Premessa
La realizzazione della guida di Camerano, cioè del mio paese natale, è servita senz’altro per approfondire e vedere con occhi più attenti un territorio e un centro urbano che, nonostante tutto, non finiscono mai di stupire e meravigliare.
Dal momento che mi sono messo al lavoro, l’ispirazione è stata guidata unicamente dai ricordi e da tutto il vissuto, dalla fanciullezza all’adolescenza, sviluppatosi a cavallo fra campagna e paese. Passavo infatti giornate intere da mio nonno, che all’epoca faceva il contadino dell’Opera Pia, ed abitava in una casetta rurale ubicata la dove adesso c’è il Poliambulatorio; curiosavo i suoi lavori, che mi attraevano fortemente e spaziavano dalla potatura delle viti, alla fabbricazione di cesti e crinelle, al recupero della "ragia" all’interno delle botti.
Nei periodi della trebbiatura o della vendemmia file interminabili di birrocci, condotti dai più noti contadini del circondario, portavano i raccolti nei magazzini dell’Ente; ho avuto così la possibilità di venire a contatto con i loro discorsi, aneddoti, storie, fatiche, dialetti, colori e giochi.
Nel contempo però, ero anche immerso nella vita di paese soprattutto nella zona del Guasto, dove abitavano tutti i miei amici e, dove potevo addirittura vedere i miei genitori lavorare da Scandalli, attraverso i finestroni del reparto esperimenti o dalla porta della casetta che ospitava l’incollaggio dei mantici. Facevo spedizioni avventurose all’interno del bosco Mancinforte, arrischiando l’incontro col mitico "Whisky", un cane pastore di proprietà dei marchesi da tutti assai temuto, per sfidare nel coraggio e nel proibito i compagni di allora.
La domenica poi, come d’incanto, mio padre mi portava a caccia o ad addestrare i cani a Boranichetta, al Trionfo, al Betelico, al Concio, all’Aspio e qualche volta pure al Montale.
In definitiva questa guida era già dentro di me, non rimaneva che ripercorrere quelle tracce incise nel mio cuore e mettere semplicemente nero su bianco.
Ho cercato di valutare, fondere ed equilibrare le escursioni qui proposte ponendo la campagna e il centro urbano come parti integranti di un unicum paesistico. Ho pure sconfinato dal territorio comunale anche se di poco, nel tentativo di far emergere la cultura più generale della gente del Conero di cui i Cameranesi sono parte integrante.
L'autore
Marzo 2000
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