LA FILOSOFIA MEDIOEVALE
La filosofia medioevale è prevalentemente filosofia cristiana. La comparsa del Cristianesimo provoca la necessità di formare una dottrina chiara, unica e precisa, al fine di svilupparla, di diffonderla e difenderla da attacchi interni ed esterni.
L’attività della filosofia cambia: la religione è un insieme di credenze che vengono accettate in nome di una rivelazione e limita il campo della ragione. La filosofia greca non ha più senso, come la ricerca dell’arché, e delle cause ultime del mondo, non c’è più l’autonomia dell’uomo nella ricerca: l’oggetto della ricerca filosofica si limita al campo della religione. L’uomo, con la filosofia, cerca di avvicinarsi il più possibile alla religione. L’uomo cerca di comprendere la verità rivelata da Cristo al fine di raggiungere la salvezza. Si raggiunge un binomio molto solido di Fede + Ragione. La ragione serve all’uomo per rendergli più comprensibile la verità della fede, così, la filosofia diventa ancilla teologiae.
La filosofia si divide in due gruppi: la
patristica va dal I all’VIII sec. e ha l’obbiettivo di sistemare la dottrina ortodossa del Cristianesimo, la scolastica (VIII - XIV sec.) è un tentativo di razionalizzare la fede cristiana con prove non razionali ma ragionevoli. Nel primo periodo della patristica si studia prevalentemente Sant’Agostino, il cui primo obbiettivo era di garantire la solidità del Cristianesimo contro sbandamenti ed errori. Quindi lotta a nemici esterni ed interni; i nemici interni sono gli gnostici, quelli esterni i pagani.
PATRISTICA
SANT’AGOSTINO
  
Polemiche sul Manicheismo
  
Polemiche contro il Donatismo
  
Polemiche contro il Pelagianesimo

SCOLASTICA
SANT’ANSELMO
TOMMASO D’AQUINO
  
La metafisica
  
Prove dell’esistenza di Dio
  
Il problema del Male e della libertà
  
Il concetto di legge per Tommaso e il problema politico

DECLINO DELLA SCOLASTICA
DUNS SCOTO
IL CAMBIAMENTO DEL PENSIERO
   La dottrina di Averroè

  
Il dissidio tra papato e impero
GUGLIELMO DI OCKHAM
  
La politica per Ockham
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