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FANTASCIENZA ON LINE
La Città dell'Alfabeto (Web version)
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Nel momento stesso in cui le pronunciavo, sapevo che queste
parole erano un po troppo. Un po troppo perfino per una scervellata del suo
calibro. La vidi uscire di corsa e, quando la porta tornò ad aprirsi, fu per fare
sciamare nella stanza alcuni gorilla paludati in una specie di divisa di corpo. Mi rizzai
di scatto, ma ricevetti sulla nuca un colpo ben vibrato. Il colpo mi rispedì là
dove avrei voluto trovarmi, e cioè nel mondo dei sogni. Lo stato di beatitudine purtroppo non
durò a lungo: alcuni violenti ceffoni mi richiamarono alla realtà. Adesso mi
trovavo sotto un cielo stellato, indossavo ancora quel ridicolo pigiama e i
miei arti erano di nuovo incatenati. Qualcuno strattonò il collare di rozzo metallo, mi sentii soffocare
e tossii.![]() Mio fratello, un ragazzo occhialuto, molto colto e sempre allegro, era scomparso misteriosamente un giorno in cui si stava recando alla libreria dove lo avevano assunto come praticante. Pestato? Borseggiato? Accoltellato? E poi gettato dentro il pilone di un ponte in costruzione? La denuncia allallora polizia (oggi: Vigilantes) non aveva arrecato alcun risultato. Ci dissero di metterci il cuore in pace. Dal canto mio, dubitavo che mio fratello fosse incappato in una banda di malviventi. Di sicuro cera solo che, in una certa maniera, la sua scomparsa mi avvantaggiava, dato che, grazie ad essa, potevo vivere del vitalizio che di diritto spettava a lui. Una "dolce vita" interrotta fin troppo presto dalle note catastrofi che seguirono... |
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