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Dicembre 2002

 
 

UN ANNO DI EURO.

Capodanno dell'anno scorso e' stato caratterizzato dalla corsa all'accaparramento di euro. Espletato il rito del brindisi di mezzanotte e nonostante il freddo di quella nottata, furono in molti, in tutta Europa, a fiondarsi alla macchinette del Bancomat per essere tra i primi ad avere tra le mani le nuove e fruscianti banconote in euro. Ora, e non e' passato che un anno, l'entusiasmo per la nuova moneta sembra essersi alquanto raffreddato. Pare infatti che l'iniziativa di Grandi Magazzini che, in Germania e in Francia, hanno deciso di accettare ancora il pagamento in Marchi e Franchi, sia stata coronata da un lusinghiero successo. Altrettanto e' accaduto in Italia dove alcuni titolari di esercizi commerciali sono tornati ad accettare, per gli acquisti natalizi, pagamenti in Lire. Un piccolo segno dei tempi che sancisce la fine dell'euforia da Euro e testimonia la persistente nostalgia per le vecchie divise.

 
 

20/12/02 GIULIANO FERRARA: UNA PRESENZA "DI PESO" NEI PALINSESTI TELEVISIVI.

Arriva nientemeno che dall'Inghilterra una lode a Giuliano Ferrara per il suo "otto e mezzo". E' infatti il prestigioso quotidiano "The independent" a gratificarlo "per una presenza televisiva cosi' folgorante che sarebbe perfetta per una TV intelligente dovunque" La caratura del personaggio Ferrara alla conduzione di un programma di approfondimento politico e' confermata anche dalla varieta' e dal peso degli ospiti che ogni sera condividono con lui l'avventura di sfidare da un naviglio corsaro le corazzate Rai e Mediaset. A condividere questo giudizio, oltre al sottoscritto, sono 800.000 telespettatori che ogni sera, alle otto e mezzo in punto, premono il pulsante della "7" per sintonizzarsi sul talk-show politico. Cio' che stupisce e' che a non accorgersi della efficacia mediatica di questo straordinario animale televisivo siano i dirigenti Rai. Questi infatti, evidentemente, seguitano a ritenere che per arginare lo strapotere (meritatissimo) di "Striscia la Notizia" siano sufficenti pippibaudi, zingare e sepolcri imbiancati.

 
 

19/12/02 LA UE FAGOCITA ANCHE LE DOMENICHE ?

"Domenica e' sempre Domenica", recitava una celeberrima canzonetta che, agli inizi degli anni 60, costituiva la sigla di un altrettanto celebre programma televisivo: "Il musichiere". Mai piu', gli autori di quel brano musicale, si sarebbero immaginati un tempo in cui la Domenica non sarebbe piu' stata Domenica E' quanto sta accadendo ora. La UE infatti, stanca di occuparsi della curvatura delle banane e del diametro dei piselli, ha elaborato una direttiva secondo la quale i Paesi membri debbono legiferare anche in merito al fatto che il giorno festivo non debba necessariamente essere la Domenica. Per chi non si adegua, l'Italia sinora non lo ha fatto, sono previste pesanti sanzioni. Contrariamente a quanto potrebbe apparire, la cosa non e' di facile soluzione dal momento che si scontrano interessi divergenti tra imprenditori e sindacati. Inutile nascondersi che questa ennesima "grana" per l'Italia nasce anche e forse soprattutto per dare risposte agli immigrati islamici per i quali il giorno festivo e' quello del venerdi'. Una ulteriore dimostrazione che l'integrazione di culture e costumi diversi e' un percorso niente affatto agevole e tutt'altro che privo di complesse implicazioni pratiche.

PS. La cancellazione della domenica come giorno festivo, non interesserebbe solo le canzonette come quella sopra ricordata. Interesserebbe anche la poesia: che senso avrebbe infatti "Il sabato del villaggio" privato del seguito di un giorno festivo ?

 
 

18/12/02 CENTRO SINISTRA: SI ALLUNGA LA LISTA DI PRETENDENTI A TRONI E TRONETTI.

Per dirimere la controversa questione del "totoleader" del centro sinistra si fa strada anche l'ipotesi di elezioni primarie. A parte questo c'e' pero'un nome sul quale paiono convergere gia' da ora le maggiori attenzioni: quello di Romano Prodi. Lo ha indicato a sorpresa Fassino a "Porta a porta". L'attenzione quindi si sposta da quella che potrebbe essere la figura del futuro leader del centro sinistra a quella di un suo vice. A contendere infatti a Cofferati, che sinora era parso il piu' accreditato per questa posizione, una qualche formula di partnership con Prodi fa capolino nientemeno che Massimo D'Alema spalleggiato in questo da Giuliano Amato. La lista dei pretendenti quindi si allunga e potrebbe comprendere anche un Gad Lerner che non perde occasione per definirsi "prodiano doc". Di conseguenza anche "L'infedele" sarebbe da unire a quanti si accingono a tentare la conquista di un tronetto nel variegato arcipelago del centro sinistra, Tutto questo a meno di due anni dalle ultime elezioni politiche e quando mancano ancora quattro anni alle elezioni del 2006. La telenovela del centro sinistra non e' che agli inizi. Potra' accadere ancora di tutto.

 
 

18/12/02 STRANEZZE ITALIANE.

C'era una volta il Presidente della Fiat americana. Il suo nome e' Furio Colombo. Attualmente dirige il quotidiano fondato da Antonio Gramsci: "L'Unita'". C'era una volta il vicedirettore della "Stampa". Il suo nome e' Gad Lerner. Viene ricordato anche per essersi accompagnato all'Avvocato allorche' questi, in elicottero, volle regalarsi una veduta dall'alto dei leghisti che scarpinavano per raggiungere le sorgenti del Po. Ora conduce un pregevole programma televisivo (pareri psichiatrici a parte) e, si dice, ambirebbe offire a Romano Prodi la sua collaborazione allorche' quest'ultimo decidesse di ritentare l'avventura che, nel 1996, lo porto' a divenire Capo del Governo. Tutto lecito e, naturalmente, tutto piu' che legittimo. Una sola considerazione: strano Paese quello dove primari personaggi appartenenti all'area culturale e politica della sinistra, provengono dall'entuorage del maggior imprenditore privato.

 
 

17/12/02 AUTOSTRADE ITALIANE LASTRICATE D'ORO ?

l deputato di AN, Antonio Serena, ha presentato un progetto di legge volto ad eliminare i caselli autostradali. Questi caselli infatti, costringendo i veicoli a forzate code per pagare i pedaggi, sono fonte di inquinamento e di perdite di tempo. La proposta prevede di introdurre, anche in Italia, il metodo del bollino gia' ampiamente sperimentato nella vicina Svizzera. In qualita' di utente delle autostrade italiane e di quelle svizzere, non posso che trovarmi pienamente d'accordo su questa proposta di legge. Il medodo elvetico e' certamente migliore. Vi e' tuttavia un aspetto sul quale e' necessario soffermarsi: l'acquisto d'un bollino nella vicina Svizzera costa una trentina di euro e da' diritto per un anno intero a percorrere in lungo e in largo tutte le autostrade di quel Paese. In Italia, viceversa, un utente che, come il sottoscritto, percorra quasi quotidianamente un tratto delle tangenziali milanesi e solo quello, si trova a fine anno un conto di un migliaio di euro. La differenza di costi, come si vede, e' rilevantissima e fortemente penalizzante per l'utente italiano. La proposta di legge di adottare anche in Italia il bollino e' quindi pienamente condivisibile. Ad essa va aggiunto l'auspicio di temperare l'esosita' delle Societa' che gestiscono le autostrade italiane.

 
 

17/12/02 SCIOPERI E BOMBE PER IL NATALE ITALIANO.

Lunedi 16 dicembre: mancano nove giorni a Natale. Gli italiani si ingegnano a fare acquisti nonostante l'euro che ha fatto rincarare tutto. Ecco che, a dare una mano, arrivano i sindacati, un bello sciopero dei mezzi pubblici piazzato proprio a ridosso della festa che piu' festa non c'e'. Ingorghi di raffico e bile alle stelle. Un quotidiano titola: "l'unica cosa che viaggia sono i pacchi bomba". Gia', i pacchi bomba che fanno da sfondo alle corse per gli acquisti e agli scioperi dei mezzi pubblici. Ne esplode uno alla Rai. Non si fa male nessuno, la vita continua. Cosi' farnetica il solito volantino che accompagna la bomba: vogliamo distruggere lo Stato. Quel poco che ne resta, potrebbe aggiungere qualcuno! Ci hanno gia' provato in molti e senza pacchi bomba di sorta. Non e' poi cosi' difficile. E' sufficente mandare alle stelle la spesa bubblica. Scioperi, pacchi bomba e acquisti di Natale. Tra qualche giorno, probabilmente, sara' tutto finito. Buon Natale a tutti.

 
 

16/12/02 ANCHE PER LA FIAT: DI TUTTO DI PIU'.

I riflettori che si sono accesi sulla Fiat a causa della sua crisi fanno emergere dati e situazioni sconcertanti. Pare ad esempio che la Casa torinese abbia ricevuto dallo Stato, nel corso degli ultimi dieci anni, qualcosa come dodicimila miliardi di vecchie lire. Milleduecento mliardi l'anno. Tre miliardi al giorno. Questo fiume di denaro , anziche' essere utilizzato per il rilancio dell'auto italiana, sarebbe stato impiegato per acquistare partecipazioni in altri settori piu' redditizi: settore Energetico, Bancario, Assicurativo, dell'Informazione e quant'altro. Durante questo decennio e nonostante lo sforzo economico dello Stato per evitare che cio' accadesse, il numero delle maestranze si sarebbe ridotto di due terzi, passando dalle 150.000 unita' del 1990 alle 50.000 attuali. A questo punto e se questi dati nelle loro grandi linee sono esatti, c'e' da rivolgersi una domanda: dove erano in questi anni i sindacati? Quegli stessi sindacati che oggi spingono i lavoratori Fiat e Alfa a bloccare autostrade e aeroporti alienandosi le simpatie degli altri cittadini, dove erano quando accadeva tutto cio'? Dove erano quando, al ritmo di 10.000 l'anno, la Fiat andava riducendo il numero dei suoi dipendenti? C'e' qualcuno che sappia o voglia rispondere ?

 
 

16/12/02 TREMILA AUTO NAUFRAGATE.

Nella notte tra venerdi' tredici e sabato quattordici dicembre, un cargo norvegese e' entrato in collisione con una porta-container battente bandiera delle Bahamas. L'impatto e' avvenuto nel Canale della Manica e il cargo norvegese si e' inabissato trascinando sul fondo il suo prezioso carico costituito da quasi tremila auto nuove di fabbrica. Non e' dato sapere, allo stato delle cose, di quale azienda automobilistica fossero le vetture sprofondate nelle gelide acque antistanti Dunkerque. A questo punto si fa largo un sospetto: visto che i clienti non se le contendono, vuoi vedere che la Fiat ha gia' trovato un modo alternativo di piazzare le sue auto ?

 
 

16/12/02 NON COMMETTERE "ATTI IMPROPRI".

C'e' una giovanotta che, grazie ad un "atto improprio", ha conquistato una popolarita' planetaria. Sto parlando di Monica Lewinsky che nei giorni scorsi ha investito come un ciclone la Rai che voleva a tutti i costi esibirla al suo pubblico televisivo. Dopo un tumultuoso susseguirsi di stop and go e dopo una estenuante ricerca degli argomenti sui quali poteva o non poteva essere intervistata, la giovanotta ha deciso: non se ne fa nulla. A niente sono valsi i buoni uffici di Mara Venier e di Bruno Vespa che avrebbero dovuto averla ospite nei lori rispettivi programmi. La Lewinsky ha ripreso l'aereo e ha lasciato l'Itlalia. Al pubblico televisivo che si e' persa la storica occasione di vedere sui teleschermi della televisione di Stato la giovanotta che ha fatto tremare l'uomo piu' potente del mondo, non rimane che consolarsi con questo rovello: e' piu' atto improprio quello consumato dalla Lewinsky con Bill Clinton o quello di una TV di Stato che che elargisce una cinquantina di milioni delle vecchie lirette per non poterla intervistare ? Ai posteri l'ardua sentenza !

 
 

16/12/02 IL "PELIZZA DA VOLPEDO" DELLA VIA GLUCK.

Il molleggiato ha colpito ancora! Invitato ad una trasmissione del sabato sera, ha approfittato per lanciare il consueto sermone. Questa volta il bersaglio era la televisione di Stato e, per gradire, anche la televisione commerciale. Probabilmente e in qualche misura Celentano dice cose condivisibili. Stupisce tuttavia che a lanciare queste critiche sia un personaggio che, piaccia o non piaccia, e' un addetto ai lavori. Un personaggio cui e' consentito, ogni volta che appare in video, di tenere la sua concione senza "par condicio" di sorta. Un personaggio che, talvolta, coglie l'occasione per cantare in diretta un suo pezzo appena uscito e in fase di lancio commerciale. Un personaggio quindi che potrebbe comodamente essere associato a quanti le critiche, piu' che farle, po trebbero riceverle. Caro Celentano, il Padreterno le ha fatto un dono raro: il talento. E' con questo talento che ha creato brani musicali la cui magia ha incantato intere generazioni di italiani. Seguiti a cantare tralasciando le omelie: al predicatore di Galbiate preferiamo l'interprete di "Azzurro".

 
 

13/12/02 LA BATTAGLIA SULLE PAROLE.

Alla sinistra non e' ormai rimasta che la battaglia sulle parole. Da quella parti si spera, evidentemente, di espugnare la cittadella del governo cosi' come si espugno' Gerico: con gli squilli delle trombe. L'ultimo attacco di questa sinistra e' riferito alle parole del Cavaliere il quale, affermando il pieno diritto allo sciopero, ha aggiunto che questo inalienabile diritto non dovrebbe pero' consentire di bloccare autostrade, aeroporti e quant'altro. Anche perche' tutti i soggetti che rimangono intrappolati in autostrade e aeroporti bloccati da scioperanti, non sono altro che, a loro volta, lavoratori ai quali viene impedito di svolgere il proprio lavoro. Apriti cielo! I corifei della sinistra hanno intonato la solita canzone: Berlusconi e' un cattivo Premier dal momento che vuol limitare il diritto allo sciopero. Ai fini esegeti delle parole del Cavaliere vorrei ricordare che uno dei concetti basilari della democrazia e' quello secondo il quale la liberta' di un individuo si esaurisce nel momento in cui va ad incidere sulla liberta' di un altro. Altro che blocchi dell'autostrada !

 
 

12/12/02 CRISI FIAT. CIO' CHE SI VEDE E CIO' CHE SI INTUISCE.

E' inutile nasconderselo. Sulla vicenda Fiat e' in atto in questi giorni un gigantesco scontro di poteri. Da una parte il Presidente del Consiglio che, sia pure in modo informale, ha gettato sul tavolo una idea coraggiosa che, come e' nel suo stile, potrebbe ridare respiro, dignita' e successo alla piu' grande impresa italiana. Dall'altra parte una galassia di poteri costituiti da grandi banche, consigliori eccellenti e cordate di imprenditori che lavorano per spostare l'ago della bilancia economica del Paese dalla loro parte. Sullo sfondo i sindacati, Cgil in testa, che dimentichi di aver sempre controfirmato tutti i progetti di rilancio della Fiat che hanno portato all'attuale sconfortante situazione, chiedono che sia il governo a togliere le castagne dal fuoco. Ovvero a riaprire, ancora una volta, i cordoni della borsa. Tutto questo in uno scenario di scontri sotterranei dove non si riesce bene a comprendere chi sta con chi e quali potranno essere gli assetti futuri che ne deriveranno. I cosiddetti "poteri forti" non stanno comunque alla finestra e non rinunciano al ruolo di protagonisti che si sono ritagliati nel passato. I giochi sono appena iniziati ed e' difficile prevederne gli esiti.

 
 

12/12/02 LA MALEDIZIONE DI GENOVA.

"Con quella faccia un po' cosi' che abbiamo noi che amiamo Genova..." cantava un non dimenticato Lauzi. Ora pero', quella faccia un po' cosi', ce l'hanno tutti i genovesi. E non e' a causa del Bisagno che pure esonda implacabile ad ogni acquazzone. Ce l'hanno da quando, nel luglio 2001, esplose la protesta no-global mettendo a ferro e fuoco la citta'. Ce l'hanno ancora oggi dopo che hanno visto esplodere bombe firmate da gruppi di terroristi che hanno promesso stagioni di future ed ulteriori violenze. Ce l'hanno in quanto, e non se capisce il perche', hanno scoperto che proprio Genova potrebbe essere il nuovo fronte di un tentativo di assalto alle Istituzioni. Aveva ragione Paolo Guzzanti che, in un memorabile pezzo apparso sul Giornale nei giorni del G8, ipotizzava che a Genova non erano in discussione equilibri mondiali. A Genova, moto piu' domesticamente, si tentava la spallata al governo Berlusconi in carica da pochissimi giorni. I fatti paiono avergli dato ragione. E non e' ancora finita !

 
 

11/12/02 ALFA ROMEO ALLA FERRARI ? SAREBBE UN RITORNO.

L'ipotesi ventilata in questi giorni di accorpare il marchio "Alfa Romeo" al marchio "Ferrari" esercita sottili suggestioni. Non va infatti dimenticato che,in tempi ormai purtroppo lontani, L'AR conquisto' prestigiosissimi allori nelle competizioni automobilistiche internazionali. Cosi' come va ricordato ai piu' giovani che la Ferrari nacque proprio come costola dell'AR. Fu infatti Enzo Ferrari in anni lontani a lasciare con un gruppo di tecnici la casa di Arese per dare vita, in prima persona, all'avventura di Maranello. Un'avventura che, con il simbolo del cavallino rampante preso a prestito da un eroe dell'aviazione italiana, Francesco Baracca, ha portato al delirio sportivo folle di appassionati in tutto il mondo. C'e' quindi ampio margine per ritenere che un accorpamento dei due marchi, Ferrari e Alfa Romeo, nascerebbe sotto i migliori auspici.

 
 

9/12/02 PERCHE' MANIFESTAVANO A ARCORE ?

Nel suo programma, "L'Infedele", in onda sabato 7 dicembre, Gad Lerner ha ritenuto di far "psicanalizzare" il Presidente del Consiglio che, evidentemente, non era presente. Gli esiti sono stati, a dir poco, esilaranti. E' stato il solito pretesto per dar libero sfogo ad una serie di invettive. Esiste pero' un aspetto psicologico della vicenda ed e' quello che faceva notare Giuliano Ferrara durante la trasmissione. Questo : la novita' vera in questo Paese e' che, finalmento o purtroppo secondo i punti di vista, c'e' un capo riconosciuto e questo capo e' Silvio Berlusconi. La conferma di questa tesi e' data anche da quanto accaduto nei giorni scorsi allorche'un gruppo di operai Alfa, con sindacati e fanfare in testa, hanno ritenuto di andare a manifestare ad Arcore, davanti la casa del Premier. Posto che la Fiat non e' una azienda a partecipazione statale e, inoltre, che l'attivita' imprenditoriale del Cavaliere non e' mai stata in alcun modo viciall'industria automobilistica, non si comprende il motivo per quale i manifestanti si siano recati ad Arcore anziche' sulle colline torinesi dove regna la dinastia Agnelli. La risposta e' quella data da Ferrara e cioe' che e' iniziata in Italia una nuova era politica contrassegnata dalla presenza di un capo riconosciuto. Cio' potra' piacere o non piacere. Di certo non si potra' ignorare.

 
 

9/12/02 LA BALENA BIANCA E' RITORNATA.

Se qualcuno avesse dei dubbi sulla legittimita' dell'UDC a rivendicare le proprie radici democristiane, dopo il recente congresso fondante avrebbe di che ricredersi. Cosa c'e' di piu' democristiano che parlare della possibilitia' di rimanere nella CDL sostenendo il governo dall'esterno? E cosa c'e' di piu' democristiano che allinearsi sulle posizioni dell'opposizione per cio' che riguarda il CDA della Rai? Per non parlare delle perplessita' sulle riforme dello Stato e sulla devoluzione dove, manco a farlo apposta, le posizioni sono in sintonia con quelle dell'opposizione . Ma quello che taglia la testa al toro e conferisce il marchio della democristianita' doc e' l'accordo sulla ripartizione degli incarichi. Il listone dei 100 consiglieri nazionali sara' cosi' suddiviso: il 42% andra' al CCd, il 34% al CDU e il rimanente 24% a DE. Questo tourbillon di percentuali determina l'esclusione di Sandro Fontana, considerato vicino a FI, che non riesce ad approdare al consiglio nazionale. Follini chiosa: "non daremo mai l'assalto alle poltrone, ma ci riesce difficile accontentarci degli strapuntini". Eh si, la balena bianca e' ritornata.

 
 

6/12/02 IL "BALENOTTERO" E' GIA' SPIAGGIATO ?

In una delle rare interviste rilasciate prima del congresso dell'UDC, Arnaldo Forlani auspicava che al congresso medesimo venisse nominato un quadrumvirato alla segreteria politica. Piu' precisamente i leader delle vecchie formazioni, CCD, CDU e Democrazia Europea e cioe' Follini, Buttiglione e D'Antoni con l'aggiunta di Pierferdinando Casini. Pare pero' che l'auspicio del padre nobile dell'UDC, Forlani appunto, male si coniughi con il risultato dell'ultimo sondaggio di Datamedia che accredita il balenottero di un modesto 1,5% . Si trattera' quindi di perequare le ambizioni dell'UDC con l'effettivo peso politico. Certo e' che, come esordio di una formazione che si propone di rinnovare i fasti della DC, non c'e' male ! Come si conviene a chi ritiene di rappresentare al meglio cio' che e' stata la Balena Bianca l'appetito per le "cadreghe" e' piuttosto vivace.

 
 

5/12/02 IL VIZIETTO .

Correva l'anno 1994. Durante una frugale cena a base di sardine D'Alema, Buttiglione e Bossi si accordarono per far cadere il primo governo Berlusconi. Fu materialmente Umberto Bossi a chiedere la mozione di sfiducia che sanci' la fine di quel governo retto da una maggioranza di cui faceva parte anche la Lega. Da quell'episodio sono trascorsi ormai quasi dieci anni e molte cose sono cambiate. Il centro destra e' tornato vittorioso ed esprime il governo del Paese che, ora come allora, e' guidato da Silvio Berlusconi. Perche' quindi ricordare quel lontano episodio? Il motivo e' molto semplice: vi sono infatti analogie tra quanto sta accadendo ora e quei giorni. La maggioranza infatti appare meno coesa e vi sono un paio di argomenti sui quali una delle gambe sulle quali si regge il tavolo del governo, traballa. Questi argomenti sono il CDA della Rai e la legge sulla devolution. In entrambi i casi, la componente cattolica della maggioranza (CCD e CDU), appare neghittosa ad allinearsi alle altri componenti e, in qualche caso, piu' propensa ad ammiccare all'opposizione. Ecco quindi il motivo del ricordo di quanto accaduto tra il 94 e il 95: mentre Bossi si e' dimostrato, in questi venti mesi di governo, l'alleato piu' roccioso del Cavaliere, Buttiglione, ancora una volta, e' parte della componente che potrebbe far traballare governo e maggioranza. Insomma, se errare e' umano il perseverare.......

 
 

5/12/02 LA PIAZZA PIU' GRANDE E'IL PARLAMENTO.

Sono profondamente stupito dalle parole del Presidente della Camera, Pierferdinando Casini, che a fronte di un'Aula semivuota dove si discuteva la vicenda Fiat, giustificava le assenze dal momento che molti parlamentari si trovavano nelle piazze accanto ai manifestanti che difendevano il proprio posto di lavoro. Con il massimo dell'umilta' di cui dispongo, vorrei sommessamente far notare che questo ragionamento va benissimo per tutti tranne che per il Presidente di un ramo del Parlamento. Non vi e' infatti piazza piu' grande del Parlamento stesso. Questo e' la piazza che rappresenta tutte le altre piazze ed e' simbolo di quella sovranita' popolare che, proprio attraverso il Parlamento, esprime le sue volonta'. Il ritenere di privilegiare la piazza rispetto all'Istituto Parlamentare, ancorche' comportamento legittimo, rappresenta una visione della politica che privilegia slogan urlati a pacate riflessioni. Mi sono trovato invece ad apprezzare la coerenza del Presidente del Senato, Marcello Pera, allorche' durante i lavori sulla legge Cirami, ritenne di stigmatizzare il comportamento di quei Senatori che si dividevano tra le votazioni in Aula e la piazza antistante il Senato dove si manifestava contro la legge medesima.

 
 

ACCOGLIENZE TRIONFALI PER I NO-GLOBAL SCARCERATI.

I no-global arrestati in quel di Cosenza sono stati rilasciati. Ad accoglierli la sindachessa progressista che immagino vestisse la fascia tricolore. "Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi", recitava un vecchio adagio. Il popolo della sinistra, a quanto pare, di eroi ne ha invece bisogno e questi sono gli eroi che si puo' permettere. Prepariamoci dunque ad assistere alla loro beatificazione. Gia' mi immagino il sembiante di tale Caruso effigiato alla maniera di Che Guevara. Lo sfondo non e' quello della guerriglia boliviana, ma quello dei bassi napoletani. Il nemico da battere non e' solo l'imperialismo americano ma anche e soprattutto il governo italiano colpevole di aver battuto il centro sinistra in democratiche elezioni. Aspettiamoci anche che qualcuno candidi alcuni di questi ragazzi ad un seggio in Parlamento: una poltrona non si nega a nessuno! Un pronostico: se questi sono gli avversari, il centro destra governera' ancora a lungo.

 
 

NESSUNO MI PUO' GIUDICARE.......

"La verita' mi fa male", recitava il ritornello di una canzone portata al successo da una non dimenticata Caterina Caselli. Questo deve essere quanto accaduto alla dirigenza FIAT in seguito ad una opinione informale espressa dal Presidente del Consiglio. Cosa ha detto di tanto grave? Si e' limitato a ribadire un concetto che e' espresso quotidianamente da quanti hanno a cuore la maggiore e praticamente unica industria automobilistica nazionale. Questo: la crisi che attraversa la FIAT ha radici lontane e, posto che altre industrie europee non ne sono coinvolte, e', evidentemente, da ricondurre a imperfette strategie del Gruppo. Quindi ad una politica gestionale che nel tempo ha privilegiato l'immediato senza darsi sufficente pena di costruire il proprio futuro. Il Presidente del Consiglio ha anche aggiunto che, probabilmente, sarebbe opportuna una maggiore enfasi sullo stretto legame esistente tra il marchio Fiat e il marchio Ferrari che, non dimentichiamo, e' in grado, con i suoi successi sportivi , di portare al delirio folle di appassionati. La reazione stizzita della dirigenza Fiat a queste semplici parole che fotografano la realta' per quella che e', non e' con ogni probabilita' di buon auspicio per una rapida soluzione della crisi. Credo infatti che per impostare corrette terapie occorrano altrettanto corrette diagnosi.

 
 

2/12/02 LA RIVOLTA DELLE "PANTERE".

Si allarga il fronte della protesta delle "volanti". Numerosi agenti della Polizia di Stato provenienti da tutta Italia si sono aggiunti alla manifestazione organizzata a Milano dai loro colleghi. Il motivo della protesta va ricercato nella condanna inflitta a tre agenti di Milano colpevoli, secondo la sentenza passata in giudicato, di aver sottratto settecentomila lire ad un extracomunitario durante un controllo di Polizia. Pare che il motivo della rabbia degli agenti sia da ricondurre al fatto che la magistratura abbia dato piu' credito alle accuse dell'extracomunmitario che alle loro parole. Temo che oggi nessuno sia in grado di sapere come sono andate esattamente le cose. Una sola certezza: a causa di questo episodio le "volanti", per volere degli agenti, opereranno in coppia. Una sola chiamata e un doppio intervento. Cio' al fine di aver sempre disponibile una testimonianza sull'operato degli agenti. Questa vicenda ha una sua morale: a rimetterci e' sempre il comune cittadino. Il momento in cui dei poliziotti sono chiamati a controllare altri poliziotti, oltre ad un inevitabile aumento dei costi, ne scaturira' anche uno scadimento complessivo dell'importantissimo istituto di vigilanza e pronto intervento.

 
 

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