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FANTASCIENZA ON LINE
La Città dell'Alfabeto (Web version)
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Cominciavo lentamente a capire. Automi. Avrebbero voluto fare
di noi degli automi. Probabilmente avevano impiantato un microchip a ciascun abitante di
Alphabet City... solo che la tecnica doveva aver miseramente fallito, o almeno fallito in
alcuni casi. Da quanti lustri, o centinaia di anni, tentavano già di soggiogarci, di
prendere pieno controllo di noi? Anche il potere è un gioco, un gioco particolarmente
affascinante, con i suoi reparti di contabilità, i suoi hangar di squali in affitto; un monopoli
con innumerevoli stili, mosse, trucchi, una serqua di melodie e di suoni, sciarade
imperscrutabili. Quante verità trovano posto tra due bugie! E quante bugie tra due
verità!... Pensai al traffico sulle nostre teste, sulla superficie terrestre: illimitati
trasporti, comunicazione illimitata; collane di luci elettriche; torri di Babele ovunque,
tutte progettate con lo scopo di eclissare il cielo. Chi si avventurava nella notte dopo
aver vinto lattrazione ipnotica dello schermo tivù, spesso non poteva scrutare gli
astri per via dello smog... E pensai anche all"altro" traffico, quello al
di sopra della nostra impestata atmosfera: 30.000 planetoidi artificiali, satelliti in
movimento, satelliti stazionari armati di telecamere e/o di razzi a testata nucleare... Là!
Là: una luce diafana, simile
allopale lunare. Una porta si era spalancata. Braccia robuste spinsero, uno dopo
laltro, cinque, sei, sette uomini emaciati allinterno della galera. Quindi le
cerniere ricucirono il crepuscolo da Regno dei Morti. Silenzio. Io non osavo respirare.
Quando la polvere tornò ad adagiarsi, dalle bocche dei nuovi arrivati provenne un lieve,
disperato guaito. Strisciai verso di loro. E di nuovo sussultai: anche loro avevano sulla
nuca quella strana apertura quadrata, da cui gocciolava del sangue. Mi assalì un
sospetto. Sollevai la mano per palparmi loccipite... ma la riabbassai
immediatamente. Non avvertivo alcun dolore alla nuca; nessun dolore vero e proprio,
comunque. Non poteva essere che... No, non poteva.![]()
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