Per filo e per segno |
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Mostra personale di Antonella Prota Giurleo Luogo: Città di Buccinasco Luoghi: Municipio, Aula consiliare, biblioteca…etc Inaugurazione con performance: Sabato 6 marzo alle ore 17, piazza del comune. Interpreti e letture: Ida Maltecca, Raffaella Frigiolini, Viviana Sarti Musiche: Matteo Avanzini Durata: da sabato 6 marzo a sabato 27 marzo 2004 Orari: Municipio, Aula consiliare, Biblioteca: ; … Presentazione e testo in catalogo: Informazioni: Assessorato alla Cultura: Daniela Rondanini tel 02 45 79 72 54 e-mail: d.rondanini@comune.buccinasco.mi.it Sito Comune: www.comune.buccinasco.mi.it Sito Internet dell’artista: http://www.oocities.org/it/protagiurleo Disseminare segni e presenze di donne nella città, questo il senso di una mostra inconsueta organizzata dall’Assessorato alla cultura di Buccinasco. Segni e presenze simboliche di donne che, attraverso le opere di Antonella Prota Giurleo, le persone incontreranno in luoghi accessibili al pubblico ma solitamente non utilizzati come luoghi espositivi. Il senso del lavoro di questa artista sta nell’esplicitare la necessità di partire dalle relazioni almeno duali per realizzare desideri (Essere due), relazioni che possono diventare collettive per agire la politica (Fili di donne, Il gomitolo, Ciao Adrienne…). Quelle stesse relazioni che permettono, a livello personale, di ricucire le lacerazioni prodotte dal dolore ( gli strappi nei collages della serie Mancanza, ricordo, dolcezza; i tagli nei teli de Il bucato), di ricostruire, attraverso l’armonia, la preziosità della vita e di riuscire a porre argine al dolore della mancanza e della morte attraverso la tenerezza del ricordo (Ciao bambine, ciao bambini). Ma si incontra nelle installazioni e nelle opere pittoriche di questa artista anche la volontà di rendere visibile e quindi di valorizzare il lavoro che le donne svolgono all’interno della casa ( Il bucato, Dolci conversazioni, La mia dote, I barattoli ); un lavoro che, in quanto dono, viene dato per scontato e che, per questo motivo, risulta talvolta invisibile. Renderlo visibile significa anche mettere in discussione un cardine della mercificazione della società, cioè il fatto che solo ciò che ha un prezzo, che implica il passaggio di denaro, ha valore. Non è un caso che un’ opera come l’installazione Il bucato sia esposta sia in Comune, luogo dove si provvede alla proposta e all’erogazione di servizi alla città in base ai bisogni e non al censo, che alla sede della Banca del tempo, luogo dove le persone scambiano competenze e saperi senza passaggio di denaro. Anche la performance Il testamento di Maria Helena prevede un dono per le partecipanti e i partecipanti; il dono è atto non previsto dal mercato dell’arte. L’agire il dono comporta quindi l’inserimento di una contraddizione all’interno di quest’ambito. Nella sua ricerca di senso Antonella Prota Giurleo si interroga anche sui temi della pace ( Culture di pace ), del lavoro ( Il peso del lavoro ) e della sessualità (Rosazzurrolilla ). Ma è anche nella modalità di azione che si incontra la differenza, verrebbe da dire di genere, nel lavoro artistico di questa donna. L’opera artistica prevede l’agire individuale, un agire che non può essere che tale; ma anche in questo fare Antonella Prota Giurleo trova necessario agire e sostenersi attraverso le relazioni; relazioni che trovano espressione attraverso colori simbolici, scambi e mille piccole e grandi azioni. Non è un caso, anche qui, che la proposta di presentare a Buccinasco il lavoro di questa artista sia nata dall’incrocio dei desideri di tre donne e sia stata sottoposta ad altre donne prima che venisse assunta la decisione in giunta. Un prodotto di quell’incontro, un gomitolo di fili di diverso colore, materia, lunghezza, è esposto in mostra: un prodotto dell’agire collettivo che diventa anche simbolo di una democrazia più avanzata, frutto dell’incontro di sintonie e di relazioni.
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