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FANTASCIENZA ON LINE
La Città dell'Alfabeto (Web version)
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A che scopo ci stavano ammassando in quel luogo? Il
quesito non affliggeva soltanto me: se lo stavano chiedendo pure gli altri. Diverse ore
trascorsero, e la riserva di Rusky nelle tasche del professor Callisto si esaurì in
fretta. Alcuni dei nuovi compagni di sventura scoprirono dei ciuffi derba che
crescevano direttamente dai rigagnoli mal olezzanti e presero a mangiarli. «Molto meglio
che cercare di acciuffare ratti» mi elucidarono.
Cè un mondo che soffre e che muore, riesplode il cannibalismo... ma, se lo vogliamo, dappertutto può rifiorire un po di vita vegetariana. Stavo quasi convincendomi a placare i morsi della fame servendomi anchio del provvidenziale, aclorico verziere, quando la porta venne riaperta e un fascio di luce abbagliante sferzò loscurità. Nel cono luminoso si stagliarono le siluette di tre guardie. Con movimenti meccanici, le guardie avanzarono verso di noi. Poi un sibilo: acuto, insopportabile. Tutti i prigionieri, tranne me, assunsero di colpo la posizione di attenti e si schierarono in ununica fila. Istitivamente mi rannicchiai e andai a nascondermi dietro una roccia. ![]() Se non volevo essere scoperto, non un suono doveva uscire dalla mia gola. Tuttavia, quando vidi uno dei soldati infilare una specie di bastoncino fosforescente nella nuca di un prigioniero, non potei trattenermi dal gridare. I gorilla si girarono lentamente e, istanti dopo, diverse braccia muscolose mi sollevavano in aria per trasportarmi, attraverso l'uscita delle segrete, lungo un passaggio che trasudava vapori mefitici. Mi dibattei, imprecai, scalciai: invano. I guardiani non pensavano nemmeno ad allentare la loro ferrea stretta. Vidi la risoluta impassibilità dei loro grugni. Unicamente lurlo mio echeggiava sotto il fuligginoso tetto a volta. |
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