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Politica Interna Dicembre 2001 |
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20/12/01 CURZIO MALTESE E LA RETROMARCIA DI RUTELLI. Su Repubblica del 19 dicembre Curzio Maltese elogia Rutelli in quanto ha lasciato chiaramene intendere che, a guidare l'Ulivo allo scontro delle elezioni politiche del 2006, potrebbe essere nuovamente Romano Prodi. "Politico di razza", lo definisce Maltese per non aver aspettato che fossero altri ad avanzare di nuovo la candidatura di Prodi quale leader dell'ulivo, ma lo ha fatto lui gia' sin d'ora. Per una volta possiamo trovarci d'accordo con la terza firma di Repubblica: il Giovin Signore Rutelli infatti, dichiarando la propria disponibilita' a farsi da parte, ha compiuto la scelta piu' apprezzabile della sua carriera politica. Un "politico di razza" quindi, ma solo nel momento in cui, dopo aver perso la sfida con il Cavaliere, si accinge a fare un passo indietro. Gia', ma se e' un politico di razza ora che fa un passo indietro, come si poteva definire quando, pochi mesi orsono e nonostante la giovane eta', si candidava a guidare il Paese ? |
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19/12/01 LE DUE "TELEKABUL" Sono in molti, a sinistra, ad essersi strappati le vesti alla notizia che il governo italiano e segnatamente Silvio Berlusconi, ha deciso di rilanciare Telekabul. Si sono levate alte grida contro l'espandersi dello strapotere televisivo del Cavaliere e la sua presunta volonta' di egemonizzare l'intero sistema televisivo. A tutti costoro occorre pero' ricordare che l'attuale progetto di rilancio di Telekabul e' riferito proprio alla televisione Afghana e alla volonta' espressa dal governo italiano di aiutarla a riprendere al piu' presto una normale programmazione. Nulla a che vedere quindi con la Telekabul nostrana, quella terza rete Rai che, dai tempi del TG3 diretto da Sandro Curzi, ha guadagnato sul terreno l'appellativo di Telekabul. A sinistra possono dormire sonni tranquilli. Per ora, e non si sa per quanto tempo ancora, la terza rete rai potra' seguitare ad irradiare programmi Zaccariani. |
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18/12/01 NOSTALGIE SESSANTOTTINE C'e' uno spiritello che aleggia sulle forze della sinistra. E' il fantasma del 68. Non pare infatti vero di po ter scatenare in un nuovo 68 la piazza studentesca contro un ministro, la Moratti, che proviene dalle file del centro destra. Il ragionamento e' mol to semplice : ora come allora, partendo dai disagi reali della scuola, si puo' scatenare una ribellione che metta in discussione il ministro Moratti e, con lei, tutto il governo. C'e' una cosa pero' che gli epigoni di un nuovo 68 non hanno tenuto in de bita considerazione : allora vi era una cospicua parte di italiani che ri teneva fosse venuto il momento di cambiare. Questa voglia di cambiamento, virulentata dalla contestazione studentesca porto' in tempi relativamente brevi la sinistra al governo del Paese. Ora la situazione si presenta in termini opposti: dopo anni di governi di centro sinistra, si e' nuovamente manifestata volonta' di cambiamento. Ma questa volonta' di cambiamento ha gia' trovato risposta nel mutamento degli equilibri politici che e' stato decretato dal 13 di maggio con la vittoria di quelle che si proponevano come forze di rinnovamento. Il tentare ora di riaccendere la fiamma del 68 non puo' portare ad alcun ri sultato politico.Puo' solamente scatenare moti di piazza che renderanno gli italiani ancora piu' furiosi contro la sinistra che non ha risolto i proble mi della scuola quando era al governo e che vuole ora impedire di risolverli a coloro che l'hanno sostituita nel governo del Paese. |
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18/12/01 VADE RETRO BABBO NATALE ! Accade in un paesino in provincia di Como. Nella scuola elementare di questo paesino, a un tiro di schioppo dalla Svizzera, si sta svolgendo una festa. Durante il suo svolgimento una figura arranca faticosamente per raggiungere la scuola. E' un Babbo Natale con il vestito rosso d'ordinanza e una lunga barba bianca che reca con se' un paio di sac chi di dolciumi e giochini per rallegrare la festa dei ragazzi. E' il sindaco del paese, un'anima buona che ha pensato di travestirsi da Babbo natale per fare una improvvisata e portare doni agli alunni della scuola durante durante questa festa. Grande e' la sua sorpresa quando al cune mamme gli si fanno incontro e gli dicono: "questa e' una festa laica e il Babbo Natale non e' bene accetto". Pare che la decisione di fermare il SindacoBabbo Natale sia stata presa per evitare di turbare la suscettibilita' di alcuni alunni musulmani che frequen tano quella scuola. Servono commenti ? |
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18/12/01 L'EREDITA' POLITICA DI CRAXI. Fa un certo effetto vedere due Craxi che, a poche centinaia di metri uno dall'altro, celebrano contemporameamente due congressi di quello che , per oltre un secolo, fu un protagonista storico della vita politica italiana : il PSI. Se la distanza geografica tra i due eventi era poca cosa altrettanto non si puo' dire per la distanza politica. In un clima generale che oramai e' sempre piu' bipolare , i due PSI divergono proprio sulla rispettiva collocazione : centro destra per Stefania e centro sinistra per Bobo. I due rampolli sono evidentemente liberissimi di perseguire ognuno un diverso progetto politico. A me, comune cittadino, piace pero' interrogarmi su quel la che sarebbe stata la scelta di schieramento che avrebbe fatto loro padre. Quel Bettino Craxi che, piaccia o non piaccia, e' stato uno dei piu' grandi Statisti dell'Italia repubblicana. Ebbene, mi spiace per Bobo, ma credo non vi possano essere dubbi. Il testi mone che Bettino Craxi ha ceduto in circostanze che non e' esagerato definire drammatiche, e'stato raccolto da Silvio Berlusconi che, di fatto, e' il con tinuatore della linea politica dello scomparso leader socialista. Sull'altro versante troviamo unicamente quelle forze che assistettero impas sibili e indifferenti al dramma politico e umano di Bettino Craxi. |
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17/12/01 QUELLO DEL 2001 NON SARA' UN NATALE MINORE. Torri gemelle e guerra d'Afghanistan. Fi gli che trucidano i genitori e folli kamikaze che mietono quotidianamente vittime in Medio oriente. Sembrava proprio che quello del 2001 dovesse essere un Natale minore: troppo odio, troppi morti,troppa cattiveria, trop po di tutto ! Ecco pero' che in una nottata milanese, una di quelle con il gelo che ti spacca le ossa e con la "scighera" che confonde i contorni delle cose e rende indefinito l'orizzonte, una donna, al volante della sua auto, finisce nel Naviglio. L'auto si inabissa lentamente, le acque nere del naviglio stanno per richiudervisi sopra. In quel momento arriva una pattuglia della polizia. Il termometro segna ot to gradi sotto lo zero. Il capopattuglia, senza un attimo di esitazione, si getta nelle acque plumbee per tentare il salvataggio. Due passanti ri tardatari vedono la scena e, a loro volta, si tuffano nelle acque gelide. Lottano tutti assieme con la corrente e con le portiere dell'auto che non si vogliono aprire. Dopo alcuni istanti riescono ad afferrare la donna e, sempre lottando con la corrente , la trascinano a riva: e' salva! Desidero rivolgere un pubblico ringraziamento a questi oscuri eroi di un gior no. Grazie a loro il Natale 2001 non sara' un Natale minore. |
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15/12/01 SCADENTE GIORNALISMO E PESSIMA GESTIONE DEL DENARO PUBBLICO. Ha iniziato Enrico Mentana al Tg5. Poi e' arrivata la Rai con "Domenica in" e con "Porta a Porta". Tutti li' a intervistare il "nuovo fidanzato" di Erika. La Rai inoltre, di tutto di piu', gli ha anche elargito del denaro. Manno', replicano stizziti i dirigenti della TV di Stato. Non e' stato un pagamen to ma un semplice rimborso spese. Si, un rimborso spese di venticinque milioni! E che diamine, lo sappiamo tutti che per andare a Roma occorrono decine di milioni, mancherebbe altro! Una vera e propria sciocchezza per i dirigenti Rai, posto che quei denari non sono loro ma della collettivita'. Tutto sommato, una cattiva pagina di giornalismo che insegue un sensaziona lismo da rotocalco e un pessimo esempio di amministrazione del denaro pub blico. |
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15/12/01 MARCONI E IL SECOLO DI VITA DELLA RADIO. Da quell'inguaribile ingenuo che sono mi ero ripetutamente chiesto come mai,a differenza di quanto accadeva in altri Paesi, in Italia la commemorazione del secolo di vita della radio ap pariva sottotono. E si' che, essendo Guglielmo Marconi italiano, avremmo do vuto essere il Paese capofila nell'organizzare commemorazioni per l'ingegno Marconiano e per la sua scoperta che, non dimentichiamo, e' la madre di tan ta parte della tecnologia odierna. Ora, da qualche giorno a questa parte, ho compreso il motivo dell'atteggia mento tiepido. Ho infatti letto che Marconi, in un certo momento della sua vita,aderi' al PNF. Ecco dunque spiegato l'arcano: come puo' un Paese dove l'antifascismo e' divenuto una professione onorare uno scienziato che, sara' pure stato bravo, ma, vivaddio, e' stato pure fascista? A correggere questa situazione e' pero' intervenuto il ministro delle Teleco municazioni, Maurizio Gasparri, che organizzava il 12 dicembre, data della scoperta, una commemorazione che risultava impreziosita dalla presenza di Carlo Azeglio Ciampi e dalla figlia di Marconi, Elettra, che spendeva commosse parole per ricordare la figura di suo padre. Questa commemorazione italiana, ancorche' minore di quelle di altri Paesi, ha comunque ristabilito un minimo di verita' storica: un genio puo' essere tale anche se non e' "politicamente corretto". |
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15/12/01 LA CAPORETTO DELLA CAPITALE MORALE. Giovedi' 14/12/01. Pochi centimetri di neve hanno creato a Milano l'apocalisse. Complice un gelido vento siberiano la neve si e' immediatamente aggrappata all'asfalto creando un micidiale lastrone di ghiaccio. Un ingorgo di proporzioni inimmaginabili ha bloccato l'intera citta'. C'e' gente che, per guadagnare la strada di casa, ha dovuto penare in auto sino oltre mezzanotte. Tutto cio' mentre latitava la vigilanza urbana e i mezzi spargisale erano, evidentemente, bloccati in quegli stessi ingorghi causati dal loro tardivo intervento. Nel complesso, dato anche l'ampio anticipo con il quale era stato previsto l'evento metereologico, una pagina nera nella storia di Milano e in quella di questa amministrazione. Il sindaco Albertini, che ha ricevuto dai milanesi un amplissimo mandato, non puo' tollerare che vi siano situazioni di questo tipo determinate anche dalla latitanza della vigianza urbana e dai ritardi dei mezzi spargisale. Mi pare che la vergognosa "debacle" di giovedi' sera possa giustificare am pi margini per energici interventi da parte del sindaco: cio' che non funzio na va cambiato ! |
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13/12/01 POCHE IDEE MA CONFUSE. Da Rocca di Papa, dove ha recitato il "De Profundis" per l'Ulivo, Francesco Rutelli ha delineato il nuovo progetto politico della Margherita. Per quest'ultima infatti ha preconizzato una "accentuazione della sua identita' democratica". Questo slogan fa il paio con quello che Bertinotti ha utilizzato per con dannare l'intervento militare in Afghanistan, Secondo lui infatti cio' che era necessario in quella occasione non era l'intervento bellico ma occor reva invece "un supplemento di civilta'". Chissa' quando arrivera' il giorno in cui alcuni leader politici usciran no dalle formulazioni ambigue di slogan ad effetto come quelli sopra elen cati, per passare a descrizioni chiare e soprattutto comprensibili dei loro programmi ? |
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11/12/01 LE FATICHE DEL CAVALIERE. A distanza di sei mesi dalle elezioni politi che si profila una situazione piuttosto curiosa. Da una parte i ripetuti suc cessi elettorali che, prima in Molise e poi in Sicilia, premiano la CdL. Dal l'altra l'insorgere, all'interno della coalizione, di una divaricazione tra alcune delle forze che la compongono. Il tema non e' affatto secondario e riguarda il tipo di Europa che si andra' a costruire. Esiste un asse TremontiBossi che ambirebbe ridefinire il rap porto con l'istituenda Europa. Esiste un asse CasiniButtiglione che, viceversa, preme per attuare un europeismo piu' tradizionale. Premesso che in questa disputa appare latitare l'opinione di un importante partner, Gianfranco Fini, tocchera' al Cavaliere dipanare la matassa. Com pito questo tutt'altro che facile e dal cui esito dipendera' non solo il tipo di Europa che sara' perseguito da questo governo, ma la tenuta del governo stesso anche di fronte alle prime, inevitabili, divergenze di un qualche spes sore che attraversano la sua maggioranza. |
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10/12/01 GIUSTIZIALISMO FORMATO ESPORTAZIONE. Dopo "l'Ulivo Mondiale" avreno probabilmente anmche "Mani pulite Mondiale". E' infatti questa l'ambizione inconfessata del superDi Pietro spagnolo, Baltasar Garzon : il Torquemada madrileno che attende solo il varo di "Eurojust" per dare il via ad un paio di progetti. Il primo e' quello di estendere a tutto il globo terracqueo l'operazione "Mani pulite". Una sorta di giustizialismo planetario. Il secondo e' quello di "incastrare" Berlusconi cosi' coma ha fatto con Pi nochet. Tentare cioe' l'assalto giudiziario fuori dal Paese di appartenen za del cattivo di turno. In tal modo, tra l'altro, utilizzando per il Cava liere il metodo gia' usato per Pinochet, darebbe un avallo al teorema di D'Alema che asserisce esistere in Italia un "governo cileno". Se passa quindi il progetto del mandato di cattura europeo sappiamo cio' che ci aspetta. Cadra' cioe' il principio del giudice naturale per far posto a questa nuova figura di PM di una superprocura europea che possa agire anche al di fuori delle specifiche guarentigie di ogni singolo Stato. Baltasar Garzon e' gia' li' che non sta piu' nella pelle. |
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10/12/01 LA METAMORFOSI DELLA LEGA. La calorosa accoglienza riservata all'ex sot tosegretario Taormina dal popolo leghista che manifestava a Milano la di ce lunga sugli umori del "profondo nord". Tralasciate le istanze su "Roma ladrona" che hanno caratterizzato la tu multuosa fase dell'esordio della Lega e accantonati i progetti di seces sione, ora il movimento si presenta come un soggetto politico che privi legia "legge ed ordine". E' in questo senso che vanno letti gli attuali orientamenti leghisti che spaziano dalla lotta alla immigrazione clandesti na sino alla ricerca di forme di intervento volte a battere quella crimi nalita' da strada che affligge tanta parte delle grandi citta' del nord. E non e' casuale la sintonia che si registra su questi temi con un'altra forza politica della attuale maggioranza: AN. Quella che sulla carta poteva apparire come una incompatibilita' di fondo tra questi due partiti si rivela ora come un elemento di solidita' per tut ta la maggioranza di governo. Un elemento in grado di sviluppare sinergie che possano drenare, al nord come al sud, maggiori consensi in quell'ampio serbatoio elettorale che non e' certamente insensibile alla prospettiva di un Paese dove "legge ed ordine" siano la norma e non l'eccezione. |
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10/12/01 FUORI ERIKA , DENTRO BOSSI ! Le violente polemiche di questi giorni tra una parte della magistratura e una parte della politica, costringono il comune cittadino ad una riflessione sul funzionamento della Giustizia nel Bel Paese. Senza alcuna pretesa di anticipare quelli che saranno i giudizi definitivi, vi sono un paio di situazioni che rendono bene l'idea : da una parte vi e' il caso di Erika, la ragazza di Novi Ligure rea confessa insieme al fidanzato di un orrendo delitto, che potrebbe essere rimessa in liberta'. Da un'altra parte vi e' il caso di un leader politico, Umberto Bossi, per il quale potreb be concretizzarsi il rischio d'arresto per fargli scontare sanzioni inflitte gli a causa di parole pronunziate nella sua veste di uomo politico. Le porte del carcere potrebbero quindi aprirsi per far uscire la ragazza di Novi Ligure macchiatasi del piu' atroce dei delitti, e per far entrare un leader politico eletto in Parlamento per quelli che, comunque, sarebbero so lo "reati d'opinione". Nutro molti dubbi sul fatto che queste eventuali sentenze potrebbero essere pronunciate "in nome del popolo italiano". |
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6/12/01 IL CONFLITTO TRA POTERI DELLO STATO NON E' COSA NUOVA. Le turbolenze che caratterizzano in questi giorni i rapporti tra la politica e la magistratura non sono cosa nuova. Ricordo infatti un episodio di parecchi anni orsono, che puo' dare la misura di quanto fosse compromesso, gia' allora, il rapporto tra i due poteri dello Stato. L'episodio risale ad una decina d'anni fa'. Siedeva al Quirinale Francesco Cossiga. In questa qualita' Egli era anche Presidente del CSM. Ebbene, ricordo che in una occasione vi fu uno scontro violento tra i mem bri del CSM e lo stesso Cossiga. Questi decise addirittura di presenziare ad una seduta del CSM scortato da vari drappelli di Carabinieri, proprio per significare che, in quella Sede, la massima autorita' era la Sua in qualita' di Presidente della Repubblica. Purtroppo non ricordo i particolari di questa vicenda ne' i motivi del con tendere. Se qualcuno li ricordasse o se, come non oso sperare, lo stesso Senatore Cossiga volesse ricordarli, credo sarebbe una utile occasione di un minimo di ricostruzione storica di eventi che , forse, si collegano a quelli di questi giorni. |
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6/12/01 NON CI SARA' NESSUN RIMPASTO DI GOVERNO. Alcuni giorni orsono era parso che il Presi dente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avesse ventilato l'ipotesi di un rimpasto di governo. Subito dopo il maggior quotidiano nazionale, il Cor riere della Sera, dedicava una pagine intera alle "pagelle" attribuite ai ministri in carica. Poche le sufficienze e parecchie le insufficienze. Un modo come un altro per dire che il livello complessivo del governo e' "cosicosi'" e per suggerire un elenco di ministri da sostituire a causa delle cattive pagelle. Ora, in occasione della presentazione del libro di Bruno Vespa, un Cavalie re pimpante ed allegro spiega di non aver mai pensato ad un rimpasto. Cio' mi rallegra doppiamente. In primo luogo perche' questo governo che a me pare non aver male operato, rimane in carica. Secondariamente perche' vedo vanificato il lavoro del Corriere che intendeva indicare al Presidente del Consiglio i ministri da sostituire. |
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5/12/01 IL DIBATTITO SULLA GIUSTIZIA SI FA INCANDESCENTE. Martedi' 4 dicembre 2001 puo' essere ricordato come una giornata storica. Per la prima volta infatti, nella austera Au la del Senato, risuonano parole di un ministro in carica che sferzano uno dei potericardine della Repubblica. Il ministro in questione e' quello di Giustizia, Roberto Castelli, detto iro nicamente "l'ingegnere". E' di Lecco, come Formigoni. E come la "breva": un vento locale che scende dalle Grigne, spazza il lago dalle nubi e fa correre le vele che svettano sullo specchio d'acqua. Ebbene, il ministroingegnere lancia una accusa a tutto tondo alla magistra tura: "certa magistratura intende far lotta politica ribaltando nei tribunali il verdetto popolare". E poi ancora: "forse i toni usati da Taormina erano forti, ma , nella sostanza, egli ha ragione". Un vero e proprio atto d'accusa contro quella parte di magistratura che,sempre piu' spesso, si sente vicaria della politica. Insomma, le dimissioni di Taormina hanno consentito di dibattere in Aula il problema vero che non era certamente quello di alcune sue parole, ma quello di una magistratura che arriva persino a smentire ase stessa disattendendo le delibere della Consulta. Del resto, il livore rabbioso della opposizione e le intemperanze in Aula, sono li' a dimostrare che si e' toccato un nervo scoperto. |
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4/12/01 VOGLIA DI DC, LA CdL SEMBRA TIEPIDA. Tra le tante incertezze della politica una unica certezza : rinascera' la DC. La cosa pero' e' meno semplice di quanto possa apparire. I "rifondatori scudocrociati" danno infatti per scontata l'appartenenza del nuovo soggetto politico alla CdL. Anche ammettendo che ci fosse il "placet" di FI, il che non e' affatto certo, non bisogna dimenticare che accanto a FI vi sono ben due partiti, AN e Lega, che nutrono molti dubbi sulla opportunita' di un si mile progetto e non hanno dimenticato vecchie ruggini e vecchi rancori. E' il caso di Gianfranco Fini che non ha certo dimenticato decenni di emargi nazione politica del MSI con il pretesto che fosse al di fuori dell'"arco cos tituzionale". Cosi' come e' il caso di Umberto Bossi che ha addirittura "in ventato" un partito proprio per attaccare la politica consociativa della DC che portava fatalmente allo sperpero del denaro pubblico. E' quindi mia convinzione che ne' Fini ne' Bossi, accetteranno a cuor leggero di far fronte comune proprio con quel partito che e' stato per anni loro avver sario storico. La DC e', evidentemente, liberissima di ricostituirsi, ma non per questo e' ipotizzabile un suo automatico ingresso nella CdL. |
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3/12/01 AUGURI, RADIO ! Il 12 dicembre 1901 Guglielmo Marconi riceveva a Saint John's i primi segnali morse provenienti dalla Cornovaglia. Era nata la radio. Ci vollero vent'anni perche' da quei timidi segnali nascesse la prima sta zione radio. In Italia, piu' precisamente, le prime trasmissioni radiofoni che iniziarono nel 1924. L'Ente radiofonico nacque con la sigla URI che poi divenne EIAR sino a divenire la RAI dei nostri giorni. E' una storia, quella della radio, ricca di aneddoti e di ricordi. E' stato il primo collante che ha unito persone lontane in un abbozzo di comunita'. E' stata la voce di un Paese che, ascoltando la radio, scopriva radici comuni e intenti condivisi. E' stata la voce di indimenticabili "catene della solida rieta'", quando questo termine non aveva valenza politica ma era unicamente un modo per aiutare il prossimo. Un esempio per tutti lo straordinario sforzo di generosita' in occasione dell'alluvione del Polesine. Ora siamo tutti piu' moderni, navighiamo su internet e ci informiamo con una TV interattiva. Ma, sotto sotto, non possiamo dimenticare che tanta parte del la nostra tecnologia attuale nasce proprio da quel lontano giorno di cent'an ni fa, quando Marconi ricevette i primi segnali morse. E' con l'affetto che riserviamo alle cose piu' care che salutiamo oggi il se colo di vita della radio. Non piu' strumento unico di informazione, ma indis pensabile complemento di un coro di voci. |
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3/12/01 E SE DOMANI.......... Autorevoli politologi si dilettano ad immagina re gli scenari politici del prossimo futuro. Uno di questi scenari riguarda il top della CdL e si articola piu' o meno co si': tra cinque anni si concludera' il mandato quirinalizio di Carlo Azeglio Ciampi. Il piu' probabile candidato alla sua successione potrebbe essere Sil vio Berlusconi. In questa ottica, gia' sin d'ora, si aprirebbero le manovre per sostituire il Cavaliere sia come leader indiscusso del centro destra e sia, soprattutto, come Capo del governo. I piu' probabili candidati a questa successione do vrebbero essere gli attuali "colonnelli" della CdL: Gianfranco Fini, Pierfer dinando Casini e Roberto Formigoni. Pur nel massimo rispetto per il lavoro di questi politologi, vorrei poter es primere anche la mia opinione, quella di un semplice cittadino : se, come cre do, l'attuale maggioranza riuscira' a por mano alle riforme istituzionali varando una riforma dello Stato in senso semipresidenziale, questo castello di ipotesi e' destinato a cadere. Cio' in quanto Silvio Berlusconi, notoriamente uomo del "fare", sarebbe certamente piu' a sua agio nei rinno vati panni di Capo del governo che non in quelli di un Presidente della Repub blica che, in quel caso, avrebbe unicamente generiche funzioni di garanzia. |
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3/12/01 IL SOLE CHE RIDEVA. I Verdi hanno celebrato a Chianciano il loro Congresso. Tra assenze e defezioni per contenerli era sufficente un mono locale. Queste le novita' emerse tra qualche spintonamento: Grazia Francescato la scia la presidenza del partito che viene assunta da Alfonso Pecoraro Sca nio. La linea politica prevede un avvicinamento a Bertinotti e ai noglo bal. Alcuni delegati presentano una mozione contraria a questa linea poli tica; questa mozione ha la preventiva benedizione del piu' importante lea der verde europeo: il ministro degli esteri tedesco Joscha Fisher. Il rischio di scissioni cosi' come il rischio di dissoluzione e' presente. Con ogni probabilita' il prossimo congresso dei Verdi potra' essere celebra to in una cabina telefonica ! |
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3/12/01 L'OSCURO OGGETTO DEL DESIDERIO. C'e' un personaggio che turba i sonni dei leader della sinistra. Lo sogna Bertinotti e lo sogna pure Cossutta; un po' di meno ma lo sogna anche Fassino. Da qualche giorno a questa parte poi, da quando e 'diventato presidente dei Verdi, lo sogna pure Pecoraro Scanio. Vi e' anche chi, come il Santone Santoro, gli offre frequentemente l'ampia tribuna televisiva del suo "rito sinistro". Questo personaggio e' il leader delle "tute bianche" Luca Casarini e il mo tivo delle notti insonni e' presto detto: una sinistra esangue e priva di idee vorrebbe infatti agganciare il mondo noglobal e quello dei centri so ciali senza per questo "apparentarsi" con lui. Questo apparentamento sarebbe infatti giudicato "niente fine" da quelle forze di centro che, sino a pochi mesi orsono, governavano insieme alla sinistra. A gettare benzina sul fuoco ci pensa poi lo stesso Casarini quando dichiara che vi e' uno spazio politico disponibile per i noglobal che potrebbe ag girarsi intorno al 15%. Di qui' le notti insonni nel terrore che, anziche' riuscire a cooptare nei partiti tradizionali il variegato mondo che sta dietro a Casarini, si mate rializzi a sinistra un nuovo soggetto in aperta concorrenza con quelli gia' esistenti. |
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