FEDERICO IL GRANDE (Federico II di Prussia) |
Milano 1988. [In linea nell'agosto 2004] Apparsa due anni fa in Germania Ovest in occasione del 200mo anniversario della morte, é stata pubblicata ora anche in Italia l'ultima biografia su Federico il Grande, re di Prussia. Scritta da Wolfgang Venohr, si tratta di un libro affascinante come l'epoca, tra illuminismo e rococò, in cui visse il famoso re-filosofo. Un personaggio così multiforme che il titolo originale dell'opera comprende la precisazione "Portraet einer Dopperlnatur" (Ritratto di una doppia personalità). |
Se gli osanna e i vituperi di cui é stato ricoperto nel corso degli ultimi due secoli sono un'evenienza comune a molti altri grandi della storia, nel caso di Federico II di Hohenzollern (1712/1786) ci sono in più molte effettive sfaccettature contrastanti della sua personalità, anche intime, che lo rendono ancora oggi un enigma. E ciò, nonostante non manchini la documentazione e gli studi su di lui, anzi. |
Grazioso sovrano illuminato dai filosofi ed enciclopedisti del '700 o ferreo despota e guerrafondaio? Lupo cattivo, come lo descrivono quasi tutti i biografi di Maria Teresa d'Austria, la sua grande antogonista, o soltanto capace politico per il bene del suo paese? Precursore di Hitler o soltanto di Bismarck per la creazione di una Germania unita e forte? Accorto mecenate o patetico taccagno? Impotente o bisessuale con una spiccata proprensione all'omosessualità, anche sfrenata? Probabilmente di tutto un po'. E altro ancora: versatile artista di piccola taglia nella carta scritta e nella musica, amico e protettore di artisti e scienziati, primo di tutti il grande Voltaire, col quale ebbe una lunghissima e burrascosa relazione d'amore-odio. E verso le cui bizze mostrò, a onor del vero, una notevole dose di pazienza e magnanimità. Un vero incontro-scontro di due genii, ciascuno nel suo campo, in cui - alla lunga e tutto sommato - mi pare sia risultata vincitrice l'abile penna del francese sulla pesante sciabola del tedesco. |
Non mi pare azzardato far risalire molte contaddizioni della complessa personalità di Federico alla fase giovanile della sua esistenza e alla sua situazione famigliare. Di fronte a una madre, Sofia Dorotea di Hannover, amatissima, si staglia inquietante l'odiata figura del padre Federico Guglielmo I, il "re sergente", il primo vero fondatore della Prussia militaresca e burocratica. I contrasti con il padre, burbero e nemico della arti, furono talmente violenti che per un pelo non s'arrivò a una tragedia fatale, del tipo di quelle già successe alle corti di Spagna e di Russia. Federico ebbe salva la vita, ma la prigionia nella fortezza di Kuestrin e l'esecuzione dell'amico von Katte davanti ai suoi occhi non erano certo eventi da non marchiarlo per la vita. |
Tutta l'Europa fu quindi sconvolta quando, dopo pochi mesi dalla sua ascesa al trono nel 1740, il nuovo re di Prussia, che tutti avevano conosciuto come un principe idealista, amante delle arti e tiranneggiato dal padre, invase la Slesia, dominio asburgico, approfittando del momento di estrema debolezza in cui si trovava la corte di Vienna, dove si era appena seduta sul trono la quasi coetanea Maria Teresa. |
Una mossa quella di Federico che non può non ricordare analoghe iniziative di Hitler. Ne seguirono molte guerre, anche a livello europeo, che sarebbe troppo lungo elencare qui e non tutte imputabili a Federico, che anzi talvolta si trovò così a mal partito, preso tra i delicati ingranaggi della lotta per l'equilibrio degli schieramenti europei, da temere per la stessa sopravvivenza del suo regno. Alla fine però la Prussia ne uscì così rafforzata da diventare una primaria potenza europea, anche per l'acquisizione di territori che permisero una certa continuità del paese lungo le coste baltiche. |
All'interno del paese, Federico cercò di mettete in pratica i principii dell'assolutismo illuminato, non sempre con successo, ma in complesso potè compiere importanti e salutari riforme e innovazioni: dalla libertà di culto all'indipendenza della magistratura, dall'abolizione della tortura a notevoli miglioramenti in campo economico, finanziario e scolastico. A lui, che al proposito dovette superare molte ostilità, si deve anche l'introduzione della coltura estensiva della patata, che poi divenne parte integrante della dieta tedesca. |
Quanto alla tanto discussa vita privata di Federico molto (altre fonti oltre la presente biografia) lascia supporre che fosse completamente omosessuale. Venohr, a tale proposito, cade in alcuni pudori un po' datati e qualche contraddizione. La stessa situazione familiare del giovane Federico mostra tutte le carte in regola per spiegare una classica forma d'omosessualità. In alcune pagine, Venhor ci informa di un suo amore giovanile per una certa contessa Orselska e che nei primi anni del suo matriomonio con Elisabetta Cristina di Braunschweig-Bevern, Federico avrebbe "onorato" spesso la consorte (nulla di eccezionale per chi conosce il mondo), dalla quale comunque non ebbe figli e dalla quale poi visse completamente separato. Ci parla poi della grande amicizia, probabilmente di natura omosessuale per ammissione dello stesso autore, che per molti anni legò Federico al bel Michael Gabriel Fredersdorf, suo primo cameriere "particolare" (!) e di altri due amici intimi. Probabilmente non sarebbe sbagliato aggiungervi il von Katte fatto giustiziare a Kuestrin da Federico Guglielmo I. Poi però lo stesso Venohr se la prende acremente con Voltaire, reo di aver attribuito a Federico "tendenze omosessuali". Mi pare eccessivo, oltre che contradditorio, prendersela con Voltaire solo per questo, a meno di non volerghi imputare anche il cattivo gusto di particolari scabrosi che circolavano sul re di Prussia. Particolari probabilmente diffusi proprio da Voltaire in un momento di rancore e nella voga libellistica dell'epoca. Comunque sia, il re filosofo morì tra le braccia di un ussaro, ma non si trattava di una vicinanza dovuta a rapimenti erotici. Ormai ogni passione spenta, il militare stava soltanto sorreggendo il vecchio e malatissimo re per aiutarlo a respirare meglio. Giuseppe Serpagli |
STORIA E STORIE by bard842 Giuseppe Serpagli Mail: bard842@yahoo.com |
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Federico II e Voltaire |