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La guerra in Afghanistan

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Politica Interna

Settembre 2002

 
 

27/9/02 ARRIDATECE LERNER !

E' partito da qualche giorno sulla "7" il programma di Giuliano Ferrara "8 1/2". Dico subito che questo nuovo programma nasce orfano. Orfano di Gad Lerner che, assieme a Ferrara, realizzava nella precedente edizione un teatrino di rara efficacia. Non che il giovane Sofri non sia bravo. Bravo lo e', ma Lerner era su un altro pianeta. La contrapposizione continua tra il centro destra deborante di Ferrara e il centro sinistra segaligno di Lerner, dava vita ad impareggiabili scontri che mettevano in ombra il sia pur agguerrito parterre di ospiti che, di volta in volta, partecipavano alla tramissione. Bene ha fatto Ferrara a porre sul suo tavolo il ritratto di Lerner come un santino da commemorare. Quel santino serve infatti a ricordare che, nella precedente edizione, si era creata una situazione rara: quella cioe' di due straordinari animali televisivi che, anziche' elidersi a vicenda, determinavano una sinergia che generava uno dei piu' interessanti esperimenti di programma televisivo di approfondimento politico a doppia conduzione. Peccato sia finito !

 
 

26/9/02 LA PROVOCAZIONE DI GIORDANO BRUNO GUERRI.

' Giordano Bruno Guerri che fa il commento piu' provocatorio sullo sciopero dei mezzi pubblici del 25 settembre. Lo fa dalle pagine milanesi del Giornale dalle quali ipotizza che il problema del traffico nelle grandi citta' si potrebbe risolvere facilmente eliminando proprio i mezzi pubblici. Questo il suo ragionamento: se i milanesi hanno dimostrato di cavarsela egregiamente con bici, moto e auto nel giorno dello sciopero, altrettanto egregiamente si organizzerebbero se i mezzi pubblici scomparissero. Del resto e' cosa nota a tutti che gli italiani sono molto efficenti sul piano individuale, ma lo sono molto meno su quello collettivo. Perche' dunque non eliminare questi "mega autobus" e questi "mega tram" lenti e goffi nei movimenti e consentire a tutti di scorrazzare liberamente sulle corsie preferenziali? Ci hanno sgonfiato per anni dicendo che andava privilegiato il mezzo pubblico rispetto a quello privato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E se invece la soluzione fosse proprio nel rilancio dei mezzi privati? Cambiando l'ottica potremmo probabilmente dare una mano alla Fiat che in questo momento ne ha bisogno e ci toglieremmo dalla scomoda posizione di essere continuamente ricattati con minacce di scioperi dei mezzi pubblici. Vuoi vedere che GBG non ha tutti i torti ? Vedo gia', come ne Paesi del Nord dell'Europa, legioni di ciclisti che, mattina e sera, compiono il tragitto casa lavoro !

 
 

26/9/02 DA CENERENTOLE A VELINE.

Una volta era il cinema. La magia di stare davanti alla macchina da presa era la maggior aspirazione delle ragazze. Poi venne il fascino della moda. L'emozione di sfilare in passerella eteree ed evaescenti divenne il sogno di intere generazioni di giovani donne. Cambiarono i nomi del ruolo, da indossatrice a mannequin, da fotomodella a top-model, ma l'approdo al mondo della moda rimase a lungo in cima ai desideri di fanciulle disposte a feroci diete per apparire esili e filiformi. Ora anche la moda ha ridotto il suo impatto emotivo, sostituita dal desiderio di apparire in quell'elettrodomestico davanti al quale, secondo le statistiche, trascorriamo una dozzina d'anni della nostra vita. Non si puo' spiegare altrimenti l'adesione di migliaia di ragazze alle selezioni per divenire "veline". Lo zampettare quotidianamente in video davanti a Greggio e Jachetti rappresenta, evidentemente, il massimo delle aspirazioni di una moltitudine di giovinette. Come dar loro torto ? Il divenire "veline" ripropone, in chiave moderna, la fiaba di Cenerentola. Nel breve volgere di ventiquattrore la vita puo' mutare completamente: dall'anonimato alla sia pur effimera gloria quotidiana dell'apparire nel programma di maggior successo televisivo. E, se il diavolo non ci mette la coda, e' previsto pure il flirt con il Principe che, per l'occasione, veste i panni del calciatore di grido, Si puo' chiedere di piu'?

 
 

23/9/02 GERMANIA: IL SALVAGENTE DI FISCHER .

Se qualcuno aspettava l'esito delle elezioni tedesche come elemento di chiarezza politica, ha di che per essere fortemente deluso. Cio' che e' accaduto in Germania appare quasi uno scherzo del destino. Ad una netta affermazione dei Cristiano democratici di Stoiber, si contrappone un calo dei Socialdemocratici di Schroder. Quindi uno spostamento a destra dell'asse politico del Paese. A buttar tutto all'aria ci pensano pero'i Verdi capitanati da Fischer che, con la loro netta affermazione, consentiranno probabilmente a Schroder di seguitare a vestire i panni del Cancelliere. Detto in modo piu' chiaro e con il massimo della semplificazione: ad un Paese che ha spostato a destra il proprio baricentro politico, corrispondera' un governo che, stante il maggior peso di Fischer, sara' oggettivamente piu' spostato a sinistra. Il tutto con una maggioranza parlamentare risicatissima. Si trattera' ora di vedere se la tradizionale stabilita' dei governi tedeschi riuscira' a realizzarsi anche in questa occasione che pare invece fatta apposta per metterla a durissma prova. Complessivamente, per la Germania un risultato elettorale che, aggiunto ai problemi di bilancio, non sara' di aiuto per l'azione di governo.

 
 

19/9/02 MA E' VERO PROGRESSO ?

Accade in Francia e piu' precisamente a Marsiglia: una scuola locale ha deciso di eliminare il quotidiano appello in classe. Sara' sostituito da un occhio elettronico che leggera' un codice a barre attribuito ad ogni alunno. Il nuovo metodo sara' certamente molto piu' rapido ed efficace del precedente. Non posso tuttavia che pensare con nostalgia alla "cerimonia" dell'appello che sara' fatalmente sostituita dal glaciale lettore elettronico. Niente piu' monotone sfilze di "presente" pronunciate in maniera sonnacchiosa alla lettura dei cognomi. Cognomi che, tra l'altro, sara' piu' difficile ricordare posto che non verrano piu' letti quotidianamente. Per non parlare degli insegnanti che, gia' dal primo giorno di scuola mentre facevano l'appello, scrutavano attentamente i volti degli allievi per imprimere nella propria memoria l'abbinamento volto-cognome. Se l'esperimento funziona ci abitueremo all'idea di equiparare un giovane ad un formaggino o ad una cotoletta con il suo bravo codice a barre in bella vista. Non vorrei pero' che, dopo il codice a barre, arrivasse anche la "data di scadenza". Credo proprio che questo sarebbe insopportabile.

 
 

17/9/02 MAX & TUX.

La rete ammiraglia della Rai, Raiuno, ha varato il programma che, nelle intenzioni, dovrebbe insidiare lo storico primato d'ascolti di "Striscia la notizia". Mandato quindi giustamente in pensione "Il Fatto" di Biagi, si cimentano ora nell'impresa Lopez e Solenghi che vestono i panni di Max e Tux. Non so se questo fosse nelle intenzioni degli autori , ma dico subito che Max mi ricorda un uomo politico italiano di prima grandezza il cui nome di battesimo, opportunamente contratto, fa, appunto, Max. Occorre pero' fare molta attenzione dal momento che il personaggio in questione e' molto suscettibile e, Forattini insegna, ha la querela facile. Passano gli anni e cambiano i programmi televisivi . Una volta era "Striscia" a fargli pubblicita' con il "fut-fut". Ora a fargli pubblicita' con il "fut-fut". Ora ci si mette anche la Rai con Max. Insomma, piove sempre sul bagnato.

 
 

17/9/02 IL CORPO ELETTORALE INDIFFERENTE AI GIROTONDI.

Il Cavaliere ha ricordato in piu' di una occasione che, dietro la porta della sua camera da letto, e' affissa copia del suo "contratto con gli elettori". L'ultimo suo atto prima di addormentarsi e il primo appena sveglio consiste nel rileggere quel contratto per verificare se la direzione di marcia del governo e' quella giusta in funzione del patto con gli elettori. Credo siano in molti a pensare che, accanto alla copia del contratto, vi sia anche una immagine dell'Altissimo al quale il Premier rivolge quotidianamente un pensiero ed un ringraziamento. Si, un ringraziamento al Padreterno per avergli dato questa opposizione parolaia, arruffona, confusa e perennemente in lite con se stessa. E' infatti accaduto che, dopo i girotondi, i sondaggisti si siano messi immediatamente al lavoro rilevando che..... non vi e' nulla da rilevare. Le intenzioni di voto degli italiani sono infatti rimaste immutate mantenendo un costante scarto di almeno cinque punti a vantaggio del centro destra. E' un po' quello che e' accaduto anche con l'attivismo di Cofferati: gran trambusto a sinistra ma neanche uno straccio di voto sottratto alla maggioranza.

 
 

13/9/02 IMPRONTE DIGITALI ANCHE PER TUTTI GLI ITALIANI ?

Si e' aperta in seno alla maggioranza una disputa sulle impronte digitali dei cittadini italiani. Vi e' chi sostiene che, oltre agli extracomunitari, vadano prese anche a loro e vi e' chi sostiene il contrario. Nella mia qualita' di comune cittadino italiano, vorrei ricordare che il problema delle impronte digitali nasce con gli extracomunitari in quanto spesso privi di identita' certa. La raccolta delle loro impronte dattiloscopiche serve unicamente a conferire loro l'indispensabile certezza dell'identita'. Mi pare viceversa che questo problema non si ponga per i cittadini italiani, posto che questi gia' dal momento della nascita sono forniti di tutto il corredo dei dati anagrafici ivi compreso il codice fiscale. Ricavo quindi la sgradevole impressione che il voler estendere il provvedimento delle impronte digitali a tutti gli italiani non risponda ad alcuna necessita' specifica, ma rappresenti unicamente la discutibile ricerca di una eguaglianza a tutti i costi.

 
 

12/9/02 LE COMMEMORAZIONI PER L'UNDICI SETTEMBRE.

Bene ha fatto la RAI a dedicare amplissimi spazi alle commemorazioni dell'undici settembre. Quella data infatti e' una sorta di spartiacque che sancisce la fine dell'equilibrio mondiale bipolare e la nascita di un nuovo equilibrio con una sola superpotenza assediata da quanti, per invidia, per rabbia o altro ancora cercano in ogni modo di ferirla. Ebbene, tra tutte le immagini televisive trasmesse ve n'e' una che mi ha colpito in modo particolare, quella in cui un gran numero di notissimi divi Hollyvoodiani, mano sul petto, cantavano l'inno nazionale americano. Cantavano con passione, con enfasi, con orgoglio e con i lucciconi negli occhi.Dal loro atteggiamento traspariva il grande amore per il loro Paese ferito e la fierezza di appartenervi. Non voglio fare paragoni con altre situazioni perche' mi parrebbero di cattivo gusto. Mi piace unicamente sottolineare che credo di aver visto, in quelle immagini di volti noti, la differenza che passa tra chi canta l'inno nazionale perche' imbeccato da altri e chi lo canta con moto spontaneo dell'anima. E' la stessa differenza che separa uno Stato ed una Nazione da un condominio rissoso.

 
 

11/7/02 SILVIO BERLUSCONI DA MAURIZIO COSTANZO.

E' un Cavaliere in gran forma quello che duetta (forse occorrerebbe dire monologa) con Costanzo al Parioli di Roma: "Cofferati? Lo invito a tutti i tavoli che vuole. Anzi lo invito a tavola, scelga lui pranzo o cena". "Licenziamenti? Non ho mai licenziato nessuno, anche se con te......." Snocciola cifre, programmi e progetti. Costanzo prova a rallentarlo: " non siamo a Porta a Porta" e il Cavaliere di rimando:" Porta a Porta no, ma almeno una finestra...". Chiude con il suo programma per le imminenti vacanze: "mattino footing e ogni pomeriggio riunione con un ministro". I leader dell'opposizione lo stanno sicuramente guardando e studiano le sue parole per controbattere. Lo faranno con il solito puntiglio consapevoli che l'attacco frontale a questo straordinario ed attempato "ragazzo" che buca il video e' l'unico elemento che tiene insieme il centro sinistra. Certo e' che, per costoro, il colpo di grazia arriva a trasmissione ultimata quando, all'uscita dal teatro, una piccola folla plaudente attende il Cavaliere chiedendo autografi e fotografie. Una signora rimedia pure un bacetto. Eh si! Per questa sinistra emaciata ed esangue, vita dura.

 
 

10/9/02 LA TELA DI BERLUSCONI.

Mentre l'opposizione si balocca con i girotondi Silvio Berlusconi seguita a tessere la sua tela. Dopo aver creato un asse preferenziale con l'amministrazione Bush, le sue attenzioni sono ora rivolte all'Europa: a dispetto delle diverse aree politiche di appartenenza i suoi rapporti sono eccellenti con Tony Blair; altrettanto eccellenti sono i rapporti con Aznar che, oltretutto, e' espressione di un governo di centro destra in tutto simile a quello italiano. Non deve quindi sorprendere che, nella quiete di Villa Certosa, le maggiori attenzioni del Cavaliere fossero rivolte al primo ministro francese Raffarin, nel tentativo di rimuovere quelle incrostazioni di ghiaccio che hanno a lungo caratterizzato i rapporti tra Italia e Francia. Conoscendo le capacita' seduttive del Cavaliere c'e' da giurare che il primo ministro francese non rimarra' indifferente. Aggiungiamo infine che i rapporti personali tra Berlusconi e Putin non potrebbero essere migliori e che, di qui' a qualche giorno, le elezioni tedesche potrebbero consegnare anche la Germania ad una maggioranza di centro destra. Per farla breve potremmo avere a stretto giro una situazione all'interno della quale il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, in virtu' degli ottimi rapporti personali con i leader dei maggiori Paesi della UE e con la benedizione di Putin, potrebbe intrattenere rapporti privilegiati al di la dell'Atlantico in nome e per conto dell'Europa politica e di quella geografica. Un abbozzo, insomma, di quell'Europa che, sinora, non e' riuscita a far sentire la sua voce. Altro che girotondi !

 
 

6/9/02 GIROTONDI A GO-GO.

Le vacanze sono ormai un ricordo e gia' incombe l'autunno. Quello meteorologico e, soprattutto, quello politico. I primi progetti dell'opposizione, in attesa di scioperi generali e altre piacevolezze del genere, sono quelli di girotondi come se piovesse. La sinistra, allineata e coperta, si accinge a "girotondare". Chi a titolo personale, chi in nome e per conto del partito e chi invece a mezzo servizio. Purtroppo tanta lodevole solerzia e' minacciata dalla penuria di soggetti intorno ai quali girare: scartata l'idea di girotondare intorno ai ministri del governo in carica per la loro evidente indisponibilita', si e' pensato di ripiegare su alberi d'alto fusto. E' stata scelta una grande quercia ma i problemi, anziche' risolversi, si sono aggravati. La Margherita infatti si e' rifiutata di girare intorno al simbolo dei DS. E' stato scartato anche l'ulivo per non mettere in imbarazzo Bertinotti e Di Pietro che non si e' ancora capito in che rapporto si mettano con l'Ulivo stesso. Assillati da questa massa di problemi pare che infine i girotondisti decideranno di girare intorno al nulla. Il che, in ultima analisi, e' cio' che li rappresenta al meglio.

 
 

5/9/02 LA SPINTA PROPULSIVA DEI GIROTONDI.

Fu Enrico Berlinguer il primo a parlare dell'esaurirsi della spinta propulsiva della rivoluzione d'ottobre. Lo scomparso leader comunista intendeva con cio' stimolare nel partito una ricerca di supporti ideologici che fossero in grado di sostituire cio' che e' stato il piu' forte motore della dottrina del maggior partito comunista occidentale:il mito appunto della rivoluzione d'ottobre. Ora, e di anni ne sono passati parecchi, la situazione e' ancora allo stesso punto. Gli eredi di quello che fu il Pci sono ancora alla ricerca di matrici ideologiche che possano rimpiazzare la perdita della funzione guida dell'Unione Sovietica. Vanno quindi compresi quanti di loro guardano con imbarazzo ai girotondisti che, in qualche modo, si propongono come l'elemento di stimolo della sinistra. E va anche compreso l'imbarazzo di costoro derivante dal fatto che alcuni pezzi dell'Ulivo guardano con simpatia se non addirittura con entusiasmo alle performances rotatorie di Moretti e soci. Non deve essere facile, immaginiamo, passare dal mito della rivoluzione d'ottobre, che nonostante tutto ha avuto una sua grandezza, ad una realta' quotidiana che costringe, anche solo per lo spazio di un mattino, ad accodarsi ad alcuni personaggi che hanno deciso tra di loro di essere "il sale della sinistra".

 
 

5/9/02 IL N.Y. TIMES E LE VELINE.

Poco vestite, che non c'entrano nulla con i testi del programma, ma sempre ossessivamente presenti. Questo in sintesi il lapidario giudizio del NY Times sulle veline di Striscia la notizia. Gia' che c'e', il noto quotidiano aggiunge anche che gli italiani sono un popolo di guardoni che si sollazzano ammirando le grazie di queste fanciulle. Gli autori del pezzo apparso sulla prestigiosa testata americana non sono, evidentemente, troppo addentro nei meccanismi che regolano le trasmissioni televisive italiane. L'anomalia non va infatti ricercata nelle reti televisive private che per catturare audience si avvalgono di belle ragazze. L'anomalia vera consiste nel fatto che la televisione di Stato (pagata da tutti),contrabbandi per programmi di approfondimento quelli che , in realta', non sono altro che giganteschi spot politici unidirezionali. Non contenta di cio' la televisione di Stato, al fine di non perdere quella platea alla quale somministra le sue verita' politiche, ritiene di contrastare le televisioni private inseguendole sul piano delle belle ragazze. E' per questo che assistiamo alla guerra degli "scosciamenti" dove vince chi mostra piu' centimetri di epidermide scoperta.

 
 

3/9/02 I DILEMMI DI CASINI.

La riapertura dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva propone uno scenario singolare. E' infatti il Presidente della Camera, Perferdinando Casini, che, dal semplice allestimento del calendario dei lavori, potra' dare l'impressione di favorire questo o quello schieramentoLa gazzarra scatenata dall'opposizione al Senato nelle ultime sedute prima della chiusura delle Camere, la dice lunga sullo spirito con il quale la minoranza si accinge a dare battaglia. Il compito di Casini si presenta quindi tutt'altro che facile: deve riuscire a far marciare i progetti di legge voluti dalla maggioranza, uno per tutti quello sul "legittimo sospetto", senza per questo scontentare troppo l'opposizione. Opposizione che, peraltro,anche su questo e' divisa. C'e' infatti chi vorrebbe riservare da subito a Casini lo stesso trattamento riservato a Pera e c'e' chi invece interpreta alcune sue supposte strizzate d'occhio come un elemento di apertura. Il Presidente della Camera e' certamente uomo di grandi e legittime ambizioni politiche per le quali la sfida che si preannuncia a Montecitorio e' un giusto banco di prova.

 
 

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