Luigi di Baviera Cugino di Sissi (Elisabetta d'Austria)
LUDWIG
(Luigi II di Baviera)
Pagina 1
Milano 1998. Mentre in vari paesi stanno partendo le celebrazioni per il centenario della morte di Elisabetta (Sissi) d'Austria, é arrivata in libreria la versione italiana della biografia "Ludwig" scritta dallo storico americano Greg King. Una biografia approfondita e senza pudori - ma forse non ancora definitiva - su questo straordinario sovrano, la cui vita - come quella della cugina Sissi - lo fa assomigliare più a un artista "maledetto" che non a un comune monarca della seconda metà dell'Ottocento. Un libro da affiancare eventualmente allo splendido "Sissi"di Nicole Avril, pubblicato qualche anno fa, soprattutto per chiunque si appresti a compiere un viaggio nei luoghi dove si svolse gran parte dell'umana esistenza di questi due cugini, così simili sotto vari aspetti (a cominciare dalla bellezza fisica), partendo dalla natia per entrambi Baviera.
Ludwig o Luigi II (1845/1886), re di Baviera dal 1864 alla sua morte, fu l'ultimo sovrano della Baviera indipendente, perché già nel 1870 essa fu inglobata nell'impero tedesco, creato da Bismarck e retto dagli Hohenzollern. Sognatore, idealista e misantropo, Ludwig non riuscì mai ad accettare la realtà e i compromessi ad essa connessi e si rifugiò via via sempre di più in un mondo irreale fatto di arte, leggende, castelli fiabeschi e comportamenti fantasiosi o stravaganti. Poco versato nella politica, fu schiacciato da Bismarck, che del resto sapeva come blandirlo, anche facendogli pervenire finanziamenti per le sue ingenti spese di mecenate di Wagner e di costruttore di quella serie di castelli, non sempre di gusto eccelso, che ora sono una delle principali attrattive turistiche della Baviera. Del resto, anche uomini ben più virili e realisti (e politicamente tutt'altro che sprovveduti) di lui, come Francesco Giuseppe e Napoleone III, avevano potuto fare ben poco per contrastare il Cancelliere di ferro! Anche dopo la creazione dell'impero tedesco, Ludwig continuò a essere re di Baviera, ma ovviamente il titolo era ormai quasi solo formale.
Geniale e folle (secondo i "normali" criteri che regolano i comportamenti umani), a lui i posteri devono comunque tutte le fiabesche costruzioni che fece edificare nel suo regno e il suo enorme contributo affinché Richard Wagner potesse scrivere tanti suoi capolavori. Come quel "Liebestod" del Tristano e Isotta che probabilmente accompagnò la sua mente sconvolta quando, ormai destituito dalla sua carica perché ritenuto pazzo e prigioniero nel castello di Berg, in quel piovoso tramonto del 13 giugno 1886 volle sparire (verschwinden) annegandosi, e trascinando con sé il medico che lo doveva sorvegliare, nel lago di Starnberg. A pochi chilometri di distanza, sull'altra sponda del lago, c'era Possenhofen, dove proprio in quei giorni la cugina Sissi si trovava in visita ai parenti. Circola ancora la voce, non suffragata da prove sufficienti, che Sissi abbia tentato di farlo fuggire in Austria. Comunque sia, lei fu informata della tragedia il mattino successivo e, colta da una profonda crisi di sconforto, riuscì soltanto a mandare un mazzo da gelsomini da lei raccolti che furono posti nella bara del cugino, ma non a partecipare ai solenni funerali di stato di Ludwig che si svolsero qualche giorno dopo nella vicina Monaco. Una grossa croce segna il punto in cui Ludwig annegò in un metro d'acqua. A Berg c'é una Cappella votiva a lui dedicata, ma Ludwig é sepolto nella chiesa di San Michele a Monaco.
Luigi ed Elisabetta erano solo cugini, ma avevano tanti punti in comune, a partire da una certa somiglianza fisica. Lei fu la sola che lo capì e apprezzò ("eccentrico ma non pazzo"), anche se non poté fare molto per aiutarlo. Entrambi amavano rifugiarsi in un mondo irreale, fatto anche di musica e poesia. Entrambi non riuscivano ad adattarsi alle esigenze della realtà, nemmeno a quelle del sesso. Per lei però tutto fu relativamente più facile, perché non era monarca regnante, ma solo consorte, e quindi poteva trovare scampo e valvola di sfogo per le sue nevrosi nelle fughe da Vienna e nei viaggi. Mentre lui, dovette rimanere inchiodato a un trono effettivo, anche se via via sempre più vacillante, e ai relativi doveri. Lei riuscì inoltre a rimanere per sempre giovane agli occhi dei posteri, perché negli ultimi due decenni della sua vita non si lasciò più ritrarre. Lui, invece, non riuscì a nascondere il suo disfacimento fisico iniziato quando era poco più che trentenne. E' probabile che i loro spiriti eccelsi si ritrovino a volte sull'Isola delle Rose nel lago di Starnberg, che fu teatro di vari loro incontri da vivi, specialmente quando il cielo sovrastante assume i colori dell'antica bandiera bavarese: azzurro e bianco; colore quest'ultimo delle nuvole non gravide di pioggia, quelle nuvole che amava anche lo straniero di un poemetto del loro grande contemporaneo Baudelaire "...le nuvole che passano...laggiù...laggiù...le nuvole meravigliose!".
Giuseppe Serpagli                                  Pagina 2 di Ludwig
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Pagina 2 di Ludwig con  altre immagini dei suoi castelli.
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STORIA E STORIE
by bard842

Giuseppe Serpagli                                  Mail: bard842@yahoo.com
Icona gay, anche a seguito del bellissimo film di Visconti, Ludwig visse la sua omosessualità in modo molto tormentato e probabilmente la praticò assai poco, nonostante la sua bellezza e il suo rango (nonché il fatto che fosse "superdotato", come si dice oggi) gli avrebbero permesso di avere schiere di amanti. Afflitto da pesanti sensi di colpa, chiedeva perdono per iscritto al gran re (Luigi XIV di Francia, vissuto circa due secoli prima) persino quando si lasciava vincere dal "vizio solitario". A differenza di migliaia di omosessuali, coronati o no, vissuti prima e dopo di lui, fu coerente con se stesso e col mondo e mandò a monte il progettato matrimonio con la cugina Sofia, sorella di Sissi. Quanti altri più "furbi" di lui non avrebbero esitato a sposarsi - come é sempre successo - per salvare le apparenze, facendo poi ingravidare la moglie da qualche scudiero!



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