Dedicato a Eugene Broxton
un innocente condannato a morte
Eugene Broxton
La mia speranza è che la verità trionfi, alla fine
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POESIE DI EUGENE

Nel 1996 un'amica danese di Eugene ha pubblicato un libretto in inglese, italiano e danese intitolato "Negli occhi tuoi" che raccoglieva alcune delle poesie che Eugene ha scritto in questi anni.
Questa opera, in cui sono raccolte 33 poesie di Eugene, è stata messa in vendita per raccogliere fondi finalizzati a permettere ad Eugene Broxton di avere una vita almeno possbile e sopportabile.

Attualmente tutte le copie in italiano (poche centinaia) sono state vendute ed il ricavato è già stato versato sul conto di Eugene. Ma noi vogliamo continuare in questa raccolta di fondi per rendere un poco migliori le terribili condizioni di vita di chi è chiuso nella cella della morte. Occorre quindi che altre persone partecipino a questa raccolta di fondi. Chi volesse partecipare alla raccolta dei fondi può consultare la pagina Come aiutare Eugene
Questi sono i diritti di copyright del volumetto pubblicato in Danimarca: Copyright © 1996 Published in Denmark - Katrine Tryk - Katrinebjerg Centret - Katrinebjergvej 81 - 8200 Àrhus N


Credo sia interessante anche conoscere la breve presentazione di questa raccolta di poesie.
"Il caso di Eugene Broxton - condannato a morte e per di più per un delitto che non ha commesso - non è certamente l'unico, purtroppo, nella storia della .."giustizia americana", dominata dal razzismo. Quando però, attraverso la corrispondenza, alcuni amici scoprono il caso e la grandezza d'animo di quest'uomo, che non ha mai conosciuto le gioie di una famiglia, ecco nascere il desiderio di aiutarlo, pubblicando la sua raccolta di poesie, per trovare i fondi necessari per avere una vita meno terribile di quella prevista dalle crudeli regole carcerarie del Texas. Nonostante la traduzione - che tende ad appiattire le immagini poetiche - il lettore troverà in queste poesie una forza sorprendente, specie poi se si tiene conto in che condizioni sono state scritte: all'interno di una piccola cella, priva di intimità, dove lo scopo della detenzione mira all'annullamento della personalità."


VOI, NON GIUDICATE

Avete camminato nelle scarpe di chi giudicate?
Avete condiviso i pensieri più intimi?
Avete conosciuto le lacrime, i dubbi e le paure, o le battaglie combattute?
Avete condiviso i segreti nascosti nel cuore di chi accusate ingiustamente?
Se non l'avete fatto, non criticate
non giudicate, non condannate.
Finché non avete camminato nelle loro scarpe!
SEI IL MIO MIGLIORE AMICO

Sei il mio migliore amico perché ti sento come la mia casa... sapersi importante per qualcuno;
è un po' come il benvenuto che la vista della casa sempre sprigiona.
Con te per amico trovo sempre la luce del sole prima delle ombre.
Tu trasformi la tristezza in semplice chiarezza che posso accettare...
E quando son felice e desidero condividere tutto ciò che mi dà gioia ci sei tu... pronto ad ascoltare.

NEGLI OCCHI TUOI

Dal tuo cuore trapela leggero
uno spirito umanitario,
un'anima divina,
anche se imperfetta e vulnerabile.
Hai ferite che sanguinano per aver osato amare
con tutto il tuo coraggio,
tu, dolce come una colomba,
con scheletri nell'armadio.
Così è di chi vive
temendo di essere sorpreso
da chi non perdona:
la gente può essere crudele
quando non capisce e forma giudizi
condannando a prima vista.
Ma se ti fidi di me
i tuoi occhi si confessano,
senza celare e senza mentire.
Però fui d'un tratto colpito
dal mio stesso pensiero:
i tuoi occhi riflettevano
la mia imperfezione.
Allora chi è che guardavo,
chi vedevo in realtà?
Eri tu o ero io?
Oppure sono io stesso te
e tu sei me?
IL BRACCIO DELLA MORTE

Sbarre blu e muri bianchi: seduto nella mia cella senza niente da fare
come tutte le sere. Muro di mattoni rossi e di ferro grigio: lo spettacolo della mia finestra.
Un uccello canta, un uomo ride, o anche un urlo.
Guardiani vestiti di grigio, alcuni neri, altri bianchi: sono del cerchio di chi mi ha tolto la libertà.
Qui, dove non spuntano né erbe né fiori, è un mattatoio umano: Il Braccio della Morte! Ho sbagliato, certo, un poco, e mi chiedono la vita per un delitto non commesso!!
La chiamano giustizia, usata contro noi poveri, e siamo in tanti.
Senza aiuto, talvolta senza speranza, non so cosa fare...
Ora vorrei urlare, ora vorrei morire!
Ma lotto per tener la testa a posto, voglio essere libero!
Lo stato ci ammazza, noi poveri, e siamo in tanti.
La chiamano giustizia, ma contro noi poveri, e siamo in tanti.
E non c'è niente che possiamo fare!
RISPOSTA DI UN NEGRO
ALLA MORTE DI UN UOMO NERO

Bang! un colpo di fucile alla testa
Bang! ha ucciso il negro King
Bang! Un ragazzo bianco che si nasconde da qualche parte
Bang! ha fatto fuori il negro Evern
Bang! Un colpo di pistola al petto
Bang! ha messo a riposo il culo di Malcolm
Bang! Uno stupido come un negro dovrebbe stare zitto
Bang! non pensava che la giustizia potesse essere negata
Bang! Il negro adesso è morto e non può vedere
Bang! che il '44 è come il '63
Bang! le cose non cambiano negli Stati Uniti
Bang! non per noi negri, comunque.

In questa pagina vengono riportate solo alcune delle poesie di Eugene: chi fosse interessato ad avere tutte le poesie pubblicate, può scaricare qui un documento in formato Word compresso (23Kb).


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