Sathya Sai Baba
Home | Chi è Sai
Baba |
Dialogando con Sai Baba |
Un incontro con Sai Baba |
Signore dei miracoli |
Lingodbhava |
Amore che cammina |
Discorsi importanti |
Lo scopo della vita |
Sai Baba e gli animali |
108 Nomi |
Il Gayatri Mantra |
La Realtà di Sai Baba |
Gioielli scelti |
Divine Parole |
Cinque Verità |
Io vi amo! |
Aforismi Sai Baba |
Questo dice Baba |
Sai Baba e Gesù Cristo |
Miracoli
| Articoli-News
|
Satsang di Anil Kumar del 22-2-2004
Il discorso
domenicale di Anil Kumar
22
febbraio 2004
LA GESTIONE DEL PENSIERO
Cari fratelli e sorelle,
nel
giorno di Shivaratri, abbiamo sentito Bhagavan parlare dell'antitesi della
mente e dei nostri pensieri. Cerchiamo di ricordare ciò che Swami ha detto
a riguardo di questo tema nelle precedenti occasioni. Tutto il tema del
Suo Discorso di Shivaratri verteva sulla 'gestione del pensiero', tanto
per usare una terminologia moderna. Ma prima di entrare nei dettagli
vorrei rilevare alcuni punti.
Amici miei, la causa
della nascita e della rinascita è dovuta alla mente. Se la mente porta con
sé desideri su desideri, diventa la causa-radice della rinascita. In altre
parole, la mente è responsabile della nostra reincarnazione. Bisogna
essere estremamente attenti ai pensieri. E' necessario investigare a fondo
sulla natura della mente. Tutti i più grandi filosofi, saggi, santi e
ricercatori hanno fatto delle riflessioni sulla mente e sulla sua natura.
BHAGAVAN PORTA FUORI TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO DENTRO
Bhagavan
Sri Sathya Sai Baba ci spiega la natura della mente nel modo più semplice
possibile. Sono passati i giorni in cui trascorrevamo moltissimo tempo a
studiare. Sono passati i giorni in cui dovevamo meditare o seguire dure
penitenze o pratiche spirituali per trovare la soluzione e liberarci dal
problema. Non abbiamo tempo sufficiente, non abbiamo energia sufficiente.
Non abbiamo una base sufficiente per approfondire questo soggetto.
Bhagavan Baba ci mostra la Sua visione nel modo più semplice, cosa che è
la più appropriata per i tempi in cui viviamo. Tutte le Sue parole sono
pratiche ed applicabili alle nostre situazioni di vita quotidiane e questa
è la ragione per cui Egli viene seguito da gente che proviene da ogni
parte del mondo. Egli mette le cose in modo facile, affinchè noi possiamo
realizzarle e mettere in pratica i Suoi insegnamenti nella vita di tutti i
giorni. Ed è questa la ragione per cui, alla fine di ogni Suo Discorso, se
vi mettete ad ascoltare la folla, sentirete una persona dietro l'altra
ripetere: 'I miei dubbi sono stati chiariti. Ha risposto alla mia domanda.
La mia ricerca è terminata.' Sentiamo questi commenti ripetutamente e
questo significa solo che Bhagavan porta fuori tutto ciò che è dentro di
noi. Amici miei, è proprio a questo proposito che desidero parlarvi di
alcuni punti che si riferiscono all'argomento mente- pensieri.
BISOGNA CRESCERE OLTRE LA MENTE
Secondo
Bhagavan Baba, la mente non è altro che un fascio di desideri. Egli usa
spesso l'esempio del fazzoletto che è fatto di fili di cotone intrecciati
insieme. Se i fili vengono tolti, il fazzoletto non esisterà più. Questa
analogia ci permette una comprensione sufficiente del principale problema
della vita. Tutte le religioni enfatizzano questo punto particolare, in
cui ci si deve elevare al di sopra della mente. La questione è: com'è
possibile fare questo? Persone diverse suggeriscono molti sentieri
diversi, ma Bhagavan mette la risposta in una sola frase. La mente, che è
fatta di desideri, può essere annullata o resa inattiva dal fatto di
essere privi di desideri. Senza desideri, la mente non esiste più. Quindi,
essere senza desideri è la sola via per crescere oltre la mente, ossia per
vivere in uno stato di non-mente. In sanscrito [questo stato] si chiama
manolaya.Per vostra informazione, voglio dirvi che tutto quello di cui
parlo viene estratto dalla letteratura Sai.
LA
MENTE È UN FASCIO DI PENSIERI E DI CONTRO-PENSIERI
'Devo
andare ora' è un pensiero. 'Non devo andare' è un contro-pensiero.'È bello
essere qui' è un pensiero. 'Non è bello essere qui' è un contro-pensiero.
'È meglio che io rimanga qui' è un pensiero.' È meglio che me ne vada da
qui' è un contro-pensiero. La vita è piena di pensieri e di
contro-pensieri. 'Vado al darshan oppure no? Faccio un viaggio a
Puttaparthi adesso o no? Vado ai bhajan o no? Sto sveglio tutta la
notte oppure fino alle dieci?' Ogni situazione nella vita è piena di
pensieri che vanno dalla cosa più sciocca al più elevato pensiero
spirituale. La vita è piena di pensieri e contro-pensieri, la mente,
quindi, non è altro che pensieri e contro-pensieri.
COME ELEVARSI OLTRE LA MENTE
Come ci
si può elevare oltre la mente, come oltrepassare la mente ed essere in uno
stato in cui non vi è più mente? Come raggiungere l'ultimo obiettivo di
una vita spirituale? Bhagavan Baba enfatizza sempre questo punto dicendo:
"Si deve crescere oltre la mente." Ma che cos'è questo stato mentale
'senza- pensieri'? Poco fa ho affermato che essere senza desideri vuol
dire trovarsi oltre i pensieri e questo è lo stato in cui si è oltre la
mente. La mente esiste solo a causa dei desideri. La mente esiste solo a
causa dei suoi pensieri e contro-pensieri. Queste sono tutte cose che Baba
ha detto. Ma la domanda è: 'come si può essere privi di desideri, privi di
pensieri?'
È
SBAGLIATO DESIDERARE DI PARLARE CON SWAMI?
Un giorno
un giovane mi ha chiesto: "Sig. Anil Kumar, sono venuto qui per il darshan
di Swami. Questo è un desiderio. C'è qualcosa di sbagliato in questo? Se
desidero che Lui mi guardi, è sbagliato? Lei ha detto che l'obiettivo
della vita è essere privi di desideri, ma io ho ancora il desiderio di
vedere Swami e di parlare con Swami. E' sbagliato questo desiderio?." Non
diamo una nostra risposta a questa domanda, potremmo aver ragione o torto,
perseguendo la nostra immaginazione e speculazione. Ma non abbiamo bisogno
di far questo, abbiamo la grande fortuna di essere contemporanei
dell'Avatar. Siamo benedetti dalla fortuna di poter essere vicini a Lui e
di godere del privilegio di avere delle risposte direttamente da Lui.
Perché speculare ed immaginare? Questo aggiunge solo confusione in noi e
di conseguenza possiamo confondere anche gli altri. Non commetterò questo
peccato che ho cercato sempre di evitare e non penso nemmeno che lo
commetterò in futuro. Quello che so, l'ho preso facendo riferimento al
punto di vista di Bhagavan. Quello che non so, mi prendo del tempo per
fare chiarezza sull'argomento con Lui. Ho fatto questa domanda a Swami:
"Swami, lo chiameresti 'desiderio' se io voglio vederTi? Se voglio
parlarTi? Tu hai detto che non dobbiamo avere desideri, qual è la
soluzione?"
VOI
DESIDERATE CIÒ CHE NON AVETE
Bhagavan
in termini semplici ha risposto: "Desiderare significa avere ciò che non
hai. Io desidero avere un casa. Perché? Perché finora non l'ho avuta.
Voglio un impiego, perché sono disoccupato. Voglio avere del denaro,
perché non ne ho. Quindi, noi desideriamo ciò che non abbiamo. Io non
desidero una penna, perchè ne ho due proprio qui! (Risate) Perché
desiderarne altre, a meno di non voler metter su un negozio? (Risate)
Io non desidero un' altra agenda. Perché? Perché ne ho già una. Quindi noi
non desideriamo ciò che abbiamo già, desideriamo quello che non abbiamo.
SWAMI È SEMPRE CON VOI
Ora, se
volete parlare con Swami, se volete vedere Swami, non è un desiderio.
Perché? Perché Swami è già in voi, solo che non lo sapete ancora, ed ecco
perchè avete questo desiderio. Il problema è che noi non realizziamo
questo.Se Swami non fosse già con noi, noi non saremmo qui. Se Swami non
fosse già in noi, le nostre preghiere non avrebbero avuto risposta fino ad
oggi. Se Swami non fosse in noi, non saremmo stati salvati da tanti
pericoli, da tante trappole, non saremmo sfuggiti a tanti rischi fino ad
ora! Quindi, tutte le nostre esperienze, tutti i miracoli che abbiamo
avuto, provano che Swami è con noi.
ESTERNARE LA VISIONE INTERIORE
Che cosa
significa il desiderio di vederLo? Assenza di realizzazione! Che cos'è il
desiderio di parlarGli? Assenza di comprensione! Quindi, quando vengo per
vederLo e desidero vederLo, Egli esaudisce questo desiderio, affinché io
possa vederLo interiormente quando sarò lontano da qui. Noi veniamo
in questo luogo per vederlo dal di fuori, in modo da vederlo poi
all'interno. Noi parliamo con Lui esteriormente, così da poterGli
parlare poi interiormente. È questa che viene chiamata 'voce interiore'.
Swami è dentro di voi. Perciò, quando dite: "Voglio vederTi", come può
essere un desiderio questo? Se Swami dice: "Voi siete Dio" e "Io e Te
siamo Uno", se poi voi dite "Voglio parlare con Lui', come può essere un
desiderio! Non lo è! Non è corretto dal punto di vista spirituale, perché
noi siamo già Dio. Voi siete già divini. Noi abbiano desideri solo perché
non siamo realizzati.
LA
MEDITAZIONE CONDUCE ALL' ASSENZA DI PENSIERO
Amici
miei, possiamo ottenere uno stato di assenza di pensiero? Sí,possiamo...
attraverso il canale della meditazione. La meditazione è il solo processo
che conduce allo stadio del non-pensiero.
Alcuni dicono: "No,
Signore, quando io medito ho più pensieri che mai! Sto meglio quando non
medito, perchè quando comincio la meditazione è come essere nell'aeroporto
JFK di New York, i miei pensieri, come i voli, atterrano ogni cinque
secondi! Cosa posso fare?" Amici, quando ci sono pensieri durante la
meditazione, significa che non è affatto una meditazione! La vera
meditazione è assenza di pensiero. Quando ci sono i pensieri ci sono
altre occupazioni, ci sono provocazioni... non è meditazione. Noi
meditiamo per ritirare la mente, per essere senza pensieri.
PER
ESSERE UNO CON DIO DOBBIAMO ELIMINARE I PENSIERI
Per
essere uno con Dio, dobbiamo essere senza pensieri. Se desideriamo
realizzare la nostra Divinità, il processo della meditazione conduce allo
stato di assenza di pensiero. Un semplice esempio: quando ascoltate i
discorsi di Swami, quando iniziate a cantare forte un bhajan con il ritmo
giusto, dopo un po' non esistono più i pensieri. Siete totalmente assorti
nel discorso di Swami, siete totalmente assorti nel bhajan di Sai.
I
BHAJAN CONDUCONO AD UNO STATO DI ASSENZA DI PENSIERO
Se
veramente partecipate ai Bhajans, non ci saranno pensieri nella vostra
mente. Coloro che hanno dei pensieri durante il canto dei bhajans sarebbe
meglio che se ne stessero a casa. Per lo meno potrebbero riposarsi. I
bhajan hanno lo scopo di toglierci ogni pensiero.
Com'è possibile che
questo avvenga? Perché noi ci identifichiamo nei bhajan. Cantiamo con
forza e battiamo le mani immaginando nella nostra mente la forma Divina:
Krishna, Rama, Cristo, Buddha o qualsiasi altro Nome scegliamo. Cantiamo
con la Forma Divina nella nostra mente ed il Nome sulle labbra. Questa è
la chiave per essere privi di pensieri. E' il sentiero più facile per
sviluppare lo stato di assenza dei pensieri.
LO
YOGA KUNDALINI RICHIEDE UN 'PRANAYAMA' STRETTAMENTE CONTROLLATO
Alcuni mi
chiedono: "Anil Kumar, sa qualcosa dello yoga kundalini? Come si
può far risalire la kundalini?" Io rispondo: "Fino ad ora mi sono
tenuto lontano da questo soggetto. Alcuni mi hanno detto che quando la
loro kundalini si è risvegliata hanno avuto un collasso nervoso.
Altri hanno consigliato di tenersi lontani da qualsiasi manifestazione od
espressione della kundalini, perché i polmoni potrebbero
esserne danneggiati. Viene spiegato chiaramente che lo yoga kundalini
richiede il pranayama, ossia un processo di respirazione
strettamente regolato. Si tratta di un processo scientifico, tecnico. Se
il processo del respiro viene regolato sotto la stretta supervisione di
un'anima nobile, un esperto totalmente senza ego, voi sarete in grado di
realizzarlo individualmente. Ma se lo praticate guidati solo dalla vostra
immaginazione, la vostra salute potrebbe deteriorarsi completamente."
LO
YOGA KUNDALINI NON È PER TUTTI
Nel
Dhyana Vahini Baba dice questo e per favore credetelo. Il
pranayama, il processo del respiro e la kundalini non sono dati
a tutti. E' un processo molto arduo e deve essere eseguito sotto la
stretta sorveglianza di un precettore esperto e senza ego, non sotto lo
guida di un qualsiasi Tom, Dick o Harry che sia, con lo scopo di
guadagnare denaro. Io non ho ancora approfondito lo yoga kundalini
fino ad ora, perché non voglio farmi del male, né desidero anticipare la
liberazione.
IL
MODO PIÙ SEMPLICE PER LIBERARSI DAI PENSIERI È IL SENTIERO DEI BHAJAN
Amici
miei, il modo più semplice per liberarsi dai pensieri consiste nel seguire
il sentiero del sankirtan ossia dei bhajan. Non c'è bisogno
di un posto speciale per questo, non c'è bisogno di un momento speciale.
Non si ha bisogno di un'assistenza speciale o di un supervisore e non
costa nulla. Si può sentire semplicemente una cassetta e, mentre si
ascolta, si dimentica sé stessi. Basta alzarsi al mattino e mettere la
cassetta dei nostri bhajan preferiti, o cantare i bhajan in compagnia
degli altri. Quando sei da solo ed ascolti una cassetta di Bhagavan non
puoi far altro che piangere. Le lacrime iniziano a scendere sulle tue
guance senza che tu nemmeno te ne accorga. Perché? Perché quando siamo
da soli abbiamo bisogno della compagnia di Dio e quando abbiamo bisogno
della compagnia di Dio, cominciamo a pensare a Lui. Quando cominciamo a
pensare a Lui, cominciamo a cantare. Quando cantiamo non pensiamo più ed a
questo punto non esistiamo più. Non siamo più lì, c'è solo Baba! Questo è
lo stato di assenza di pensiero, lo stato di meditazione.
BHAJAN E JAPA: DUE MODI PER RITRARRE LA MENTE
Quindi,
amici miei, la meditazione è un processo che conduce ad uno stato di
assenza di pensiero. Questo stato è lo scopo ultimo di tutte le pratiche
spirituali (sadhana). Tutte le sadhana spirituali, siano
esse pranayama, bhajan o qualsiasi altra, dovrebbero condurre al
ritiro di ogni pensiero. Questo è lo stato di assenza di pensiero che
enfatizza Ramana Maharishi. Adi Shankara mette in evidenza il modo in cui
si possono ritirare i propri pensieri. Questo può avvenire attraverso la
pratica dei bhajan. chiamata anche sankirtan, o dhyana,
che è la meditazione. I bhajan ci sono familiari, ma che cos'è la
meditazione, o 'dhyana'? Non è altro che un processo di auto-
ricerca. Recentemente Bhagavan ha detto: "La risposta alla domanda: 'Chi
sono io?' è 'SOHAM'. 'SOHAM' significa 'Io sono Quello'. Io sono
Quello. 'Tat Tvam Asi', cioè: 'Quello sei tu.' Questo è il sentiero
dell' auto-ricerca che conduce alla conoscenza (Jnana).
attraverso la meditazione, o dhyana. Il processo del canto conduce
ad uno stato di assenza di pensiero, divenendo uno con la Divinità della
quale si sta cantando la gloria. Credo di essere stato chiaro.
Sankirtan, dhyana, bhajan e jnana sono modi semplici ed eccellenti per
ritrarre la mente e per determinare l'assenza dei desideri. Come diveniamo
privi di desideri? Fino ad ora abbiamo avuto informazioni sufficienti
riguardo all'assenza di pensiero. Ora consideriamo l'assenza di desiderio.
I
DESIDERI NON TI CONDUCONO MAI AD ALTI LIVELLI
Noi
abbiamo un'infinità di desideri. All'inizio, sono venuto qui con il
desiderio di vedere Swami. Poi si è sviluppato in me l'umile desiderio di
raggiungere la prima fila. Poi quest'umile desiderio si è tramutato nella
speranza di vedere Swami passare dove io ero seduto. Il desiderio seguente
è stato quello di riuscire a consegnarGli una lettera. Poi ancora : 'Se
mai fosse possibile, ti prego, dammi un'interview!' Quindi un ulteriore
desiderio è quello di avere qualche riconoscimento da Lui. Prossimo
desiderio: 'Fa che io sia il solo fortunato a cui Swami rivolgerà la
parola!' Ed infine l'ultimo desiderio, il desiderio dei desideri: 'Fa che
io sia il solo privilegiato!' (Risate) Il desiderio è una vera
sfortuna! Non ci porterà mai ad alcun livello elevato.
IO
DESIDERO MOKSHA, LA LIBERAZIONE
Alcuni
dicono: "Io desidero Moksha, la liberazione." Io ci penso, poi li
guardo e rispondo: "Perché desideri Moksha? Qualcuno ti ha mai
detto che cosa sia Moksha?" E' come se qualcuno mi mostrasse un
dolce, una fetta di torta e mi dicesse: "Anil Kumar, questa è Moksha!"
pensando che sia qualcosa di meraviglioso e bellissimo. (Risate).
Tutti dicono che Moksha, ossia la liberazione, è la cosa più bella,
quindi cerchiamo un po' di capire. Nessuno però ha riportato mai
un'esperienza diretta di Moksha, sono tutte informazioni di seconda
mano, conoscenza libresca che non ha nulla a che fare con la realtà. La
gente che desidera Moksha non sa cosa sia esattamente quello che
desidera. Una volta Bhagavan mi ha detto: "Cosa vuoi Anil Kumar? Cosa vuoi
che ti dia?" Io ho risposto: "Swami, perché dovrei desiderare qualcosa da
Dio che mi sta già dando tutto senza che io Glielo chieda? Quando mi
chiedi che cosa voglio, devo cercare un desiderio. Io non ti chiedo niente
perché Tu mi hai già dato tutto quello che desidero. Perciò non tentarmi!"
(Risate) Più tardi, una persona anziana ha incominciato a parlare
di Moksha. Allora Swami mi ha chiesto: "Vuoi Moksha? Te la
posso dare!" Io ho detto: "PerchÈ dovrei chiedere qualcosa che non ho
nemmeno l'idea di che cosa sia?" Lui ha continuato: "Allora, che cosa
vuoi?" "Voglio ciò che ho già sperimentato: la vicinanza a Bhagavan. È
un'opportunità ed una benedizione ascoltare i Tuoi discorsi. Non voglio
nient'altro, perché conosco già il sapore di questo. Il più grande
servizio è quello di condividere il tuo messaggio con un numero sempre
maggiore di persone ed in molti più posti possibile. Questo è ciò che
voglio. Non desidero altro." Io conosco la gioia e l'eccitazione di
condividere il messaggio di Sai con la gente. Quando le persone vengono da
me e mi dicono: "Anil Kumar, ci è piaciuto molto il tuo discorso", io sono
al settimo cielo! (Risate) La gente viene da me e mi dice: "Abbiamo
imparato così tante cose! Senza di te questo non sarebbe stato possibile."
Sì! Questo mi rende immensamente felice. Mi sento un milionario, e questo
è ciò che desidero fare per innumerevoli vite future... questo e
nient'altro.
VOGLIO DESIDERARE CIÒ CHE MI LIBERA DAI DESIDERI
Amici
miei, cos'è il desiderio? Desideriamo ciò che ci rende senza desideri,
perché qualsiasi altro desiderio ci conduce a desiderare ancora. Non c'è
fine ai desideri. Se desiderate Dio, non potete desiderare più niente. Dio
è in mezzo a noi. Se desideri Dio, non c'è nient'altro, e puoi diventare
privo di desideri al solo desiderare Lui. Quando Lui è con voi, tutto il
mondo è con voi. Quando Lui non è con voi, la vita è vuota e priva di
significato. Senza Dio, noi non abbiamo pace nella mente e non abbiamo
nessuna gioia.
GLI
UOMINI DI DIO
Noi
conosciamo molte persone ricche e sappiamo che cosa accade a loro: persone
che hanno posizioni elevate... e sappiamo bene che tipo di vita conducono.
Ma osservate gli uomini di Dio. Guardate come sono felici e pieni di
pace. Essi sono Sattvici. Anche se privi di ogni comodità, nel loro
cuore sono pieni di gioia. I loro visi sono sempre sorridenti, la loro
vita è una celebrazione. Gli uomini di Dio sono molto pacifici. La gente
desidera la loro compagnia ed è fortemente attratta da loro. Con certe
persone noi sentiamo di essere con Dio. Perché? Alcuni hanno questo
potere di attrazione perché sono uomini di Dio. Se gli uomini di Dio sono
così attraenti, quanto di più lo sarà Dio stesso! Dio è il magnete più
grande!
NON
C'È NULLA OLTRE A DIO: DESIDERIAMO SOLO LUI
Che cosa
dobbiamo fare per divenire privi di desideri? Desideriamo Dio! Non c'è
nient'altro oltre a Lui. Quindi, amici, per essere senza desideri bisogna
meditare. Per essere senza desideri, bisogna desiderare Dio, e questo
conduce al più elevato adempimento della vita. Ma, dov'è Dio? Dio è già
qui. Realizziamo quanto siamo ricchi e grandi avendo Dio dentro di noi!
Cos'altro abbiamo bisogno di sapere oltre a questo? 'Il Regno dei Cieli è
dentro di voi,' dice la Bibbia, e se tu stesso sei un re, che bisogno hai
di mendicare? Il Discorso che ha fatto Bhagavan a Shivaratri, trattava
della mente e dei pensieri. Se ci sono pensieri, assicuriamoci che essi
siano santi e sacri. Se non posso liberarmi dai pensieri, per lo meno farò
in modo che siano sacri. La mente riesce a trasformare il paradiso in
inferno e l'inferno in paradiso. Se abbiamo pensieri sacri la nostra vita
sarà sacra.
UN
COMPAGNO DI CINQUANT'ANNI FA
Voglio
farvi osservare come funzionano i nostri pensieri. Il giorno di Shivaratri
ho incontrato un mio compagno di scuola di cinquant'anni fa, forse anche
di più. Senza preavviso, mi è capitato nella stanza. Non l'ho riconosciuto
perché, dopo tanto tempo, come capita a tutti, era fuori forma ed anche
fuori dalle proporzioni... (Risate) E' stato molto difficile
riconoscerlo. E naturalmente anch'io devo essere stato difficile da
riconoscere. Dopo aver sentito il mio nome mi ha detto: "Siamo stati
compagni di scuola cinquant'anni fa!" Io ho risposto: "Mi dispiace, non
ricordo. Che lavoro fai?" "Sono un medico" "Molto bene! E chi è questa
signora?" "Lei è mia moglie." "Fantastico, è stato bello rivedervi dopo
cinquant'anni." Quindi ho incominciato a ricordare i miei compagni del
passato ed abbiamo parlato di loro. La gente che ci guardava mentre
ridevamo istericamente, probabilmente pensava che eravamo due poveri
pazzi scappati da qualche manicomio! (Risate) Ricordare il passato,
ah!, non c'è niente di più divertente, perchè i giorni di scuola sono i
più belli. Improvvisamente la moglie ha detto: "Ho costretto mio marito ad
incontrarvi oggi anche se lui dubitava che lo avreste riconosciuto." "Non
importa... grazie davvero di averlo portato qui."
IL
CHIRURGO DIVINO
Il mio
compagno, il cui nome è Shyamsundar, medico militare a Medak (Andra
Pradesh), ha iniziato quindi a raccontarmi del periodo in cui è stato di
servizio in diversi posti, come a Bombai ed a Puna, finchè sfortunatamente
ed improvvisamente, i suoi nemici lo hanno pugnalato. Le sue condizioni
erano critiche. Entrò all'ospedale di Puna e fu immediatamente operato. La
ferita era molto grave ed il dottore, uscendo dalla sala operatoria,
disse alla moglie: "Signora, suo marito non sopravviverà. Non c'è speranza
di salvarlo. Abbiamo veramente fatto tutto il possibile!" E se ne andò.
Amici miei, posso darvi il suo nome ed indirizzo, così ogni Tommaso potrà
verificare questa storia. Ho ottenuto il suo permesso di raccontarla a
tutti perchè ogni cosa riportata da Anil Kumar viene divulgata via radio e
teletrasmessa ovunque! (Risate) Così, ho detto al mio vecchio
amico: "Adesso non raccontare più, perchè mentre eri in ospedale eri
certamente sotto anestesia, perciò non puoi sapere cosa sia successo. Stai
zitto e lascia che sia tua moglie a raccontare la storia." Poi mi sono
rivolto a sua moglie e le ho detto: "Adesso racconta tu." (Risate)
"Giusto, Sig. Anil Kumar" ha detto lei "lui non può sapere cos'è successo
dopo." Ho bisogno di avere informazioni di prima mano, quindi prima le
Signore!(Risate) Mentre incominciava a parlare, piangeva.
Credetemi, amici, sto parlando alla presenza di Bhagavan, con informazioni
dirette. Lei vide Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, in forma fisica, camminare
lungo il corridoio. Egli aprì la porta della sala operatoria ed entrò.
Dopo un'ora Baba ne uscì. La signora aspettava fuori perché non aveva il
permesso di entrare. Dopo due ore, altri medici vennero ad esaminare il
paziente, quindi andarono dalla moglie: "Signora, suo marito è fuori
pericolo. Ha un taglio da un lato e non sappiamo come possa essere
avvenuto in quel punto." A questo punto il mio amico alzò la sua camicia e
mi disse: "Questo è il taglio originale fatto dal chirurgo e quest'altro è
il secondo taglio fatto da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, il Chirurgo
Divino. Il risultato di questa operazione è che io adesso sono qui a
parlarti." Il destinatario della Grazia Divina, meglio conosciuto come
Swami, salva le vite. Questo è fuori di ogni dubbio. Noi sappiamo che
Swami è in noi. Abbiamo spesso letto o sentito dire da Lui che Dio è sopra
di te, sotto di te, intorno a te ed in te. Bellissimo! Ma, durante la
nostra vita quotidiana, non ne abbiamo la completa consapevolezza. La
Consapevolezza Costante ed Integrata è uno stato d'essere in cui questa
consapevolezza si possiede durante tutto il giorno. Dopo che il mio
compagno di scuola mi ha mostrato i due tagli sono rimasto senza parole!
Questo è Bhagavan!
BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA
So che
qualcuno di voi mi ha già sentito parlare di un devoto che viveva a Los
Angeles, California, da dieci o quindici anni. I suoi genitori volevano
che lui ritornasse definitivamente a casa, così egli ha imballato le sue
cose ed è tornato qui. Ora risiede ad Hyderabad. Egli è un uomo giovane,
ed anche un buon partito! I suoi genitori desideravano che io gli trovassi
la moglie giusta; ma io non credo di essere tagliato per questo tipo di
lavoro. (Risate) Il suo aspetto non mi piaceva per niente e non lo
avrei raccomandato a nessuno. (Risate). Ma ho promesso che ci avrei
provato.Questa mattina,con piacere ho voluto condividere questa
esperienza con i fratelli e sorelle Sai. Il giovane ha vissuto a Los
Angeles per poco più di un decennio e quando infine lasciò quel luogo,
portò con sè tutto quello che considerava prezioso. Alla fine
dell'imballaggio aveva una gran quantità di valigie. Quando raggiunse
Mumbai, l'ufficiale disse: "C'è eccedenza di peso. Troppi bagagli! Dovete
pagare oltre 10.000 rupie." Il giovane pensò che non ne valeva la pena e
che potevano tenersi tutti i bagagli. Contattò la sorella al cellulare ed
ella rispose: "Non ti preoccupare, ti mando il denaro così potrai tenere
tutte le tue cose." "Ma non le voglio" rispose, "non vale la pena di
spendere del denaro!" Era mezzanotte. Tutti noi sappiamo che la maggior
parte dei voli arrivano a mezzanotte. C'era una fila lunghissima di
persone in coda mentre la polizia della dogana controllava i bagagli. Ad
un tratto uno degli ufficiali gli disse: "Io so che tu sei un devoto di
Sai. Tu sei pulito, puoi andare!" (Risate) Direttamente! Senza
nessun controllo! Senza alcun pagamento! L'uomo non conosceva l'ufficiale,
non lo aveva mai incontrato prima. Il devoto andò poi a controllare i voli
locali, quindi, per cortesia, volle ringraziare l'ufficiale. Tornò
indietro e si fermò al controllo, a questo punto non poteva più rientrare
e volle almeno ringraziare salutando attraverso il vetro. Ma l'ufficiale
non c'era più. (Risate) Passò un'ora e mezza a cercarlo in tutto
l'aeroporto ma ne aveva perso le tracce. Ieri il giovane mi ha detto:
"Quell' ufficiale alla dogana era Bhagavan Sri Sathya Sai Baba." Ed io gli
ho risposto: "Swami, ma esiste un ruolo che non sai interpretare...?" (Risate)
Solo ieri Egli mi ha ricordato di una cosa simile successa anche a me.
Swami desiderava che andassi a Bangkok. Ed io vi andai, senza però avere
il visto che mi permetteva di muovermi in quel paese. Non avevo mai
pensato che fosse necessario avere un visto! (Risate).Io non penso
in questi termini. Quando arrivai mi chiesero: "Ha il visto?" "No,
risposi, non ce l'ho." "In questo caso, non può stare qui, deve tornare
indietro." Vedevo una lunga fila di persone che aspettavano il controllo
del loro bagaglio e mi chiedevo cosa dovevo fare con il mio.Scesi le
scale, sentendomi disperato. Poi ho pensato: "Va bene, torno indietro.
Dopotutto non ho fatto nessun investimento qui. Se me lo permettono, farò
tre conferenze, altrimenti me ne tornerò a casa." Improvvisamente, vidi
una persona davanti a me. Era un signore ben vestito: abito blu, camicia
blu ed una cravatta scura. Era piuttosto bello. Stavo cominciando a
parlargli della mia esperienza quando mi sorrise e disse: "Salve Sig. Anil
Kumar! Siete proprio voi!´Pensavo che si trattasse di qualcuno con il suo
stesso nome!Venite da Prashanti, vero?" "Sì", risposi. "Qual è il vostro
problema?" "Non ho il visto, signore. Pensavo di poter entrare in questo
paese senza averne bisogno!" (Risate) "Non ho il visto, ed inoltre
c'è una fila lunghissima di persone al controllo bagagli. Cosa devo fare?"
"Non vi preoccupate, seguitemi." Mi rispose. "Dovrei fare la coda. PerchÈ
volete che vi segua?" "Non preoccupatevi. Venite con me." Con mia grande
sorpresa notai che chiunque nell'aeroporto lo salutava,. Doveva trattarsi
di una persona molto importante, pensavo tra me. (Risate) "Di che
cosa ha bisogno, allora?" "Del visto!" "Ah sì, venga."
Mi portò
in un posto, mi fece entrare in una stanzetta di vetro e lì mi fecero una
foto. Poi egli prese la mia foto e su due piedi mi dettero il visto.
"Bene, adesso andiamo!" "Un momento, cosa succede? Dove mi portate? Chi
siete?" Egli mi rispose: "Sig. Anil Kumar, io sono Jumsai e vengo molto
spesso a Prashanti Nilayam. Vi conosco bene." (Risate)
"Meraviglioso! Ma come avete fatto a procurarmi il visto così in fretta?
Come avete potuto farmi evitare tutta la coda?" Egli rispose:"Sono parente
della famiglia reale, sono un membro del Parlamento, sono uno scienziato
d'avanguardia. Ma, soprattutto, sono un devoto di Sai. Adesso andiamo!"
Questo è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.
CONSAPEVOLEZZA COSTANTE INTEGRATA
Amici
miei, accadono moltissime cose nella nostra vita, ma noi non Lo
riconosciamo tutte le volte, questo è il problema! Se riusciamo a
percepirLe durante tutta la nostra esistenza, significa che viviamo in uno
stato di costante Consapevolezza Integrata, come dice il Bhagavan. La
quintessenza del discorso di Bhagavan Baba è che uno deve essere privo di
tutti i pensieri eccetto uno soltanto: quello per Bhagavan Sri Sathya Sai
Baba. Il miglior modo per portare la mente ad uno stato di assenza dei
pensieri, ossia ad essere privi di desideri, è quello di meditare su di
Lui, oppure di cantare la Sua gloria, che è anche il modo migliore e più
facile.
DOMANDE E RISPOSTE
D:"Se
alla fine di tutta la creazione ci si immerge in Brahman, si ritorna
nella prossima creazione con un'altra forma umana?"
Amici
miei, vi è una risposta molto semplice: immergersi (fondersi) significa
'senza ritorno'. Un esempio semplice: se mescolo un cucchiaio di zucchero
con l'acqua, lo zucchero si dissolve completamente. E' inutile che io poi
dica: "Oh zucchero, esci fuori adesso!" Piango, prego, faccio penitenze,
canto i bhajan - eppure, niente! Lo zucchero non ritorna indietro. Infatti
è impossibile. La fusione è totale, mai parziale. Quando vi immergete in
Brahman, non devono esserci più dubbi a proposito di un possibile
ritorno. Nessun'altra creazione è possibile perchè voi siete ormai
divenuti Uno con Brahman. L'altro giorno Bhagavan ha fatto un altro
esempio: "I fiumi hanno forme e nomi diversi. Essi scorrono attraverso
molte città, scendono dalle colline lungo la valle e finalmente si
immergono nell'oceano. Quando il fiume si immerge nel mare, voi potrete
dire: 'Rivoglio il mio fiume, voglio il mio Mississipi...' Il mare vi
risponderà: 'Pazzo che sei, vattene!' Quando il fiume sfocia nel mare, non
c'è più ritorno. Questa è la risposta: fondersi significa 'non tornare mai
più''
D:
"Quando ci si immerge in Dio, è per sempre? Significa che non prenderemo
mai più una forma, anche se Dio lo vuole?"
Quando
siete Uno con Dio, voi siete Dio e non esistete più. Non ci siete più.
Quando vi immergete in Dio, come il fiume che si immerge nell'oceano non
esiste più, anche voi non esistete più. Quindi, dal momento che vi siete
fusi con Brahman, non esiste più un ritorno. Il senso dell''Io' è
Dio. Questa è chiamata fusione. Sono stato chiaro?
D:
"Sathya Sai Baba ha prodotto tre Atma-Lingam come parte del Lingobhava
Venerdì 18 Febbraio. Che cosa fa con questi Lingam? Li adopera per
qualcosa? Li ha creati per qualcuno oppure per il mondo?"
Cosa fa
con i Lingam? Ah Ah! (Risate) Prima di tutto cerchiamo di sapere
perchè Egli crea i Lingam. Bhagavan ci ha detto che il Lingam è presente
in ciascuno di noi, ma il Lingam presente nel corpo di Bhagavan emerge in
forma solida per Sua Volontà. Il Lingam è presente in ciascuno nella zona
dell'ombelico. L'oro che si trova in questa parte è in forma liquida ma
in Bhagavan esso prende una forma solida ed emerge durante ciò che viene
chiamato 'Lingobhava', che avviene durante la Shivaratri. Quando lo
Shiva-Lingam emerge, dentro il corpo si produce un enorme calore. Il
calore è necessario affinchè il liquido si trasformi in solido. (Queste
sono parole di Bhagavan e non una mia immaginazione. Siate sempre
consapevoli di questo.) Quando il calore si genera, il corpo sembra
tremare, sembra che sia ammalato e debole. Questi sono tutti sintomi del
liquido che si sta trasformando in solido attraverso il calore. Swami ha
detto: "Non potrà mai accaderMi nulla. Il Lingam è il simbolo della
Divinità, come la bandiera nazionale." Il Lingam è il simbolo dell'origine
della creazione. Il Lingam è ciò in cui tutta la creazione un giorno si
fonderà. Il Lingam è l'origine e la fine di tutta la creazione. La domanda
seguente è: 'Che cosa fa con i Lingam?" Io so che Swami ha presentato i
lingam ad alcuni devoti che praticano una continua adorazione. Lo
Shiva-Lingam richiede un rituale specifico. Ci sono persone, ortodosse,
che sono 'ritualiste' e Swami, talvolta, regala il Lingam a loro. Altre
volte, il Lingam scompare. Quando abbiamo chiesto a Swami dove fossero i
Lingam, Egli ha risposto: "Sono ritornati al luogo da dove sono venuti.
Sono ritornati alla loro fonte." Ci sono entrambe le possibilità. Questa è
la risposta.
D: "Come
si può ricevere la Grazia di Swami?"
Una buona
domanda. Come si può ottenere la Grazia di Swami? Amici miei, questa non è
una cosa che si può 'ottenere'. Non potete andare al negozio e comprarla.
Come facciamo ad ottenere il pane? Andiamo al panificio e lo compriamo.
Come facciamo ad avere il gelato? C'è un negozietto di gelati proprio qui.
Come facciamo ad avere la Grazia di Dio? Non è qualcosa che possiamo
'ottenere'. "Perchè no?" "Perchè essa è già qui. Non si può ottenere la
Grazia di Dio perchè è già qui!" "Ma allora, perchÈ io non lo so?" Swami
ha fatto questo esempio: "Quando volete trattenere l'acqua con le vostre
mani per poter bere, cosa dovete fare? Andate al rubinetto. Ma se lasciate
le mani penzoloni, non potrete trattenere l'acqua. Dovrete per prima cosa
unire le vostre palme insieme e formare una coppa, quindi potrete
raccogliere l'acqua e bere." L'acqua fluisce continuamente, ma per
trattenerla dovrete girare in sù le vostre mani per formare una coppa.
Allo stesso modo, la Grazia è già qui, e scorre continuamente come
l'acqua, ma se il vostro cuore è rivoltato non potrete sperimentarla.
Questo è l'esempio dato da Bhagavan e che ho voluto condividere con voi.
Bhagavan, concedici di riconoscere che la Tua Grazia è già con noi. Noi
dovremmo rivolgere a Te i nostri cuori per raccogliere la pioggerella
della Tua Grazia. Fa che i nostri cuori siano sempre positivi. Questo è
ciò che dovremmo fare.
D: "Come
si può diventare dei residenti di Prashanti Nilayam?"
Per prima
cosa permettetemi di chiedervi: "Dov'è Prashanti Nilayam? E' questo posto?
No! Prashanti Nilayam è nel vostro cuore. Dove c'è shanti, dove c'è
pace, dove c'è beatitudine, quello è Prashanti Nilayam. Se sono annoiato,
agitato, nervoso, arrabbiato e cattivo con tutti, come può essere questo
luogo Prashanti Nilayam (Dimora di Pace Suprema; N.d.T)? E come posso
affermare di essere a Prashanti Nilayam? Prashanti è uno stato della
mente! Prashanti è un'attitudine, Prashanti è il centro. Quindi, Prashanti
è nella mente e nel cuore. Risiedere a Prashanti Nilayam significa pensare
costantemente a Swami, pregarlo costantemente, leggere costantemente la
Sua letteratura, ripetere continuamente il Suo Nome. Solo allora sarete
veramente a Prashanti Nilayam.
Io posso essere a Prashanti Nilayam e fare affari, oppure con la mente occupata dalla politica. Ma questa è solo la Prashanti fisica, quella reale si trova nella mente. Si tratta della vostra attitudine ed è già qui. Invece di chiedere come potervi sistemare nella Prashanti Nilaym fisica, dovremmo domandarci: "Perchè non sono 'sistemato'?" Chi vive a Prashanti, o nella Pace Suprema, è un bambino. Guardiamo un bambino dormire: è beatitudine! Ma se guardate dormire una persona anziana, vedrete che è disturbata, che russa da sembrare un animale dello zoo... Perchè? Perchè la sua mente è piena di desideri e di attaccamenti, tanto da non permetterle di avere un buon sonno. Prashanti Nilayam si trova nella mente e nel cuore umano ed è un'attitudine. In questo modo, non dobbiamo richiedere nessuna sistemazione, perchè siamo già 'sistemati'. Il motivo per cui desideriamo una sistemazione è a causa dei nostri desideri ed attaccamenti. Dal momento in cui mi separo da queste cose ritorno al mio luogo di pace originale. Per questo Baba si rivolge a noi chiamandoci sempre: 'Incarnazioni dell'Amore, Incarnazioni dell'Atma Divino, Incarnazioni della Pace.' Significa che noi stessi siamo la pace. Sfortunatamente abbiamo mandato in frantumi questa pace. Noi siamo la beatitudine, ma ci rendiamo la vita miserabile. Per questo, chiediamoci come mai non siamo ancora 'sistemati'. La ragione di questa instabilità è l'orgoglio, l'ego, il senso del possesso, i nostri attaccamenti; dal momento che ci liberiamo di queste cose siamo già a Prashanti Nilayam!
D: "Baba
dice che non trasferisce a nessuno i Suoi poteri. In alcuni luoghi però
vediamo la 'vibhuti' manifestarsi ed alcune persone che sono capaci di
materializzare vibhuti, lingam ecc. Non è questa una trasmissione di
poteri?"
Amici
miei, per favore, fate attenzione. Chiunque può materializzare la vibhuti,
chiunque può materializzare dei lingam. Ma Baba materializza la vibhuti
per rendervi più spirituali, per rendervi distaccati, per rendervi privi
di desideri, per incoraggiarvi nella vostra sadhana, per rendervi
più nobili e migliorarvi. Preoccupiamoci solo di pensare a Bhagavan Baba.
Questo non vuol dire che non dobbiamo andare in altri posti: io posso
anche trovare qualche altra donna bella come la mia mamma, ma non la posso
chiamare mamma! Non è vero? Dio vuole una devozione inalterata, stabile,
non inquinata, diretta verso un unico punto. Ricordate questo per favore:
cerchiamo di non farci mai portare via da cose che veniamo a sapere o che
sentiamo. Dio vuole che abbiamo una mente ad indirizzo unico. Dio vuole
che abbiamo una mente che non oscilla. In questo contesto dobbiamo lasciar
perdere tutti gli altri.
D: "Baba
mostrerà al mondo intero che Egli è Dio in questo Suo corpo presente o nel
corpo di Prema Sai? Ci mostrerà che egli è Dio adesso o nella prossima
incarnazione come Prema Sai?"
La
risposta che vi do amici è molto schietta. Egli non ha bisogno di mostrare
che Lui è Dio, perchè è Dio. E' necessario 'dimostrare' solo
quando non si è. Vi mostro che sono Dio , perchè la gente non può
sperimentare che lo sono. L'atto del mostrare indica una divisione. Il
'mostrare' è qualcosa di pomposo, artificiale, un auto-elogio. Baba non ha
bisogno di dimostrare che egli è Dio proprio perchè è Dio.
Sono stato chiaro? Egli è già riconosciuto come Dio, infatti non vi è
paese, isola o luogo dove Egli non sia conosciuto. Tutti lo conoscono.
Egli materializza qualsiasi cosa. Egli sta già manifestando
la Sua Divinità.
OM SAI RAM
Fonte: Sathya Sai It - Lista Yahoo |