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FANTASCIENZA ON LINE
La Città dell'Alfabeto (Web version)
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- D -
Il vino doveva contenere del narcotico: mi sentivo
stordito. La donna si riallacciò la panciera e uscì a cercarsi il cliente successivo.
Anziché di oggetti per un valore di venti piastre (già: le vecchie, buone piastre; chi
se le ricorda?), ne aveva sottratti dalla mia sacca molti di più. Tra le altre cose, un
accendino ancora funzionante e un orologio cui mancava solo la lancetta dei minuti. Avevo
protestato debolmente, ma la Siriana mi aveva messo a tacere usando con abilità le mani,
la bocca, i fianchi.
Drogato, barcollai nella luce stridente del mattino. Un lestofante cercò, invano, di strapparmi il mio unico bagaglio. Fui urtato da un paio di ragazzotti. Finii a terra e, strasciconi, mi spinsi verso la traversa designata con la lettera D, una viuzza molto meno strepitante. E fu lì, sì, che la rividi. Lei! Rizzatomi sulle gambe, mi avvicinai ulteriormente. Non era unallucinazione: si trattava proprio di Fiordaliso. ![]() Lattenzione degli astanti si spostò dalla sua parte, e anche il Gobbo si accorse che qualcosa non quadrava. Andò verso di lei, sbraitò: «Carogna!» e le appioppò un violento manrovescio. Vidi tutto questo attraverso una nebbia rossiccia. Non avrei dovuto bere il vino della Siriana... La mano del Gobbo si trovava ancora a mezzaria. Balzai in avanti urlando: «No!» Ma con la nausea sopravvenne il buio. |
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(C) 2001 by peter.patti@t-online.de T r a n s i t s : novella di fantascienza di franc'O'brain Design:
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