FANTASCIENZA ON LINE

  peter patti

La Città dell'Alfabeto   (Web version)


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Nel momento stesso in cui le pronunciavo, sapevo che queste parole erano un po’ troppo. Un po’ troppo perfino per una scervellata del suo calibro. La vidi uscire di corsa e, quando la porta tornò ad aprirsi, fu per fare sciamare nella stanza alcuni gorilla paludati in una specie di divisa di corpo. Mi rizzai di scatto, ma ricevetti sulla nuca un colpo ben vibrato. Il colpo mi rispedì là dove avrei voluto trovarmi, e cioè nel mondo dei sogni. Lo stato di beatitudine purtroppo non durò a lungo: alcuni violenti ceffoni mi richiamarono alla realtà. Adesso mi trovavo sotto un cielo stellato, indossavo ancora quel ridicolo pigiama e i miei arti erano di nuovo incatenati. Qualcuno strattonò il collare di rozzo metallo, mi sentii soffocare e tossii.

Mi avevano rimesso all’impiedi con la forza, ma ecco che ora cadevo sull'umido selciato per lungo. Il mio tormentatore non si fermò a guardare indietro, bensì continuò a tirare la catena, rimorchiandomi come una cosa inanimata. Gli altri bestioni, che stavano attorno a mò di scorta, mi calciavano sul costato con i loro stivali militareschi. La notte irruppe nella mia mente. No, non subito. In stato di semincoscienza, ebbi tempo di prendere nota dell’immagine di mio fratello, che baluginò per un attimo attraverso il mio sistema nervoso.

Mio fratello, un ragazzo occhialuto, molto colto e sempre allegro, era scomparso misteriosamente un giorno in cui si stava recando alla libreria dove lo avevano assunto come praticante. Pestato? Borseggiato? Accoltellato? E poi gettato dentro il pilone di un ponte in costruzione? La denuncia all’allora polizia (oggi: Vigilantes) non aveva arrecato alcun risultato. Ci dissero di metterci il cuore in pace. Dal canto mio, dubitavo che mio fratello fosse incappato in una banda di malviventi. Di sicuro c’era solo che, in una certa maniera, la sua scomparsa mi avvantaggiava, dato che, grazie ad essa, potevo vivere del vitalizio che di diritto spettava a lui. Una "dolce vita" interrotta fin troppo presto dalle note catastrofi che seguirono...

 
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