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Politica Interna Luglio 2003Carneade |
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31/7/03 CIAMPINO NON E' SOLO UN AEROPORTO ! Ciampino non e' solo il nome di un aeroporto ro mano. E' anche il nome che viene attribuito al titolare della terza carica istituzionale dello Stato in virtu' del suo stretto collegamento con la su prema carica dello Stato medesimo. Si, e' proprio il bel "Pierferdi" che pare intrattenere un rapporto privile giato con il Colle piu' alto, talche' i soliti maliziosi ritengono che egli stia studiando per guadagnare, in un futuro prossimo, il soglio Quirinalizio. Del resto la Presidenza di un ramo del Parlamento e' gia' stata, in piu' oc casioni, un trampolino per la conquista del Colle. E' accaduto con Leone, con Pertini e con Cossiga. Potrebbe accadere di nuovo. Ma Pierferdi ha anche un altro asso nella manica. Potrebbe infatti, alla fine del semestre di presidenza italiana della UE e ove permanessero le attuali tensioni nella maggioranza, pensare di sostituire Silvio Berlusconi a Pa lazzo Chigi presiedendo un governo istituzionale aperto al contributo del l'opposizione con la benedizione degli Udicini. Insomma, comunque la si giri, il futuro degli italiani e' pieno di Casini ! |
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29/7/03 I VOTI DEL CAVALIERE. Anche quest'anno Silvio Berlusconi fara' una bre ve vacanza in Sardegna. Come e' nel suo stile sara' anche una vacanza di lavo ro. Lo attendono infatti in sardegna numerosi scatoloni di documenti da esa minare. In ognuno di questi scatoloni sono impilate in bell'ordine una serie di carpette con tanto di nome e cognome che riguardano ministri e sottosegre tari del suo governo. Il Cavaliere, insomma, approfittera' della pausa estiva per esaminare tutti quei documenti al fine di stilare una sorta di pagella per tutti i suoi mi nistri e viceministri. Inutile dire che, a Roma, gia' si fibrilla per cio' che potra' derivare dal le valutazioni del Cavaliere in ordine all'efficacia degli uomini del suo go verno nelle varie articolazioni. Rimane una sola curiosita': i voti saranno solo per gli uomini del governo o riguarderanno anche i partiti della CDL? In questo caso infatti e a pre scindere dalle valutazioni di merito, temo che i sette in condotta si sprecherebbero ! |
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29/7/03 UDC ALL'ATTACCO DEL GOVERNO DI CUI FA PARTE. E' parere di molti che pare non esserci propor zione tra il dissenso sul tecnicismo in materia di rogatorie esploso tra il ministro Castelli el'Udc, e l'intenzione manifestata da quest'ultima di sfi duciare il ministro. Il fatto che la crisi sia rientrata con la retromarcia di Castelli, non esime dal formulare interrogativi sulle motivazioni reali per le quali l'Udc ha ri tenuto di mettere a repentaglio questa maggioranza ed il governo che questa esprime. Del resto, proprio uno dei padri nobili dei neodemocristtiani, Giulio Andreotti, ci ha insegnato che se a diffidare si commette peccato, e' altrettanto vero che, quasi sempre, ci si azzecca. Ecco quindi che il bersaglio degli Udicini potrebbe non essere Castelli e nem meno il segretario della Lega, Umberto Bossi. Questi potrebbero rappresentare solamente gli strumenti mediante i quali mantenere il governo in un costante stato di fibrillazione. Tesi, questa, rafforzata dal perentorio intervento del Presidente della Camera sull'argomento. Saranno le settimane ed i mesi che seguiranno la ripresa dei lavori parlamen tari, a dirci se questa e' solo una impressione e se e' parte di un disegno piu' ampio tendente, alla fine del semestre di presidenza italiana della UE, a prefigurare una richiesta di ampio rimpasto di governo che preveda mag gior coinvolgimento degli ex democratico cristiani. |
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28/7/03 LA SINDROME DI TAFAZZI. La definizione e' di don Gianni Baget Bozzo ed e' riferita agli attuali sussulti che interessano i partiti minori della Cdl. E' cosi' calzante che credo valga la pena di riproporla speran do in qualche ravvedimento degli interessati. Eccola: "questi soggetti hanno messo in discussione la loro partecipazione al governo per un dissenso politico. Con cio' hanno mostrato una pericolosa inclinazione a tagliare il ramo sul quale stanno seduti". Poche parole per descrivere alla perfezione l'attuale situazione cosi' come si va creando e che puo' preludere a tonfi sinistri (la scelta dell'aggetti vo non e' casuale)! |
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23/7/03 PRIMO TRAPIANTO DI LINGUA. Grande evidenza e' stata data dalla stampa in ternazionale al primo trapianto di lingua mai tentato e effettuato nei giorni scorsi da chirurghi austriaci in un nosocomio di Vienna. Il motivo di tanto interesse e' presto detto: sono tutti impazienti di vede re, tra alcuni mesi, se il paziente sara' in grado di articolare parole e cioe' di collegare l'organo della favella, la lingua, all'organo della ela borazione del pensiero, il cervello. Nella malaugurata ipotesi che l'esperimento non riuscisse, il paziente si troverebbe comunque in buona compagnia: pare infatti che una cospicua parte di individui non riesca, quando parla, a mantenere costante il collegamento tra lingua e cervello. Ogni riferimento a personaggi politici nazionali e' da ritenere casuale. |
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22/7/03 C'ERA UNA VOLTA L'AMERICA...... C'e' stato un tempo non lontano in cui chi si candidava, in Italia, alla Presidenza del Consiglio, doveva preventivamente sottoporsi ad una sorta di preesame atlantico. Il candidato primo ministro partiva quindi dall'Italia con un corposo seguito di giornalisti che narra vano i suoi giorni in terra americana. Si iniziava con incontri di basso pro filo andando via via ad aumentare il rango degli interlocutori sino ad arri vare al Segretario di Stato per la politica estera. A quel punto non mancava che l'incontro con il Presidente Usa che, solitamente concludeva la trasferta. Il tutto ampiamente riportato dai giornalisti al seguito e dalle televisioni nazionali che inondavano i video dello Stivale con gli incontri del personag gio in questione. Ora abbiamo una situazione un po' diversa: abbiamo innanzitutto un premier che non ha alcun bisogno di accreditarsi perche gia' ampiamente accreditato; abbiamo che questo nostro premier intrattiene con il Presidente Usa rappor ti di amicizia che travalicano gli aspetti formali; abbiamo infine un con testo all'interno del quale i due Presidenti, Bush e Berlusconi,non si limi tano ad esaminare aspetti di accordi bilaterali, ma abbracciano una veduta politica dell'intero pianeta con particolare riferimento alle aree piu' calde. Ebbene, a fronte di questa mutata situazione si ha l'impressione che gran parte della stampa italiana abbia messo la sordina all'avvenimento. Alcuni tiggi', ad esempio, hanno frequentemente dato notizia della visita di Ber lusconi in America,non come notizia d'apertura, ma in seconda, terza o quar ta posizione. Che dire ? Forse che gran parte di quella stampa che si vorrebbe asservita al Cavaliere preferiva il vecchio modello di supplice benevolenza rispetto al clima di franca amicizia registrato nel Ranch Texano di Crawford ? |
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21/7/03 LA LAUREA DELL'EX MINISTRO. In questo scorcio d'estate boccheggiante di arsura e di calore, a tenerci svegli e' la polemica tra il ministro Cas telli e il segretario diessino Fassino. E' Castelli, in pratica, ad accusare Fassino di non essere laureato. Fassino stizzito, tramite il suo portavoce, risponde per le rime e fa sa pere di aver regolarmante conseguito diploma di laurea all'Universita' di Torino. Castelli incalza: quando? Il portavoce risponde: nel 1998. Ecco quindi che scopriamo un altro alto ingegno italiano. Fassino infatti, tra il 96 e il 98 fu dapprima sottosegretario agli Esteri con Prodi e poi ministro del commercio estero con D'Alema. Ebbene, nonostante tutti gli im pegni istituzionali derivanti da questi alti incarichi, riusci' anche a laurearsi con una prestigiosa tesi sulla Fiat. Ergo: a differenza di Rutelli, Veltroni e D'Alema che non riuscirono mai a laurearsi, Fassino c'e' riuscito nell'inusuale veste di studentelavo ratoreministro. Il voto ? Naturalmente 110 cum laude ! Cin cin. |
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21/7/03 PER COFFERATI, A BOLOGNA, DIVIETO DI SOSTA. L'approccio di Sergio Cofferati quale candidato sindaco per la citta' di Bologna non e' stato dei piu' felici. La muni cipalita' felsinea lo ha infatti multato per divieto di sosta. Potrebbe essere un segno premonitore per l'ex leader della Cgil. Un segna le che proviene dall'anima profonda della citta' di Bologna che lo mette in guardia: attento! Qui' non siamo al Mugello dove incoronano chiunque venga proposto dal partito. A Bologna, quelli che non ci piacciono, non li facciamo nemmeno sostare..... |
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18/7/03 CASO CRAXI: LA UE SANZIONA L'ITALIA. Ancora poche settimane fa un importante magis trato ebbe a definire Bettino Craxi come un "latitante". Mi pare quindi uti le riportare un passaggio della sentenza emessa dalla Corte Europea di Stras burgo riguardante il caso Craxi: ".......dunque, per quel processo fu giu dicato fuori dalle norme di legge. In lampante violazione dell'art. 8 della Convenzione Europea perche' i legittimi motivi dell'accusa non potevano e non dovevano travalicare i limiti della riservatezza della persona...." L'Italia e' stata quindi condannata al pagamento di una certa cifra per cias cuno degli eredi di Craxi, la moglie ed i due figli. A pagare, naturalmente, sara' Pantalone. Ma c'una domanda che intriga: Bettino Craxi era un "latitante" o era vittima di un sistema giudiziario, quello italiano, che viene ora sanzionato a Strasburgo ? |
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18/7/03 MEGLIO TARDI CHE MAI. Dopo averlo difeso in tutte le maniere immaginabili ora finalmente anche i DS attaccano il regime castrista. Lo fanno con un manifesto affisso nelle vie della Capitale sul quale campeggia una grande scritta. "basta Fidel !" La misura, evidentemente, doveva essere colma. I diessini non se la sono sen tita di seguitare a far finta di niente a fronte dell'ultima ondata di arres ti e di esecuzioni capitali nell'isola caraibica. Non tutti pero', a sinistra, sono d'accordo. Gli altri eredi del PCI, quelli che si chiamano PDCI, insorgono vedendo il logo della quercia sul manifesto incriminato. La minaccia che rivolgono a Fassino e soci e' molto chiara: se toccate Castro non vi sara' nessuna alleanza alle prossime elezioni. Cuba, insomma, e' piu' vicina di quanto si possa comunemente pensare alla vi ta politica italiana. Del resto, i lunghi scambi di baci ed abbracci tributa ti ogni volta dai dirigenti politici della sinistra italiana al lider maximo, suggellavano un matrimonio ideologico che ora e' difficile sciogliere. |
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17/7/03 PATENTE A PUNTI : QUASI TUTTO BENE ! La legge sulla patente a punti si sta rivelando un valido strumento per combattere una mortalita' da incidenti stradali che, in Italia, miete piu' vittime di una guerra. Negli ultimi fine settimana il numero di morti per incidenti stradali pare addirittura essersi dimezzato e speriamo che continui cosi'. Complimenti quindi al governo e al ministro competente, Lunardi, che hanno saputo sfidare il rischio di impopolarita' che avrebbe potuto derivare dalla giusta legge in questione. |
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16/7/03 LEGA O MASTELLA ? Alcuni giorni orsono, mentre la pole mica politica nella maggioranza toccava toni molto alti, qualcuno, all'inter no della Cdl, suggeriva di espellere la Lega dal governo del Paese sostituen dola con le "truppe Mastellate". Ecco quindi che il partito di Mastella potrebbe rappresentare il classico cavallo di Troia all'interno della maggioranza con il compito di aprirne le porte per consentire, in un secondo tempo, qualche bel governone di unita' nazionale che imbarchi anche la sinistra. Il leader naturale di una situazio ne di governo di questo tipo, potrebbe essere una figura istituzionale come Pierferdinando Casini il quale ha pero' gia' fatto sapere di non essere in teressato a progetti che non abbiano il respiro di una intera legislatura. Le truppe Mastellate dovranno quindi attendere e, con loro, dovranno atten dere coloro che, nella Cdl, preconizzavano un miniribaltone di questa natura. |
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15/7/03 I VERDI NON HANNO NULLA DA DIRE ? La siccita' che da settimane affligge il Bel Paese, e', purtroppo, gravida di molti eventi eccezionali. Tutti negativi. Si va dai danni alle colture che bruciano nei terreni riarsi, sino ai rischi di black out elettrico, cosi' come e' accaduto alla centrale termoelettrica di Ostiglia (Mantova) che' e' stata bloccata per penuria d'acqua di raffredda mento. La conseguenza tecnica di questo blocco della produzione e' che una citta' del Sud rischia di rimanere priva di elettricita' dal momento che la centra le di Ostiglia rifornisce proprio il Sud del Paese. |
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11/7/03 LE DIVISIONI NELLA CDL FANNO SOGNARE IL CENTRO SINISTRA. E' un Rutelli gongolante quello che, attraversando piazza Colonna, lancia un languido sguardo verso Palazzo Chigi sussurrando confidenzialmente ai giornalisti: mancano pochi mesi, poi tor neremo qui'. Quello che Rutelli ha sintetizzato in una battuta e' un po' lo stato d'ani mo dei notabili del centro sinistra che, finalmente, vedono la fine del tun nel e, per la prima volta, assaporano l'idea di battere il Cavaliere. Non e' da escludere che, in conciliaboli segreti, comincino a circolare organigrammi e giri di valzer per le poltrone piu' prestigiose: Palazzo Chigi a me e la presidenza della Camera a te, gli Interni a questo e gli Esteri a quello. Andrebbe tutto bene se non fosse per alcuni particolari: il centro sinistra e', a tutt'oggi', privo di un leader certo. La dimensione delle divisioni che lo attraversano fa apparire poca cosa le divisioni che, in questi gior ni, attraversano la CDL. Senza dimenticare che le recenti posizioni assunte dalla sinistra riguardo la crisi irachena hanno messo a dura prova le rela zioni diplomatiche con il nostro principale alleato, gli Usa, che rendereb bero difficilmente ipotizzabile un governo "sinistro". Per ora quindi i notabili del centro sinistra possono limitarsi a passeggia re davanti Palazzo Chigi emettendo sospiri nostalgici. Per quanto invece attiene la sua riconquista, temo occorrera' armarsi di molta pazienza. |
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11/7/03 DA "ROBERTO" A "ROBER". Chi ha qualche capello bianco ricorda certa mente "Roberto" . Altro non era che l'acronimo di Roma Berlino Tokio e sta va ad indicare l'Asse italonippotedesco che avrebbe dovuto spezzare le reni a tutti i suoi avversari. Sappiamo tutti come e' andata a finire. Ebbene, a distanza di molti decenni, si ripropone qualcosa del genere. E' in fatti la sinistra italiana che cerca e trova una sponda tedesca per coadiu varla nella sua quotidiana battaglia conro il Cavaliere. Inizia con l'attacco premeditato al Parlamento di Strasburgo da parte di Herr Shulz, il Carneade della situazione, e seguita con la telenovela delle vacan ze in Italia del Cancelliere. "Verra' o non verra'" non e' quindi solo il refrain di un vecchio motivetto: e' anche il tormentone dell'estate per quan to attiene la localita'dove il Cancvelliere Schroder trascorrera' le merita te ferie.. Ecco quindi che il nuovo Asse della sinistra italotedesca si puo' chiamare Rober. E per quei tedeschi che decideranno di imitare il loro Cancelliere rinunciando alle vacanze in Italia, rimane da chiedersi se lo faranno per assonanza politica con il loro leader o per la penuria di "schei" determi nata proprio dalla pessima condizione economica in cui versa la Germania di Schroder. |
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10/7/03 HERR SCHULZ, OSPITE D'ONORE ALLE FESTE DELL'UNITA' Quella del 2003 si preanuncia, per gli amanti del genere, come una estate da ricordare. Pare infatti che i dirigenti dies sini abbiano invitato alle feste dell'Unita' quel pallido Martin Schulz che si e' distinto a Strasburgo per attaccare Silvio Berlsconi e quanti lo hanno votato: in una parola la maggior parte degli italiani. Ecco quindi che, oltre al tripudio delle salamelle e del lambrusco , le feste dell'Unita' offriranno anche una veduta su Herr Schulz, oscuro eroe di una stagione europea che si voleva trasformare in una graticola per il nostro Premier. |
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10/7/03 IL GOVERNO TRABALLA. Il semestre di presidenza italiana della UE e' iniziato malamente. No, non per la risibile vicenda di Schulz (quelle sono "pinzillacchere" avrebbe detto Toto'), ma per il clima conflittuale apertosi nella maggioranza. Infatti, disinnescato almeno apparentemente l'attacco giudiziario al Cavalie re, la maggioranza di governo si lancia in pericolosi esercizi di autofla gellazione. Il governo viene ripetutamente battuto in Parlamento e i membri della Cdl si scambiano battute sulfuree. Giova forse ricordare ai duellanti che l'ultima cosa che si aspettano gli elettori sono i litigi. L'attuale maggioranza ha ottenuto un vasto mandato per governare: ebbene, lo faccia ! Metta da parte orgogli e interessi singoli di partito. Rinunci alle polemichette sterili ed eviti gli ultimatum. Una crisi di governo o anche solamente una paralisi dell'esecutivo che somi gli al "tirare a campare " di andreottiana memoria, non sarebbe compreso da quell'elettorato che ha votato con entusiasmo la Cdl. La sua reazione, quella di questo elettorato, potrebbe essere furibonda punendo , in occasione di futuri appuntamenti elettorali,quei partiti che hanno maggiormente minato la stabilita' dell'esecutivo. Con l'aggravante della irritazione nel registra re gli sghignazzi di una sinistra che non vedeva l'ora di appioppare anche alla maggioranza la propria malattia delle divisioni interne. Sara' bene che, nella Cdl, queste cose le ricordino ! |
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7/7/03 LA NOSTALGIA DEL PROPORZIONALE AVANZA. In questo scorcio d'estate si riaccende, tra le forze politiche, la disputa sul sistema elettorale. All'interno di questa disputa si segnalano molti "pentiti" che, inizialmente favorevoli al maggioritario, ora si scoprono tifosi del proporzionale, magari con sbar ramento. Nel ricordare che il passaggio dal vecchio sistema proporzionale all'attuale maggioriario (il cosiddetto Mattarellum), fu sancito da un referendum popola re, non va dimenticato un particolare che fa la differenza: l'intera campagna referendaria fu condotta all'insegna della ricerca di maggior stabilita' per i governi, sottintendendo che la loro breve durata in carica fosse imputabile al sistema proporzionale. E' probabilmente su questo aspetto che si consumo' un gigantesco equivoco. L'Italia infatti, a dispetto dei suoi governi effimeri, e' stata per tutta la seconda meta' del secolo scorso il Paese di gran lunga piu' stabile tra tutti i Paesi occidentali. Cambiavano i governi, ma rimaneva inalterato il quadro politico di fondo. Paradossalmente si puo' persino pensare che fosse proprio la straordinaria stabilita' di fondo, con un solo partito perennemente egemone, a rendere fa cili le "congiure di Palazzo" che, di volta in volta, producevano l'avvicen darsi dei vari governi senza mutare lo scenario politico generale. Ora, con i profondi mutamenti intervenuti sul piano internazionale, si puo' ragionevolmente ritenere che le cose siano cambiate. Un ritorno al propor zionale potrebbe quindi evitare apparentamenti forzati che, come vedamo in questi giorni, rendono difficile la convivenza tra forze politiche di diver sa natura. |
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3/7/03 1995 E 2003: LE BORDATE DI VIA SOLFERINO. Eravamo in molti a pensare che la trasforma zione in legge del Lodo Maccanico, avrebbe bagnato le polveri ad una sinistra che, privata dell'appoggio giudiziario, non avrebbe sferrato attacchi in occa— sione del semestre di presidenza italiana della UE. Ci sbagliavamo ! L'attacco e' partito egualmente con pesanti risvolti offen sivi sul piano personale Del Presidente del Consiglio. La sinistra europea, per bocca del capogruppo socialista tedesco Schulz, aggredisce verbalmente Silvio Berlusconi colpevole..... di essere Silvio Berlusconi. Mi chiedo cosa penserebbe uno del padri dell'Europa, Konrad Adenauer, nel ve dere l'immiserimento dell'idea europea ridotta a far da cornice alle aggres sioni personali rivolte contro il leader di uno dei Paesi fondatori. Ma c'e' anche un altro motivo di riflessione: cosi' come accadeva nel 199495 anche ora la mosca cocchiera dell'attacco a Berlusconi e' sempre la medesima E' infatti il maggior quotidiano italiano che, nel 95, pubblica in esclusi va la notizia dell'avviso di garanzia al Cavaliere. Ed e' sempre il maggior quotidiano italiano, nella giornata di domenica 29 giugno,ad aprire le danze con la sua prima pagina ricca di un caravanserraglio di attacchi personali rivolti a Silvio Berlusconi. Un caso ? Puo' anche darsi. Certo e' che il concomitare di due attacchi al Cavaliere in due diversi momenti aventi una vasta platea internazionale, au torizza qualcosa di piu' che un "legittimo sospetto". |
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2/7/03 PATENTE A PUNTI: E SE A SBAGLIARE SONO LE AMMINISTRAZIONI ? L'istituzione della "patente a punti" risponde ad una esigenza primaria: quella di ridurre il numero di sinistri che, per numero di morti, conferiscono all'Italia un non invidiabile primato. Stabilito che le sanzioni pecuniarie hanno scarsa efficacia e' giusto colpire automobilisti e motociclisti in qualcosa cui tengono molto, la loro patente di guida. Cio' detto occorre pero' porre attenzione anche al lavoro di Enti Locali, Anas e Societa' che gestiscono strade e autostrade in ordine all'abitudine di porre limiti di velocita' stravaganti e , sovente, confusi. Mi spiego meglio: capita di percorrere un rettilineo in aperta campagna e di veder di colpo spuntare un cartello che segnala un limite di 30 km. orari. Poi, per km. e km. piu' nulla. Non appare il cartello che indica la fine di questo limite. L'automobilista dovrebbe quindi procedere a quella velocita' per un tempo indeterminato. Cosi' come capita di imbattersi in limiti che paiono fatti apposta per non essere osservati. Valga per tutti l'esempio della MiMeda (una superstrada a due corsie per ogni senso di marcia) dove vige un anacronistico limite di 70 km. orari. Fermo restando quindi che la legge sulla "patente a punti" e' sacrosanta per le finalita' che si prefigge, non va dimenticato che la stessa patente e' strumento indispensabile di lavoro per una massa di utenti. Questo strumento di lavoro non puo' essere messo a repentaglio da Amministrazioni locali pasticcione o da Enti gestori distratti. Rimane da auspicare che il Ministero competente si sia attivato anche in questa direzione prevedendo severe sanzioni nei confronti di quelle Amministrazioni che impongono limiti cervellotici, talvolta contraddittori, e non rispondenti ad alcuna esigenza reale di sicurezza. |
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1/7/03 LA TERZA CAMERA. Ogni partito che si rispetti ha in serbo un suo progetto di riforme istituzionali. Ci si arrabatta tra Repubbliche Presidenziali e Semipresidenziali, tra federalismo e preminente interesse nazionale. Su una cosa sola i partiti sono sempre stati tutti d'accordo: l'inutiita' di due Camere ognuna delle quali e' fotocopia dell'altra. Anche qui mille progetti di modifiche istituzionali. Si va dal Senato delle Regioni sino all'ipotesi di abrogazione tout court di una delle due Camere. Ebbene, a fronte di questo florilegio di nobili intenti, la realta' ci propone dell'altro. E cioe' l'abitudine che si va consolidando di sottoporre le leggi emanate dal Parlamento e controfirmate dal Presidente della Repubblica al vaglio della Corte Costituzionale. In pratica anziche' risolvere il problema di due Camere fotocopia, lo zelo di alcuni magistrati ci porta ad averne tre. Le prime due, Camera e Senato, con il compito di formulare le leggi. La terza, ovvero la Consulta, con il compito di giudicare se le prime due hanno violato, con le loro leggi, la legittimita' costituzionale. Sorge un dubbio: vuoi vedere che per qualcuno, sotto sotto, aleggia l'idea fissa che questo Parlamento, non essendo nella pienezza delle sue prerogative democratiche a causa della sua maggioranza berlusconiana, necessita di una costante tutela ? |
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