![]() |
||
Politica Interna Febbraio 2002 |
||
25/2/02 SCIOPERO CONTRO ! Il dado e' tratto, la CGIL ha deciso: sara' scio pero generale! Qualche malizioso potrebbe suggerire che a far decidere Coffe rati sia stata la "concorrenza" di quanti si apprestano a lanciare l'attacco alla diligenza diessina. Tra noglobal, girotondi giustizialisti e intellet tuali alla riscossa il sindacato rosso rischiava di rimanere relegato in se conda fila. Ecco quindi che con un bello sciopero generale si riconquistano le prime pagine dei quotidiani e i servizi di apertura dei tiggi'. In attesa di questo sciopero generale credo sia lecito porsi una domanda, anzi due. La prima: tra quanti scenderanno in sciopero contro eventuali modifiche del l'art. 18, quanti sanno che la proposta di governo riguarda solo i nuovi as sunti mentre per tutti gli altri lavoratori rimarrebbe tutto invariato ? La seconda: tra quanti scenderanno in sciopero quanti sanno che, attualmente, la gran parte di assunzioni di giovani lavoratori avviene con contratti a termine e quindi assai peggiori di quelli che si potrebbero ottenere con la modifica dell'art. 18 ? Ho svolto per mio conto una piccola indagine ed ho appurato che gran parte di coloro che aderiranno allo sciopero hanno questa convinzione: il giorno dopo che si dovesse addivenire a qualche modifica dell'art. 18 le aziende si preci piterebbero a licenziare masse di lavoratori assunti in pianta stabile metten do sul lastrico migliaia di famiglie (sic!). Credo che la banale constatazione della non conoscenza degli aspetti tecnici della motivazione di uno sciopero generale possa servire a chiarire in maniera definitiva che quello prossimo venturo indetto dalla CGIL sara' unicamente uno sciopero politico. |
||
25/2/02 SE NEL 94 NON VI FOSSE STATO BERLUSCONI ORA SAREMMO UN PAESE "NORMALIZZATO". A firmare l'Espresso non sara' piu' Giulio Anselmi ma Daniela Hamamui. Pare che il punto centrale della linea edito riale della nuova "direttora" sara' incentrato sulla costante evidenziazio ne del fatto che Silvio berlusconi rappresenti una grave anomalia italiana. Potra' sembrare strano leggerlo su questo giornale ma che Berlusconi rappre senti una anomalia lo comprende anche il rozzo elettore della CdL che scrive queste righe. Mi pare pero' che valga la pena di ricordare che l'anomalia di Berlusconi politico e' nata nel 94 come risposta ad una anomalia ancora piu' grande. Si stava infatti creando in Italia una curiosa situazione dove, eliminati per via giudiziaria i partiti che avevano espresso i precedenti governi, il PDS si ac cingeva a conquistare un plebiscito elettorale per assenza di avversari. In quella occasione infatti gli unici partiti non "di area" erano la Lega e il MSI. Questi due partiti avrebbero probabilmente conquistato maggior peso elettorale, ma di certo mai sufficente a contrastare la "gioiosa macchina da guerra" pre disposta dagli ex comunisti. Ecco quindi che la discesa in campo del Cavaliere bloccava questo progetto dando agli italiani una concreta opportunita' di non sperimentare sulla loro pelle qualche fumosa forma di "terza via al socialismo reale". Il fatto che il primo contribuente italiano, nonche' proprietario di tre reti rtelevisive diventi anche Presidente del Consiglio e' certamente una anomalia. E' altrettanto certamente una anomalia minore di quella che, dopo l'implosione dell'URSS e la caduta del muro di Berlino, avrebbe visto un partito postcomu nista conquistare il governo di un Paese occidentale per manifesta mancanza di avversari. |
||
21/2/02 E SE DOMANI........ Sono ormai in molti, a sinistra, ad essere convinti che quello di Berlusconi non sia un governo a termine. Di piu', so no anche convinti che il 13 maggio non sia stato che l'inizio di una lunga stagione di governi di centro destra. E' a fronte di questa riflessione che si va facendo strada un'ipotesi per sparigliare le carte. Questa : il mandato di Carlo Azeglio Ciampi si esau rira' tra quattro anni e quindi prima delle prossime elezioni politiche. Qualora Silvio Berlusconi fosse chiamato a sostituirlo al Quirinale si evi denzierebbe quello che e' il vero tallone d'Achille della CdL: la mancanza di un clone del Cavaliere, di qualcuno che possa sostituirlo con pari auto revolezza alla guida della coalizione di centro destra. Ecco quindi che, con Berlusconi esiliato in una dorata tasferta Quirinalizia, la CdL dovrebbe affrontare una difficile campagna elettorale priva del suo leader naturale. Fantapolitica ? Forse. Certo e' che lo spettacolo che offre in questi giorni il centro sinistra dove, per la mancanza di un unico leader, ci si accapiglia in una lotta di tutti contro tutti, dovrebbe togliere il sonno a molti notabili del centro destra prefigurando cio' che potrebbe accadere se il Cavaliere sa lisse al Colle piu' alto. |
||
19/2/02 CHI DI RIBALTONE FERISCE....... Di ribaltone in ribaltone la sinistra era riuscita ad acchiappare il Governo del Paese. Di piu', con D'Alema a Palazzo Chigi, era anche riuscita per la prima volta a piazzare un suo uomo nella mitica "stanza dei bottoni". Ora quella esperienza appare gia' sbiadita e appartenente ad un tempo re moto. A Palazzo Chigi siede l'avversario storico, Silvio Brelusconi, e, anche se Lui non lo dice, l'espressione del suo volto richiama quel " hic manebimus optime" di lontana memoria. Ecco quindi che la sinistra, impossibilitata da un inequivocabile verdetto popolare, non e' in grado attualmente di ripristinare la tradizione "ribalto nista" che la riporti al governo. Tuttavia, tanto per tenersi in allenamento, pare che in questo momento si stia esercitando con il tentativo di un ribaltone "endogeno". E' infatti tutto il gruppo dirigente dell'ulivo ad essere sotto pressione. D'Alema, Fassino e Ru telli, oltre che dilaniati dalle divisioni interne, debbono anche guardarsi da numerosi personaggi che, a vario titolo, gravitano nell'orbita della sini stra : dal regista Moretti al geografo Pardi, al noglobal Agnoletto. Si tratta ora di capire se l'esangue Fassino, dopo che e' riuscito ad agguan tarla, riuscira' a rimanere seduto sulla sedia che fu di Togliatti, di Longo e di Berlinguer o se, nella miglior tradizione ribaltonista, sara' costretto a lasciare. |
||
12/2/02 DUE DONNE PER LA CONSULTA. La Corte Costituzionale bacchetta il Par lamento definendolo "inadempiente" giacche' non e ' riuscito, in quindici mesi, a provvedere alla nomina dei due giudici mancanti. La Consulta inol tre aggiunge che se le Camere non trovano l'accordo sul nome di due uomini si potrebbero accordare sul nome di due donne. Con il massimo rispetto vorrei sommessamente far notare che la nomina di due donne in quanto tali mi parrebbe niente altro che l'ennesima discrimina zione proprio nei confronti delle donne. Il considerarle infatti una "cate goria a parte" confligge con gli sforzi compiuti sino ad ora nella ricerca di parita' tra i due sessi. Ovviamente nulla da ridire sul fatto che possano concorrere per quegli alti scranni indifferentemente uomini e donne, ma il ritenere di cooptare due donne in funzione della loro appartenenza al sesso femminile non puo' che essere considerato un atto discriminatorio che, di fondo, rimane tale an che se apparentemente "favorisce" il gentil sesso. |
||
11/2/02 L'EREDITA' POLITICA DEL PSI. Ugo Intini, intervistato da Barbara Palombel li, sostiene ad un certo punto che Craxi mai e poi mai si sarebbe confuso con la destra. Poiche' ho stima del personaggio vorrei suggerirgli una riflessione: durante tutti gli anni in cui il PSI fu una importante forza di governo l'estrema si nistra e l'estrema destra furono confinate fuori dall'ara governativa. In quell'area, quella governativa, vi erano tutti gli altri partiti. La DC, il PSI, il PSDI, il PRI e il PLI. Vi era anche il PCI che dava una mano e non sempre sottobanco, tant'e' che quella fase storica viene oggi ricordata come il "periodo consociativo". Ebbene, all'interno dei governi di quel periodo agivano forze di sinistra come il PCI e la DC di sinistra. Vi erano altre forze , tra queste il PSI che "oggettivamente" rappresentavano l'ala di destra di questi schieramenti. La collocazione del PSI di Craxi non era "di destra" perche' ammiccava al MSI, ma era di destra in quanto rappresentava istanze e progetti che confliggevano con la visione "sinistrorsa" del PCI e della DC di sinistra, insomma , dei cattocomunisti. Credo sia venuto il tempo di uscire dalle rappresentazioni storiche di cio' che furono la destra e la sinistra. Credo sia venuto il tempo di valutare progetti politici e programmi di governo non in funzione di etichetture storiche ma dalla loro reale portata ed efficacia. Un buon provvedimento legislativo non e' di destra' ne' di sinistra. E' se plicemente buono ! |
||
Interni | Speciale 11 Settembre | Le foto | Archivio| La guerra in Afghanistan 2001 : settembre | ottobre | novembre | dicembre 2002 : gennaio | febbraio | marzo | aprile | maggio | giugno | luglio | settembre | ottobrenovembre | dicembre 2003 : gennaio | febbraio | marzo | aprile | maggio | giugno | luglio | agosto settembre | ottobre | novembre| dicembre 2004: gennaio |