Dedicato a Eugene Broxton un innocente condannato a morte |
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Nel 1996 un'amica danese di Eugene ha pubblicato un libretto in inglese, italiano e danese intitolato "Negli occhi tuoi" che raccoglieva alcune delle poesie che Eugene ha scritto in questi anni. Attualmente tutte le copie in italiano (poche centinaia) sono state vendute ed il ricavato è già stato versato sul conto di Eugene. Ma noi vogliamo continuare in questa raccolta di fondi per rendere un poco migliori le terribili condizioni di vita di chi è chiuso nella cella della morte. Occorre quindi che altre persone partecipino a questa raccolta di fondi. Chi volesse partecipare alla raccolta dei fondi può consultare la pagina Come aiutare EugeneQuesti sono i diritti di copyright del volumetto pubblicato in Danimarca: Copyright © 1996 Published in Denmark - Katrine Tryk - Katrinebjerg Centret - Katrinebjergvej 81 - 8200 Àrhus N Credo sia interessante anche conoscere la breve presentazione di questa raccolta di poesie. Avete camminato nelle scarpe di chi giudicate? Avete condiviso i pensieri più intimi? Avete conosciuto le lacrime, i dubbi e le paure, o le battaglie combattute? Avete condiviso i segreti nascosti nel cuore di chi accusate ingiustamente? Se non l'avete fatto, non criticate non giudicate, non condannate. Finché non avete camminato nelle loro scarpe! Sei il mio migliore amico perché ti sento come la mia casa... sapersi importante per qualcuno; è un po' come il benvenuto che la vista della casa sempre sprigiona. Con te per amico trovo sempre la luce del sole prima delle ombre. Tu trasformi la tristezza in semplice chiarezza che posso accettare... E quando son felice e desidero condividere tutto ciò che mi dà gioia ci sei tu... pronto ad ascoltare. |
Dal tuo cuore trapela leggero uno spirito umanitario, un'anima divina, anche se imperfetta e vulnerabile. Hai ferite che sanguinano per aver osato amare con tutto il tuo coraggio, tu, dolce come una colomba, con scheletri nell'armadio. Così è di chi vive temendo di essere sorpreso da chi non perdona: la gente può essere crudele quando non capisce e forma giudizi condannando a prima vista. Ma se ti fidi di me i tuoi occhi si confessano, senza celare e senza mentire. Però fui d'un tratto colpito dal mio stesso pensiero: i tuoi occhi riflettevano la mia imperfezione. Allora chi è che guardavo, chi vedevo in realtà? Eri tu o ero io? Oppure sono io stesso te e tu sei me? Sbarre blu e muri bianchi: seduto nella mia cella senza niente da fare come tutte le sere. Muro di mattoni rossi e di ferro grigio: lo spettacolo della mia finestra. Un uccello canta, un uomo ride, o anche un urlo. Guardiani vestiti di grigio, alcuni neri, altri bianchi: sono del cerchio di chi mi ha tolto la libertà. Qui, dove non spuntano né erbe né fiori, è un mattatoio umano: Il Braccio della Morte! Ho sbagliato, certo, un poco, e mi chiedono la vita per un delitto non commesso!! La chiamano giustizia, usata contro noi poveri, e siamo in tanti. Senza aiuto, talvolta senza speranza, non so cosa fare... Ora vorrei urlare, ora vorrei morire! Ma lotto per tener la testa a posto, voglio essere libero! Lo stato ci ammazza, noi poveri, e siamo in tanti. La chiamano giustizia, ma contro noi poveri, e siamo in tanti. E non c'è niente che possiamo fare! ALLA MORTE DI UN UOMO NERO Bang! un colpo di fucile alla testa Bang! ha ucciso il negro King Bang! Un ragazzo bianco che si nasconde da qualche parte Bang! ha fatto fuori il negro Evern Bang! Un colpo di pistola al petto Bang! ha messo a riposo il culo di Malcolm Bang! Uno stupido come un negro dovrebbe stare zitto Bang! non pensava che la giustizia potesse essere negata Bang! Il negro adesso è morto e non può vedere Bang! che il '44 è come il '63 Bang! le cose non cambiano negli Stati Uniti Bang! non per noi negri, comunque. In questa pagina vengono riportate solo alcune delle poesie di Eugene: chi fosse interessato ad avere tutte le poesie pubblicate, può scaricare qui un documento in formato Word compresso (23Kb). ![]() |
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