8 - Anello Boranichetta-Fornaci-Palombare
Tempo di percorrenza: ore 2,30-3,00
Accesso: con la S.P. Cameranense portarsi nella conca tra gli Angeli e Camerano. Nelle vicinanze del ponte sul Boranico si diparte una stradina depolverizzata in direzione del Conero. Parcheggiare al meglio sulla destra della stessa.
Relazione: inoltrarsi nell’ampia vallata fino ad un bivio; prendere sulla sinistra superando un ponticello sul fosso Boranichetta (affluente del Boranico). Qui inizia via Fornaci (sterrata) che percorre tutto il crinale a cavallo tra la vallata di via Inferno e il fosso del Buco del Diavolo. Tempo fa operava in questa zona il molino Gentilucci, tuttora esistente, mentre sulla campagna retrostante in mezzo a dei salici sgorga una sorgente di acqua sulfurea detta dai Cameranesi "acqua puzza".
Il percorso si fa più erto e sopraggiunge ad un nuovo bivio. Prendere ancora sulla sinistra (tracciato pianeggiante) finché uno squarcio panoramico incredibile ci fa ammirare in tutta la sua estensione l’alta valle del Boranico (soleggiata e rigogliosa) che termina a ridosso del Monte dei Corvi sul litorale Nord del parco. Dopo una nuova impennata si supera una casa adiacente alla strada ed anche qui si aprono visuali inaspettate sul fianco Nord di Camerano, sul Conero, sulla piccola forra che ospita il Buco del Diavolo e sul fosso della Tomba che scende dal Poggio Alto d’Ancona.
Sbucare infine su via Varano e sulla S.C. Camerano-Poggio; in direzione di San Germano immettersi dopo un centinaio di metri sulla destra in via Palombare che scende, ripida, in uno scenario campestre dove primeggiano le torri campanarie della chiesa di San Germano e della chiesa San Francesco che si staglia alta e prepotente dal cupo bosco Mancinforte.
Un paio di curve a gomito oltrepassano casa Sturba e ci presentano un ombroso viale circondato da gigantesche querce secolari.
Infine con magnifico percorso a saliscendi che domina l’ampia vallata dell’Inferno con i suoi coltivi a mosaico, si ritorna dove abbiamo lasciato l’auto a Boranichetta.
Note: percorso campestre tra i più interessanti e panoramici della valle del Boranico. Per gli amanti della fotografia è l’occasione buona per catturare paesaggi inusuali tra fossi, coltivi, boschi, torri campanarie e alberi secolari.
Boranichetta è il termine usato dai Cameranesi al posto di Fosso dell’Inferno ed indica il più delle volte il luogo dove abbiamo consigliato di lasciare l’auto. Il nome Fornaci invece deriva dalla presenza nella zona di fornaci per la produzione della calce; non a caso la contrada è detta anche della "Calcinara".
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