Una lapide ricorda, sulla
facciata di una casa, nella via principale del paese, che Ales è
il paese natale di Antonio Gramsci. Ales è in Marmilla, in provincia
di Oristano, è circondata da monti e si trova proprio di fronte
alla Giara di Gesturi; è sovrastata, a ponente, dal monte Arci a
strapiombo, ed è raggiungibile, da Cagliari, in un'oretta di viaggio
in automobile.
«All'alba, come
a un segnale convenuto, gli uccelli scatenano un sibilo lacerante e quasi
angoscioso, raccolto e amplificato dalla cassa di risonanza della valle.
Le piante di fico si estendono a perdita d'occhio [...] fin dove le prime
pendici delle colline inarcano i loro spalti, minacciosi e solenni [...]
In basso, il paese è piccolo e povero, per metà degradato
da un'edilizia che comprende nel suo triste campionario villette svizzere
e case popolari scassate come quelle del Quarticciolo a Roma e di Quarto
Oggiaro a Milano. Ma quanto resta dell'architettura tradizionale è
bellissimo, naturalmente, con soluzioni strutturali - nella loro secolare
saggezza - geniali, impastate con una malta che ha il colore grigio e prosciugato
di tutta la terra sarda. La valle è quella di Ales, il paese in
cui nacque, nel 1891, Antonio Gramsci [...]» (Flavio Caroli)
.
Il
«Piano d'uso collettivo» dedicato a Gramsci
Nel 1976 dal centro milanese
degli Amici della Casa Gramsci di Ghilarza venne affidato a Gio Pomodoro
l'incarico di studiare la possibilità di realizzare una struttura-ricordo
ad Ales. Nacque in tal modo il progetto del "Piano d'uso collettivo", una
struttura monumentale inaugurata ad Ales il 1° maggio 1977. Lavorarono
alla sua realizzazione muratori e scalpellini di Ales e lo stesso centro
Amici della Casa Gramsci di Gilarza in collaborazione con il Comitato Unitario
Antonio Gramsci di Ales di occuparono di raccogliere fondi per la realizzazione
dell'opera.
Si tratta di un "antimonumento
non celebrativo" dove l'omaggio a Gramsci nel paese natale è un
nuovissimo e ardito tentativo plastico di far rivedere l'uomo, il popolo
sardo, perché si trovi nel costruito spazio come collettività
e come tale si riconosca.
Il "Piano d'uso collettivo"
consiste in una vasta piazza, un'area triangolare lastricata di pietre,
utilizzata come fulcro della vita sociale; l'area è fornita di un
focolare quadrangolare ribassato rispetto al livello della piazza, dove
si possa accendere il fuoco e sedersi a conversare; una fontana (con la
sagoma
molto stilizzata di un ariete, costruita in basalto di Mogoro); una pietra
verticale, a sagoma triangolare, di calcare di Masullas, con la scritta
"zenith". Ai due lati dello spiazzo vi sono: una mola da frantoio, in basalto,
rinvenuta nella zona e posta come simbolo di una delle più antiche
attività agricole locali; una scultura in pietra bianca di Trani,
a forma semicircolare spezzata.
La scultura inserita nel
"Piano d'uso collettivo", preesistente, corrisponde molto bene alla sua
funzione: quella di indicare il travaglio fecondo e "solare" di Gramsci,
spezzato e interrotto da tante avversità: vi è incisa la
scritta "A Gramsci 1977". Sulla pietra della piazza sono incise inoltre
alcune parole in sardo: sa terra, s'agua, su fogu,
sa
pedra, su soli, sa luna, sa roda... |