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POLIZIA MUNICIPALE

 


 

Bitonto, città della Puglia in provincia di Bari, occupa all'incirca col suo territorio Kmq. 172,800. Si adagia nella cosidetta Premurgia o Murgia Bassa, fra i due gradoni dell'altopiano calcareo, ossatura dell'entroterra pugliese.

Austera ma serena sui 118 metri dal livello del mare, giace su un dosso che piega dolcemente verso la costa e dista da Bari circa 17 Km e mezzo.

Conta approssimativamente 57.000 abitanti ed ha due frazioni: Palombaio e Mariotto.

Al centro di strade a raggiera, Bitonto, città dell'ulivo, è collegata dalla ferrovia Bari-Nord a Bari, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria e Barletta.

Mezzi pubblici la uniscono a Santo Spirito, centro balneare caro ai bitontini, distante appena Km. 6, ad Adelfia, Sannicandro, Bitetto, Bitritto, Canosa, Cerignola, Foggia, Brindisi, Lecce, Taranto, Melfi, Rionero, Venosa, Roma, Milano. 

Dista Km. 4 dal casello autostradale, situato sulla via per Giovinazzo e Km. 9 dall'aereoporto di Bari-Palese.

Il codice di avviamento postale è 70032, il prefisso telefonico lo 080.

La zona di particolare interesse è il centro storico (Cattedrale), zone rupestri, ville e masserie.

Bitonto aperta alle correnti d'aria calda e secca provenienti dall'Africa ha un clima prevalentemente asciutto, che rende caratteristiche le lunghe estati dominate da una siccità quasi assoluta. Famosi gli anni 1624 1627, in cui si ebbero 15 e 18 mesi di siccità. La temperatura media è di 20° la massima e 13° la minima.

La piovosità è minima, la maggiore si ha da Novembre a Dicembre e Febbraio risulta essere il mese più freddo.


Le origini di Bitonto sono remote, la sua storia è da considerarsi plurimillenaria. Anche il suo nome ha origini antichissime.

Secondo qualche studioso deriverebbe da "Bonum Totum" (cioè tutto fecondo di frutti), ma sarebbe più opportuno farlo derivare dalla radice indoeuropea (Bhetros) o (Bhotros) "costruzione", più tardi rinvenuta in lingua illirica "both (r) outum", in greco "butruntos", in latino "butuntum". Secondo altri, il nome potrebbe derivare invece da "beten" che in arabo sta per ventre o prominenza e dall'ebraico "batan" poichè la città ospitò in età normanna o, ancor prima, un nutrito numero di ebrei nel ghetto poi detto "Ciciovizzo"

I primi abitanti vivevano sicuramente di pesca lungo il corso del torrente Tiflis, un tempo ricco di acqua che scorreva nella valle incassata "Lama di Macina", con fondo piatto e pareti a kenyon subverticali. La nostra gente alternava l'attività pastorale, di pesca o caccia, esercitate all'aperto, alla permanenza in grotte lungo l'alveolo fluviale.