÀ.

La congiunzione fra questi tre fiumi riassume, per ogni figlio di questa terra i suoi tre doveri verso se stesso:

a) servizio disinteressato verso i suoi fratelli uomini come un dovere insostituibile,
b) dedica e devozione verso Dio ed acquisizione della consapevolezza dell'UNO che manifesta se stesso nei molti.

Il corpo è il tempio di Dio e pertanto deve essere mantenuto senza malattie e angosce. Non è stato dato all'uomo perché lo usi per le sue egoistiche fantasie. Gesù sacrificò il Suo corpo santificandolo per la salvezza degli altri. Egli era consapevole di quello scopo e di quel dovere.
Con fede nell'unità dell'umanità, Egli sfidò gli attacchi degli oppositori e dei critici.
Ogni santo e profeta che cerchi di sollevare i derelitti ed aprire gli occhi sullo splendore di Dio e della sua Grazia, deve essere anche pronto e desiderare l'estremo sacrificio.

Dovrebbe aspettarsi solo difficoltà e dare il benvenuto alla fortuna di potersi sacrificare interamente per tenere alte le bandiere della Verità e della Rettitudine.
La fede in Dio è l'ancora di salvezza dell'uomo.


Dal Discorso de Natale del 1988

Nascita di Gesù

[8] Duemila anni fa, in una regione chiamata Palestina, nel villaggio di Nazareth, vivevano Maria e Giuseppe. Era inverno. L'imperatore regnante aveva emanato una legge, secondo la quale ogni nato doveva essere registrato ai fini di un censimento. Perciò, le popolazioni delle regioni limitrofe si recarono a Betlemme per farsi censire. Anche Maria e Giuseppe dovettero andarci, per lo stesso motivo. Maria era al nono mese di gravidanza.

Per alleviarle le fatiche, Giuseppe le aveva trovato un asino, affinché lo cavalcasse durante il gravoso viaggio. Ma, giunti a Betlemme, non trovarono alcun alloggio. Il custode di una capanna, vedendo la stanchezza di Maria, indicò loro una stalla, dicendo loro che avrebbero potuto prendervi rifugio, anche perché non c'erano altri posti.

Era la notte tra il 24 e il 25 Dicembre. Maria diede alla luce il bimbo fra la mezzanotte e l'una. Non c'era alcun agio che rendesse più confortevole quella nascita. Nella stalla c'era una gerla utilizzata per il foraggio degli animali. Maria prese del fieno, la riempì, vi stese sopra un panno bianco e vi posò sopra il neonato.

Devozione di Maria

[9] Quand'ebbero registrato l'infante, fecero ritorno a Nazareth. Maria allevava il bambino con grande amore e dedizione: era una grande devota di Dio. Fin dai primi teneri anni di Gesù, era solita raccontare storie che suscitavano devozione, buone qualità e virtù. Gesù, giorno dopo giorno, crebbe fino a diventare un adolescente.

Gesù perso e ritrovato

[10] Il suo XII° anno di età coincise con una grande festa che si celebrava presso gli Ebrei (51). Maria e Giuseppe vollero parteciparvi. Gerusalemme era così affollata che la gente a stento riusciva a spostarsi da un luogo all'altro. Travolti da quella confusione, Maria e Giuseppe dimenticarono per un momento Gesù e, quando se ne resero conto, non riuscirono più a rintracciarlo. Preoccupati, incominciarono a percorrere ogni viottolo, chiedendo conto del figlio a tutti quelli che incontravano. Erano addolorati e si sentirono smarriti. Del ragazzo, nessuna traccia.

A questo punto si disperarono. Con l'angoscia nel cuore, fecero un ultimo tentativo di ricerca, entrando nel tempio. Gesù era là, seduto in prima fila, attento agli insegnamenti dei sacerdoti. Appena Maria vide il figlio, fu presa da un sentimento di gioia mista a rammarico. Lo abbracciò e gli disse: "Figliolo, avresti dovuto avvertirci. Ti abbiamo cercato dappertutto! Pensa a quanti problemi ci hai creato!". "Che c'è, mamma?", fu la prima risposta di Gesù. "Che motivo hai di spaventarti se sono con il Padre, il mio vero Padre e non altrove?".

Coscienza di Gesù

[11] Se osservate attentamente questo episodio, risulta chiaro che Gesù era cosciente dell'esistenza di un solo Dio e di essere figlio di quell'Unico Dio.

Giovinezza di Gesù

[12] Al termine delle celebrazioni, fecero ritorno al villaggio natio. E, da quel momento, Gesù si mise a servizio di suo padre nella professione di falegname. Durante questo periodo di lavoro, le parole di sua madre aderirono saldamente al suo cuore. Le cose andarono avanti in questo modo finché raggiunse i trent'anni.

Il consenso di Maria

[13] Dopo la morte di suo padre, Gesù confortò la madre in varie maniere, con conversazioni filosofiche e spirituali. Non si limitò a consolarla, ma le chiese un particolare permesso: "Madre - le disse - Dio ha dato un corpo umano per servire l'umanità. Occorre infondere incoraggiamento e forza mentale alla gente debole e bisognosa. Permettimi, o madre, di aderire a questo genere di servizio." La madre non poté rifiutare il suo consenso e Gesù iniziò da questo punto la sua missione.

Le 3 preghiere di Gesù

[14] Fece un bagno nel fiume Giordano, dove fu iniziato. Poi si ritirò in una fitta foresta e là stette isolato per 40 giorni, pregando con intensità e fra austere discipline. Gesù offrì tre tipi di preghiere. Una era: "Signore, dammi la capacità di amare tutti allo stesso modo." La seconda era: "Dammi, o Signore, la forza di sopportare pazientemente le ingiurie, le critiche e le persecuzioni." La terza: "Signore, rendimi capace di offrirTi questo corpo che mi hai dato esclusivamente perché fosse al Tuo servizio." Dopo 40 giorni di penitenza e di preghiera, Gesù lasciò il suo isolamento con la certezza di essere esaudito.

La pesca miracolosa

[15] Poi raggiunse la Galilea, dove c'era un folto gruppo di pescatori che cercavano affannosamente di guadagnarsi da vivere. Gesù riteneva che suo principale dovere fosse quello di consolare la gente triste e depressa, perché colpita dal dolore. I pescatori confidarono a Gesù il loro problema. Gli dissero che da due giorni stavano tentando la pesca, senza alcun risultato. Fra essi c'era anche l'autorevole Pietro, che meritò di essere chiamato al fianco di Gesù. Gesù ordinò a Pietro: "Prepara la barca e andiamo a pescare". Dopo essere andati un po' al largo, Gesù chiese loro di gettare le reti, per catturare dei pesci. Fu così che i pescatori presero tanti pesci, anche di dimensioni mai viste prima. Furono così felici che abbracciarono Gesù e gli dissero: "Tu non solo conosci l'animo umano, ma sai anche dove stanno i pesci!". E Gesù rispose: "Ebbene, figlioli, io vorrei fondare il Regno dell'Amore. Sono gli ordini del Padre mio e voi dovreste diventare i pilastri di questo Regno".

Gli apostoli e l'insegnamento

[16] Da quel giorno in poi, Gesù si mise ad insegnare loro i principi fondamentali della filosofia: la vita umana è sacra e ha un valore immenso; se ne deve aver cura e bisogna raggiungere la visione di Dio mentre si è in vita. Gesù, dunque, predicava ai pescatori, insegnando loro che la vita, come dono prezioso, non va sprecata. Fece loro un esempio.

Nelle impetuose acque del fiume anche i più piccoli pesci nuotano, mentre un elefante, benché grosso e potente, vi perirebbe. Un insignificante pesciolino è in grado di godere la propria vita fra le acque violente di questo fiume, mentre un gagliardo elefante non ne sarebbe capace! Perché questo paradosso? Perché ciò che si richiede per stare in acqua è il saper nuotare.

Amore dei nemici

[21] Gesù insegnò che nel fare del bene agli amici non vi è nulla di straordinario e che bisogna invece saper fare del bene anche ai nemici. Dalla mattina alla sera, ai pescatori impartiva buoni insegnamenti, come quello di non odiare nessuno. Sono principi questi che si ritrovano nelle Scritture sacre di ogni religione. Nella Bhagavad Gita si dice di non odiare nessun essere vivente. Trattate tutti come fossero amici. Fate amicizia anche con i nemici. I pescatori trascorrevano le giornate dedicandosi contenti alla pesca, mentre seguivano scrupolosamente e mettevano in pratica gli insegnamenti di Gesù, in cui riponevano molta fiducia e amore.

Le tasse e Matteo

[22] Un giorno gli si rivolse un esattore di tasse, di nome Matteo. I pescatori, appena videro il gabelliere, se la volevano dare a gambe. Ma Gesù disse loro di non preoccuparsi e che fuggire sarebbe stato un atto di debolezza. Consigliò loro di essere sinceri e di pagare le tasse. Matteo, dopo aver ascoltato la parola di Gesù, divenne un suo riverente e devoto discepolo.

Gelosie

[23] L'influsso che Gesù esercitava sugli animi cresceva vieppiù ogni giorno. La gelosia è un sentimento comune alla gente di tutti i tempi e luoghi. È naturale. Così alcuni, notando l'ascendente che Gesù andava sempre più acquistando sui discepoli, furono divorati dalla gelosia. La gelosia è una malattia incurabile diffusa in tutti i paesi. A causa di questo, a Gesù furono creati molti fastidi, soprattutto da parte dei governanti.

Messaggeri di Dio

[24] Gesù si considerava messaggero di Dio. Lo dichiarò apertamente, e disse ancora: "Non soltanto io, ma anche voi siete tutti messaggeri di Dio". Questa è la fede che dovreste avere anche voi, perché l'acquisizione di un corpo umano, quale dono divino, ha lo scopo di far raggiungere la consapevolezza di essere messaggeri di Dio. Soltanto al Creatore è noto il perché di una nascita umana. Tuttavia, ogni essere umano dovrebbe cercare di porsi come esempio agli altri, seguendo il giusto sentiero. Se coltivate la convinzione di essere messaggeri di Dio, l'egoismo vi abbandonerà e diverrete degli esempi. Non è facile diventare un modello per gli altri, ma con la Grazia di Dio non è impossibile.

Ascesa graduale

[25] In questo modo Gesù trascorse la sua vita, raggiungendo gradualmente la Verità. Mediante la sua esperienza personale, comprese di essere non solo il messaggero di Dio, ma il Figlio di Dio, in stretta parentela con Dio, che è il Padre: si avvicinò, dunque, sempre più alla Divinità.

5 livelli di Avatar

[26] Ci sono cinque tipi di incarnazioni divine nel mondo. 1) Una è Nitya Avatara, che consiste nel vivere la vita di sempre individuando ciò che compete come proprio dovere e offrendo amore a tutti gli altri.

2) La seconda è Vishesha Avatara: è l'incarnazione di coloro che si presentano al mondo con uno scopo ben preciso e, dopo averlo condotto a termine, si eclissano.

3) La terza - Avishesha Avatara - rappresenta uno stadio contemplativo pur in una dimensione corporea: è l'incarnazione di coloro che vivono una vita ordinaria dal punto di vista fisico, ma che celano in sé una coscienza divina.

4) La quarta è Amsha Avatara, ed è di coloro che possiedono alcuni poteri divini e la visione di Dio, spronano i popoli al bene e mostrano loro il cammino.

5) La quinta è quella del Purna Avatara, che ha l'onnipotenza divina, una visione onnicomprensiva del tutto e con amore completo porta unità fra gli uomini. Su questa incarnazione si fonda il Regno dell'Amore (52).

Dualismo di Gesù

[27] Gesù si considerava un Amsha Avatara. Egli affermava: "Io e il Padre siamo uno" e, dichiarando questo, non abbandonò il concetto di Padre. Nell'espressione "Io e il Padre siamo una cosa sola" (53) c'è dualismo, e Gesù visse ancora questo genere di sentimento dualistico. Quando venne crocifisso e stava per esalare l'ultimo respiro, esclamò: "Padre, Padre, Padre! Mi hai dimenticato? Mi hai dimenticato?" E ripeté per tre volte "mi hai dimenticato?". Anche negli ultimi istanti, Gesù aveva conservato il sentimento di essere diverso dal Padre (54). In questo sta la differenza fra un Amsha Avatara e un Purna Avatara.

Pro e contro Gesù

[28] Gesù mostrò e dichiarò in molti modi amore e compassione per il mondo. Purtroppo, dopo tanti anni dalla sua morte, nessuno più ha interesse a ricordarlo e a capirlo. Molte argomentazioni sono state sollevate a favore e contro la figura di Gesù, ma sono solo un prodotto della mente. La gente incapace di vedere la divina Verità si cimenta in tali disquisizioni. Queste persone non sono mai in grado di capire: per quante prove si possano esibire loro, sono sempre vane.

Solo amore

[29] Quand'anche imbellettaste una scimmia, non la fareste mai diventare bella. Se un cieco aprisse le palpebre, non vedrebbe lo stesso e uno stolto non diverrebbe devoto con la semplice furbizia. Non si può diventare devoti di Dio servendosi di trucchi e di astuzie. Soltanto con l'Amore potete avere devozione e ottenere la liberazione e la salvezza: l'Amore di Dio, l'Amore di Dio, l'Amore di Dio soltanto! Questa è la via regale: l'Amore verso Dio. IndividuateLo: è Lui che risiede nel cuore di ogni uomo. Solo per mezzo dell'amore è possibile raggiungere uno stato d'unione.

Natale nel mondo

[35] Da tanto tempo il Natale viene celebrato dovunque, anche a Betlemme, una città importante che ha visto nascere Gesù. Malauguratamente, oggi là non si celebra il Natale, a causa di incomprensioni, liti e ostilità. Che situazione dolorosa! Si celebra il Natale in tutto il mondo, tranne che a Betlemme! Per quale motivo? La ragione è da ricercarsi nell'egoismo, e l'uomo è responsabile di tutto ciò.

Un'unica Verità

[36] Dio è in tutti, non appartiene ad un solo individuo. Ognuno ha il diritto di accedere a Dio. Il vero valore della Divinità sta nel riconoscimento di questa eguaglianza ed unità. Date sviluppo all'unità del paese. L'unità è lo scopo della vita umana e, quando c'è unità, le differenze spariscono. Quando le differenze spariscono, il cuore si riempie di gioia. La gioia è mèta della vita. Non indugiate sulle differenze di casta, di religione, di nazionalità o di colore. Siete liberi di adorare qualsiasi forma vogliate. Riconoscete l'unicità della Verità. Il significato intrinseco delle celebrazioni natalizie sta nell'espandere questa Verità e questo Amore.

La pratica

[37] Non è una prova di devozione trascurare quanto Gesù ha predicato. Mettete in pratica ciò che Gesù disse e fece: ecco il giusto modo di celebrare la nascita di Gesù. Si dovrebbe fare uno sforzo per mettere in pratica gli insegnamenti delle persone in cui si ha fede; se non è così, la devozione è una farsa. Chiamatela piuttosto egoismo. Mettete in pratica almeno uno o due insegnamenti. Andate dicendo che siete devoti di Gesù, di Rama, di Krishna. Ma, vero devoto è solo chi mette in pratica i loro precetti e raggiunge i Piedi di Loto. Le parole non servono e nemmeno le esaltazioni, se non si mettono in pratica.

La disciplina essenziale

[38] Se date dei colpi al formicaio, potete forse eliminare il serpente che vi dimora? Se punite il corpo, potete forse distruggere i desideri interiori? Rinunciando a certi cibi e a certe bevande, potete ritenere di essere dei realizzati? Se non sapete nemmeno chi realmente siete, come potete dire di essere un'anima evoluta? Sforzatevi di capire chi siete. Chi siamo noi? Gli uomini sono tutti presi nel chiedersi chi sono gli altri, ma non si preoccupano di rivolgere a se stessi questa domanda. Che cosa ricavate dal conoscere altri? Cercate prima di tutto di sapere chi siete voi. L'uomo che sa tutto di sé, sa tutto anche degli altri. Egli è nella sua essenza l'incarnazione dell'Amore. Una volta scoperto che siete l'incarnazione dell'Amore, vedrete ogni altro essere umano come incarnazione d'Amore.


Dal discorso di Natale del 1989

I primi anni di Gesù

Gesù per il Cristianesimo è una figura di massimo livello. Duemila anni or sono, prima della venuta di Gesù, da secoli era in auge una particolare religione, il Giudaismo, il cui fondatore fu Mosè, sebbene il maestro fosse un rabbino (Aronne). La religione giudaica si era sviluppata a quel tempo con una fede completa nella propria tradizione. Gli Israeliti erano fermamente convinti che Mosè ed Aronne predicassero al mondo secondo gli ordini del Signore ed erano anche sicuri che Dio sarebbe sceso in terra per proteggere il loro popolo: la loro fu una ben riposta fede nell'attesa del Messia, che sarebbe venuto per salvare il popolo d'Israele.

Dopo queste premesse, in un villaggio di nome Nazareth c'era una coppia di sposi, i cui nomi erano Maria e Giuseppe. Il bambino nato da loro, era Gesù. Non è inverosimile che, anche prima della sua nascita, quel bambino fosse un punto di attrazione per tutti i popoli. È la dolce fragranza di un fiore che, ancor prima di sbocciare, attira la gente. Come Gesù nacque nel modo che è stato or ora spiegato, molta gente accorse a Lui per avere notizie su di Lui e sui Suoi genitori.

Fra i primi ad avere il Darshan, ossia la visione di Gesù, ci furono tre re che venivano dall'Oriente. Il primo di loro, alla vista dell'infante, dichiarò che quel bambino sarebbe diventato un amante di Dio di portata eccezionale. Il secondo, invece, disse che sarebbe stato Dio a riversare su quel bambino tutto il Suo immenso amore. Il terzo re, dopo aver veduto il bambino, dissentendo dalle precedenti espressioni, affermò: "Questo bambino è Dio e Dio è questo bambino!"

Qual è il profondo significato di queste tre visioni? La prima affermazione sta ad indicare che coloro che amano Dio, ne sono messaggeri. La seconda indica che chi è da Dio amato, diventa figlio di Dio. La terza spiega come, abbandonando il modo di pensare dualistico ed immergendo la propria coscienza nel Divino, una persona diventa uno con il Divino stesso, superando ogni differenza. Da qui l'affermazione di Gesù: "Io e il Padre siamo uno".

Fin dalla nascita, questo bambino apparentemente ordinario spiccò per le Sue fulgide qualità divine. In armonia col figlio, anche i genitori erano pieni di devozione per il Signore. Maria, era solita insegnarGli, sin dalla prima fanciullezza, la magnificenza e le qualità divine di Dio, sotto forma di varie storie. Nel bambino Gesù erano già presenti grandi virtù ed un intenso amore per il Signore, che furono incoraggiati ed ampliati dall'insegnamento dei Suoi genitori. In questo modo Gesù cresceva.

Per gli Ebrei, Gerusalemme è la città più importante: là essi solevano riunirsi in assemblea per elevare le loro preghiere. All'età di dodici anni, Gesù fu condotto dai genitori a Gerusalemme; ma, attratti da tutte le stranezze e le novità della città, i genitori persero di vista il figlio ed in quella folla Gesù perse il contatto coi genitori. Maria e Giuseppe, dopo averlo cercato dappertutto e non avendolo trovato, incominciarono ad essere molto preoccupati. Disperati nella loro ricerca, entrarono nel tempio e là trovarono Gesù che ascoltava attentamente la predica di uno dei rabbini del tempio.
Alla vista del figlio, la madre provò un sentimento di gioia misto a dolore. Lo abbracciò con tanto affetto e gli disse: "Figlio, ti abbiamo cercato da ogni parte ed eravamo molto preoccupati". E Gesù rispose: "Mamma cara, perché mai dovreste essere preoccupati, quando mi trovo al sicuro con il Padre mio? Questo è un tempio di Dio. Questa è la casa di Mio Padre. ln un tempio come questo, non c'è alcun bisogno di protezione e di tutela. In un luogo dove l'immortalità, la sicurezza e la salvaguardia sono di casa, io sono completamente al sicuro".

Questo episodio dimostra come Gesù, all'età di dodici anni, fosse già colmo di virtù divine e come fosse immerso nella contemplazione di Dio. Sempre a quell'età ebbe inizio la Sua predicazione sulle cose che riguardano Dio.

L'indagine di Gesù

Poi fecero ritorno a casa. Giuseppe era un falegname ed il ragazzo gli era di valido aiuto nel suo lavoro. La Sua vita continuò così per qualche tempo, quando il padre morì. Alla madre, affranta dal dolore, Gesù chiese: "Qual è lo scopo della vita?". E la madre: " Da dove veniamo e che cosa ci resta da fare". Quando si dimenticano queste grandi verità, si spreca il tempo considerando il mondo dell'impermanenza come fosse eterno.

Uno dei significati della parola Narudu è " Divina Essenza" o Atma. Tutti e cinque gli elementi che vanno dall'etere alla terra sono emersi da quella Essenza. Dio viene chiamato Narayana, perché governa questi cinque elementi. A questo proposito, a ben pensarci, l'uomo fondamentalmente è Dio: egli che prende origine da questa Essenza Divina, entra nel mondo e ad esso si lega. Tutte le azioni legate al mondo esteriore, sono assolutamente temporanee e transitorie, né mai potranno essere permanenti.

Gesù disse a Sua madre che era venuto per la conversione delle genti, cioè per far sì che gli uomini togliessero gli occhi dal mondo per volgerli allo Spirito. Le disse che in questo consisteva la Sua attività o il Suo lavoro, e abbandonò la casa. Andò alla riva del fiume, fece delle abluzioni, poi si recò da un istruttore di nome Giosuè, presso il quale trascorse 45 giorni.

Durante quel periodo, si pose le seguenti domande: "Che cos'è la vita? Qual è il suo scopo? Quale ne è l'obiettivo finale?"

Potete anche vivere a lungo, ma il vostro tempo è sprecato se lo impiegate semplicemente per mangiare e bere. Non cambiate continuamente ricerca e attività. Gli uomini sprecano tempo e vita preoccupandosi per se e per la propria famiglia. C'è Dio che si prende cura di tutti voi. Chi è che offre protezione e a chi viene offerta? Chi dà salvezza e chi viene salvato?
Gesù condusse una rigorosa indagine impostata su domande di quel tipo e, alla fine della Sua ricerca, dichiarò al mondo tre verità essenziali:

1)     Esiste un solo Dio.

2)     Egli è onnipotente, governa tutta l'energia e mostrerà poteri e grandezza ancor più straordinari, al fine di attirare a se l'attenzione del Suo popolo. La gente d'oggigiorno non può rivolgere l'attenzione a Dio se non vede i Suoi poteri.

3)     Non fare del male a nessuno, perché Dio è Colui che risiede in ciascun essere umano. Chiunque venga offeso, è il Signore in persona che si è offeso.

La vita pubblica di Gesù

Alla conclusione di questa ricerca, Gesù lasciò la foresta e riprese la via del ritorno. Da allora in poi, giorno e notte, senza curarsi dei tempi di riposo, impiegò ogni forza per far sì che la gente vedesse e sentisse la Gloria della Divinità. Poi si recò a Gerusalemme. Nel tempio c'erano dei mercanti intenti ai loro affari di commercio e di mondo, e non era certo il posto per quel genere di attività. La spiritualità non va mai confusa con il commercio. Così disse loro:

"Per dedicarvi agli affari dello spirito, dovete rinunciare a quelli del mondo. La via che conduce alla spiritualità o alle questioni inerenti la vita spirituale, non è mai a senso unico".

Gli "affari" spirituali comportano uno scambio reciproco, un dare e un ricevere: per l'amore che offrite al Signore, ne ricevete in cambio Amore. La moneta di scambio dell'Amore è l'Amore stesso. L'Amore è Dio. Vivete nell'Amore. L'Amore è la cosa più importante a cui possiate dedicarvi.

Anche allora, però, c'erano delle persone che non erano in grado di comprendere e di apprezzare le cose divine. Non pochi avevano in avversione gli insegnamenti di Gesù. Fra le migliaia di persone che si riunivano per assaporare il nettare delle dolci parole di Gesù, ve n'erano anche di gelose che Lo insidiavano con critiche negative nei Suoi confronti e che fecero credere all'imperatore che Gesù avesse cospirato contro la nazione. Perciò, Lo presero e Lo crocifissero. Accadde nell'anno 30.

Da quell'epoca in poi, gli insegnamenti di Gesù assunsero importanza e popolarità sempre maggiori. All'epoca di questi avvenimenti, a Gerusalemme era procuratore Ponzio Pilato. I primi Cristiani, nello loro sforzo di espansione e di diffusione del messaggio di Gesù, dovettero affrontare ogni sorta di ostacoli, ma non se ne davano mai pena. Il popolo giudaico procurò un gran numero di sofferenze ai seguaci di Gesù. Pietro fu un seguace di prim'ordine.

I Cristiani presero l'energica risoluzione di diffondere il messaggio di Gesù per la salvezza dei molti, la cui condotta era degenerata. Nel 380, un imperatore di nome Costantino dichiarò religione di stato il Cristianesimo e, da quel momento, esso si diffuse rapidamente per tutto il mondo.

Qual è l'origine della parola "Cristo"? In greco Kristòs significa "Colui che si è reso manifesto".
Ecco perché, dal momento in cui Gesù si manifestò, divenne il Cristo. L'Energia immanifesta e occulta, nella lingua greca, quando si esprime e si manifesta, si chiama Cristo.


Dal discorso di Natale del 1991

Gesù Cristo, messaggero di unità

Gesù, il Messia

Duemila anni or sono, la Palestina, provincia dell'Impero Romano, era popolata da Ebrei che professavano il Giudaismo: essi credevano in un solo Dio, che chiamavano Jahvè. Credevano che Dio avrebbe inviato un messia per il popolo d'Israele. Gerusalemme era la città santa dei Giudei e rimase tale anche sotto il dominio romano. Era l'epoca in cui nacque Gesù.

Fin da bambino Gesù rivelò di possedere virtù sante, quali la compassione, l'amore e lo spirito di sacrificio. Avendo compreso sin dai primi anni che l'adempimento dei propri doveri è il primo obbligo di un essere umano, Gesù si prodigò nel prestare aiuto a suo padre come falegname. Suo padre morì quando Gesù aveva dodici anni. Per un po', continuò il lavoro del padre, ma a tempo debito si prefisse di attendere al suo ministero, mettendosi al servizio della gente. Come il profumo di un fiore che sboccia, così la divinità di Gesù incominciò ad essere evidente dalla sua infanzia.

Al momento della sua nascita, dall'Oriente tre re vennero per vederlo. Uno di essi, vedendo il bambino, percepì in lui un innamorato di Dio, un altro sentì che sarebbe stato amato da Dio, il terzo re preconizzò che un giorno avrebbe dichiarato la propria unione con Dio. La percezione del primo re indicò il ruolo di Gesù quale "Messaggero di Dio", quella del secondo lo indicò come "Figlio di Dio", il terzo rivelò che il bambino avrebbe un giorno dichiarato: "Io e il Padre siamo uno".

Chi è un "Messaggero di Dio"? È uno che ha capito lo scopo della propria vita. Il "Figlio di Dio" è uno che appare agli altri come divino. "Io e il Padre siamo una cosa sola" sta ad indicare l'autentica natura di un individuo, la sua identità col Divino. Fu in questo modo che Cristo procedette nel suo ministero: trasmise il suo messaggio con parole semplici e persuasive.

I cambiamenti di epoca, luoghi e circostanze portano con sé dei mutamenti che investono il campo dell'ideologia e delle istituzioni religiose: lo si vede chiaramente nella storia di tutte le religioni e di tutte i credo. Si possono vedere simili cambiamenti nella storia del Cristianesimo e nelle posizioni della Chiesa Cattolica. Uno dei cambiamenti più notevoli fu causato dalla Riforma condotta da Martin Lutero.

Gli insegnamenti di fondo del Cristo erano improntati alla promozione della misericordia, della comprensione, dell'amore, del sacrificio e della fratellanza fra tutti gli esseri umani. Gesù fu chiamato il Cristo in quanto fu considerato come il messaggero "scelto" da Dio. La crescita del Cristianesimo ebbe il suo culmine nel Medio Evo, momento in cui stava per consolidare la condizione di religione di Stato acquisita sotto l'imperatore Costantino. Con il crescere della Cristianità si svilupparono anche degli scismi nella religione. Dal propagarsi degli scismi consegue spesso un declino nella spiritualità. Quando gli uomini espandono i desideri materiali, la fede religiosa va in decadenza. L'uomo non ha ancora capito che il perseguire piaceri fisici è come correr dietro al miraggio di un'oasi per dissetarsi.


Dal discorso di Natale del 1994

Diffondete il messaggio dell'Amore

Gesù ed il servizio sociale

Gesù fu un esempio di dedizione al servizio sociale ed ebbe, in questo, Sua Madre come ispiratrice. Fin dall'infanzia, Maria educò il Figlio alla verità, alla gentilezza, alla compassione ed alla giustizia. Quando aveva dodici anni, un giorno Gesù si recò con i genitori a Gerusalemme per partecipare ad una festività. Nella confusione della folla, essi Lo persero di vista e cominciarono quindi a cercarlo ovunque. Non riuscirono però a trovarlo e Maria, ad un certo punto, si sedette sotto ad un albero e cominciò a pregare Dio di aiutarli.

Ad un tratto, Ella ebbe l'intuizione che Gesù potesse essersi recato nel tempio vicino. Così, essi si recarono in quel luogo e videro il Figlio, seduto in un angolo, intento ad ascoltare la parola del sacerdote. Maria allora si precipitò verso di Lui e, abbracciandolo, Gli disse: "Figlio, sono stata tanto in pena per Te!".

A queste parole, Gesù rispose: "Madre, perché hai avuto paura? La paura è di coloro che credono in questo mondo. Perché dunque chi crede in Dio dovrebbe temere? lo mi trovo nella dimora di Mio Padre. Perché dunque aver paura? Tu mi hai insegnato che Dio è ovunque: perché allora ti sei tanto preoccupata?"

L’insegnamento di Gesù

Gesù apprese gli insegnamenti della Madre e, in base ad essi, impostò il proprio cammino spirituale. Dopo esser tornato con i genitori a Gerusalemme, Egli senti che il servizio verso di essi era il Suo dovere più importante, sapendo di dover tutto ai genitori. Con tale spirito, cominciò allora ad aiutare Suo padre nel lavoro di falegname. Giuseppe morì quando Gesù aveva trent'anni. Dopo aver ottenuto il consenso della Madre, Egli cominciò allora a dedicarsi ai bisognosi e ai derelitti. Dopo aver lasciato la propria casa, Gesù si fece battezzare da Giovanni ed in seguito si ritirò nel deserto per quaranta giorni senza mangiare né bere. Dapprincipio, Egli si considerò "Messaggero di Dio"; dopo il periodo di penitenza passato nel deserto, comprese di essere "Figlio di Dio".

Cominciò poi la predicazione, seguito da un gruppo di pescatori che furono i Suoi primi discepoli. Gesù insegnò loro a cercare il Regno dei Cieli, per entrare nel quale avrebbero dovuto coltivare nel cuore l'amore. Ciò facendo, essi avrebbero potuto constatare che il Regno dei Cieli altro non era che il loro stesso cuore. In seguito, Gesù disse ai discepoli: "lo e il Padre Mio siamo Uno".

Alimentate l'Amore

A che dovrebbe aspirare l'uomo, oggigiorno, per raggiungere il Regno dei Cieli? Sempre e solo ad espandere il cuore, in modo tale da colmarlo di amore omnicomprensivo. Solo allora si potrà sperimentare il senso di unità con gli altri esseri umani che porterà all'amore per Dio. Questo amore farà nascere nel cuore la pura beatitudine, la quale è illimitata, indescrivibile ed eterna. L’amore è la sorgente di ogni beatitudine ed un cuore senza amore è come una terra arida. Cercate di alimentare l'amore nel cuore, poiché, così facendo, purificherete la vostra vita.

Senza amore, erudizione o ricchezza non hanno valore alcuno; senza devozione, non esiste opera che possa condurre a realizzare il Divino. L’uomo aspira a raggiungere la liberazione, ma che significa veramente liberazione? Significa affrancarsi dai desideri.

Oggigiorno, è difficile per l'uomo ritirarsi in una foresta per far penitenza, oppure dedicarsi alla meditazione o ad altre pratiche spirituali. Il cammino spirituale più semplice, per tutti, è dedicare ogni azione al Signore.

Unità con Dio

Oggi si celebra la nascita di Gesù. Nella Bibbia si narra che Gesù nacque in una stalla, fu posto in una mangiatoia e che tre re, guidati da una stella, giunsero in quel luogo per adorarlo. In realtà, essi non erano re, bensì pastori. Uno di essi, osservando il Bambino, esclamò: "Questo Bambino amerà Dio"; un altro, invece, dichiarò: "Dio amerà questo Bambino"; il terzo infine affermò: "In verità, questo Bambino, è Dio Stesso!"

Il significato di queste tre affermazioni è che amare Dio equivale ad essere Suo messaggero, essere amati da Dio vuol dire esserne figlio, essere Dio Stesso significa aver raggiunto l'unione con il Divino.

Anche Gesù, infatti, quando la Sua evoluzione spirituale fu compiuta, esclamò: "lo e Mio Padre siamo Uno".

Ogni uomo, pertanto, può essere messaggero del Divino e suo intento dovrebbe essere quello di raggiungere con Esso la fusione totale. Quand'è che l'uomo può definirsi, a buon diritto, "Figlio di Dio"?

Imparate a comprendere come ogni azione divina sia pura, non rechi traccia alcuna di egoismo, ma venga invece compiuta per il bene di tutti. Qualunque cosa Dio faccia è solo ed esclusivamente per Amore, per altruismo. Al contrario, qualunque cosa l'uomo compia, dica o pensi nasce dall'interesse personale ed egli diventa in tal modo un burattino nelle mani dell'egoismo. Solo quando se ne sarà liberato completamente egli potrà raggiungere la santità e definire se stesso "Figlio di Dio".

Ma, per ottenere ciò, egli dovrà rispecchiare le qualità del Padre.

Il carattere di unicità del Natale a Prashanti Nilayam

Il Natale viene celebrato in moltissimi Paesi del mondo. In alcuni luoghi la gente va a messa, ascolta il discorso natalizio, poi se ne ritorna a casa; in altri, si mangia, si beve e ci si diverte. In nessun posto al mondo, tuttavia, il Natale viene celebrato con la stessa solennità e sacralità che si avverte a Prashanti Nilayam. (Applausi).

Qui si raccolgono uomini e donne provenienti da tutti i Paesi del mondo. La religione cristiana, sul pianeta, è molto diffusa e ad essa appartengono varie Chiese, i cui fedeli celebrano il Natale con rituali diversi. Solo a Prashanti Nilayam i cristiani delle diverse Chiese ed i seguaci di altre religioni si radunano per celebrare, uniti e con il medesimo rito, il Natale. Qui accorrono persone provenienti dalla Germania, dalla Russia, dall'Argentina, dall'America e da molti altri Paesi e, ovviamente, essi parlano linguaggi differenti.

Prashanti Nilayam è come un mondo in miniatura. Nonostante le differenze linguistiche, culturali e religiose, tuttavia, queste persone operano in uno spirito di unità. (Applausi).

La scorsa notte, ad esempio, avete potuto assistere alla bella recita effettuata da bambini provenienti da diverse parti del mondo. Essi hanno trasmesso il Messaggio Divino con grande efficacia ed hanno dato un esempio concreto della fratellanza umana e della paternità di Dio. La gente parla di fratellanza ma questa, talvolta, non esiste neppure nell'ambito familiare.

A Prashanti Nilayam questo non avviene: la fratellanza qui è in piena azione, poiché l'amore si manifesta in un mutuo rapporto cuore a cuore. Solo a Prashanti Nilayam la celebrazione delle festività religiose evidenzia in maniera totale la propria sacralità. L'esempio di fratellanza e di unità che offre questo luogo sacro dovrebbe trovare rispondenza in tutto il mondo.


Fede e Verità

25 dicembre 1996

Cristo proclamò che Dio è Onnipotente, "L'UNO senza il SECONDO". Il Suo insegnamento deve essere interpretato, compreso e seguito avendo una visione universale.

Il concetto della Divinità non deve essere ridotto ad un'attitudine mentale. Oggi c'è un grande bisogno nel mondo, travagliato da lacerazioni religiose, di una visione ampia e di attitudini altruistiche. Meschine fedi sono causa di frizioni e di conflitti.

Questo fu il messaggio di Gesù Cristo.

Esso crebbe in Lui poco alla volta.

Egli dapprima considerò Se stesso come un Messaggero di Dio.

Dopo, sentendo più vicina la sua relazione con Dio, disse di essere un Figlio di Dio.

Come la consapevolezza del "SE" si sviluppò, attraverso i contatti e la meditazione, egli si realizzò e dichiarò di essere Uno con Dio:

"lo e Mio Padre siamo Uno".

Gesù consigliò uno dei suoi discepoli più vicini, Pietro, di vivere con amore perché l'Amore era Dio. L'Uomo può esperimentare Dio solo quando diviene l'incarnazione dell'amore. Il vero amore non si attende nulla ma è solo Sacrificio e Servizio spontaneo.

Quando Pietro udì queste esortazioni dal suo Maestro trovò una nuova Gioia ed un nuovo valore della parola "Gioia".

Joy (Felicità):

"J" vuol dire "Jesu" (Gesù), e questa prima lettera indica che dovremmo amare anzitutto Gesù.

"O" vuol dire gli altri (Others), che devono essere amati dopo, ed infine "y" (You), se stessi, che dovrebbe essere l'ultima cosa da fare.

Ma oggi la condizione umana è differente, per prima cosa uno ama se stesso, poi gli altri e quindi Gesù. Quando Dio occupa la mente, il mondo oggettivo o la natura che è solo il prodotto della mente, perde la Sua validità.

L'onda dell'oceano si perde nella sua sorgente: l'individuo e l'universale si fondono.

Ogni religione cerca di spiegare questa verità di base circa Dio, la natura e l'uomo.

Ogni credo essenzialmente sottolinea questo fatto e lo indica per raggiungere l'amore. Ecco perché tutti devono rispettare le religioni e le fedi.

Esse sono fari di luce che guidano il pellegrino lungo i molti cammini verso l'Assoluto Universale. Le tre maggiori strade sono conosciute come "Karma, Bhakti e Jnana".

Ci sono molti fiumi in questo paese che operano come canali irrigatori come il Godavari, il Krishna, il Kaveri.

Fra questi il Gange, lo Yamuna e il Saraswathi hanno rappresentato per secoli i tre cammini spirituali verso la realizzazione di Dio.

Il Gange rappresenta l'attività altruistica (Niskhama Karma) o il "Karma Yoga".

Lo Yamuna proclama la gioia dell'amore Divino e della devozione. Saraswathi che scorre sotterraneo, invisibile, rappresenta "Jnana" o la via dell'incessante inchiesta sulla realtà.

Lo scopo dell'inchiesta è la scoperta "dell'UNO" senza il "SECONDO", o dell'UNITA', che appare dietro la DIVERSITÀ.

La congiunzione fra questi tre fiumi riassume, per ogni figlio di questa terra i suoi tre doveri verso se stesso:

a)     servizio disinteressato verso i suoi fratelli uomini come un dovere insostituibile,

b)     dedica e devozione verso Dio ed

c)      acquisizione della consapevolezza dell'UNO che manifesta se stesso nei molti.

Il corpo è il tempio di Dio e pertanto deve essere mantenuto senza malattie e angosce. Non è stato dato all'uomo perché lo usi per le sue egoistiche fantasie. Gesù sacrificò il Suo corpo santificandolo per la salvezza degli altri. Egli era consapevole di quello scopo e di quel dovere.

Con fede nell'unità dell'umanità, Egli sfidò gli attacchi degli oppositori e dei critici.

Ogni santo e profeta che cerchi di sollevare i derelitti ed aprire gli occhi sullo splendore di Dio e della sua Grazia, deve essere anche pronto e desiderare l'estremo sacrificio.

Dovrebbe aspettarsi solo difficoltà e dare il benvenuto alla fortuna di potersi sacrificare interamente per tenere alte le bandiere della Verità e della Rettitudine.

Gesù dimostrò e predicò il potere della fede sacrificando alla fine la sua vita.

Quando i suoi discepoli incominciarono ad insultare i suoi carnefici, la sua voce intimò loro di desistere:

"Tutti sono Uno, siate Uno con Tutti!"

Con una visione egli trasformò Paolo, in un discepolo penitente, pieno di ardore e di fede.

È solo quando noi consideriamo l'universo come permeato da Dio che troviamo la forza per lottare contro le forze del male.

Molte persone fanno per anni preghiere e pellegrinaggi ma non sono in grado di realizzare Dio. Perché?

Non è necessario girare il mondo per cercarlo! Dio è sempre in cerca di un devoto vero, ed il devoto che è conscio della onnipresenza di Dio lo trova ovunque.

Egli deve avere la ferma convinzione che non ci sono luoghi in cui Egli non sia presente. Questo è il segno della vera devozione. Meditazione e preghiere hanno valore come mezzi per purificare se stessi, ma essi non conducono alla realizzazione di Dio.

Una fede incrollabile in Dio garantisce una gioia inesprimibile. Non si dovrebbe mai minare con i dubbi la propria fede. Il potere dell'amore è infinito. Esso può conquistare ogni cosa.

Una volta il signore Buddha si confrontò con una demonessa che cercava di ucciderlo. Sorridendo il Buddha disse: "Tu non sei un Demone, tu sei una Dea! Io ti amo anche se tu ti comporti come un Demone". Udendo queste parole amorevoli, la demonessa scappò via. L'amore può cambiare il cuore persino del più inveterato nemico.

È questo tipo di amore universale che dovrebbe essere coltivato da ciascuno.

I Cristiani, i Mussulmani, gli Zoroastriani, e cosi via, rappresentano le differenti fedi nel mondo. Fra loro non ci dovrebbero essere differenza o sfiducia poiché tutti sostengono la Verità e il Dharma. E' per promuovere l'unità fra le genti di fedi differenti che Guru Nanak incominciò i canti in comune: per generare vibrazioni armoniche e pacifiche.

Oggi il mondo è tormentato da conflitti e violenza. La pace e la prosperità possono nascere solo quando la gente s'incammina sul terreno della moralità e dell'amore e conduce una vita significativa

Consideratevi come incarnazioni dell'amore e dedicate le vostre vite al servizio degli altri come fece Gesù.


Il Natale

25 dicembre 1998

Incarnazioni dell’Amore!

La prima responsabilità di ogni uomo risiede nel propagare a tutti il Principio della Verità, dell’Amore e della Pace; egli deve sperimentare e poi condividere con gli altri questi Valori.

Colui che propaga le mondane, transitorie, sfuggevoli cose materiali, colui che propaga i piaceri sensoriali, non può certo essere definito un messaggero.

MESSAGGERO E’ COLUI CHE CONDIVIDE CON GLI ALTRI

IL MESSAGGIO DEL DIVINO.

Il vero messaggero dovrebbe propagare i Principi divini, quali l’Amore, la Tolleranza, la Simpatia e la Pazienza.

Questa Verità è confermata quando Gesù nacque.

Come sappiamo, quando Gesù nacque, tre re arabi andarono sul luogo.

Quando videro il Bambino furono pieni di Beatitudine ed avvicinandosi, un re disse a Maria: "Madre, Tu hai partorito un Bambino che ama molto Dio".
l secondo re disse: "Madre Maria, tu hai partorito un Bambino che sarà molto amato da Dio". Il terzo re disse:  "Madre Maria, Tuo Figlio non è separato da Dio. Tuo Figlio e Dio in Verità sono Uno. Essi sono la stessa cosa".

Una volta che capiamo il significato implicito ed indaghiamo dentro di noi, conosceremo la Verità.

Colui che ama Dio, è un messaggero;

Colui che è amato da Dio, è Figlio di Dio;

Colui che comprende il Principio di Unità fra Padre e Figlio, diventa Uno con Dio.

Questi sono i tre livelli: 1) Messaggero di Dio; 2) Figlio di Dio; 3) Padre e Figlio sono Uno.

Qual è il messaggio propagato dai messaggeri, ai giorni nostri?

Si, certamente ci sono dei messaggeri che propagano il Messaggio di Dio, ma sono purtroppo molti coloro che invece stanno propagando le cose terrene e temporali della materia.

Ma colui che è amato da Dio, non procederà mai verso sentieri meschini.
Essendo il ricettacolo dell’Amore divino, il messaggero dovrebbe propagare a tutti solamente questo Amore.

Quando Gesù si trovava sulla croce, lasciando le spoglie mortali, alla fine dichiarò:
"Tutti sono Uno, Mio caro Figlio: sii equanime con tutti".

Non alimentate l’identificazione con il corpo; il corpo è sfuggevole, è destinato a trasformarsi e perire. Umanamente parlando, questo processo si chiama MORTE.

Il corpo cambia e continua a cambiare incessantemente, perciò come potete considerare questo corpo "vero" quando continua a cambiare così spesso?!

Dio, invece, è l’Incarnazione della Verità e la Verità è immutabile in tutti i tre periodi di tempo (passato, presente e futuro). Solo la Forma della Verità deve essere propagata e condivisa, di conseguenza seguite solamente il Sentiero della Verità e mai il sentiero della falsità e della menzogna. Ed allora Dio vi amerà.

Poiché era amato da Dio, Gesù fu in grado di condividere questo Amore con ogni persona, con i discepoli e con la società, propagando il Principio dell’Amore.

Gesù affermò che la morte è l’abito della vita.

Il corpo è una bolla d’acqua, è il vestito dell’Anima. Gesù insegnò che, da un lato bisogna eliminare l’attaccamento al corpo e, dall’altro lato, essere attaccati allo Spirito.

La cultura di Bharata dichiara "Deho Devalaya Prokto Jivo Deva Sanatanah": l’antico, eterno, immortale Dio prende forma umana al fine di mostrare la Via della Verità.

Gesù, infatti, propagò la Verità insegnando a tutti Messaggio divino.

Che cosa intendeva Gesù quando disse: "Voi e Dio siete Uno"?

Quando vogliamo conoscere la Proprietà di Dio, cioè il Suo Messaggio, la risposta è: la Verità, la Rettitudine, la Pace, l’Amore, la Simpatia, la Pazienza e la Tolleranza.

Così come il figlio è l’erede legale delle proprietà del padre, così l’uomo è l’erede delle Proprietà di Dio che sono l’Amore, la Pace, la Pazienza....

Dobbiamo fare ogni tentativo per propagare il Messaggio del Divino, dell’Amore e della Verità. L’Amore è il Valore supremo. L’Amore è la Corrente interiore; l’Amore è il legame di base che lega tutti i Valori umani. L’Amore è Dio: vivete nell’Amore.

Dobbiamo considerare l’Amore essere Dio stesso. Un cuore arido d’Amore, non è per niente un cuore umano.

Ogni uomo è un messaggero.

Se ci domandiamo perché siamo nati la risposta è: non solo per mangiare, bere e dormire tutto il tempo. C’è una macchia sull’intera natura umana! Infatti siete nati come esseri umani, ma conducete una vita da animali e vi comportate come demoni: questo non è ciò che ci si aspetta da voi!
Fin dal momento della nascita dovremmo iniziare a propagare il Messaggio divino. Qualunque cosa leggiate, qualunque lavoro stiate facendo, qualunque cosa otteniate, alla fine dovrebbe riflettere il Messaggio divino.

Chi sta seguendo questo Cammino di Verità? Chi Lo sta seguendo? NESSUNO!!

Le persone dichiarano esteriormente che stanno dedicando totalmente la loro vita alla diffusione del Messaggio divino. A che cosa vi state dedicando, in realtà? Quale tipo di messaggio state diffondendo? Ognuno vede farsi questo esame di coscienza e porre a sé stesso queste domande. Voi state sprecando il 99% delle vostre vite. E non solo questo.

Fin dall’inizio dovremmo propagare i nobili, sacri Principi della Verità, della Pace e dell’Amore. Ma molte persone sprecano il loro tempo leggendo solamente, andando al lavoro, facendo soldi e godendo dei piaceri materiali.

Non c’è niente di male nello studiare, avere un lavoro e guadagnare soldi, che dovrebbero essere spesi per buone azioni, ma tutto questo dovrebbe essere fatto nel giusto atteggiamento, che sia di beneficio a tutti.

Infatti voi vedete molta gente soffrire, vedete molta gente che ha bisogno d’aiuto: in che modo li state aiutando?

Gesù lottò duramente a Gerusalemme per impedire il sacrificio degli animali. Poiché prese delle posizioni per vietare che questo avvenisse, Egli dovette affrontare molti ostacoli, problemi e tribolazioni sul Suo Cammino.

LA VERA FELICITA’ RISIEDE NELLA BEATITUDINE DELLO SPIRITO

Non dovremmo essere spaventati dalle difficoltà terrene: esse sono naturali, come nuvole passeggere. Perché mai dovreste vacillare guardando i problemi passeggeri come le nuvole?

Dovreste, invece, confidare nel vostro cuore che è saldo, permanente, che è eterno ed immortale!

Dovremmo capire chiaramente l’Unità che risiede in questi tre: testa, cuore, braccia: questo è il vero significato del Segno della Croce. Molti cristiani, invece, fanno questo gesto automaticamente, frazionandolo in quattro.

(Swami Si fa il Segno della Croce):

TESTA (Padre),

CUORE (Figlio) e

MANI (Spirito Santo).

Dobbiamo considerare queste tre, testa cuore e mani, essere la base ed il significato è:

pensate a Dio con tutta l’intensità possibile,

installate Dio nel vostro cuore

e lavorate con le mani.

Questo è il significato indicato dal Segno della Croce. (applausi)

Quando fate questo gesto con la mano, pensate che si stia solamente disegnando una croce; non è solamente una croce, ma la connessione, l ‘unione di testa, cuore e mani.

(Swami Si fa il Segno della Croce): TESTA, CUORE, MANI! Fate che tutte e tre percorrano il Sentiero sacro. Infatti, qualunque pensiero facciate, fate che sia divino, qualunque sentimento abbiate, fate che sia Divino; qualunque cosa facciate, consideratela essere lavoro di Dio. Questo è ciò che il Segno della Croce vuole insegnare.

Purtroppo molti non ne capiscono il significato e sprecano le loro mani, fanno un uso errato della loro testa ed inquinano il loro cuore. Molto male, molto male!

LA VERITA’ E’ LA VERA NATURA DI DIO.

Nonostante le innumerevoli difficoltà, problemi e dolori, l’imperatore Harischandra non si allontanò MAI dal sentiero della Verità. Per tutto il periodo della sua vita egli continuò a percorrere la Via della Verità. Per tutta la vita rimase fedele alla Verità.

Ma, a causa dell’influsso negativo del Kali Yuga, le persone lodano Dio quando le cose vanno bene e Lo accusano quando le cose vanno male. Quando ci sono tempi di difficoltà la mente dei "devoti" cambia.

Voi conoscete bene questo atteggiamento che è descritto anche nella Bibbia:

quando Gesù venne catturato per essere crocifisso, venne deciso che anche i suoi discepoli avrebbero dovuto essere crocifissi. Nonostante Pietro, Matteo e Paolo fossero così intimi a Gesù, nel momento della crisi essi Lo rinnegarono e dichiararono di non essere Suoi devoti.

E’ questo il modo in cui un seguace dovrebbe comportarsi? I discepoli dovrebbero avere il coraggio di affrontare tutto, qualunque cosa succeda; bisognerebbe essere pronti a sacrificare ogni cosa per divulgare il Messaggio di Dio.

Ma l’uomo non è pronto a sacrificarsi. Il Sacrificio è la qualità più grande dell’essere umano. In nessuna circostanza voi dovreste disubbidire agli Ordini di Dio.

Questa è vera Determinazione dalla quale emerge il Sacrificio ed il Sacrificio conferisce l’Immortalità. Tutto questo non si può ottenere da attività di basso livello.

"Na Karmana, Na Prajaya, Na Dhanena,

Thyagenaike Amrutathwa Manasuh"

Non otterrete l’Immortalità ne’ dall’azione, ne’ dai soldi, ne’ dall’avere autorità.

Solo il Sacrificio conferisce l’Immortalità!

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Una volta un Angelo con un libro apparve a Giovanni.

Egli chiese che cosa fosse. L’Angelo rispose: "Ti viene ordinato di leggerlo. Leggilo e digeriscilo".

Giovanni si domandò per quale motivo avrebbe dovuto mangiare un libro e digerirlo! Ma questo è simbolico e significa che l’essenza del libro deve essere assimilata, capita. L’insegnamento deve essere assorbito dal cuore e, da lì, deve essere tradotto in azione. "Digerire" significava: l’essenza contenuta nel libro, deve essere messa in atto.

Valmiki descrisse lo stesso processo, nel Ramayana:

Rama era Maestro di tutte le 64 arti ed anche Ravana era esperto in tutte le 64 arti perciò, in fatto di conoscenza, essi erano allo stesso livello. Ma Rama praticava, mentre Ravana non solo non praticava, ma faceva anche un uso sbagliato della sua conoscenza.

Per questo Valmiki definì Ravana essere uno stupido.

Allo stesso modo, ai giorni nostri accumulate molta conoscenza, ma l’Angelo dice che dovete digerirla.

Da quel momento Giovanni accettò di praticare qualunque cosa avesse imparato mentre fino a quel momento, aveva messo in pratica solo piccoli insegnamenti.
Con il passare del tempo, Giovanni prese persino l’aspetto fisico di Cristo, poiché era sempre in Sua contemplazione! Il suo volto era come quello del Cristo, ogni sua parola era quella di Gesù, ogni movimento era come quello di Gesù. In pratica, Gesù Cristo e Giovanni avevano le stesse sembianze.
Questo fenomeno viene espresso nel Vedanta con le seguenti parole: "Brahmavid Brahmaiva Bhavati: colui che conosce Brahma, si trasforma in Brahma stesso". Colui che medita su Brahma diventa Brahma stesso. Diventate ciò che pensate.

Il suo nome era Mosè. Egli pensava a Dio incessantemente, in ogni momento, in ogni modo possibile ed alla fine assunse la Sua Forma.

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All’inizio, Paolo era nemico di Gesù.

Una notte Gesù apparve in sogno a Paolo, gli sorrise e gli chiese con tanto Amore:

"Paolo, che male ti ho fatto? Ti ho forse creato delle difficoltà? Perché allora Mi accusi? Perché Mi odi? Tutte le tue sofferenze, tutte le tue difficoltà, tutti i tuoi problemi non sono causati da Me. Questo è il tuo Karma, sono le conseguenze delle tue stesse azioni. Stai solo passando attraverso le tue reazioni. Io non ti ho mai inflitto nessuna sofferenza".

Quando Gesù lo benedisse così, la mente di Paolo si trasformò e successivamente divenne il servo di Dio diventando San Paolo, che compose anche degli scritti.

Nello stesso modo Gesù trasformò gente meschina, gente crudele, gente cattiva, correggendola.

E’ solo il corpo a dover passare attraverso le sofferenze.

Dobbiamo adorare Gesù, tenendo in considerazione i Suoi Ideali e non facendo l’opposto.

Gesù sottolineò tre fasi.

1)     "Io sono il Messaggero di Dio". Perciò noi dovremmo ripeterci: "Io sono un messaggero di Dio e devo comportarmi come tale, propagando il Suo Messaggio. Diffonderò il Messaggio di Dio a tutti". In questa fase, Gesù era il Messaggero di Dio.

2)      "Io sono il Figlio di Dio". In questa fase dovremmo dire: "Io sono Suo Figlio e Dio è mio Padre". Qual è la proprietà di Dio? Verità, Amore, Pace, Perdono. Il Figlio, quale erede, dovrebbe sperimentare tutto questo. Egli dovrebbe lottare per la Pace, lavorare per l’Amore, battersi per la Giustizia e sperimentare tutto ciò. Dovrebbe praticare e successivamente diffondere questi Valori. Quando Gesù raggiunse l’Unità, affermò:

3)      "Io ed il Padre siamo Uno". Questo stadio è raggiunto quando avviene la totale identificazione fra Padre e Figlio. Quando raggiunse questo livello di Comprensione, di Consapevolezza, di Esperienza, Gesù non si preoccupò più delle difficoltà: Egli era pronto ad affrontare qualunque cosa fosse successa. Era sempre pieno di Beatitudine, qualunque problema si presentasse.


Infatti sulla croce sorrise perché realizzò di non essere il Corpo. Solo il corpo stava patendo. Il corpo è pieno di sensi ed è destinato a perire; il guscio esteriore è mortale ma il Residente interiore è immortale: non è mai nato ne’ mai morirà. Non è soggetto ne’ a legami, ne’ a liberazioni. Il Residente interiore è divino!

"Io non sono il corpo: io sono divino. E’ giusto che protegga il mio corpo, perché è l’abito che rivesto, ma è solo un abito." Gesù comprese tutto questo.
Tutti dovrebbero considerarsi messaggeri di Dio.

Tutti dovrebbero diventare messaggeri divini e propagare nel mondo intero gli Ordini di Swami, il Messaggio di Swami!

Che agli altri piaccia o no, non preoccupatevi di questo. Qualcuno vi potrà dire: "Io non voglio farlo" ma nonostante ciò, voi restate fermi nella vostra Fede e dite "io invece voglio, io voglio!!". Sviluppate la determinazione per dire IO VOGLIO!

Dopo tutto "si" e "no" appartengono alla vostra lingua, ma per Sai è sempre SI, SI, SI!

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Oggi è Natale. Natale è una parola latina.

La festività di Natale non cade in Dicembre. A causa della fredda stagione, poiché non è possibile andare in giro e la gente preferisce stare a casa al caldo e fare le proprie faccende domestiche, si è scelto Dicembre come mese per festeggiare il Natale.

Ma il mese reale del Natale è MARZO! Marzo è il mese di Natale.

Questo sbaglio è opera di chi ha scritto i Vangeli, i quali hanno cambiato il mese di Natale.

Anche Luigi (Louis o Lewis), un evangelista tedesco, scrisse molte cose sbagliate.
Munde Munde Mathir Bhinnah: ci sono tante convinzioni quante sono le teste.
Le teste sono molte, così sono molti anche i pensieri.

Gli scrittori interpretarono la Bibbia e scrissero le cose a modo loro.
Alcuni scrissero addirittura che Gesù non è mai nato; altri affermarono che, al tempo della crocifissione, non fu Gesù ad essere messo sulla croce ma Suo fratello, poiché Gesù in quel momento si trovava in Giappone. QUESTA E’ TUTTA IMMAGINAZIONE!! GESU’ E’ VERITA’! E tutte quelle sono le Sue reali Esperienze.

Una volta, quando Gesù era piccolo, venne portato dai Suoi Genitori a Gerusalemme per la festività. C’era molta gente ed il Bambino si perse fra la folla. Madre Maria cercò disperatamente dappertutto e si spaventò molto; Maria e Giuseppe andarono in direzioni opposte per cercare Gesù, ma non riuscirono a trovarLo. Angosciata, Maria entrò nel Tempio e là trovò Gesù che stava ascoltando rapito il sermone del sacerdote. La scena le ricordò le parole di uno dei re Magi, e così pensò: "Quella volta il re arabo disse che questo bambino avrebbe amato Dio. Che grande Verità ha detto". Felice di averLo ritrovato, Maria Lo abbracciò e si mise a piangere. Gesù le disse: "Madre, Tu non Mi cercavi dove in realtà ero. Hai continuato a cercarMi fuori: Mi potrai mai trovare là? Io sono vicino a Dio e la Sua vicinanza è la Mia Ricchezza. Tu non Mi cercavi qui, all’interno del tempio, ma Mi cercavi fuori".

Questo è un grande Messaggio!

Quando voi non cercate Dio là dove può essere trovato, ma Lo cercate altrove, come potete aspettarvi di vederLo?

Nonostante Dio sia dappertutto, Egli è l’Incarnazione dell’Amore perciò: cercate là dove c’è Amore, cercate con Amore.

CON DIO, VERSO DIO, PER DIO, DA DIO!

Quando pensate così, dappertutto sarà per voi Amore divino e troverete Dio ovunque.

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Incarnazioni dell’Amore!

Ogni anno noi celebriamo il Natale, qui a Prashanti Nilayam. Tutti voi venite da nazioni differenti.

IL VERO NATALE, NEL VERO SENSO DEL TERMINE,

E’ CELEBRATO SOLO QUI A PRASHANTI NILAYAM

ED IN NESSUN’ALTRA PARTE DEL MONDO!

(applausi)

Dalle altre parti il Natale è celebrato solo dai cristiani mentre gli appartenenti alle altre religioni non lo festeggiano. Le festività indù, sono celebrati solo dagli induisti.

Ma il Natale qui a Prashanti Nilayam è celebrato sia dai cristiani, che dagli induisti, che dai mussulmani...Tutti festeggiano e gioiscono!!

Per questo Prashanti Nilayam simbolizza l’unità delle religioni.
Che grande Gioia potete sperimentare! Dalle altre parti, invece, la gente beve alcolici, mangia cibo non vegetariano, sperimenta ogni tipo di eccesso e muore negli incidenti di macchina. Questo è il livello nel quale il Natale è celebrato fuori da qui.

Ma il Natale a Prashanti Nilayam non è così: qui, a partire dalle 3,00 del mattino fino alla mezzanotte, ogni attimo è trascorso santamente, in maniera sacra!

Qui da noi è un HOLY DAY (santo giorno) e non una HOLIDAY (vacanza)!!
Molti dicono: "Siamo qui per le vacanze di Natale". Forse sarà una vacanza (holiday) per voi, ma per noi è un giorno sacro (Holy Day)!! Questo giorno sacro celebrato come lo facciamo noi, non è festeggiato in nessun’altra parte del mondo!

Avendo sperimentato, avendo gioito qui di questa festività, praticate ciò che avete sperimentato quando tornate a casa, ovunque voi siate.
Abbiate la certezza di essere messaggeri di Dio, ovunque andiate e propagate, diffondete il Messaggio di Dio. La "Buona Novella" del Messaggio di Dio deve essere divulgato: questo è il vostro dovere principale. Non c’è niente di più grande di questo, non c’è servizio più utile di questo. Con questa Forza potrete trasformare persino le pietre; farete sciogliere le pietre come fossero burro! Il cuore deve essere trasformato e diventare dolce, gentile, tenero, delicato e soffice come burro. Potete trasformare il mondo intero!

CHE TUTTI I MONDI SIANO FELICI! Non dovremmo mai avere il pensiero meschino che solo la nostra nazione sia felice e prospera: ogni nazione deve prosperare! Infatti tutto il mondo è una casa: l’india è una stanza, l’Africa è un’altra stanza, il Giappone un’altra ancora, l’Inghilterra un’altra.... In questo mondo, le differenti nazioni rappresentano stanze diverse della stessa casa. Se vi preoccupate per il benessere della casa in generale, tutto il mondo sarà felice!

Basandosi su questo, la preghiera dice: "Loka Samasta Sukhino Bhavantu Che tutto il mondo sia felice"!