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Politica Interna Febbraio 2003 |
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28/2/03 C'ERA UNA VOLTA UNA TELEVISIONE MILANESE. Correvano gli anni cinquanta. Nelle case degli italiani entrava un nuovo elettrodomestico a forma di cubo: il televisore. Entrava pero' solo nelle case dei piu' abbienti. Tutti gli altri "la televisione" andavano a vederla nei bar, dove gli apparecchi erano posizionati in alto al fine di non consentire agli avventori di toccarli, sicche' toccava stare con il naso all'insu'. Fu in quegli anni che a Milano, in corso Sempione, nacque "Lascia o Raddoppia". Il successo fu totale ed immediato. Si crearono i nuovi divi televisivi: Mike Bongiorno in testa e poi tutta una galleria di personaggi (Paola Bolognani per tutti), che conquistarono in brevissimo tempo grande e durevole notorieta'. Il successo di Lascia o Raddoppia fu tale che, ad evitare sale vuote, indusse i gestori di cinema ad attrezzarsi per poter proiettare sullo schermo le immagini del programma di quiz. All'ora fatidica, mi pare che fossero le nove del giovedi' sera, si interrompevano le proiezioni dei film e una parte dello schermo veniva occupata dal programma di Bongiorno. La proiezione cinematografica riprendeva solamente dopo la fine di Lascia o Raddoppia, a patto che non fossero scoppiate discussioni in sala sulla maggior bravura di questo o quel concorrente. Perche' questo "amarcord"? Semplicemente perche' mi pare impossibile che qualcuno non sia d'accordo sul riportare a Milano, dove e' nata e ha generato successi come Lascia o raddoppia, un pezzo della televisione di Stato italiana. |
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28/2/03 CI SONO ANCHE I MANIFESTANTI " ECCELLENTI". Anno 1996: gli ellevatori protestano per le ingenti multe loro comminate a causa degli sforamenti nelle quote latte. Di fronte al loro tentativo di bloccare la circolazione stradale vengono duramente caricati dalla polizia e i loro trattori vengono sequestrati. Anno 1997: alcuni ragazzi costruiscono un carro armato di cartone , lo caricano su un traghetto (pagando il biglietto) e sbarcano a Venezia S.Marco. Forti della "copertura " di questo tank, scalano il campanile della omonima piazza. Intervengono i reparti speciali, vengono catturati, malmenati e si aprono per loro le porte della galera. Si riapriranno dopo anni. Anno 2003: gruppi di persone che si autodefiniscono "Disobbedienti" bloccano convogli ferroviari nel nome di un pacifismo a senso unico. Si crea una situazione di rischio per i passeggeri dei treni e per i loro conducenti. Non risulta, ad oggi, alcuna iniziativa della magistratura contro quanti cercano di danneggiare e sabotare il materiale rotabile delle FF.SS. Difficile trovare parole per spiegare questi atteggiamenti divergenti della magistratura. L'unica ipotesi che si puo' fare e' che nei primi due casi le manifestazioni erano genericamente "di destra". Nel caso odierno invece i "disobbedienti" appartengono ad una confusa area di sinistra. |
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27/2/03 UNA STORIA ITALIANA. Quella di Barilla' (niente a che vedere con la pasta), e' una vicenda tipicamente italiana. Questo piccolo imprenditore genovese viene arrestato una dozzina d'anni orsono con l'accusa di essere un corriere della droga. La magistratura impiega qualche cosa come undici anni per accorgersi che vi e' stato un errore di persona: Barilla' non c'entra nulla e viene rilasciato con tante scuse. E' a questo punto che egli, avendo perso lavoro, famiglia ed affetti, chiede un congruo indennizzo che gli viene riconosciuto nella misura di 8 miliardi di vecchie lire, mentre gli manifestano la loro solidarieta'il ministro di giustizia, il ministro dell'economia e il Presidente del Consiglio. Fine della storia ? Nemmeno per idea ! A questo punto infatti interviene l'Avvocatura di Stato che, essendo un organo indipendente, blocca l'indennizzo e riapre il caso. Il povero Barilla' che pensava fosse tutto finito deve invece riprendere una trafila di avvocati, udienze e seccature di ogni tipo per entrare in possesso della somma che gli e' stata riconosciuta come indennizzo. La morale e' sempre una sola: nella "culla del diritto" un comune cittadino puo' essere sbattuto in carcere e li' dimenticato per undici anni. Quando si tratta di risarcirlo per un pezzo di vita che nessuno gli potra' restituire, spunta qualche "primo della classe" che, forte dei suoi codicilli, provvede a rovinargli qualche altro anno di vita. |
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27/2/03 UDICINI DEPOSITARI DELL'ULTIMA DEMOCRISTIANITA'. e qualcuno avesse dei dubbi sulla matrice politica dell'Udc, dopo la giornata di mercoledi' 26 febbraio e la telenovela sul nuovo Cda della rai, avrebbe ampi motivi per ricredersi. Non vi e' infatti alcun dubbio che l'Udc sia l'erede diretta della DC. Non la DC di De Gasperi o Don Sturzo, ma la DC degli ultimi anni. La DC che ammiccava alla sinistra inventando schieramenti politici che arrivavano ad inglobare financo le sue frange piu' estreme. Dall'abbraccio era escluso solamente il Msi per "indegniita'" e per non essere parte di quell'altra invenzione chiamata "arco costituzionale". Ecco quindi che, anche ora, a confermare la diretta discendenza da quella DC, l'Udc si impegna in una lotta senza esclusione di colpi sul Cda della Rai. Si comincia con il suo consigliere che, in varie occasioni, vota assieme ai consiglieri d'opposizione. Si seguita quando i consiglieri d'opposizione si dimettono e pure il consigliere vicino all'Udc si "quasi dimette". Si arriva a quanto accaduto nella giornata in cui un vertice della maggioranza delinea quello che potrebbe essere il nuovo Cda della Rai. A questo punto un impertinente folglietto con un elenco di nomi esce dalla sala dove si tiene la riunione e finisce in mano alla stampa. Il Presidente della Camera che, guarda caso, proviene dalle file dell'Udc, ha buon gioco a sostenere che non avallera' mai nominativi di elenchi formulati da altri. Diciamo la verita': una sinistra alla canna del gas necessita, per continuare a sopravvivere, proprio di episodi come questi per ridurre la sua dispnea ormai cronica ed irreversibile. |
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27/2/03 IL TERRORE DELLO "SCAVALCAMENTO A SINISTRA". "Non mi faccio scavalcare da Giovanni Paolo Secondo". Questa la frase che avrebbe pronunciato Oliviero Diliberto durante una delle tempestose riunioni del centro sinistra riguardanti la crisi irachena. Queste parole rappresentano al meglio quello che e' stato, per anni, il timore del Pci e dei suoi attuali eredi. Cio' si capisce molto bene dalle attuali posizioni della sinistra in una costante e puntigliosa rincorsa di tutto quanto potrebbe posizionarsi piu' a sinistra ancora. Vale per Cofferati che insidia la segreteria diessina da posizioni estremiste e vale per no-global e disobbedienti che seguitano ad essere visti come pericolo non per le loro tesi, ma per la loro collocazione che rischia di far apparire la segreteria diessina troppo moderata. Permane quindi una situazione all'interno della quale cio' che conta non e' l'interesse primario del Paese , ma il puntiglio di non farsi scavalcare a sinistra . Pena l'essere castigati dal corpo elettorale. Questa l'ipotesi sulla quale si gioca il futuro della sinistra. Si da' pero' il caso che, se la premessa e' sbagliata, l'intero progetto politico vada a catafascio. |
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26/2/03 DEFEZIONI ECCELLENTI. Nella giornata di mercoledi' 26 febbraio si registrano un paio di importanti defezioni. La prima: rassegnano le proprie dimissioni gli ultimi due membri rimasti del Cda della rai. La seconda: la stessa Naomi Campbell che anni fa aveva manifestato con gli animalisti contro le pellicce, ha sfilato a Milano agghindata con sontuosi zibellini. Ergo: viviamo un tempo in cui non si e' mai sicuri di nulla ! |
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26/2/03 ULIVO: DENTRO DI PIETRO E FUORI BOSELLI ? Il boicottaggio e l'assedio ai treni da parte dei "Disobbedienti" hanno gia' prodotto un risultato. Hanno infatti fatto deragliare un vagone del convoglio politico del centro sinistra. Piu' precisamente e' il segretario del SDI, Boselli, ad andarsene dal vertice dell'Ulivo sbattendo la porta e rimproverando aspramente al centro sinistra di non aver chiaramente e unitariamente condannato l'assedio ai treni. Per un pezzo che traballa, l'Ulivo ritrova pero' un pezzo che ritorna. E' infatti l'Italia dei valori con Antonio di Pietro in testa che, dopo aver fatto anticamera, ricompare trionfante nel centro sinistra gia' a partire dalle prossime amministrative. Il progetto politico e' gia' delineato. Non e' nuovissino ne' tantomeno originale: opposizione forsennata all'attuale governo. Al momento non e' dato sapere se i vertici ulivisti siano soddisfatti della possibilita' di questo scambio. Certo e' che rischiare di barattare gli eredi di Turati con gli eredi di Torquemada, potrebbe essere una prospettiva politica non proprio esaltante. |
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26/2/03 ISPETTORI ONU E DISOBBEDIENTI: CHI E'PIU' EFFICACE ? In Iraq, gli ispettori dell'Onu incontrano notevoli difficolta' a causa della scarsa collaborazione del rais e dei suoi scherani. Le ispezioni sono quindi oltremodo difficoltose. In Italia invece strutture militari e materiale bellico sono ampiamente alla portata di giovinastri che , in nome della pace, attaccano treni e minacciano rivolte. Si potrebbe provare a mandare Casarini e compagni in Iraq a confrontarsi con il rais, ospitando contemporaneamente in Italia gli ispettori ONU. Il guadagno sarebbe doppio: maggior efficacia nello scovare arsenali proibiti iracheni e maggior rispetto di strutture militari Nato dislocate in Italia. |
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25/2/03 CIAO, ALBERTONE. Se n'e' andato Albero Sordi. Ha superbamente rappresentato per piu' di mezzo secolo sugli schermi cinematografici il meglio e il peggio di tutti noi. Impensabile che qualcuno possa pigliare il suo posto. Per il peggio non ci sono problemi : il difficile e' trovare chi rappresenti il meglio. |
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24/2/03 IL CDA DELLA RAI E LA SMART. Il tormentone sul CDA della Rai che, ridotto a due soli elementi, potrebbe riunirsi in una Smart, ha portato fortuna all'immagine della vetturetta che si e' giovata di una insperata pubblicita'. La casa produttrice ha gia' dichiarato che non effettuera' campagne pubblicitarie d'appoggio. E' pero' cosa nota che sia allo studio un nuovo modello di Smart che possa ospitare quattro persone. Rimane solo da chiedersi chi si mettera' al volante. |
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24/2/03 LA SINISTRA AMMICCA AI "DISOBBEDIENTI". L'ultima bravata dei "disobbedienti" e' quella di tentare di bloccare i convogli ferroviari che trasportano materiale bellico americano. Di cio' non vale nemmeno la pena di parlare. Trattasi unicamente di infantilismo politico. C'e' pero' un altro aspetto degno di essere preso in considerazione : l'atteggiamento del centro sinistra. Un atteggiamento che, sino ad ora, non ha prodotto critiche o condanne all'indirizzo dei manifestanti. La posizione piu' critica e' stata probabilmente quella di Luciano Violante che ha dichiarato di disapprovare il metodo ma di condividere lo spirito. Siamo, insomma, al solito atteggiamento di grande comprensione verso "i compagni che sbagliano". E' proprio questo che stupisce. Non si capisce infatti come mai figure politiche di lungo corso non comprendano che questi atteggiamenti precludono per il futuro qualsiasi ipotesi di ritorno al governo del Paese. La lotta interna al centro sinistra e' cosi' forte da far perdere di vista il quadro generale per avvitarsi in una sfida interna autodistruttiva. Il governo del Paese, fortunosamente agguantato nel 1996, e' sempre piu' lontano. Cio' e' un male per la sinistra ma anche per l'intera nazione che necessita di schieramenti politici contrapposti. Il momento in cui uno dei due schieramenti si autoesclude a causa dei suoi ammiccamenti a quanti agiscono al di fuori della legalita', si ripropone una storia gia' vissuta. Quella di una democrazia azzoppata. |
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24/2/03 LEGNANO, ITALIA. Il comune di Legnano ha varato un nuovo regolamento interno volto a disciplinare i rapporti tra uomini e donne. Questo regolamento prevede anche l'istituzione della figura di un "controllore" che avra' il compito di sanzionare eventuali infrazioni quali pacche, pizzicotti o altro ancora. Piu' difficile sara' il discorso sulle "occhiate" che andranno suddivise tra "ammiccanti", "complici" o , addirittura, "lascive". Ma il massimo di difficolta' si avra' quando si dovra' giudicare se le occhiate "morbose" sono sollecitate da scollature provocanti e gonne troppo corte, o se sono unicamente frutto di overdose di testosterone in occhi maschili. Si immagina il controllore aggirarsi armato di doppio decimetro per misurare i centimetri di epidermide scoperta. Se le grazie esibite saranno inferiori a una certa dimensione le occhiate saranno da imputare agli uomini. Superata questa soglia saranno invece sanzionate le donne in qualita' di "provocatrici" o, addirittura, di molestatrici sessuali a mezzo di generose esibizioni di se' stesse. L'aspetto piu' intrigante e' pero' quello che riguarda eventuali "avances". Saranno infatti sanzionate solo quelle "sgradite". Si ignorano i criteri con i quali verranno suddivise tra gradite e sgradite. A puro titolo di ipotesi si puo' pensare che potrebbero essere gradite quelle provenienti da maschi giovani, bellocci e benestanti, Si parlera' in questo caso di "simpatiche attenzioni". Per tutti gli altri casi si parlera' invece di "odiose molestie sessuali". A questo punto non rimane che da chiedersi come abbiano potuto, sino ad ora, evolversi civilmente i rapporti tra uomini e donne, senza che vi fossero regolamenti di questo tipo |
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21/2/03 UNA AUTOASSOLUZIONE DI PRODI ? Romano Prodi, ha parlato della crisi irachena. Se vi sara' guerra, ha dichiarato, la colpa sara' di Saddam. Non si e' pero' ben capito se la guerra di cui ha parlato sia quella che puo' esplodere in Iraq, oppure quella che sta gia' esplodendo al'interno del centro sinistra a causa della crisi irachena. In ogni caso il Presidente della Commissione europea nonche' probabile futuro leader del centro sinistra si e' ben cautelato: se la guerra in questione fosse quella che sta per esplodere in casa ulivista, le colpe non sarebbero da ascrivere alle posizioni divergenti dei suoi numerosi leader, ma unicamente al rais di Bagdad. |
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20/2/03 IL CONSIGLIO DI FORMIGONI A TAREK AZIZ. Il quotidiano britannico "Indipendent", sostiene che le armi proibite irachene si troverebbero ben celate a bordo di tre grosse navi da trasporto che, in assoluto silenzio radio, incrociano negli oceani del pianeta. Deve essere questo l'argomento trattato da Formigoni durante l'incontro con Tarek Aziz. Formigoni infatti, avrebbe chiesto al vice-rais di farle navigare a giorni alterni. |
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20/2/03 DS: PARTITO REALE E PARTITO VIRTUALE. Credo che vada riservata un po' di comprensione per i commentatori politici. Per costoro infatti e' sempre piu' difficile dar conto delle dinamiche interne del maggior partito della sinistra: i DS. Mi spiego meglio. C'e' un partito ufficiale le cui posizioni sono espresse dalla segreteria di Piero Fassino. C'e' un partito virtuale che viene genericamente definito "Correntone", dietro al quale si intravede la figura di Sergio Cofferati. Va tutto bene sino a che le posizioni di segreteria e correntone sono vicine. La cosa si fa piu' complessa allorche', come accade smpre piu' spesso, le posizioni divergano. La faccenda assume poi toni grotteschi quando il correntone, in una alzata d'ingegno, appoggia sia una mozione dell'Ulivo che una mozione di Rifondazione in parziale contrasto con quella dell'Ulivo. Cio' e' piu' o meno quanto accaduto nella votazione alla camera riguardo gli sviluppi della crisi irachena. L'unica consolazione e' nel fatto che i DS sono, attualmente, partito d'opposizione. Proviamo ad immaginare la situazione che deriverebbe qualora fossero partito di governo. Dovendo, per cio' stesso, prendere decisioni rapide ed immediate che potrebbero essere messe in discussione un minuto dopo |
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19/2/03 L'ONU RIVALUTATA PER MERITO DEL CONTINGENTE MILITARE AMERICANO ? L'intero pianeta punta la sua attenzione sulla nuova relazione degli ispettori dell'Onu che si avra' nelle prossime settimane. La diplomazia internazionale guadagna quindi un paio di settimane di tempo per ricucire gli strappi e delineare gli scenari futuri. Quali che siano le decisioni riguardo la crisi irachena, questo paio di settimane saranno decisive per prefigurare gli equilibri geo-politici dei prossimi decenni. Questi i problemi sul tappeto: gli Usa seguiteranno ad essere il "gendarme del pianeta? O sara' l'Onu a riprendere le redini delle crisi internazionali? Quale ruolo riuscira' a ritagliarsi la UE? Trovera' una sua compattezza che aumenti l'attuale modesto peso poltico? E la Nato riuscira' a superare le attuali divisioni interne recuperando il ruolo che ha garantito all'Europa mezzo secolo di pace? Saranno considerate ammissibili le guerre preventive contro il terrorismo? I quesiti sono pressoche' infiniti ed e' difficile prevedere ora le risposte. L'unica cosa certa e' proprio quella che saranno le prossime settimane ad essere decisive per determinare gli equilibri che scaturiranno dal come si risolvera' la crisi irachena. Una ultima considerazione: dopo un periodo di sonnacchiosa latitanza l'Onu sta vivendo un momento di grande popolarita'. E' infatti invocata a gran voce come l'unico organismo abilitato a dirimere le controversie internazionali. C'e' pero' una curiosita: questa rivalutazione si sarebbe manifestata anche senza la pressione psicologica esercitata dal formidabile contingente americano dispiegato ai confini iracheni ? |
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19/2/03 L'ONU RIVALUTATA PER MERITO DEL CONTINGENTE MILITARE AMERICANO ? L'intero pianeta punta la sua attenzione sulla nuova relazione degli ispettori dell'Onu che si avra' nelle prossime settimane. La diplomazia internazionale guadagna quindi un paio di settimane di tempo per ricucire gli strappi e delineare gli scenari futuri. Quali che siano le decisioni riguardo la crisi irachena, questo paio di settimane saranno decisive per prefigurare gli equilibri geo-politici dei prossimi decenni. Questi i problemi sul tappeto: gli Usa seguiteranno ad essere il "gendarme del pianeta? O sara' l'Onu a riprendere le redini delle crisi internazionali? Quale ruolo riuscira' a ritagliarsi la UE? Trovera' una sua compattezza che aumenti l'attuale modesto peso poltico? E la Nato riuscira' a superare le attuali divisioni interne recuperando il ruolo che ha garantito all'Europa mezzo secolo di pace? Saranno considerate ammissibili le guerre preventive contro il terrorismo? I quesiti sono pressoche' infiniti ed e' difficile prevedere ora le risposte. L'unica cosa certa e' proprio quella che saranno le prossime settimane ad essere decisive per determinare gli equilibri che scaturiranno dal come si risolvera' la crisi irachena. Una ultima considerazione: dopo un periodo di sonnacchiosa latitanza l'Onu sta vivendo un momento di grande popolarita'. E' infatti invocata a gran voce come l'unico organismo abilitato a dirimere le controversie internazionali. C'e' pero' una curiosita: questa rivalutazione si sarebbe manifestata anche senza la pressione psicologica esercitata dal formidabile contingente americano dispiegato ai confini iracheni ? |
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19/2/03 C'E' ANCHE CHI HA MANIFESTATO A FAVORE DELLA GUERRA. Strano Paese, l'Italia! Dopo la marcia pacifista di Roma che ha visto sfilare centinaia di migliaia di manifestanti e' stata la volta di Napoli. Non si tratta pero' di una appendice alla Kermesse romana, e' tutt'altra cosa. Trattasi infatti di 300 disoccupati napoletani che, allineati e coperti e indossando tute mimetiche recuperate in qualche mercatino dell'usato, si sono recati, al suono di una allegra marcetta, al Distretto Militare. Traffico in tilt e espressioni incuriosite del passanti. Il raduno si e' sciolto solo dopo che e' stato consegnato agli uffici del Distretto un registro con tutti i nominativi dei partecipanti. La motivazione della sceneggiata e' stato fornita subito dopo. Vogliamo indurre, hanno detto i manifestanti, il Presidente Bush a "darsi una mossa" sbrigandosi a lanciare l'attacco a Saddam. Noi, hanno aggiunto i disoccupati, abbiamo gia' depositato al Distretto i nostri nominativi al fine di esser assunti come volontari. Per rimanere in tema la manifestazione si e' sciolta mentre strimpellavano le note di "O surdate innamorato". Allo stato dei fatti, non e' dato sapere se anche i disoccupati napoletani sono entrati nel computo totale dei manifestanti pacifisti. |
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18/2/03 TIGGI': FILM E CANZONETTE IN LUOGO DEL RIEPILOGO DELLE NOTIZIE. Diciamo la verita'! La parte migliore dei telegiornali e' costituita dai titoli di apertura. Una rapida occhiata consente di avere un quadro delle notizie principali della giornata. Viviamo tutti di premura e la possibilita' di condensare in pochi secondi le vicende salienti della politica, dell'economia e della cronaca, rappresenta un modo per guadagnare tempo. Va detto che, sino ad alcuni anni orsono, i titoli dei tiggi' venivano riproposti anche in chiusura come riepilogo delle notizie principali. La possibilita' di riuscire a "beccarli" era quindi doppia: all'inizio e alla fine dei notiziari. Poi, come d'incanto, sia sui telegiornali della TV di Stato come su quelli della emittenza privata, venne abolita l'abitudine di fornire i titoli anche in coda ai notiziari. Furono sostituiti da quella che non so definire altrimenti che una forma di promozione per produzioni cinematografiche o musicali. I tiggi' insomma, attualmente, non si concludono piu' con il riepilogo delle notizie, ma con una sorta di spot pubblicitari per film o canzonette. Dal mio punto di vista, una perdita secca. Se mi capita infatti, come spesso mi capita, di accendere il televisore a telegiornali gia' iniziati, mi debbo sorbire le notizie sull'ultimo film di Silvester Stallone, ma mi perdo le notizie principali che sono quelle di apertura del notiziario. Il ripristino dell'abitudine di fornire un riepilogo delle notizie principali anche in chiusura dei tiggi', mi parrebbe quindi oltremodo opportuno. |
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18/2/03 L'AMERICA, ALL'INTERNO DEI PROPRI CONFINI, E' GIA' IN GUERRA ! In un night club di Chicago, una folla terrorizzata a causa dell'acre odore di uno spray urticante impiegato da un sorvegliante per sedare una rissa, si accalca alle uscite per fuggire temendo un attacco terroristico con armi chimiche. Muoiono calpestate piu' di venti persone e vi e' un elevato numero di feriti. Questa notizia che non ha nulla a che vedere con la crisi irachena, mostra in realta'quanto siano invece scoperti i nervi della popolazione americana in conseguenza al rischio attentati. L'attacco dell'undici settembre che ha causato migliaia di vittime sotto le macerie delle torri gemelle, ha lasciato un segno profondo ed indelebile nell'animo di molti americani. Un segno cosi' profondo da generare una vera e propria psicosi a causa del timore di altri attentati. Tutto cio', se ce ne fosse bisogno, mostra con chiarezza quanto sia subdolo il rischio terrorismo che insinua come un tarlo nelle menti delle persone il costante timore di poter essere coinvolte in attentati. E' molto facile inneggiare alla pace. Ti fa sentire a posto con te stesso e un gradino sopra a tutti gli altri. Rimane da chiedersi se quello attuale, per gli americani, possa essere considerato un periodo di normale e pacifica convivenza all'interno dei propri confini, o non rappresenti, gia' sin d'ora, una situazione di emergenza. |
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18/2/03 L'AMERICA, ALL'INTERNO DEI PROPRI CONFINI, E' GIA' IN GUERRA ! In un night club di Chicago, una folla terrorizzata a causa dell'acre odore di uno spray urticante impiegato da un sorvegliante per sedare una rissa, si accalca alle uscite per fuggire temendo un attacco terroristico con armi chimiche. Muoiono calpestate piu' di venti persone e vi e' un elevato numero di feriti. Questa notizia che non ha nulla a che vedere con la crisi irachena, mostra in realta'quanto siano invece scoperti i nervi della popolazione americana in conseguenza al rischio attentati. L'attacco dell'undici settembre che ha causato migliaia di vittime sotto le macerie delle torri gemelle, ha lasciato un segno profondo ed indelebile nell'animo di molti americani. Un segno cosi' profondo da generare una vera e propria psicosi a causa del timore di altri attentati. Tutto cio', se ce ne fosse bisogno, mostra con chiarezza quanto sia subdolo il rischio terrorismo che insinua come un tarlo nelle menti delle persone il costante timore di poter essere coinvolte in attentati. E' molto facile inneggiare alla pace. Ti fa sentire a posto con te stesso e un gradino sopra a tutti gli altri. Rimane da chiedersi se quello attuale, per gli americani, possa essere considerato un periodo di normale e pacifica convivenza all'interno dei propri confini, o non rappresenti, gia' sin d'ora, una situazione di emergenza. |
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17/2/03 ALLA RICERCA DELLA "GRANDEUR". Strano destino, quello di Jacques Chirac ! La sua brillante carriera politica, che pareva avviata all'epilogo, trova invece nuova linfa e nuovo vigore. Dapprima e' stato Le Pen a dargli una mano. Il rischio di una clamorosa affermazione della destra lepenista ha infatti indotto l'elettorato francese a riconfermare, quasi con un plebiscito, Chirac all'Eliseo. Ora e' la volta di Bush che , facendo spirare venti di guerra a causa del riarmo iracheno, gli consente di vestire, tra gli applausi della sinistra, i panni del pacifista ad oltranza: un vecchio e rispettabile signore europeo che si mette di traverso per sbarrare la strada agli yanchees arroganti e guerrafondai. Tutto bene dunque? Solo in apparenza. La crisi irachena e' infatti un maledetto puzzle di cui e' difficile prevedere gli sbocchi. Se vi sara' guerra Jacques Chirac potra' essere accusato di averla ritardata rendendola piu' difficoltosa e piu' lunga a causa dell'avanzare della stagione calda. Se la guerra sara' evitata, significhera' che il rais e' sceso a miti consigli. Risultera' quindi molto facile stabilire se cio' e' accaduto grazie ai tentennamenti franco-tedeschi o alla pressione dei 150.000 militari americani gia' schierati ai confini iracheni. Ci auguriamo tutti che la attuale crisi si risolva senza che sia versata una goccia di sangue. A cosa finita rimarra' da ripensare ad una UE meno esposta a rischi di spaccature interne determinate da chi insegue, con nostalgia, ambizioni di recupero di una qualche "grandeur". |
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17/2/03 LA MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA E' STATA UN SUCCESSO : E ORA ? Inutile fingere ! La manifestazione pacifista e' stata un successo. Non so se a manifestare fossero ottocentomila come dice la Questura, oppure un milione o due milioni o addirittura tre o quattro milioni come sostengono gli organizzatori. Sta di fatto che una folla imponente ha sfilato per le vie di Roma e di molte altre capitali nel mondo, contro ogni ipotesi di guerra. Qualcuno, fra gli organizzatori, e' arrivato a stabilire, pur con qualche approssimazione, che sabato 15 febbraio hanno manifestato in tutto il mondo la loro contrarieta' alla guerra qualcosa come 70 o 80 milioni di persone. Occorre quindi prendere atto che esistono sul pianeta decine di milioni di persone che sono contrarie all'impiego delle armi. Cio' va tenuto certamente presente anche se, per esperienza personale, credo di poter dire di non aver mai conosciuto nessuno che fosse travolto dalla passione per la guerra. Quindi, nonostante tutto, quella pur numerosa folla che ha manifestato e' poca cosa rispetto alla totalita' di quanti, pur con accenti diversi, sono portatori di sentimenti di pace. Un'ultima osservazione: sciolti i cortei e riposle te le bandiere come ci si deve regolare dinanzi ad un regime totalitario che ha gia' dato ampia prova di farsi beffe delle delibere dell'Onu ? |
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14/2/03 L'ABBRACCIO DELLA SINISTRA A TAREK AZIZ. L'incontro romano di Tarek Aziz con i capigruppo dell'Ulivo e' stato soddisfacente (per lui). Scambio di doni e scambio di informazioni in un clima di grande cordialita'. Il vice-rais ha infatti spiegato agli interlocutori ulivisti attenti come scolaretti, che quello di Bagdad non e' un regime ma una sorta di "semidemocrazia" che si sta evolvendo verso forme sempre piu' occidentalizzate. Se permane qualche problema di armamenti proibiti o di colture batteriologiche di germi patogeni, e' cosa di poco conto. Spese folli per armamenti e bambini denutriti non sono da attribuire a nefandezze del regime iracheno, ma all'embargo dell'Onu. La concione del ventriloquo del rais e' andata avanti a lungo e, alla fine, i volti dei convenuti mostravano segni di stanchezza ma anche di soddisfazione. Finalmente qualcuno che gliele canta chiare a quegli invasati degli Amerikani ! A questo punto la sinistra, esausta, saluta il vice-rais, mentre in cuor suo si fa strada un pensiero: se in Irak le cose andranno male un posticino per Tarek Aziz lo troveremo qui' da noi, all'interno dell'Ulivo. Non e' neanche da escludere che sul suo nominativo si possa trovare quella concordia che sinora e' mancata per esprimere il futuro leader di tutta la sinistra made in Italy. |
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14/2/03 NON TUTTI I "PACIFISTI" SONO PACIFICI. I "Disobbedienti" rappresentano l'ala piu' estremista del pacifismo. Sono stati loro a tagliare le recinzioni dell'aeroporto di Ciampino bloccando una delle due piste. Sono sempre loro che progettano analoghi attacchi alle basi militari della Nato in Italia. Non e' quindi escluso che, nei prossimi giorni,la funzionalita' delle basi Nato di Napoli di Pisa di Treviso e molte altre subiscano lo stesso trattamento di Ciampino: recinzioni tagliate e funzionalita' degli Aeroporti compromessa. Ognuno e' libero, evidentemene, di avere proprie opinioni. Il pacifismo e' una nobile aspirazione che va rispettata e, possibilmente, condivisa. Cio' che appare curioso e' il passaggio dalla fase teorica del pacifismo , sulla quale siamo tutti d'accordo, alla fase pratica. Non si vede infatti come possano essere considerate "pacifiche" azioni di danneggiamento a strutture militari internazionali. Il momento stesso in cui si danneggiano queste strutture, si entra in una logica di "scontro" all'interno della quale prevale chi e' piu' forte. Il che e' esattamente cio' che accade ogni volta che germoglia un seme di guerra: opposte fazioni che, ritenendosi piu' forti, si sfidano nel nome di diverse ideologie o di interessi socio-economici divergenti. Ben venga dunque il pacifismo! A patto che per promuoverlo non venga praticata la stessa logica di scontro che e' alla base di ogni evento bellico. |
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14/2/03 I MORTI DI UNA GUERRA DI CASA NOSTRA. Nello stesso momento in cui spirano sul pianeta venti di guerra, potrebbe apparire anacronistico occuparsi di strade. Ma non e' cosi! L'inadeguatezza della rete viaria lombarda e' causa di un numero di decessi per incidenti stradali che e' assimilabile a quello di una vera e propria guerra. Va quindi salutato con favore l'accordo raggiunto tra Regione lombardia e Ministero delle Infrastrutture per la rapida realizzazione di "Pedemontana" , "Direttissima Mi BS" e "Realizzazione quarta corsia dell'autostrada A4 nel tratto Mi Bg". Opere, queste, che per i lombardi hanno il sapore di una presa in giro giacche' se ne parla dalla notte dei tempi senza aver visto, sino ad ora, un solo metro di nuove strade realizzato. Lo sanno molto bene le forze politiche di governo che, ad evitare ulteriori perdite di tempo e intralci burocratici di ogni sorta, hanno sentito la necessita' di inserire queste opere nel programma di governo. Cio' senza dimenticare che la creazione di strade di scorrimento veloce, va nella direzione di ridurre l'inquinamento intorno a Milano provocato anche dai continui ingorghi di traffico. A questo punto non rimane che chiedere una cosa: la data precisa a partire dalla quale queste nuove strade saranno percorribili. |
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12/2/03 L'ALLEATO DI SADDAM. Il rais di Bagdad ha un alleato formidabile: il caldo che imperversa sui deserti iracheni. C'e' quindi una data, la fine di marzo, oltre la quale non e' piu' pensabile di poter effettuare azioni militari di terra in territorio iracheno. Le elevate temperature sarebbero esiziali per uomini e mezzi militari. Dopo questa premessa risulta piu' difficile comprendere la posizione francotedesca che, in qualche misura, tende a differire un eventuale intervento armato americano. Se questo intervento non sara' effettuato nei prossimo giorni, non sara' piu' realizzabile per una intera annata. Questo, beninteso, non significa preconizzare che la parola passi alle armi. Significa semplicemente rilevare che la pressione psicologica esercitata per mesi dalle truppe americane sul rais, perde quotidianamente di efficacia con piu' ci si avvicina alla data, superata la quale, non sara' piu' possibile intervenire. Cio' che deve essere chiaro a tutti e' che, senza il dispositivo bellico americano puntato come una pistola alla sua tempia, Saddam non accettera' mai una eventuale delibera dell'Onu volta a destituirlo al fine di evitare spargimenti di sangue. |
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12/2/03 CHI DI BANDIERA FERISCE....... Se non ricordo male accadde durante il governo Prodi e a far nascere il caso fu la Lega. Questa infatti, in tutte quelle Municipalita'dove riusciva a conquistare la poltrona del sindaco, esponeva accanto al tricolore il proprio vessillo verde. Ecco allora intervenire il governo che, con il faccione da buon curato di campagna di Romano Prodi, emano' una apposita legge volta a proibire l'esposizione su edifici pubblici di vessilli che non fossero la bandiera italiana e quella europea. Ora accade che alcune amministrazioni locali di sinistra espongano bandiere arcobaleno simbolo dei pacifisti. Interviene qualche Prefetto che fa notare l'illecito e si scatenano le polemiche. La sinistra inveisce contro norme liberticide e solo in seguito si scopre che quelle norme le avevano fatte proprio loro. Imbarazzo a sinistra ? Neanche a parlarne ! Di fatto le bandiere arcobaleno seguitano a sventolare su molti edifici pubblici. Una sola curiosita': la Lega subi' piu' di una condanna per aver esposto il proprio vessillo. Ora accadra' altrettanto ?. |
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11/2/03 FACILITATA DA MILLE ERRORI LA GUERRA SI AVVICINA. Un piano di pace, quello franco tedesco, che si chiama "Mirage", come uno dei piu' noti aerei da combattimento non fa un bel vedere. Cosi'come non fanno un bel vedere le croci fotografate dal New York Post e sbattute in prima pagina con la scritta: "loro sono morti per la Francia ma la Francia l'ha dimenticato". Intanto la guerra d'Irak che non e' ancora iniziata ha gia' fatto una vittima e per giunta illustre: e' infatti la Nato che e' finita al tappeto a causa delle decisione di Francia e Germania, questa volta spalleggiate dal Belgio, di non rafforzare le difese della Turchia in caso di guerra. La Nato si spacca e l'Europa da' una pessima prova di se stessa dividendosi clamorosamente. Mille piani di pace vengono proposti dimenticando che ogni nuova ipotesi indebolisce le opzioni preesistenti. In questo baillamme l'unico che se la ride e' il rais di Bagdad. E pensare che, sino a pochi giorni orsono, pareva che vi fosse una qualche sua disponibilita' per un esilio dove, oltre alla vita, gli fossero assicurati anche i comfort. |
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11/2/03 PACIFISMO SOTTOZERO. l rosa delle carni e i bianco della neve sono stati colori dominanti del quadretto proposto da alcune pacifiste americane. Queste infatti, completamente nude, si sono sdraiate sulla neve che ricopriva il Central Park, formando con i propri corpi la scritta "No Bush". Il messaggio delle morbide e intirizzite polpe della pacifiste americane ha fatto il giro del mondo ed e' arrivato anche in Italia dove, immantinente, numerose donne della sinistra hanno pensato di imitare le colleghe d'oltreoceano. Sono state ore di consultazioni febbrili, di appelli disperati e di brividi che non e' dato sapere se fossero erotici o di freddo. Dopo lunghe discussioni ha pero' prevalso l'anima piu' conservatrice. Timori di influenze e raffreddori uniti alla consapevolezza che le lunghe sedute parlamentari hanno creato qualche chilo di troppo hanno fatto il resto. Niente streap-tease ! Un vero peccato. Una sfilata di "pasionarie" in desabille'sarebbe stato uno spettacolo che gli italani non si sarebbero lasciati sfuggire. |
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11/2/03 MIKE BONGIORNO. La sinistra insorge compatta contro l'ipotesi della nomina di Mike Bongiorno a Senatore a vita. Pare che, come al solito,la sinistra perda l'occasione di fare qualcosa di utile per il proprio Paese. Mi spiego meglio: giace in Parlamento una proposta di legge volta ad abolire l'anacronistico istituto del laticlavio a vita. Se vi e' quindi una battaglia che deve essere combattuta e' quella di sospendere, sino al pronunciamento del Parlamento su questa proposta di legge, qualdiasi nomina a Senatore a vita. Lo scagliarsi contro Mike Bongiorno, eccellente uomo di spettacolo e grande professionista, rappresenta l'esempio di come si possa sbagliare obiettivo. Il problema e' di forma e di sostanza. Appare infatti inopportuno, soprattutto in un momento di gravi tensioni internazionali, conferire il laticlavio a vita a chicchessia, dal momento che il Parlamento e' investito da una domanda di abolizione del seggio senatoriale a vita. Istituto, questo della nomina a Senatore a vita, che potrebbe essere addirittura in contrasto con quella parte della Carta Costituzionale dove si recita che in Parlamento possono sedere solamente gli eletti dal popolo. |
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10/2/03 IL "NANO POLITICO" E'RETROCESSO A "NANEROTTOLO". E' opinione diffusa che l'Europa potrebbe e forse dovrebbe essere la prima potenza economica e militare del pianeta. Purtroppo non e' cosi'! Secoli di storia non sono sufficenti per conferire al Vecchio Continente alcun primato, mentre la presenza sullo scacchiere internazionale di quell'asso pigliatutto che sono gli USA fa il resto. Ma la cosa piu' sconcertante e' che l'Europa come tale non riesce nemmeno ad essere l'interlocutore privilegiato per la superpotenza vera, quegli USA che, come europei, ci trattano a buffetti sulle guance. Non si vede come potrebbe essere diversamente. Il caso di questi giorni che vede una iniziativa congiunta di Germania e Francia per risolvere la crisi irachena ne e' l'ennesima conferma. Spaccatura in seno alla UE e fastidiosi "distinguo" anche tra Francia e Germania. Come se non bastasse arriva anche il Presidente della Commissione Europea a mettere i piedi nel piatto. Egli usa infatti parole di elogio per una iniziativa che, pur partendo da due grandi Paesi della UE, non ne rappresenta certo la totalita'. Qualcuno sostiene che la UE sia un gigante economico ed un nano olitico. Ebbene, dopo le divisioni di questi giorni sulla crisi irachena, il "nano politico", si e' ulteriormente rimpicciolito. |
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10/2/03 VUOLE LAVORARE: IN MANETTE ! Le porte delle carceri si aprono con grande facilita' per far uscire i reclusi a suon di sconti di pena, indultini e indulgenze varie. Altrettanto facilmente quelle porte possono essare varcate per l'ingresso di comuni cittadini che incappino nei "rigori" della legge. E' accaduto a Milano, nell'infausta settimana delle targhe alterne: un fattorino ha deciso di lavorare ugualmente anche se la targa del suo furgone era sbagliata per quella giornata. In quattro e quattrotto ha collezionato ben tre contravvenzioni. Alla terza ha avuto uno scatto d'ira che ha generato un vivace diverbio con i VV UU. Sono scattate le manette, e' stato processato per direttissima e ha subito una condanna. Episodi come questo fanno passare un pericoloso messaggio lanciato ai giovani da questa nostra Italia cosi' come si e' andata costruendo negli anni: bucatevi, spacciate, prostituitevi e commettete reati! Si trovera' sempre un codicillo per togliervi dai guai. Attenzione pero' che, se volete solamente lavorare, si usera' il massimo rigore ! |
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10/2/03 IL NEMICO E' SADDAM O GLI USA ? Marco Pannella sta raccogliendo le firme per un tentativo di risoluzione pacifica della crisi irachena. La sua proposta e' quella di coinvolgere l'ONU in una risoluzione che contempli l'esilio del rais con tutto il suo entourage. Poi un governo sotto l'egida dell'ONU che preceda libere elezioni. Hanno gia'aderito numerose personalita' straniere e italiane. Tra queste Cossiga, Rutelli, Ferrara e lo stesso Berlusconi. Cio' che preme rilevare, piu' che le adesioni, sono pero'le defezioni. Latitano infatti quelle forze politiche, Verdi Comunisti italiani e correntone che, storicamente, dovrebbero incarnare l'anima pacifista dello schieramento politico italiano. A questi personaggi invece poco o nulla importa del disperato tentativo di Pannella per scongiurare una guerra che appare sempre piu' vicina. A loro preme un'altra iniziativa: hanno infatti organizzato per il 15 febbraio una gigantesca manifestazione di piazza contro la guerra. Oltre ai gia' citati verdi, comunisti e correntone, vi sara' anche la CGIL che fornira' supporto logistico ed organizzativo. Due i rischi: il primo e' che questa manifestazione genericamente pacifista possa essere recepita come qualche forma di sostegno a Saddam. Il secondo e' che si trasformi, ancora una volta, in uno stucchevole e sterile attacco al governo italiano. Staremo a vedere ! |
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7/2/03 LA CRISI IRACHENA PORTA LA GUERRA IN PARLAMENTO. La gazzarra che si e' scatenata in Parlamento mentre era in discussione la crisi irachena, se non fosse per la gravita' della situazione, potrebbe far sorridere. A un osservatore superficiale poteva infatti apparire che vi si scontrassero due fazioni ben distinte: quella dei pacifisti e quella dei guerrafondai. Ma non e' cosi'! Lo scontro vero era tra forze politiche diverse ognuna delle quali persegue un suo progetto di pace. Da una parte chi ritiene che una opzione militare vada comunque respinta e dall'altra chi ritiene che il bene della pace possa essere perseguito anche mostrando i muscoli. La questione non e' di poco conto e investe aspetti etici e filosofici che meriterebbero, nell'espressione piu' alta della democrazia che e' il Parlamento, toni pacati e rispetto delle altrui posizioni. Purtroppo non e' andata cosi'! Le fazioni piu' estreme del centro sinistra hanno inscenato disordini mostrando cartelli e bandiere volti, in qualche modo, a coartare le scelte della maggioranza. Una considerazione: la gazzarra, i cartelli e le bandiere costituiscono una violazione dei regolamenti del Parlamento. Un piccolo "atto di guerra" verso le Istituzioni compiuto proprio da quelle stesse forze politiche che fanno del pacifismo una loro bandiera. Non e' una contraddizione ? |
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7/2/03 AMMINISTRATIVE IN VISTA : SI DECIDONO LE CANDIDATURE. Mentre la normale vita politica si dipana tra le attese per il processo SME e la crisi irakena, vi e' un altro scontro politico in atto: questa volta tutto interno alle segreterie dei partiti e che riguarda le scelte da effettuare per la prossima cosultazione amministrativa. Nemmeno il centro destra e' immune da queste tensioni cosi' come mostrato dai malumori, poi rientrati, che hanno interessato il Pirellone. Il ricordo di Verona poi, e' ancora bruciante. Per faide tutte interne alla attuale maggioranza di governo, e in presenza di previsioni largamente favorevoli alla CDL, si fini' per consegnare la citta' al centro sinistra. Va anche ricordato che, storicamente,le elezioni amministrative sono influenzate da molti fattori locali e che la sinistra, non senza qualche ragione, le ha sempre considerate un suo punto di forza. Aggiungiamo che una consultazione elettorale che cada quasi a meta' di una legislatura, puo' rappresentare un momento non favorevole per chi guida il governo del Paese. Mi pare che ce ne sia piu' che abbastanza per chiedere alla CDL la massima compattezza. Credo non vi siano pericoli di stravolgimenti. Credo pero' anche che qualche eventuale successo parziale del centro sinistra potrebbe innescare pericolosi contraccolpi per la stabilita' del governo indispensable per portare a compimento la legislatura. |
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6/2/03 FORMIGONI: SUPERATA LA CRISI IN REGIONE ? Quella di mercoledi' 5 febbraio e' stata una buona giornata per Roberto Formigoni. Da una parte l'apparente calma ritrovata dopo la maretta in Regione gli consentiva di affermare che "si erano ripristinate le condizioni per continuare la collaborazione". Dall'altra un vento siberiano che spazzava da due giorni Milano e dintorni, gli consentiva di affermare che "l'esperimento delle targhe alterne stava dando risultati positivi dal momento che si registrava una riduzione degli inquinanti nell'atmosfera". Rimane una curiosita': se il vantato ripristino delle condizioni di collaborazione in Regione e' simile all'efficacia vantata nell'abbattimento degli inquinanti per merito delle targhe alterne e non del vento siberiano, temo che di strada, in Regione, se ne fara' poca ! |
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5/2/03 TORTELLINI E "SBRISOLONA". Sono in molti a pensare che la sinistra, convinta da sempre della sua superiorita' intellettuale, abbia malamente incassato la sconfitta elettorale alle consultazioni politiche. Le sue teste pensanti sono da allora alla perenne ricerca dei motivi che hanno consentito agli avversari di prevalere. Uno di questi motivi potrebbe essere stato individuato nella "lombardita'" del leader della CDL con il suo proverbiale corredo di efficenza e pragmatismo. Ecco quindi che la sinistra, un po' per invidia e un po' per disperazione, potrebbe a sua volta aver trovato un lombardo da affiancare a Romano Prodi per ritentare l'avventura che, nel 1996, le consenti' di conquistare il governo del Paese. Il lombardo in questione potrebbe essere Sergio Cofferati. Oddio, come lombardo e' un po' arioso, come si dice da queste parti, ma il suo essere mantovano gli conferisce comunque l'imprimatur della "lombardita'" Se queste ipotesi sono fondate, la sinistra sta confezionando un bel pranzetto per l'elettorato. Un pranzetto fatto di tortellini , di mortadelle e di torte sbrisolone. Difficile dire come andra' a finire. Di certo un pranzetto per appetiti robusti e stomaci forti. |
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5/2/03 E ' IN ARRIVO IL "SUPERVIAGRA". Evviva ! Finalmente e' arrivata. E' arrivata una nuova pillola che fara' impallidire il Viagra. "Prestazioni focose protratte nel tempo", potrebbe essere il suo slogan. La Casa produttrice, con sottile perfidia, ha annunciato che il lancio del nuovo prodotto sara'effettuato il giorno di San valentino, il 14 febbraio. I fidanzatini di Peynet sono avvisati: niente piu' romantiche panchine mano nella mano, ma incandescenti alcove teatro di memorabili corpo a corpo. La societa' del futuro sara' costituita da baldi novantenni liftati e in perenne erezione. Un solo rammarico. Poiche' la ricerca sui farmaci per combattere l'Alzheimer non procede di pari passo con quella sui farmaci che promuovono l'erezione, c'e' il rischio che non ci si ricordi piu' a che cosa serve tanta esuberanza. Niente paura ! Anche in questo caso ci pensera' la casa produttrice: oltre al "bugiardino" verra' accluso alla confezione di vendita anche un promemoria. |
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5/2/03 ATTENTI A QUEI DUE ! Il presidente della regione toscana e il sindaco di Firenze si distinsero gia' l'anno passato per essere i piu' strenui difensori dello svolgimento a Firenze del Social Forum europeo con i suoi prevedibili "effetti collaterali". Fortunatamente ando' tutto bene. Anche se alcuni osservatori ebbero a rilevare che ad evitare incidenti di sorta fu unicamente l'esibizione muscolare di nerboruti appartenenti al servizio d'ordine della CGIL che costitui' un ottimo deterrente. Ora si ripropone qualcosa del genere. E' a Firenze infatti che si dovrebbe tenere la commemorazione per il cinquantenario della morte di Stalin. AN si mobilita e porta il caso in Parlamento paventando che l'evento possa trasformarsi in qualche forma di celebrazione del dittatore sovietico. Ad AN parrebbe quindi opportuno che comune e regione (politicamente di un rosso acceso), non concedessero il palacongressi per la commemorazione. Comune e regione, nelle persone del sindaco Dominici e del presidente Martini, per ora tacciono. Nel silenzio si leva la voce di un consigliere comunale di AN che chiosa: "poiche' Stalin e' stato l'uomo che , nella storia, ha fatto fuori il piu' gran numero di comunisti, posso anche accettare che venga celebrato...." Per sapere come andra' a finire occorre attendere la prossima puntata. |
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4/2/03 COFFERATI IN PELLEGRINAGGIO A "MAGISTRATURA DEMOCRATICA". E' "normale" che un ex sindacalista e futuro leader politico si presenti ad una assemblea di "magistratura democratica", tenga un breve discorso e sia travolto dagli applausi? Probabilmente tanto normale non lo e'. Del resto, a ben vedere, non e' neanche normale che un pezzo di magistratura si riconosca in una corrente di pensiero che viene definita "magistratura democratica". Gia', perche' se questa parte e' democratica, le altre parti che non aderiscono che cosa sono: totalitarie ? Mah! La qualifica di "democratico", spetta solo allo Stato. E' di tutta evidenza che i poteri e le emanazioni afferenti uno Stato democratico non possano che essere tali. Senza che occorra specificare. In caso contrario potremmo avere "ispettorati della motorizzazione democratici". Oppure, aziende ospedaliere democratiche. Oppure ancora, uffici postali democratici e via elencando. Gia', ma ora che ci penso questa abitudine e' gia' esistita ed era in voga nella ex Unione Sovietica. Li infatti l'aggettivo "democratico" era distribuito a piene mani: democratici erano i comitati di gestione delle bocciofile, democratiche le assemblee di condominio ( che poi di condominio non erano giacche' la proprieta' privata non esisteva), democratici i commissari del popolo e democratiche le gestioni delle aziende di Stato. Sappiamo tutti come e' andata a finire. Speriamo che le analogie si fermino qui ! |
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3/2/03 IL CAVALIERE "DEVE STARCI" PER FORZA ! Accadeva una decina d'anni orsono. Il Presidente della Repubblica in carica, Oscar Luigi Scalfaro, irruppe una sera sui teleschermi gridando a gran voce "io non ci sto"! Probabilmente la maggior parte delle persone non comprese nemmeno quale fosse il motivo del suo "non starci" in quello che parve a molti un messaggio criptato. Cionondimeno le forze politiche della sinistra, in quella occasione, non trovarono alcunche' da eccepire. Ora invece accade che il Capo del Governo faccia, a reti unificate, un analogo ragionamento specificando chiaramente la natura del problema e le motivazioni del suo "non ci sto", accompagnate dalla reiterata intenzione di "andare sino in fondo". Ebbene ora la sinistra, a differenza di quanto accadde con Scalfaro allorche' non si udi' volare una mosca, ritrova la sua compattezza gridando allo scandalo per le parole del Cavaliere. Siamo, insomma, alle solite: per questa nostra sinistra che un fato dispettoso ci ha dato in sorte, Scalfaro poteva "non starci". Il Cavaliere invece "deve starci"per forza. Offrendo magari il petto agli stra di li della stessa magistratura che, nel 1996, confeziono' per lui l'avviso di garanzia che ebbe tanta parte nella caduta del suo primo governo. |
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3/2/03 IL TONFO DI SCHRODER. Lui ci ha riprovato. Sto parlando di Schroder che ha condotto la campagna elettorale in Assia e Bassa Sassonia ripetendo il leit motive che gli ha consentito, quattro mesi orsono e sia pure per un soffio, di seguitare a vestire i panni del Cancelliere. Questo leit motive era costituito dal contrasto alle posizioni americane riguardo gli sviluppi della crisi irachena: un bel no tondo tondo al coinvolgimento della Germania in qualsiasi ipotesi di intervento militare diretto. Ebbene, quello stesso discorso che nell'autunno scorso gli ha consentito di rimanere in sella, ha esaurito la sua efficacia elettorale e ha determinato, nella consultazione per la guida dei Lander, un tonfo che nemmeno i piu' acerrimi nemici prefiguravano. E siccome non e' pensabile che gli elettori abbiano votato senza volgere l'occhio anche a Berlino, la sconfitta odierna mette una seria ipoteca sulla capacita' del governo Schroder di arrivare sino alla fine del mandato. Non va infatti dimenticato che la Germania e' afflitta da una forte disoccupazione e da una cattiva situazione economica. Le sanzioni della UE hanno fatto il resto contribuendo ad appannare ulteriormente l'immagine della coalizione rosso-verde che, con la grancassa di un pacifismo di maniera, era riuscita, per una manciata di voti, ad evitare che anche in Germania si registrasse una sconfitta del centro sinistra. Con l'attuale trionfo della CDU i giochi si possono considerare riaperti. |
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3/2/03 LA TRAGEDIA DELLO SHUTTLE. Le immagini della CNN che riprendevano il trasformarsi dello Shuttle in una scia di fumo bianco, hanno fatto il giro del mondo. Stupore e sgomento per la sorte dell'equipaggio che, in una spietata diretta televisiva, trasformava, nel volgere di pochi secondi, sette individui, sette campioni del genere umano per prestanza fisica e cognizioni tecniche, in poco piu' che goccioline di vapore. Sette persone che avrebbero assaporato, di li' a pochi minuti, un ricongiungimento con i propri familiari che non e' mai avvenuto. La realta', quando ci si mette, riesce ad essere piu' struggente di qualsiasi soggetto di romanzi di fantascienza. Ed e' questa stessa realta', che in un perverso gioco di rilancio,propone ora il dramma dei tre cosmonauti che, a bordo di una stazione spaziale orbitante, vedono allontanarsi il momento del rientro. Quegli stessi Shuttle, che per i cosmonauti sono poco piu' che ascensori per fare la spola tra la Terra e lo spazio, hanno mostrato preoccupanti segni di debolezza strutturale. Occorre quindi ricontrollarli da cima a fondo e forse, addirittura, ripensarne il progetto. In parole povere cio' significa che i tre cosmonauti che vivono a bordo di una stazione spaziale, sono ora privi del loro "ascensore". Nessuno e' in grado di dire quando potranno essere riportati quaggiu'. Per loro il conto alla rovescia dei giorni che li separano dal rientro si e' bruscamente interrotto. Nessuno sa quando potra' riprendere. Credo che un pensiero commosso, oltre che alle vittime decedute, vada rivolto anche a questi oscuri eroi che si troveranno a vivere, in una attesa straziante, il ripristino di un qualche strumento in grado di riportali giu'. |
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