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Settembre 2003Carneade

 
 

30/9/03 VEICOLI A CONSUMO ENERGETICO PARI A ZERO.

E' stato presentato, in Giappone, un nuovo prototipo di auto elettrica. Sua principale caratteristica e' quel la di unire bassi consumi di energia a prestazioni eccezionali. Il nuovo modello e' infatti in grado di sviluppare una velocita'di 400 chilometri orari. Per ironia della sorte il nuovo modello di auto elettrica e' stato presenta to proprio in concomitanza con il blackout elettrico che ha interessato l'Ita lia.Per il Bel Paese non si pone quindi nemmeno il problema. L'energia elet trica di cui disponiamo non e' sufficente neanche per soddisfare il nostro fabbisogno attuale. Per far contenti Verdi, ambientalisti e popolo della sinistra in genere, oc corre pensare a nuovi veicoli che non inquinino, la cui esistenza non contem pli la necessita' di ampliare la rete viaria e che non comportino consumi di energia di qualsiasi tipo e natura. Il campo della ricerca va quindi ampliato in altre direzioni. Un settore nel quale la nostra industria automobilistica potrebbe sfidare l'agguerrita con correnza internazionale senza per questo suscitare l'ira degli ambientalisti e il loro conseguente veto, potrebbe essere quello dell'auto a pedali.

 
 

29/9/03 VERDI: LA MIGLIOR DIFESA E' L'ATTACCO.

Francia o Svizzera? Le responsabilita' per il blackuot si rimpallano. Tornano in Italia e di qui', nuovamente, rimbalzano oltre confine. Non si riesce a capire nulla e, cosa ancor piu' grave, non si puo' pensare di riuscire, in futuro, a scongiurare un evento di cui non si conosce la natura. Fortunatamente, ad un certo punto, arriva dai Verdi una chiave di lettura: dietro il blackout, asseriscono, comincia gia' a muoversi il partito del nu cleare. Finalmente una notizia che ci aiuta a comprendere la situazione. La vecchia formula del "cui prodest" funziona ancora. Sono infatti i filonuclea ri incalliti che traggono giovamento dalla debacle elettrica e ne approfitta no per tornare a parlare del nucleare. Non vedono l'ora di togliere quelle scritte "comune denuclearizzato" che campeggiano all'ingresso di citta' e paesi. Questo blackout e' stato una manna per le loro tesi e non vedono l'ora di rimettere tutto in discussione. Dopo questa presa di posizione temo non ci sia da stare molto allegri. Le stesse forze politiche che hanno ridotto il Paese a dipendere, per un quin to del suo fabbisogno, dall'estero fanno gia' sentire, in piena emergenza, la loro voce dando dell'untore a chi la pensa diversamente. Rimane da chiedere a costoro, che si sono opposti persino all'energia eolica in quanto le pale sarebbero rumorose, come pensano di reperire quell'energia che gia' ci manca e la cui scarsita', come verificato sulla nostra pelle, e' in grado di mettere in ginocchio l'intero Paese.

 
 

25/9/03 BERLUSCONI A WALL STREET: SIMPATIA E BELLE RAGAZZE.

E' un Cavaliere pimpante quello che, a Wall Street, arringa gli investitori americani per convincerli che l'talia e' il Paese europeo in cui sono piu' vantaggiosi gli investimenti. L'Italia infatti, e' il Cavaliere che parla, e' il Paese europeo piu' vicino all'America. Inoltre i comunisti sono qui' in contino e costante calo. Non so lo, tra quelli rimasti, ve ne sono parecchi che giurano di non esserlo mai stati. Dulcis in fundo, nel bel Paese, vi sono le segretarie piu' belle che rallegrano la vista di quanti vi lavorano insieme. Diavolo di un Cavaliere! Avrebbe potuto tediare l'uditorio snocciolando gli ultimi dati dell'Istat i quali testimoniano che, in Italia, il numero dei di soccupati non e' mai stato cosi' basso dal 1992. Cosi' come avrebbe potuto menar vanto della promozione accordata al suo governo dai severi giudici del Fondo Monetario Internazionale. Ha invece preferito, tra applausi scro scianti,parlare dell'Italia come Paese simpatico e pieno di belle ragazze. Ed e' proprio qui' che risiede la straordinarieta' del nostro Premier il qua le riesce, grazie ad un formidabile fiuto politico, a proporsi sempre come leader impolitico e quindi piu' vicino al sentire comune. La sinistra strillera' davanti a questo discorso cosi' come ha sempre stril lato davanti alle parole del Cavaliere, senza comprendere che ci troviamo davanti ad un fenomeno mediatico che non e' tale perche' controlla le tele visioni (che infatti hanno pressoche' ignorato questo discorso), ma perche' si giova di una capacita' comunicativa che non conosce eguali.

 
 

25/9/03 POLITICA E STRESS.

E' di questi giorni la notizia che il Presi dente del Consiglio Regionale Sardo ha chiesto ed ottenuto una "indennita' da stress". L'attivita' politica, questo il ragionamento, genera tensione la quale a sua volta apre la porta alle piu' svariate patologie. Prima tra tutte la patolo gia cardiovascolare. Dal momento che il Presidente del Cosiglio regionale Sar do e' afflitto da questo malanno si e' ritenuto di conferirgli un congruo assegno (centinaia di migliaia di euro) a titolo di indennita' personale. A questo andra' aggiunto un altrettanto congruo vitalizio (migliaia di euro) che si andra' ad aggiungere alla pensione ordinaria. Inutile dire che la notizia ha sortito l'immediato effetto di moltiplicare le richieste per ottenere provvidenze di qusto tipo. Sono infatti gia' quat tordici i Consiglieri Regionali Sardi che hanno richiesto un trattamento pa ri a quello riservato al loro presidente. A questo punto vorrei sommessamente chiedere che analoga indennita' risarci toria possa essere adottata anche per il semplice cittadino. Questi infatti, sempre a causa della politica e segnatamente in seguito a episodi come questo, vede messa a repentaglio la sua salute a causa dei continui e rei terati travasi di bile.

 
 

24/9/03 LE AMBIZIONI DI PIERFERDI.

Simone De Beauvoir ebbe a confidare ad un'amica: "mi sono svegliata una mattina, avevo quarant'anni. Non ho fatto in tempo a riprendermi dallo stupore che gia' ne compivo 50...." La stessa condizione si sta presentando per il Presidente della Camera, Perferdinando Casini che, nel dicembre 2005, compira' cinquant'anni. Con dizione questa indispensabile per poter aspirare al soglio Quirinalizio. Un progetto cosi' ambizioso richiede pero', tra le tante condizioni, anche quella di ottenere la benedizione della sinistra. l bel Pierferdi si trova quindi a non poter scontentare il Cavaliere riser vando, nel contempo, un occhio di riguardo anche per la sinistra. L'eser cizio e' tutt'altro che facile, ma gia' si notano i primi segnali.

 
 

24/9/03 IL CAVALIERE SNOBBATO DALLE TELEVISIONI CHE CONTROLLEREBBE.

Esiste in italia un personaggio che e' padrone del l'etere dal momento che controlla ben sei reti televisive. Possiede inoltre, in maniera piu' e meno diretta, un quotidiano e la piu' grande casa editrice. Una specie di mostro mediatico che e' in grado, con una sola occhiata, di ful minare plotoni di giornalisti piegandoli ai propri voleri. Questa persona, inutile dirlo, e' Silvio Berlusconi che in questo momento, ol tre ad essere tutto cio',e' anche Capo del Governo Italiano e Presidente di turno della UE. Ebbene, il momento in cui questa persona si trova a parlare nel piu' alto con sesso mondiale, il palazzo di vetro dell'Onu, quelle stesse televisioni che sarebbero ai suoi ordini non ritengono di trasmettere il suo intervento in diretta. Quelle stesse emittenti che riferiscono ogni singulto dell'opposi zione quando critica il Cavaliere si "dimenticano" di riportare in diretta un suo intervento di respiro planetario applaudito dalla totalita' dei rappre sentanti dei Paesi dell'Onu. Per ironia della sorte il discorso veniva pronunciato proprio nell'ora dei ser vizi di apertura dei tiggi'. Ebbene, quegli stessi tiggi' che danno conto di canzonette e film, hanno liquidato con due parole l'atteso e concomitante discorso del Premier. Gli unici che hanno dedicato spazio al Cavaliere sono stati i monelli di "Striscia". Peccato si siano occupati unicamente delle sue performances canore.

 
 

22/9/03 IL "SACRIFICIO" DELLA SINISTRA.

"Non lo fo' per piacer mio, ma per dare dei fi gli a Dio". Questa la scritta che campeggiava sulle camicie da notte delle spose di qualche secolo fa. Il "dovere coniugale", insomma, non era pratica to per la ricerca del piacere, ma unicamente per procreare. Analogo atteggiamento sembra oggi essere approdato sulle rive dei DS che si propongono, con questo spirito, di aderire alla lista unica proposta da Pro di. Questa almeno l'impressione che si ricava dalle parole pronunciate da Fas sino in chiusura della festa nazionale dell'Unita'. La sinistra, insomma, si candida a guidare il Paese non certo per amore del potere o perche' ritiene indispensabile seguitare a tenere entrambe le mani su stampa, magistratura, scuola, sindacati e chi piu' ne ha piu' ne metta. No! La sinistra si sacrifica e si candida unicamente per evitare al Paese di "essere governata da un governo incapace". "Per evitare i danni gravissimi alla convivenza civile e all'etica pubblica in un clima di emergenza democra tica". Segnatamente i DS si "sacrificheranno" ad accettare il listone unico con Ri fondazione e aperto a girotondisti, disobbedienti e quant'altro per evitare all'Italia l'onta di essere governata da Berlusconi. Gia', ma con quali programmi e all'interno di quale progetto politico? Calma e gesso ! Di questo si parlera' in altra occasione.

 
 

22/9/03 BAVIERA: CROLLA SCHRODER E TRIONFA STOIBER.

Il trionfo di Stoiber nelle elezioni di Baviera e' la miglior testimonianza del fatto che la Germania e' ormai matura, e lo era gia da tempo,per darsi una maggioranza di governo diversa dalla attuale. Giova infatti ricordare quanto accaduto alle ultime elezioni nelle quali il Cancelliere in carica, Schroder riusci'a prevalere per soli seimila voti. Seimila voti catturati nei giorni immediatamente precedenti le elezioni e con la guerra in Iraq incombente. Il Cancelliere Schroder riusci' a conquistare quest'ultima manciata di voti facendo leva sullo spauracchio della guerra che s'andava profilando per destituire Saddam Hussein. La paura della guerra e la promessa che i ragazzi tedeschi non sarebbero stati inviati al fronte, compi' il miracolo di riuscire, all'ultimo minuto, a sovvertire i pronostici che da vano, gia' da allora, per certa la vittoria di Stoiber. Ora, passata la paura della guerra e in assenza del forte impatto emotivo da questa determinato, le biglie sono tornate al loro posto e Stoiber si prende la rivincita su Schroder. Probabilmente la vittoria di oggi non e' che il preludio ad altre che verranno e che potranno mutare l'assetto politico della Germania gia' dalle presidenziali del 2004 o, al piu' tardi, dalle po litiche del 2006.

 
 

22/9/03 FAZIOSITA' SUBLIMINALE ?

Mi e' capitato, alcune sere orsono, di as sistere, su Rai 3, ad una programma televisivo della Gabanelli nel quale ve nivano elencati gli emolumenti dei nostri parlamentari per i quali la paga base non e' che una delle voci. Ve ne sono infatti una infinita' di altre che concorrono a far schizzare verso l'alto la cifra complessiva. Il programma in questione era ben realizzato ed estremamente agile da un pun to di vista giornalistico. Peccato che, nella stragrande maggioranza dei casi, allorche' venivano elenca te le numerose provvidenze pecuniarie a favore dei parlamentari, venivano in quadrati personaggi del centro destra. Quando invece venivano espresse delle critiche, venivano inquadrati personaggi del centro sinistra. Come se i frui tori di questo "ben di Dio" fossero unicamente i parlamentarui della Cdl, mentre una sinistra morigerata ed intransigente vi si oppone. Sappiamo tutti che non e' cosi'. Sappiamo che gli unici provvedimenti che in Aula passano con la quasi totalita' dei voti a favore, sono proprio quelli che riguardano aumenti della paga complessiva di deputati e senatori. Il programma della Gabanelli su Rai 3 e' quindi un esempio da manuale di co me si possa, senza proferire menzogna ma unicamente con un sapiente uso delle virtuale di inquadrature televisive, accreditare una verita' virtuale diversa ed addirit tura opposta a quella reale.

 
 

17/9/03 PROPOSTA PER LO SCIOPERO DEI CONSUMI: FASSINO SIA ESENTATO !

Un bello sciopero, magari con due "p", e' l'ideale per risolvere tutti i problemi. La Repubblica Italiana, come si sa, e' fondata sul lavoro e, per logica conseguenza, anche sulla sua nega zione, lo sciopero. Deve essere per questa considerazione che gli italiani, guidati dalle asso ciazioni dei consumatori, hanno deciso di affrontare un problema reale, quel lo del rincaro dei prezzi, con la panacea universale di tutti i mali: lo sciopero appunto che, in questo caso, e' stato uno sciopero della spesa. Rubiconde massaie, intervistate dai tiggi', giuravano che no, loro non avreb bero acquistato nulla. Altri hanno dichiarato che avrebbero rinunciato a caffe' e brioche, altri ancora che avrebbero rinviato al giorno seguente l'acquisto di un cappottino per il cane. Discordanti, come al solito, i dati sulla partecipazione. Per gli organizza tori hanno aderito 26 milioni di italiani mentre la Confcommercio minimizza. Non e' dato sapere chi abbia ragione. Preme solamente, a questo punto, invi tare gli organizzatori a concedere qualche deroga. Mi spiego meglio: sareb be una iniquita'costringere Piero Fassino a digiunare per aderire allo scio pero dei consumi. Pallido ed emaciato come e', con il ciuffo in perenne sub buglio, con il caso Telecom che incombe e la girandola di querele e contro querele, sarebbe una vera cattiveria costringerlo, in sovrappiu', a rinun ciare anche a nutrirsi.

 
 

17/9/03 LE CRITICHE DEL "FINANCIAL TIMES" A PRODI.

Il "Financial Times" si occupa di Romano Pro di e lo fa con accenti preoccupati. Il quotidiano britannico si chiede infat ti se sia stato opportuno che, proprio nel giorno in cui in Svezia si teneva un importante referendum sulla adesione alla moneta unica, il Presidente del la UE non sia rimasto a Bruxelles ad adempiere ad un elementare dovere di pre senza, ma abbia preferito recarsi a Bologna per incontrare dirigenti politici locali. Di fatto, sempre secondo l'autorevole quotidiano, giunto quasi alla fine del suo mandato, Romano Prodi sarebbe piu' attento ai suoi futuri progetti po litici italiani che non ai problemi della UE. Per questo egli viene defini to come un re in esilio che ha sempre la mente rivolta al suo paese Questa definizione, dal punto di vista dell'Europa, e' certamente piu' che le gittima. Diverso e' il caso dell'Italia che, vedendo in prospettiva il ri torno di Romano Prodi sulla scenario politico nazionale, piu' che ad un re che torna dall'esilio pensa ad un effetto boomerang: piu' lo lanci lontano e piu' ti torna tra le mani.

 
 

15/9/03 TRE QUOTIDIANI PER IL PROSSIMO PARTITO UNICO DELLA SINISTRA

La sinistra, e' cosa nota, si accinge ad aprire al suo interno un confronto per arrivare ad un unico soggetto poli tico che raggruppi le sue varie anime e riesca a fonderle in un progetto politico unitario in grado di battere il centro destra. Cio' accade proprio nel momento in cui, per la prima volta, vi sono ben tre quotidiani che hanno come riferimento l'area politica in questione: "l'Unita', giornale storico della sinistra comunista; "Il Riformista" di ispirazione dalemiana e "Europa" vicino alla Margherita. Si puo' quindi ragionevolmente prevedere che mentre i personaggi politici della sinistra arringheranno le piazze telematiche (la Tv riserva sempre loro molto spazio), per convincerle della necessita' di procedere uniti, vi saranno ben tre quotidiani che cercheranno in ogni maniera di evidenziare, con le unghie e con i denti, le loro differenti collocazioni e le diversita' esistenti all'interno della galassia della sinistra. Credo non siano da invidiare i direttori dei tre quotidiani che dovranno, per forza di cose, dare dimostrazione pratica di "cerchiobottismo" patrocinando contemporaneamente la bellezza dello stare insieme ed evidenziando allo stes so tempo la distanza politica, talvolta incolmabile, che separe le varie anime della sinistra.

 
 

15/9/03 QUELLO DI PRODI E' UN OTTIMISMO DI MANIERA.

Dopo la Danimarca anche la Svezia dice "no grazie" all'adesione alla moneta unica europea. Contemporaneamente l'Estonia, con il 70% dei suffragi, chiede di aderire alla UE. La settima na prossima sara' la volta della Lettonia che, presumibilmente, esprimera', a sua volta, analogo risultato. Si verifica cioe' una singolare situazione all'interno della quale Paesi di consolidata tradizione socialdemocratica quali Svezia e Danimarca, si mantengono prudentemente lontani dalla moneta unica europea. Altri Paesi socialdemocratici ( nel senso di Paesi che hanno gravitato nell'orbita della ex Unione Sovietica), non vedono l'ora di entrare a farvi parte. Detto in soldoni: Paesi ricchi alla finestra e Paesi poveri a far la fila per entrare nella UE. Difficile dire se tutto cio' sia di buon auspicio per la UE o non rappre senti, viceversa, un problema. Anche se, a lume di naso, parrebbe piu' spendibile la seconda ipotesi. Certo e' che l'ottimismo di maniera di Prodi, il quale sostiene che dopo l'esito del voto sara' Stoccolma ad essere piu' debole all'interno della UE, puo' apparire, quantomeno , fuori luogo.

 
 

11/9/03 TELECOM SERBIA: SOLO UNA CAMPAGNA DI STAMPA ?

Siamo di fronte ad una aggressione, ad una campagna di stampa orchestrata......" Questa, piu' o meno, l'impostazione ufficiale della difesa a Prodi, Fassino, e Dini da parte di quella sinistra che era al governo del Paese quando venne acquistata l'azienda telefonica serba. Di fronte a questo atteggiamento, da semplice cittadino quale sono, vorrei sapere se a strapagare una azienda estera decotta sia stato un governo di destra o di sinistra. Vorrei sapere se l'averla acquistata e strapagata e' campagna di stampa o acquisto improvvido. Vorrei sapere se l'aver dato una montagna di denaro a Milosevic non gli abbia consentito, di fatto, di pro trarre piu' a lungo il suo cupo regime e la sua sanguinaria tirannia. Vorrei infine sapere che fine hanno fatto i quattordici telegrammi quattordici con i quali l'ambasciatore italiano a Belgrado allertava il governo sulla inop portunita' dell'operazione. Dulcis in fundo: dal momento che gli interessati rivelano di non essere mai stati informati su cio' che stava accadendo, vorrei sapere che ci stava a fare un governo che non era nemmeno a conoscenza dell'acquisto di una azien da telefonica da uno Stato estero che comportava una spesa di un migliaio di miliardi di vecchie lire.

 
 

11/9/03 I FRATI DELL'ANTONIANO ALLA FESTA DELL'UNITA'.

C'erano una volta i frati dell'Antoniano di Bologna. Questi frati, quando Bologna era la citta' piu' rossa d'Italia e i preti non erano molto ben visti, organizzavano azioni di tipo "commando" per celebrare a bordo di furgoncini brevi messe che si svolgevano in varie parti della citta'. Non appena esaurita la liturgia furgoncini ed officianti scompa rivano senza lasciar traccia. In quei tempi si incrociarono i destini dell'Antoniano, dello Zecchino d'Oro e del mago Zurli'. Nacque cosi' un fortunato programma televisivo che con quisto' per anni un lusinghiero successo di pubblico. Nacque inoltre anche il coro dell'Antoniano che, formato da giovani canterini, porto' al successo numerose filastrocche come quella dei "quarantaquattro gatti". Ebbene, e' proprio quel coro dell'Antoniano che quest'anno, per la prima vol ta, si e' esibito alla festa nazionale dell'Unita'di Bologna. A questo punto si impone una domanda: sono i frati dell'Antoniano ed il loro coro ad esser divenuti rossi o sono i comunisti ad essersi trasformati in democristiani?

 
 

10/9/03 I BORBONI E LE "VELINE".

I primi violenti acquazzoni di fine estate hanno gia' causato, a Napoli, una vittima che e' stata travolta da un fiume d'acqua che la rete fognaria non riusciva a drenare. I tiggi', nel dare la notizia, sottolineavano che buona parte della rete fognaria partenopea e' an cora quella costruita, a suo tempo, dai Borboni. Fa un certo effetto scoprire che una citta' come Napoli, citata frequentemen te come simbolo della buona amministrazione della sinistra che qui governa ininterrottamente da alcuni decenni, si affidi, per lo smaltimento delle acque piovane, ad una struttura che, ad occhie e croce, e' vecchia di quasi tre secoli. Queste amministrazioni, come ampiamente riportato dalle cronache dei giorni scorsi, preferiscono, evidentemente, impiegare i loro fondi per organizza re corsi per aspiranti "veline".

 
 

9/9/03 LE "BIONDE" E IL "LISTONE UNICO" .

Si e' aperta una singolare sfida tra il Ministero della Salute ed i fumatori. Da qualche tempo infatti le autorita' sanitarie hanno ottenuto che, sui pacchetti di sigarette , siano riportate in grande evidenza e contornate da una lugubra cornice nera, scritte che avvertono sulla pericolosita' del fumo. Queste funeree avvertenze hanno pero' gia' aguzzato l'ingegno dei fumatori i quali acquistano dei leggiadri copripacchetti che nascondono alla vista le scritte medesime. In questa maniera il magico momento dell'accensione di una sigaretta non e' guastato dalla visione di queste scitte che avvisa no il gaudente fumatore dei rischi che corre a causa del suo vizietto. Chissa' perche' questa idea del copripacchetto che occulta gli avvisi di pe ricolosita' sul consumo delle "bionde", mi richiama l'idea del "listone uni co" che si appresta a varare la sinistra. In fin dei conti il meccanismo e' analogo: si tratta cioe' di occultare le divisioni che affliggono le mille anime della sinistra coprendole con l'idea del "listone unico" che avrebbe la funzione del copripacchetto. Se poi, in uno sforzo di fantasia, la sinistra ritenesse di corredare il listone unico con un simbolo grafico che, azzardo, potrebbe essere non nuo vissimo ma gia' ampiamente collaudato come un ulivo, il gioco sarebbe fatto . O no ?

 
 

9/9/03 LE BATTAGLIE DI RETROGUARDIA DELL'OPPOSIZIONE.

Silvio Berlusconi governa ormai da due anni pieni. E' Presidente di turno della UE e si da del tu con Bush e Putin. Cionondimeno, in casa sua, si ritrova una opposizione che seguita a discet tare sulla sua persona come fossimo in campagna elettorale. In poco piu' di una settimana e' stato definito come "puparo" da Fassino che ha accusato Pa lazzo Chigi di tirare le fila della vicenda Telecom Serbia. E' poi arrivato un altro eminente personaggio dell'opposizione, Luciano Violante, che non ha trovato di meglio che incolparlo di "portare sfiga": terremoti, siccita', inondazioni e fors'anche l'undici settembre, sarebbero da ascrivere alla sua persona che, con la sola presenza, getterebbe inquietanti riverberi di jella sull'Universomondo. Ha concluso la trilogia il vetusto ex Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, che ha pensato di individuare possibili analogie tra la sua ascesa al potere e quella di Mussolini. La baldanza con la quale questi pezzi della opposizione si rincuorano vicen devolmente dicendosi certi di prossime imminenti vittorie elettorali, naufra ga miseramente davanti alla penosa poverta' di questi argomenti che testimo nia lo stato reale delle cose al suo interno assieme alla costante, reitera ta e disperata mancanza di un valido progetto politico alternativo.

 
 

5/9/03 A MILANO LATITA LA "PAR CONDICIO" PER LA SOSTA.

Il Comune di Milano procede, imperterrito, ad aumentare le zone di sosta regolamentata. In queste zone viene infatti consentita la sosta, mediante apposito contrassegno da applicare al parabrezza, ai soli re sidenti. Costoro ricevono il sopraddetto contrassegno, dopo aver autocerti ficato di non possedere o avere in uso un box auto per il ricovero del pro prio automezzo. Cio' crea una palese discriminazione che, addirittura, infrange il dettato costituzionale la' dove prevede parita' di diritti (e doveri) per tutti i cit tadini. Accade infatti che, a coloro che hanno investito quattrini per acquistare o affittare un box auto, e' inibita la sosta davanti casa. Per gli altri invece e' consentita l'occupazione costante di suolo pubblico. In pratica, coloro che non gravano sugli spazi collettivi in quanto posses sori di box auto, sono "puniti" non potendo sostare nemmeno per un attimo nelle adiacenze di casa propria. Il risultato pratico e' quello di automezzi che, muniti di regolare contras segno, occupano costantemente e in piena regola quei parcheggi riservati ai residenti sottraendo ulteriore spazio alla circolazione. Esistono infatti au tovetture che permangono per giorni e settimane abbarbicate come piovre agli spazi esistenti, forti del loro contrassegno in bella vista. Evidentemente c'e' qualcosa che non va. Il Sindaco, Gabriele Albertini non ha nulla da dire ?

 
 

4/9/03 LO "STILE ITALIANO" NON E' BREVETTABILE.

Per tutta la seconda meta' del mese d'ago sto, ha impazzato il quesito sulla istituzione di eventuali dazi doganali da applicare alle merci importate dalla Cina. La situazione, in effetti, e' piuttosto complessa. Non va infatti dimenticato che l'Italia e' e' grande produttrice ed esportatrice in settori a bassa tec nologia, quali abbigliamento, calzature e pelletteria in generale. Settori, questi, all'interno dei quali i Paesi a basso costo di mano d'opera, copia no con la massima facilita' il prodotto italiano. Poiche' non e' possibile, evidentemente, brevettare maglie e tishirt, occor re inventare qualche altro strumento che protegga i mercati dall'invasione di prodotti fotocopia realizzati con costi di produzione molto bassi. La peculiarita' dell'Italia e' proprio questa: dal mommento che non e' pos sibile dotare di copertura brevettuale il buon gusto e lo stile italiani che caratterizzano la nostra produzione, vanno ricercati strumenti alternativi che impediscano l'importazione selvaggia di prodotti copiati dai nostri e venduti a prezzi estremamente bassi grazie allo sfruttamento del lavoro esistente in numerosi Paesi in via di sviluppo. La soluzione del problema non e' facile e nemmeno a portata di mano. Occor re tuttavia fare in fretta dal momento che le imprese italiane sono gia' in ampia sofferenza per questa situaziome.

 
 

1/8/2003 IL VATICANO CONTRO LA FAMIGLIA OMOSESSUALE.

a recente presa di posizione del Vaticano riguardante le coppie gay ha suscitato violente reazioni contrarie. Parti colarmente da quella parte politica che ha sempre difeso le unioni omoses suali. E' la sinistra infatti che, con il suo pensiero debole o comunque in debolito, attacca il Vaticano chiedendo di non interferire ( chissa' poi perche' puo' interferire su amnistie e indulti e non puo' interferire sugli omsessuali). La questione e' piu' semplice di quanto possa apparire : i gusti sessuali non si discutono ed ognuno puo' liberamente esprimere le proprie preferenze con l'unica clausola che debbono essere ricambiate. Non si puo' pero' pretendere, a fronte di questa massima liberta', che il Vaticano benedica le unioni gay magari inducendo il governo a concedere pensioni di reversibilita' e figli in adozione. Le coppie gay, il Vaticano lo dice chiaramente, mettono a rischio la specie. Se il pianeta fosse popolato da gay l'umanita' intera, tra qualche decennio, si estinguerebbe. Detto in modo piu' chiaro: e' solo la coppia tradizionale che, procreando, assicura la continuita' della specie. Gli umani inoltre, per loro stessa natura, sono mortali cosi' come tutte le specie viventi. Ad essere immor tali sono solo i geni che si trasmettono con la procreazione. Non e' quindi pensabile che la chiesa cattolica e le sue gerarchie non combattano un'aspra battaglia contro quella che si non e' esagerato definire come cultura di morte per l'intera umanita'.

 
 

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