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Politica Interna Novembre 2001 |
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30/11/01 MA NON SONO TUTTI UGUALI ! C'e', alla Procura di Busto Arsizio, un magistrato che, solo soletto, indaga da mesi su gruppi di presunti terroristi islamici. Ora, da qualche giorno a questa parte, pare che alcuni personaggi da lui in dagati siano legati alla moschea di via Jenner in Milano, dove pare si tenes sero i contatti con lo stato maggiore di Bin Laden. Premettendo che, data la delicatezza dell'argomento, le informazioni sono scar se e che le attuali risultanze sono formulate in forma di ipotesi, mi pare do veroso sottolineare che questo magistrato, il dott. D'Ambruoso, abbia mostra to notevole acume e ottime capacita' investigative. Perche' dico queste cose ? E' molto semplice, perche' talvolta puo' apparire che vi sia una parte di pubblica opinione che critica comunque la magistra tura in toto. Ma non e' cosi'. I magistrati sono in Italia circa 7000. Tra di loro vi sono certamente figure sovraesposte cosi' come vi sono magistrati che lavorano in silenzio e con evidenti rischi personali. E ' a questi ultimi che voglio qui' esprimere la mia piena solidarieta'. Non solo, se le cose sono cosi' come appare ora, al dott. D'Ambruoso "chapeau". |
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30/11/01 RAI, PROPRIO DI TUTTO ! Un gruppo di parlamentari della CDL, membri della commissione di vigilanza Rai, ha allestito un dossier dal quale si evincono alcuni particolari inerenti la gestione della TV di Stato. Secondo questo dossier i dirigenti Rai, anziche'ridursi di numero, si sareb bero moltiplicati; la gestione vera e propria passerebbe attraverso 21 So cieta' di consulenza e 44 strutture aziendali. Il livello di indebitamento sarebbe prossimo ai 2800 miliardi di lire. Nonostante queste strutture faraoniche c'e'una rete Rai, Raidue, che seguita imperterrita a irradiare programmi che suscitano sconcerto. Dopo la copro fagia e la coprolalia di Luttazzi ha infatti rispolverato Piero Chiambretti che, nel programma che porta il suo nome, introduce un nuovo elemento : il turpiloquio! Una schiera di ragazze sculettanti invita infatti non si sa bene chi, ad andare "affan....". Un esempio concreto di come la Rai intenda rinnovarsi. |
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29/11/01 RIFONDAZIONE SCUDOCROCIATA. Il recente successo elettorale siciliano della Casa delle Liberta', ha indotto molti ex DC a pensare che i tempi siano ma turi. Che sia venuto cioe' il momento di rompere gli indugi e uscire allo scoperto per fondare, anzi rifondare, quello che e' stato il mag gior partito italiano : la DC. Gia' si sono trovati ampi accordi per definire l'idea base del nuovo partito, i suoi simboli e il suo serbatoio elettorale. C'e' accordo sul la linea politica, sulle alleanze e sulle strategie promozionali. C'e' persino concordia nel riconoscere una sorta di primogenitura del nuovo progetto ad un leader storico di quel partito: Arnaldo Forlani. Se qualcuno poi avesse dei dubbi sulla idoneita' di questi soggetti a ri vendicare in toto l'eredita' spirituale democristiana, c'e' una prova provata che nelle loro vene scorre autentico sangue DC. Pur essendo in fatti d'accordo su tutto, non sono ancora riusciti ad accordarsi su chi sara' a comandare. Per degli ex DC c'e' miglior imprimatur di questo ? |
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29/11/01 IL MASTELLA E LA MARGHERITA. Complice l'autunno inoltrato anche la Margherita perde un petalo : l'UDEUR di Clemente Mastella. Lungi dall'esser dispiaciuti per quella che e' pur sempre una ferita inferta all'Ulivo, in casa DS si ostenta indifferenza e, sotto sotto, si intravede qualche sorriso sotto i baffi (ogni riferimento ai baffi di Massimo D'Alema e' da ritenersi casuale). Il perche' e' presto detto. Con questa defezione la Margherita viene a trovarsi numericamente piu' distaccata dal partito egemone dell'Ulivo, i DS. Appare pertanto oggettivamente indebolita la posizione di Francesco Rutelli che dell'Ulivo e' tuttora il leader. Con ogni probabilita' da questo episodio i postcomunisti saranno avvantaggiati quando, tra qualche mese, rivendicheranno per se stessi la leadership dell'ulivo. Fantasie ? Qualche mese di tempo e vedremo. |
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28/11/01 SCIOPERO GENERALE : RETROMARCIA ! Gli uomini della sinistra, memori del 1994 (quelli si che erano tempi !), pregustavano gia' lo sciopero generale. Immaginavano cortei di lavoratori nelle piazze d'Italia, Ber lusconi effigiato come un pupazzo della confindustria e una fitta selva di bandiere rosse. E invece no, contrordine compagni ! Lo sciopero generale per ora non ci sara'. Al massimo, tanto per gradire, uno "scioperino" della mutua. Ma come? L'articolo 18 dello statuto dei lavoratori non rappresentava la "linea del Piave" della situazione ? Ho l'impressione che a suggerire prudenza ai sindacati non siano stati mu tamenti di opinione sulla opportunita' di apportare modifiche all'art. 18. Molto piu' banalmente, a suggerire prudenza, debbono essere stati i risulta ti elettorali in Sicilia. |
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28/11/01 IN UN VECCHIO PALCO DELLA SCALA.......... Non mancano che pochi giorni all'evento mondano piu' importante dell'anno: l'inaugurazione della stagione Scaligera. L'anno scorso questo evento fu caratterizzato da un "desaparecido: il "do" di petto. Il maestro Muti scelse infatti una lettura piu' classica del Trovatore e elimino' quel virtuosismo canoro. Fu probabilmente per questo che il governo in carica , con una mossa che non ha precedenti nella storia Scaligera, invio' a Milano nella sera della prima ben otto ministri. Non e' dato sapere se il pubblico abbia gradito e se si sia sentito risarcito dalla presenza degli otto ministri, quale compensazione per la scomparsa del "do" di petto. Sia come sia, tra pochi giorni si replica : e' la volta dell'Otello. Un po' di odor di naftalina, lustrini e paillettes. Grande spolvero e grande sfoggio di gioielli. Falsi, naturalmente. Copie perfette di quelli gelosamente custoditi in cassaforte. E il governo ? Si accettano scommesse! Non riuscira' a battere il record stabilito l'anno passato con la presenza si otto ministri otto.. |
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27/11/01 A SINISTRA E' GIA' INIZIATA LA CORSA PER LA LEADERSHIP DELL'ULIVO. E' ragionevole pensare che sara' il leader dell'ulivo a concorrere per la sinistra alla Presidenza del Consiglio alle elezioni del 2006. L'attuale leader, Fancesco Rutelli, e' in regime di proroga sino alla primavera del 2002, quando si terra' una convention ulivista dalla quale dovra' uscire il nuovo leader. Scartato il bel Francesco perche' gia' una volta ha perso con il Cavaliere, rimangono altri personaggi "papabili". Il primo e' Massimo D'Alema che, piazzato un suo fedelissimo alla segreteria DS, potrebbe nutrire ambizione di tornare a Palazzo Chigi e questa volta non per un ribaltone, ma per libera scelta degli elettori. Accanto a lui vi e' un'altra figura che, ultimata la dorata trasferta europea, potrebbe avere nostalgia per la Presidenza del Consiglio. Questo personaggio e' Romano Prodi che ultimamente, chissa' perche', e' diventato piu' attento alle vicende politiche italiane. Vi e' poi un'altra figura che, come outsider, potrebbe concorrere: Giuliano Amato. Il suo appassionato intervento alle assise diessine di Pesaro potrebbe essere letto come una candidatura quale leader di tutta la sinistra. Tre ex Presidenti del Consiglio che gia' scaldano i muscoli per la gara del 2006. Si tratta solo di vedere se reggera' loro il fiato. |
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26/11/01 VELTRONI MEGLIO DI ALBERTINI ? Sant'Ambrogio, patrono di Milano, era di origini romane. Deve essere per pareggiare questa situazione che Veltroni (Valter o Walter ?) ha deciso, dal Campidoglio dove e' attualmente insediato, di dedicare una via dell'Urbe ad un grande giornalista e scrittore lombardo: Gianni Brera. Immagino che il "Giuanbrerafucarlo", da dove si trova ora, sia lusingato da questa decisione e gia' senta spirare sulla targa di quella via con inciso il suo nome il dolce ponentino romano. Parimenti immagino si chiedera' anche come mai un padano come lui che ha vissuto la sua vita tra i filari di pioppi della bassa e la "Madunina" e che ha avidamente inspirato, oltre al profumo del sigaro e della pipa, quello delle "brumette" delle mattinate lombarde, sia ricordato con una via a Roma e non a Milano. Ce lo chiediamo anche noi milanesi. Anzi , facciamo di meglio! Lo chiediamo direttamente al Sindaco, Gabriele Albertini. |
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26/11/01 IL CASO "GAMBERALE" E IL CASO "TAORMINA". Apprendiamo dalla stampa che Vito Gamberale, ex Amministratore delegato della Sip, sara' risarcito con la somma di 300 milioni per essere stato ingiustamente incarcerato. Mi rallegro per il sig. Gamberale. Purtroppo non posso parimenti rallegrarmi se penso che quella somma gli sara' corrisposta con il denaro di tutti. Anche il mio. La cosa e' tanto piu' singolare se si pensa che in questi giorni le pagine dei quotidiani e i notiziari dei tiggi' traboccano di polemiche che, in tema di giustizia, riguardano le dichiarazioni del sottosegretario Taormina. Proviamo a ricapitolare: le parole di Taormina che auspica una presa di responsabilita' diretta da parte dei magistrati scatenano un'iradiddio. Nessuno invece menziona il fatto che, come nel caso Gamberale, qualcuno sbaglia e a pagare e' qualcun' altro. Sara' giusto cosi' ? |
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27/11/01 ESTERNAZIONI "PRESIDENZIALI". Donna Franca Ciampi ha invitato i giovani a leggere un buon libro anziche' guardare una televisione "deficiente". Esegeti e semiologi in servizio permanente effettivo si sono precipitati a spiegare che il termine deficiente andava inteso nel senso di "mancante" e non certo di "debole di mente" o "sciocco". Dico subito che la disputa linguistica non riesce ad appassionarmi. Mi pare infatti che le parole della augusta consorte si prestino ad altra riflessione : la "deficienza" della televisione commerciale e' un fatto che, sostanzialmente, riguarda i suoi editori e il pubblico che, se non gradisce, e' libero di usare il telecomando e la cosa finisce li'. Diverso e' il caso della televisione di Stato. In questo caso il premere il tasto del telecomando non e' sufficiente. L'utente televisivo paga infatti all'Ente di Stato un canone anche se non guarda i programmi Rai. Non solo, lo stesso utente, questa volta come cittadino, e' chiamato a ripianare le perdite Rai allorche' i suoi bilanci sono in perdita. Il che accade piuttosto spesso. Il problema quindi non e' solo quello di una televisione "deficiente". Il pro blema e' anche quello di coloro che, loro malgrado, di questa televisione sono costretti a divenire finanziatori ! |
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26/11/01 I SINDACATI "FANNO LA GUARDIA" A UN PAESE CHE NON C'E' PIU. Dopo ben sette anni di tregua garantita ai governi di centro sinistra, la CGIL si accinge a dichiarare uno sciopero generale. Le motivazioni di questa astensione dal lavoro vanno ricercate nelle intenzioni del Governo di introdurre nella normativa sul lavoro alcuni elementi di flessibilita'. In ultima istanza questo sciopero sara' quindi rivolto contro l'attuale governo retto da una maggioranza di centro destra. Se ce ne fosse bisogno, una ulteriore prova della distanza che separa una certa sinistra dal Paese reale. Questa sinistra infatti che raggruppa tanta parte dei Sindacati,Rifondazione comunista, parte dei DS, tute bianche e no global, si oppone ad un governo retto da una coalizione, la CdL, che e' costantemente premiata dai successi elettorali. L'esito recente delle elezioni in Molise e l'esito recentissimo di quelle in Sicilia sono li' a dimostrarlo. Chissa' se a sinistra se ne sono accorti ? |
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22/11/01 LA LEZIONE DELLA DANIMARCA. Per la prima volta dal 1929 il centro destra ha vinto alle elezioni politiche in Danimarca, uno di quei Paesi a piu' forte vocazione socialdemocratica che, per anni, sono stati identificati come i campioni delle socialdemocrazie europee. Il tema piu' caldo sul quale si e' impostata la campagna elettorale e' stato quello della immigrazione e il risultato premia chi e' stato piu' intransigente nel giudicare il fenomeno. Anche un Paese quindi come la Danimarca che e' sempre stata citata come esempio di tolleranza e di solidissimi intenti sociali esprime, con il recente voto politico, una qualche insofferenza verso forme indiscriminate di immigrazione. La lezione danese dovrebbe essere utile anche in Italia dove alcune forze politiche si sono sempre fatte paladine di nuovi ingressi. La integrazione tra etnie e culture diverse e' certamente possibile se procede a piccole dosi. Il forzare le coesistenze anziche' favorire la mitridatizzazione rischia di ingenerare fenomeni di rigetto. Ci pensino i patrocinatori nostrani degli ingressi facili ! |
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22/11/01 LA DIASPORA DEMOCRISTIANA. Paolo Cirino Pomicino fa, dalle pagine del "Giornale" del 21 novembre, una appassionata difesa della funzione storica della DC e dell'innegabile diritto dei suoi personaggi all'ambizione di ricostituire quello che e' stato il piu' grande e importante partito italiano. Pur consapevole della grande distanza che separa l'ex ministro democristiano nonche' il brillante giornalista "Geronimo" e il sottoscritto che non rappresenta che il comune cittadino, vorrei provare ad avanzare una obiezione. Cio' che lascia perplessi non e' la legittimita' del progetto, tantomeno alla luce dei meriti storici della DC. A lasciar perplessi sono i tempi di questa eventuale operazione. Non si comprende infatti il motivo per il quale l'orgoglio democristiano appaia solo ora, quando abbiamo una maggioranza stabile e, finalmente, la prospettiva di un governo di legislatura. Detto piu' chiaramente: se questo progetto avesse visto la luce prima del 13 maggio, nessuno avrebbe avuto modo di "pensare male". Il parlarne ora non puo' che rimandare ad una pratica che certo non e' ignota alla storia della Repubblica: quella delle "congiure di Palazzo" ! I recenti infortuni della maggioranza che in alcune occasioni e' stata battuta in Parlamento, possono essere letti come le prove generali per aprire la strada a qualche accordo "bipartisan" che ponga gli ex democristiani in funzione di cerniera tra lo schieramento di destra e quello di sinistra. |
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21/11/01 RITO AMBROSIANO E RITO ROMANO. La vicenda e' quella del processo SmeAriosto. Alcuni magistrati milanesi ritengono di disattendere una sentenza della Consulta. Il sottosegretario agli Interni, Taormina, stigmatizza energicamente questo comportamento ed auspica che, anche per i magistrati, valga il principio della responsabilita' individuale. A questo punto scattano all'unisono tutti i corifei del centro sinistra che criticano violentemente il sottosegretario Taormina per le sue parole ed arrivano a chiederne le dimissioni. Se queste dimissioni non dovessero arrivare minacciano di approvare una mozione che, come accadde per Filippo Mancuso, consenta di addivenire ad una "sfiducia individuale". Ecco spiegato come, con una tecnica elementare, il centro sinistra riesca a distogliere la stampa e la pubblica opinione dal nocciolo di una vicenda : si trascura il fatto grave e cioe' la decisione dei giudici milanesi di disattendere la sentenza della Consulta per concentrarsi su alcune parole che potranno anche non essere condivise ma che non hanno alcuna implicazione pratica nel caso in esame. La tecnica e' sempre quella : cio' che conta non e' la realta' dei fatti, ma tutto l'ambaradan che gli si costruisce intorno. |
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20/11/01 STORIA IN PILLOLE. Lunedi' 19 novembre, Raitre. Programma : Novecento. Arrigo Petacco, intervistato da Pippo Baudo, rivela una confidenza fattagli a suo tempo da Italo Pietra, ex direttore de "Il Giorno" e amico personale di Enrico Mattei. Secondo questa confidenza il "tesoro di Dongo" fu ripartito tra le forze di liberazione. Una parte ando' ad Enrico Mattei che la utilizzo' per acquistare le prime trivelle che individuarono poi un giacimento petrolifero italiano in quel di Cortemaggiore. L'altra parte ando' al PCI che la utilizzo' per acquistare la sua Sede storica, quella di Botteghe Oscure. Verita' o fantasie ? Difficile a dirsi. Certo e' che se le cose andarono cosi' una parte del tesoro sarebbe stata nella disponibilita' di un Ente di Stato, cioe' di tutti noi, mentre l'altra parte sarebbe andata nella disponibilita' di un solo partito. |
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19/11/01 LE FATICHE DI FASSINO. Numerosi osservatori hanno salutato positivamente la nomina di Piero Fassino alla segreteria diessina. Cosi' come e' stato salutato positivamente il suo progetto di traghettare il partito verso un moderno soggetto socialdemocratico. In questa sua fatica Fassino sara' certamente coadiuvato da una eminenza grigia che, pur non avendo incarichi ufficiali, rappresenta certamente una figura di spessore dell'area della sinistra : quel Giuliano Amato che ha saputo toccare le corde piu' segrete dell'assemblea dei DS raccogliendo i maggiori applausi. Accanto a chi condivide il suo progetto Fassino trovera' pero' cospicue forze di contrasto. Sono certamente in molti coloro che, all'interno del partito, vedono una svolta socialdemocratica come il fumo negli occhi. Solo a titolo di esempio si puo' citare l'organo di stampa ufficiale dei DS, l'Unita' che in questo momento ricorda piu' un bollettino del "Cominform" che non la voce di un partito che si prefigge di tornare ad essere forza di governo. La scommessa di Fassino si puo' quindi riassumere in questi termini: riuscire a trasformare il partito malgrado le forti resistenze interne senza provocare rischi di scissione. Piu' facile a dirsi che a farsi. |
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19/11/01 MASSIMO D'ALEMA : PRESIDENTE O NOTAIO ? Il compito principale attribuito al presidente del partito dei Democratici di Sinistra e' quello di farsi carico della unitarieta' del partito medesimo. Questa figura deve quindi adoperarsi per evitare spinte centrifughe e per contrastare l'insorgenza di divisioni interne che possano pregiudicare la compattezza del partito preludendo a rischi di scissione. Al recente congresso di Pesaro, Massimo D'Alema e' stato eletto presidente del partito solamente da una parte, pur se cospicua, dei delegati. Ci si chiede, a questo punto, come potra' il neopresidente farsi carico della unita' del partito quando la sua elezione a quella carica ha gia' rappresentato un elemento di divisione . |
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19/11/01 TARTUFI DI FERRO. Il discorso di investitura di Piero Fassino quale nuovo segretario diessino rimanda al progetto di costruzione di un partito socialdemocratico che guardi alla sinistra europea. Dopo avergli rivolto gli auguri di prammatica per il nuovo incarico, non posso esimermi dal fare un paio di riflessioni. La prima : non si puo' inseguire un progetto socialdemocratico in Italia senza menzionarne i padri storici, prima Giuseppe Saragat e poi Bettino Craxi. Durante tutto lo svolgimento del congresso diessino ogni riferimento a queste due figure e' stato tartufescamente e colpevolmente omesso. La seconda : la nuova diarchia insediata alla guida della quercia e' formata da due personaggi che hanno avuto, nelle loro rispettive biografie, nomignoli riguardanti "il ferro". Massimo D'Alema era infatti "Spezzaferro", mentre Piero Fassino si accontentava di essere "Grissino di ferro". Ebbene, a me pare che tutto questo ferro non rappresenti il miglior ingrediente per favorire quel bagno di umilta' che oggi necessita ai diessini per vestire i panni socialdemocratici. |
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19/11/01 DUE PRESIDENTI : EINAUDI E CIAMPI. Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi inizia la sua visita in piemonte rendendo omaggio alla tomba di Luigi Einaudi Anche all'osservatore meno attento non possono sfuggire le analogie tra le figure dei due Presidenti : entrambi hanno retto Dicasteri Economici, entrambi sono stati Governatori della Banca d'Italia, entrambi sono approdati alla suprema Cattedra della Repubblica in momenti non facili per il Paese. Einaudi fu Presidente della Repubblica negli anni della ricostruzione postbellica. Ciampi e' divenuto Presidente negli anni che hanno fatto seguito ad un'altra guerra, meno cruenta ma non meno pericolosa: gli anni che hanno segnato la fine della prima Repubblica. E' infatti solo con l'elezione di Ciampi alla piu' alta carica dello Stato, che si puo' considerare realmente iniziata la seconda Repubblica. Il commosso raccoglimento di Ciampi davanti alla tomba di Einaudi non puo' che essere letto come un auspicio di continuita'che, ora come allora, consenta alle pagine della storia di registrare il segnale profondo di una svolta positiva. |
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15/11/01 AMARCORD. Correva l'anno 1999. Il piu' forte partito di governo celebrava a Torino il suo congresso in un tempio dei poteri forti : il Lingotto. A capo del governo vi era il maggior esponente di quel partito, Massimo D'Alema. La segreteria era retta da Walter Veltroni che, noto per le sue simpatie anglofile, inventava un motto "i care" che avrebbe dovuto essere il filo conduttore del dipanarsi del progetto politico di quel partito e del soggetto del quale il partito stesso era leader incontrastato, l'Ulivo. Ora, e non sono passati che due anni, lo stesso partito, i DS, celebrano a Pesaro un nuovo congresso. Nel frattempo e' mutato il governo e a guidarlo e' l'avversario storico, Silvio Berlusconi. La segreteria e' vacante. Massimo D'Alema e' gia' una icona storica e presiede il partito mentre Veltroni si e' rifugiato in Campidoglio da dove ha provveduto a modificare i propri dati anagrafici : non piu' Valter, ma Walter ! Il leader dell'Ulivo e' ora Francesco Rutelli. Quell' "i care", ovvero il progetto di "farsi carico" dei problemi del Paese e' naufragato sotto il peso di un verdetto elettorale che ha incaricato altri di "farsi carico". Il concetto politico che e' maggiormente presente tra i notabili del partito e' quello del rischio di scissione. Che sia la giusta occasione per fare autocritica ? |
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14/11/01 IL POPOLO AFGHANO ESULTA PER LA CADUTA DI KABUL. Le truppe dell'alleanza del nord sono entrate a Kabul accolte da scene di gioia da parte della popolazione civile che inneggia al loro arrivo. Dopo che era stata proibita per anni torna a farsi udire la musica mentre gli uomini corrono dai barbieri a radersi quelle lunghe barbe che erano loro state imposte dal regime talebano. Le donne si liberano dai burka, infami paludamenti dentro ai quali sono state per anni costrette ad infilarsi. I ragazzini giocano per la strada con quegli aquiloni che, pure loro, erano stati proibiti. Prima di pensare ai nuovi equilibri politici che si instaureranno nella regione e alle prossime vicende della guerra che, non dimentichiamo, non e' affatto finita,mi pare doveroso soffermarsi sui patimenti di un popolo che, per anni, ha dovuto subire la tracotanza di un sistema che, in nome della religione, imponeva follie come la soppressione della musica, dei libri, della televisione e dei giochi d'infanzia. Tutte queste manifestazioni che , per noi occidentali sono balsami dell'animo umano, ferocemente vietate dagli "studenti coranici" che hanno governato per anni, che proteggono tuttora Bin Laden e che hanno dato luogo e forma di espressione ad una sorta di "enclave temporale": un pezzo di medio evo incuneato nel ventunesimo secolo. |
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13/11/01 FASSINO VICE DI RUTELLI ? Se i pronostici saranno rispettati, Piero Fassino sara' il nuovo segretario politico diessino. A questo punto non potra' non esplodere la contraddizione : avremmo infatti il segretario del maggior partito dell'ulivo nella scomoda posizione di "vice" di Rutelli che dell'ulivo e' attualmente il leader ma il cui schieramento seguita ad essere di un paio di punti percentuali inferiore ai DS. Come potra' quindi il segretario del maggior partito dell'ulivo essere subordinato a Rutelli che rappresenta solamente la seconda forza dell'aggregazione ? L'accettare una situazione di questo tipo potrebbe significare che la quercia rinuncia alla leadership del centro sinistra. Poiche' non credo che sara' cosi', ne vedremo delle belle ! |
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12/11/01 GUERRA DI SERBIA E GUERRA D'AFGHANISTAN. Ho sempre nutrito molti dubbi sulla opportunita' e sull'efficacia dell'intervento militare in Serbia. E' quindi con compiaciuto stupore che vedo oggi un autorevole commentatore, Baget Bozzo, schierarsi dalla parte degli scettici che manifestando le loro perplessita'. Lo fa dalle colonne di "Panorama" dalle quali dice che "......il macello di Serbia fu un tipico errore che rimarra' sulle nostre spalle di italiani che abbiamo ora in quell'area ottomila soldati contro il migliaio dei tedeschi". Aggiungiamo che un ministro dell'attuale governo, Umberto Bossi, che certamente non difetta di acume, ha sempre sostenuto che la Serbia era l'ultimo baluardo cristiano che si opponeva all'espansionismo islamico. Aggiungiamo ancora che quella sinistra , ad eccezione di Bertinotti, che oggi manifesta contro la guerra in Afghanistan condannando i bombardamenti, allora non ritenne, con Massimo D'Alema a palazzo Chigi, di spendere una parola contro quell'intervento militare con tutto il suo corredo di vittime civili. Considerando infine che da quella parti si continua a morire, sia pure a parti invertite e con i guerriglieri dell'UCK nel ruolo di persecutori di serbi, mi pare ce ne sia abbastanza per aprire una riflessione. |
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12/11/01 BIN LADEN ALLE CORDE ? Il concomitare di una forte perturbazione atmosferica e di uno sciopero dell'ATM ha regalato, venerdi' 9 novembre, una serata infame ai milanesi. Radiatori in ebollizione, appuntamenti saltati e bile alle stelle. Il gigantesco ingorgo di traffico si e' sciolto solo dopo le nove di sera. Ho appreso solamente in seguito che questo sciopero dei mezzi pubblici era stato indetto "contro la guerra". Ritengo quindi che il destinatario di questa astensione dal lavoro fosse Bin laden. E' infatti costui che, l'undici settembre, ha dichiarato guerra al mondo occidentale. Lo immagino quindi rannicchiato tutto impaurito in qualche angolo di un bunker segreto dopo aver saputo che, in quel di Milano, i sindacati dei tramvieri hanno inventato un'arma supplementare per combatterlo : lo sciopero ! Con ogni probabilita' e' proprio allo sciopero che pensavano quelle forze politiche che motivavano il loro no al nostro intervento militare, preconizzando altre forme di lotta al terrorismo. Un bello sciopero e' certamente un'arma molto efficace contro la barbarie del terrorismo. Soprattutto nuova. |
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09/11/01 LA DIPARTITA DI GIOVANNI LEONE. Se ne va, con Giovanni Leone, uno dei protagonisti della nostra storia recente. Celebre giurista napoletano si iscrisse giovanissimo a quel partito , la DC, che governo' ininterrottamente il Paese per mezzo secolo. Fu Presidente della Camera, Presidente del Consiglio, e Presidente della Repubblica. Proprio da quella carica, quella di Capo dello Stato, si dimise con qualche anticipo perche' accusato da una giornalista ora scomparsa, Camilla Cederna, di corruzione per la vicenda dell'acquisto da parte dell'Italia di un certo aereo americano. Il tempo e i tribunali gli dettero successivamente ragione assolvendolo da ogni responsabilita'. La sua presenza al Quirinale coincise con uno dei momenti piu' drammatici nella storia della Repubblica: il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro. In quella fase Giovanni Leone fu tra i meno ostici all'idea di una trattativa con i rapitori per tentare di salvare la vita allo statista democratico cristiano. Nel lasciare il Quirinale, dopo la campagna di stampa e la decisione del PCI di Berlinguer di non sostenerlo, invio' agli italiani un messaggio la cui parte piu' umanamente significativa fu quella dove invitava a ricordarlo come un Presidente onesto. Per l'ex Capo dello Stato il cordoglio di molti italiani. |
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09/11/01 MANIFESTARE "CONTRO" CHI E CHE COSA ? Scrivo queste righe poche ore prima della manifestazione proUsa e di quella dei noglobal che si prefigge di guastarla. Non sono quindi in grado di sapere se la presenza dei soggetti che concorsero ai gravi disordini di Genova causera' il ripetersi delle prodezze Proprio per questo voglio dire preventivamente e indipendentemente da eventuali incidenti che spero vivamente non vi siano, che non comprendo il significato della manifestazione "contro". Anzi, se debbo essere franco, non comprendo a fondo nemmeno le motivazioni per le quali di e' ritenuto di autorizzare il concomitare della manifestazione "contro" con quella "pro". E poi, "contro" che cosa ? Contro l'America ? Contro la guerra ? contro la CdL che ha patrocinato la manifestazione ? Contro Giuliano Ferrara che e' stato il promotore dell'iniziativa ? Contro la nostra partecipazione in armi? Contro il Parlamento che l'ha autorizzata ? Mah, sinceramente non ho capito ! A meno che non si tratti della solita manifestazione dove il soggetto "contro" il quale si manifesta e' sempre uno solo: Silvio Berlusconi. Se e' cosi' potevano dirlo subito, mi avrebbero evitato vane ricerche di motivazioni inesistenti e me la potevo cavare con un "sotto il sole niente di nuovo". |
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08/11/01 UN PEZZO DI STORIA PATRIA. A qualcuno potra' non piacere ma la votazione parlamentare che, dopo oltre mezzo secolo di pace, ha sancito ufficialmente l'ingresso dell'Italia in guerra e' e soprattutto diverra' un pezzo di storia patria. Le registrazioni delle riprese televisive di questo dibattito parlamentare potranno divenire oggetto di studio e, forse, di culto per intere scolaresche degli anni a venire. E' per questo che mi pare giusto segnalare almeno un paio di "perline" desunte dalle dichiarazioni di voto. La prima: Rutelli, alzando il dito, chiede "un rigoroso impegno contro la campagna antiislamica". E pensare che noi, popolo bue, avevavo capito che era in atto da parte di frange dell'Islam una campagna anticristiana ! La seconda : Minniti, ex sottosegretario a palazzo Chigi con D'Alema, spiega che "bisogna chiarire bene con gli americani le regole d'ingaggio" e seguita dicendo che "il tipo di comando che gli pare piu' opportuno dovrebbe prevedere la concertazione". Vorrebbe piu' o meno dire che, per decidere le strategie militari,dovremmo inviare qualche nostro sindacalista aduso alla bisogna. Sia come sia, l'esito del pur doveroso passaggio parlamentare sancisce con ampia maggioranza il si all'operazione. Ora gli italiani, dopo tante parole, possono abbracciare i loro soldati che partiranno per le missioni militari e, ricacciando indietro il groppo alla gola, bisbigliare il piu' italiano dei saluti : ciao ragazzi ! |
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08/11/01 LO SCIPPO. Mi sento scippato ! Scippato da Rifondazione, dai Comunisti Italiani, dai Verdi e da un pezzo dei DS. Scippato del mio essere sempre stato fieramente contro la guerra. E scippati dovrebbero pure sentirsi quanti, all'interno della maggioranza e dell'ulivo, si sono dichiarati a favore della nostra partecipazione alla guerra in atto. Ebbene, tutti costoro rischiano di apparire guerrafondai accanto alla sparuta schiera di quanti si sono invece dichiarati contro il nostro intervento militare. Ma non e' cosi'. Sono infatti convinto che anche tra quanti hanno votato a favore del nostro intervento vi siano molti che odiano la guerra. Cosi' come, del resto, recita anche la Costituzione Italiana che non riconosce alla guerra la validita' di strumento per dirimere controversie. La differenza e' data unicamente dal fatto che taluni sono consapevoli della impellente necessita' di bloccare il terrorismo internazionale. Anche con la guerra. Altri invece si limitano ad una generica condanna della guerra senza essere in grado di suggerire alcunche' sui modi per battere il terrorismo. Ma l'avversione alla guerra e' certamente patrimonio comune. Per quanto mi riguarda dico apertamente che la guerra, portatrice di lutti e di patimenti, mi fa schifo. Ciononostante, poiche' non conosco altro modo per fermare quel terrorismo che per primo ha aperto in maniera cruenta le ostilita', l'accetto senza complessi di inferiorita' verso i pacifisti in servizio permanente effettivo. |
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06/11/01 INCUBI POSTVOTO. C'e' un faccione che mi guarda da uno dei mille manifesti che tappezzano la citta'. Sembra Fidel Castro! Manno', e' solamente Francesco Rutelli ingrigito e che si e' fatto crescere la barba. Si vocifera che quella della barba alla "leader Maximo", sia stata una precisa richesta avanzata da Bertinotti in cambio dell'appoggio al suo governo. L'inno nazionale e' stato sostituito con "bella ciao", l'ex presidente della Rai, Zaccaria e' a capo di un ministero recentemente ricostituito: il Minculpop. Tra i suoi dodici sottosegretari si distinguono Luttazzi e Santoro. Il Ministero degli interni e' retto da una diarchia JervolinoTurco e le forze dell'ordine sono costituite in massima parte da extracomunitari. Le domeniche a piedi iniziano ora il giovedi', sicche' i giorni per circolare liberamente in auto sono solamente tre la settimana. Mi casca lo sguardo su un quotidiano: e'"Repubblica" e, accanto al nome della testata, appare la scritta "Izvestija". Che vorra' dire? Guardo la data del quotidiano: 7 novembre 2005. Accanto alla data, a caratteri cubitali, una scritta recita: decimo anno dell'era ulivista. Sto per essere sopraffatto da una crisi di panico, quando un bipbip mi distoglie. E' la sveglia che mi richiama alla realta'. E' stato solamente un sogno e le elezioni, fortunatamente sono andate in maniera diversa ! |
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6/11/01 DOPPIA LEADERSHIP NELL ' ULIVO. Piero Fassino si avvia a conquistare la segreteria diessina nel congresso che si terra' di qui' a qualche giorno. Se questo pronostico sara' confermato avremo alla guida dell'Ulivo la diarchia RutelliFassino che costituira' la vera novita' politica nel centro sinistra. Per facilitare il lavoro della stampa si potrebbe suggerire di indicare il nuovo soggetto politico con il nome di "Rutino", quale contrazione dei cognomi dei due protagonosti. Una unica raccomandazione : evitare accuratamente di raddoppiare la "t" ! |
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5/11/01 EFFETTI COLLATERALI DELLA MANIFESTAZIONE PROAMERICA. Non ricordo piu' chi fosse ad usare l'espressione "sinistra ferroviaria". Ricordo pero' che quella espressione stava ad indicare un coacervo di forze della sinistra che, in qualche modo, controllavano di fatto il gigante ferroviario italiano e ne facevano un soggetto politico. Ebbene, quella definizione di "sinistra ferroviaria" mi e' tornata alla memoria in questi giorni apprendendo che i sindacati confederali con l'aggiunta di varie sigle autonome hanno dichiarato uno sciopero nazionale dei ferrovieri nelle giornate del 9, 10 e 11 novembre. Si da' pero' il caso che, proprio in quei giorni e piu' precisamente il 10 novembre, la Casa delle Liberta' abbia organizzato a Roma una imponente manifestazione nazionale di solidarieta' al popolo americano. Il semplice annuncio di questa manifestazione ha gia' provocato polemiche e lacerazioni all'interno delle forze d'opposizione che non sanno come regolarsi: partecipare o non partecipare? Sfilare con le bandiere rosse accanto alle bandiere a stelle e strisce? Insomma, un grande imbarazzo. Ecco allora che, quatta quatta, appare la "sinistra ferroviaria" che getta sul tavolo il suo jolly: un bello sciopero di tre giorni che, comunque vada, rendera' oltremodo difficile l'organizzazione generale della manifestazione e, di per cio' stesso, rendera' meno laceranti le divisioni nella sinistra. Il tempo passa e i governi cambiano ma la sinistra, in fondo, rimane sempre quella. |
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5/11/01 L'INTELLIGHENTIA DI SINISTRA E QUELLA DI DESTRA. Diciamoci la verita': dal secondo dopoguerra in poi la cultura italiana e' stata appannaggio della sinistra nel cui grembo protettivo si e' accomodata gran parte della intellighentia nostrana. Dalla letteratura al cinema, dal giornalismo alla musica e' stato tutto un accorrere di personaggi che ponevano il loro acume e il loro talento al servizio della "causa". In questo calderone politicamente corretto hanno convissuto e seguitano a convivere limpide figure di intellettuali e masse di furbastri che confidano di trarre giovamento dalla loro pluridichiarata appartenenza a quella che e' stata per anni la cultura dominante. Diverso e' il discorso per la destra. Per molti anni il dichiararne l'appartenenza significava emarginazione, esclusione dai pingui bottini dei passaggi televisivi e severe critiche ai contenuti del proprio pensiero. Per questo ho sempre nutrito stima e ammirazione per quella sparuta schiera di intellettuali che, in piena controtendenza, hanno rifiutato per anni di intrupparsi nel sinistrume dominante. E' quindi con qualche ambascia che vedo oggi due di questi personaggi, Guzzanti e Veneziani, duellare dalle pagine del Giornale a colpi di fioretto e, talvolta, di scimitarra. Se polemica ha da essere i bersagli non mancano. Vi sono infatti intere legioni di pseudointellettuali della sinistra che, mi pare, dovrebbero essere i destinatari privilegiati degli strali polemici. |
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