Milano  1998. Il prolifico storico e giornalista tedesco Franz Herre ha dedicato la sua ultima fatica a Maria Luisa, nata arciduchessa d'Austria, diventata per matrimonio imperatrice dei francesi e poi - crollato l'impero creato da Napoleone I - duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. Il risultato é la scorrevole e piacevole biografia della più amata governante del ducato emiliano che, tradotta dal tedesco a tambur battente, é appena stata pubblicata in italiano col titolo di "Maria Luigia". Maria Luisa (diventata Luigia all'arrivo a Parma) é una figura piuttosto controversa, sia per quanto concerne la sua vita privata sia (meno) come politica. Criticato negativamente da più parti il suo comportamento nei mesi febbrili della caduta di Napoleone (prima non aveva alcun ruolo politico), quasi unanimemente lodato il suo buon governo del ducato emiliano. Non ebbe comunque il carisma (a parte per i parmigiani, molti dei quali la venerano ancora oggi) di due sue celebri parenti prossime come Maria Teresa, la grandissima imperatrice d'Austria, e Maria Antonietta, la sfortunata regina di Francia.
Nata a Vienna nel 1791 e figlia dell'imperatore d'Austria Francesco I, nel 1810 dovette sposare per motivi politici Napoleone I, vale a dire l'uomo che fino allora era considerato l'arcinemico non solo degli Asburgo ma anche delle dinastie regnanti in tutta Europa. Malgrado la natura politica del matrimonio e lei rischiasse di diventare un'odiata "austriaca" per i francesi (che invero non l'amarono molto) come era successo a sua zia Maria Antonietta, tra lei e Napoleone nacque una certa specie di vero amore, anche se lei avrebbe avuto più di un motivo per lamentarsi delle corna che lui le faceva portare. Fu lui comunque a svegliare in lei, giovanissima e completamente ignara di sesso, quell'accesa sensualità  che poi l'accompagnò per tutta la vita. La caduta di Napoleone provocò la fine immediata dell'amore di Maria Luisa verso di lui, che ormai non era più il potente condottiero mediterraneo che l'aveva sedotta appena qualche anno prima ma solo un uomo stanco e esiliato in uno degli angoli più remoti della terra. Scaricato così Napoleone e tornata a Vienna dal padre, trovò la soddisfazione amorosa, di cui ora non poteva più fare a meno, nel già sposato ma vigoroso conte di Neipperg. Non contenta di restare a Vienna a invecchiare come semplice arciduchessa d'Austria (titolo più virtuale che reale) ed ex-imperatrice dei francesi, fu soddisfatta con l'assegnazione del ducato (o meglio ducati) di Parma, Piacenza e Guastalla (non traferibile da lei ereditariamente), dove lei si insediò nel 1816 e dove rimase fino alla sua morte nel 1847.
Per molti storici, una delle maggiori colpe di Maria Luigia é quella di aver "abbandonato" il figlio avuto da Napoleone, quel re di Roma e poi duca di Reichstadt che morì (1832) poco più che ventenne nella dorata ma triste "prigionia" presso il nonno materno a Vienna. Dato che ovvii motivi politici impedivano che il figlio la raggiungesse a Parma, in pratica essa rinunziò al figlio in cambio di una corona ducale e del potere effettivo che ne conseguiva. E a suo sfavore c'é da dire che se fosse rimasta a Vienna con il figlio, non le sarebbero certo mancati i mezzi di sostentamento! Fu invece ottima madre per i due figli avuti da Neipperg, col quale si sposò morganaticamente nel 1821, quando arrivò in Europa la notizia della morte di Napoleone a S. Elena.
Molto lodato invece il modo in cui Maria Luigia amministrò il suo ducato. Fu governante saggia, pragmatica e liberale (ovviamente secondo gli standard dell'epoca), non si macchiò di gravi colpe (come fecero certi suoi colleghi) nella lotta contro i patrioti italiani, mantenne il Codice napoleonico ed eccelse nella protezione delle arti, campo in cui la massima vetta fu raggiunta nel 1829 con l'inaugurazione del Teatro Ducale (ora Regio) di Parma, ancora oggi gloria della città. Dopo la morte di Neipperg, Maria Luigia fu quasi costretta da Metternich a sposare nel 1834 lo scialbo conte di Bombelles, ma si consolò - pare - con molti amanti vigorosi anche se non titolati. Quando morì, e le successe Carlo Ludovico di Borbone, fu molto rimpianta da suoi sudditi (specialmente tra i parmigiani), tanto più che fu sepolta nella lontana Cripta dei Cappuccini di Vienna.
Giuseppe Serpagli
MARIA LUIGIA D'AUSTRIA
(e Parma e Piacenza)
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