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Politica Interna Novembre 2003 |
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28/11/03 LA SVOLTA DI FINI E LA DEFEZIONE DELLA MUSSOLINI. Ora anche la destra ha la sua "Pasionaria". E' Alessandra Mussolini che, insensibile alle sirene finiane che vogliono toccare le corde dell'elettorato moderato, dice: "no grazie". Quella della Mussolini e' una defezione pesante e non occorre spiegarne il motivo. Difficile anche rispondere alla domanda: ma Fini se lo aspettava oppure no? Certo e' che il leader di AN sta imprimendo al suo partito una accelerazione non da poco. E' di poche settimane fa la proposta di concedere il voto agli extracomunitari, Ora, a raffica, il viaggio in Israele con l'abiura del fascismo e del suo capo naturale, Benito Mussolini. Gianfranco Fini e' certamente uomo di grandi ambizioni politiche. Certo e' che queste piu' che legittime ambizioni possono essere supportate unicamente da un grande consenso all'interno di AN. Il consenso degli avversari, in questo caso, conta molto poco. Ed e' proprio questo il terreno sul quale Fini gioca la sua partita: trovare un giusto equilibrio tra la sua volonta' di rinnovamento, anche ideologico, ed una base elettorale che, per definizione, e' conservatrice. |
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27/11/03 LA COPPA AMERICA VELEGGIA VERSO LA SPAGNA. La prestigiosa Coppa America non si disputera' in Italia. La candidatura di Napoli come citta' ospitante non ha esercitato sufficente "appeal" e le e' stata preferita la spagnola Valencia. Un vero peccato! Soprattutto perche' l'Amministrazione partenopea proprio ci contava: aveva infatti gia' investito 350mila euro in consulenze e progetti vari che ora rischiano di essere unicamente sperpero di denaro pubblico. Non solo, il primo cittadino di Napoli, Rosa Russo Jervolino, aveva fatto ancora di piu': aveva scaramanticamente tenuto stretto tra le mani un cornetto rosso in attesa del verdetto. Ora, a fronte della decisione che privilegia la Spagna, alcuni amministratori locali, adombrano la possibilita' che la scelta sia stata motivata dal fatto che, tra gli sponsor di Valencia, vi fosse anche Re Juan Carlos. Pur concordando che Juan Carlos sia infinitamente piu' accattivante di Bassolino, ci si chiede se qualcuno sia sfiorato dal dubbio che Valencia sia stata preferita perche' ritenuta piu' efficiente e meglio organizzata del capoluogo ulivista di una Campania pure ulivista. |
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26/11/03 DICHIARAZIONE DI GUERRA IN DIRETTA TELEVISIVA. Se e' vero come e' vero che "Porta a Porta" e' la terza Camera, ovvero il terzo Parlamento italiano, non poteva andare diversamente. Non poteva cioe' accadere che non divenisse anche strumento idoneo a raccogliere una vera e propria dichiarazione di guerra. E' infatti accaduto che l'Imam Omar Bakri, ospite del salotto di Bruno Vespa, proferisse minacce all'indirizzo del nostro Paese preannunciando nuovi "regali" (cosi' egli definisce gli attentati). Ora, e di questo va dato atto a Vespa, siamo tutti informati sul tipo di rapporto che un certo Islam preconizza con l'Italia: o fate come diciamo noi oppure aspettatevi tragiche conseguenze. Credo che, a questo punto, un dovere si imponga alle forze poltiche nostrane, quello di un atteggiamento di assoluta concordia per quanto attiene la lotta al terrorismo internazionale. E' infatti unicamente la percezione di un Paese coeso, senza se e senza ma, che ci potra' sottrarre al ricatto terroristico. Gli attuali distinguo generano invece l'impressione di un Paese facile da condizionare con la tracotanza delle minacce. |
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24/11/03 E' MORTO FIOCCO DI NEVE. |
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21/11/03 TURCHIA BERSAGLIO PRIVILEGIATO DEL TERRORE. Le autobombe che hanno causato stragi ad Istambul sono certamente da ascrivere alla peculiarita' della situazione turca, ovvero quella di essere il primo Paese islamico che chiede di entrare nella Ue. Che fa parte della Nato e nel quale convivono, di fatto, un'anima musulmana ed una occidentale. Proprio per questo si cerca, con le bombe, di spostarne il baricentro verso le posizioni piu' integraliste. La strategia terrorista e' quindi molto evidente: indurre i Paesi dell'Islam moderato ad abbandonare le simpatie occidentali per costituire un fronte unico con il fondamentalismo islamico. Occorre quindi fare molta attenzione dal momento che le centrali terroristiche intendono imporre, a suon di autobombe, la propria visione del mondo partendo dai Paesi meno coesi. Inutile aggiungere che, anche in Italia, il rischuio di attentati sara' tanto maggiore quanto piu' grandi saranno le divisioni che , sull'argomento, attraversano gli schieramenti politici. |
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20/11/03 ATTENTATI IN IRAK: NULLA A CHE VEDERE CON LA "RESISTENZA". Vi e' una parte, neanche tanto piccola, della sinistra che accredita come "Resistenza" le azioni terroristiche compiute in Irak dai nostalgici di Saddam. Cio' pero' male si coniuga con la questione che riguarda propriamente il rapporto tra questa pseudoresistenza e le forze armate angloamericane. Cio' che accadde in Europa durante l'ultina guerra mondiale fu, in realta', tutt'altra cosa: le formazioni partigiane, quelle che dettero vita alla "resistenza", collaboravano con le forze d'occupazione angloamericane per sconfiggere la dittatura nazi-fascista. Ora,in Irak, le frange terroristiche combattono gli angloamericani alleandosi a quella parte di forze armate irachene rimaste fedeli al Rais che vorrebbero tornare ad instaurare una sua dittatura. Accade in pratica, in Irak, l'esatto opposto di cio' che e' accaduto in Europa. Da una parte si combatteva una dittatura, dall'altra la si vorrebbe restaurare. L'attribuire quindi tout-court la qualifica di "resistenza" all'attuale attivita' terroristica pare, prima di tutto, una corbelleria da un punto di vista storico. |
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19/11/03 IL FLOP DELLA GUZZANTI. Il programma televisivo della Guzzanti, "Raiot", ha scatenato un mare di polemiche. Ha offeso la comunita' ebraica ed ha irritato Mediaset che ha preannunciato querele per diffamazione. Ha inoltre esibito un vetusto campionario antiberlusconiano che avrebbe dovuto essere il sale del programma. Ebbene, pur credendo che tutte le reazioni avverse al programma in questione siano ampiamente giustificate, ritengo sommessamente che non siano il vero nocciolo del problema. E' infatti di tutta evidenza che un programma satirico debba dileggiare (con misura) il potere. Accade dai tempi di Pasquino. L'anomalia vera e' un'altra e cioe' che la Guzzanti ed i suoi autori abbiano tenuto fisso il bersaglio anche in presenza di un ricambio nel governo del Paese: governa il centro destra e si attacca Berlusconi; governa il centro sinistra e si seguita ad attaccare Berlusconi tralasciando una miriade di personaggi di quell'area politica che risponderebbero egregiamente alla bisogna. Una riprova evidente che certi programmi televisivi non sono pensati per divertire il pubblico, ma per fare propaganda politica. |
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19/11/03 LA RIVINCITA DEL TRICOLORE. Ce lo eravamo dimenticato. Riposto in qualche cassetto o finito chissa' dove. D'altra parte, l'ostentarlo significava rischiare di essere aggrediti, almeno verbalmente, e bollati come "fascisti". Per qualche strano meccanismo il tricolore non era piu' simbolo di patria e di nazione, ma di appartenenza all'area politica della destra piu' estrema. Le uniche bandiere che, per decenni, avevano diritto di cittadinanza erano quelle rosse, magari con il simbolo di falce e martello. Non vi era manifestazione, corteo, sciopero o commemorazione che non vedesse sfilare i vessilli rossi issati su aste di legno. Poi, ad un tratto, il miracolo! Sono le spoglie dei militi italiani caduti in Irak a compierlo. Quel simbolo tricolore che per anni era stato dimenticato, torna a svettare da finestre e balconi. L'ultimo regalo fatto al loro Paese da ragazzi in armi che, anche dopo l'ultimo sacrificio, servono il loro Paese facendogli riscoprire valori che apparivano perduti. |
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17/11/03 E' IN IRAK CHE SI GIOCA LA PARTITA TRA OCCIDENTE E FANATISMO. Il Presidente degli Stati Uniti, George Bush, aveva avvisato: quella contro il terrorismo sara' una guerra lunga e difficile. Ora stiamo toccando con mano. La lugubre contabilita' dei morti ci coinvolge e ci costringe a prendere atto che quella contro il terrorismo non sara' una passeggiata. La fine di un equilibrio mondiale bipolare ha creato questo "mostriciattolo", il terrorismo internazionale, che travalica i confini e colpisce seminando lutti e devastazioni. Proprio per questo e' da ritenere che quello iracheno non sia solamente un conflitto locale. E' molto di piu'! E' la prova lampante che le centrali del terrorismo non vogliono perdere il controllo di quegli "Stati canaglia" che hanno ospitato le loro basi e che, affamando le popolazioni locali, le hanno sempre rifornite di denaro, di mezzi e di coperture. Proprio per questo credo sia da rivolgere un commosso ringraziamento a quei militari americani, inglesi ed ora anche italiani che operano in Irak. Con il loro tributo quotidiano di sangue impegnano il terrorismo lontano dai loro Paesi di appartenenza. In caso contrario, con ogni probabilita',lo vedremmo all'opera nei Paesi occidentali e nelle nostre citta', rivolto contro cittadini assolutamente inermi. |
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17/11/03 IL BOOMERANG DI SADDAM. Ho visto, per la prima volta, i calciatori cantare con commossa partecipazione l'inno nazionale; ho visto migliaia di mani deporre fiori davanti a luoghi simbolo di Carabinieri ed Esercito; ho visto luccicare gli occhi di quanti, intervistati per la strada, esprimevano cordoglio; ho visto militi feriti che chiedevano di ritornare al piu' presto in Irak; ho visto militi che si offrivano volontari per rimpiazzare i caduti di Nassyria; ho visto un Parlamento che, tranne poche e miserabili eccezioni, ha espresso chiara colonta' di non farsi intimidire da attentati terroristici; ho visto il primo cittadino d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, abbreviare una visita di Stato per essere presente alle esequie dei caduti. Cio' che e' accaduto in questi giorni in Italia, non e' qualcosa che attiene solo la cronaca: attiene anche la Storia. Un Paese pantofolaio e pacioso ha scoperto, d'un tratto,di essere Nazione e di sapere, nel momento del bisogno, stringersi ad essa. Ha scoperto che i valori condivisi sono infinitamente maggiori di quelli confliggenti. Ha scoperto che, se la guerra e' una cosa schifosa, vi sono momenti in cui non ci si puo' tirare indietro. E' per tutto questo che il terrorismo e' condannato a perdere. La barbarie dei suoi atti porta, cosi'come abbiamo visto in questi giorni, le popolazioni occidentali ad essere pienamente consapevoli della natura del rischio che si va appalesando che deve essere combattuto energicamente e subito. |
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12/11/03 IL RIMPASTO NON E' LA PANACEA UNIVERSALE. I sondaggi piu' recenti dimostrano che le divisioni che attraversano la maggioranza, possono essere esiziali per il futuro della Cdl. Risulta infatti difficile, per gli elettori, comprendere i motivi per i quali si e' determinata questa fase di litigi all'interno della coalizione. A sommesso parere di chi scrive queste righe , sono almeno tre i motivi che destabilizzano la situazione. Il primo: serpeggia in alcuni partiti la nostalgia del manuale Cencelli. Chi, a ragione o a torto, si sente sottorappresentato, rimpiange il bilancino di Cencelli. Il secondo: il superministro Tremonti accorpa su di se' ben tre Ministeri: Finanze, Bilancio e Tesoro. E' di tutta evidenza che, oltre a scatenare appetiti e invidie, viene accusato come colui che manovrando i cordoni della borsa li tiene , anche se a ragione, troppo stretti. Il terzo e piu' pericoloso: vi sono ambienti udicini dove Silvio Berlusconi viene considerato unicamente come temporaneo fruitore dei voti del centro. Questi voti (i voti di FI) non vedrebbero l'ora di ritornare al loro partito di originaria appartenenza e cioe' la DC, nel momento stesso in cui questa si ricostituisse. Pare, purtroppo, chiaro che, se per i primi due punti si puo' trovare qualche accordo, sul terzo punto cio' non e' possibile. Rimane quindi da chiedersi se convenga prendere il toro per le corna andando ad una verifica elettorale. |
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12/11/03 LE "EUROMELE" BUONE PER IL TROGOLO. Sono in parecchi ad accusare l'Italia, quella vera non quella della politica, di essere "euroscettica". Questa, ahime', e' una grande verita' dal momento che la UE si e' presentata, sino ad ora, come un puntiglioso burocrate intento ad inventare i piu'stravaganti busillis. L'esordio dell'Euro e' stato per molti un trauma che non si e' ancora riassorbito e che viene, a ragione, accusato di aver fomentato aumenti selvaggi dei prezzi; siamo sempre in attesa di una Carta Costituzionale Europea ( pare che tra poco arrivi) che avrebbe dovuto precedere e non seguire le follie burocratiche di Eurolandia; ci siamo dovuti sorbire esilaranti disquisizioni sul diametro dei piselli e sulla curvatura delle banane. Ora, neanche a farlo apposta, arriva quest'altra invenzione per la quale le "euromele" saranno piu' piccole di quelle attuali e saranno considerate tali anche quelle con soli cinque centimetri di diametro. Credo che tutti coloro i quali abbiano avuto qualche frequentazione con la campagna, ricordino bene che, un tempo, queste "meline" erano riservate alle porcilaie. I frutti migliori prendevano la strada del circuito commerciale. Gli altri, quelli appunto piu' piccoli, erano riservati al trogolo. Diciamo la verita': saremo anche euroscettici, ma questa Europa fa di tutto per non farci cambiare opinione. |
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11/11/03 LA PRODEIDE. Mentre il torpedone che lo ha portato alla vittoria nel 1996 giace, inutile ed impolverato in qualche rimessa, il Professore bolo gnese potrebbe essere costretto a balzare su un altro tipo di veicolo per la campagna elettorale alle politiche del 2006. E' l'ormai famoso "triciclo", ovvero la stretta alleanza tra maggioranza DS, Margherita e Sdi. Al momento infatti, stante la distanza siderale che ne separa le varie anime, pare dif ficilmente praticabile la realizzazione di una coalizione che comprenda anche Rifondazione, Verdi e Correntone. Cionondimeno, ci pensa D'Alema a complicargli ulteriormente la vita sostenendo che vedrebbe bene Bertinotti (lo stesso Bertinotti che fece cadere il primo go verno Prodi), come futuro ministro del Lavoro in un ipotetico governo che do vrebbe vedere la luce dopo la peraltro improbabile vittoria elettorale. Come se non bastasse arriva anche un'altra notizia, questa volta dal Campido glio, che potrebbe metterlo in ulteriore difficolta'. Si fanno infatti sempre piu' insistenti le voci che vorrebbero il primo cittadino dell'Urbe quale candidato unico per il centro sinistra. Lo stesso Veltroni, che durante il go verno Prodi fu il suo vice, ha la azioni in netto rialzo e potrebbe contende re proprio a Prodi la candidatura quale futuro premier. Come tocco finale, uno dei leader del Correntone, Cesare Salvi, cosi' commenta la bozza di progetto politico che Prodi ha fatto pervenire: "lo leggeremo come una enciclica"! Tutto questo quando alle elezioni politiche mancano ancora piu' di due anni. Il seguito alla prossima puntata. |
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10/11/03 AN E LEGA: A CHI GIOVA LO SCONTRO ? Quella di domenica nove novembre e' stata una giornata di sfide all'interno della maggioranza. Si sono infatti sfidate a Milano la Lega di Bossi e AN di Fini. Una sfida che, a ben vedere, per i toni accesi poco aveva a che fare con i rapporti che normalmente intercorrono tra forze di governo, ma che rimandava ai rapporti tra forze politiche apparte nenti a diversi schieramenti. La temperatura politica, al di la' delle pro messe formali di non coinvolgere il governo, rimane quindi molto alta. Proprio per questo credo sia opportuno tentare un ragionamento sulla natura di questo governo che, contrariamente a tutti quelli della storia repubbicana, non nasce per alchimie interne ai partiti, ma per una precisa scelta del cor po elettorale. Un governo inoltre che, per la prima volta, sottrae il Pae se a quelle forze "cattocomuniste" che, in modo piu' o meno palese, hanno go vernato per decenni. Un governo infine che fa esordire nella "stanza dei bot toni" forze politiche rimaste a lungo ibernate e impossibilitate, sino ad ora, ad esprimere le proprie capacita' nella difficile arte del governare. E' quindi di tutta evidenza che, se le attuali divisioni all'interno della mag gioranza porteranno ad una caduta del governo Berlusconi, i fautori di questa crisi dovranno assumersi la responsabilita' di aver fatto naufragare quella che, senza tema di smentite, poteva e puo' ancora rappresentare una svolta storica nella storia della Repubblica. |
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10/11/03 "UNITI PER UNIRE" In attesa di un leader certo, in attesa di un programma condiviso e in attesa di sapere chi ne sara' dentro e chi ne sara' fuori, il centro sinistra pare avere trovato il suo slogan per i pros simi appuntamenti elettorali: "Uniti Per Unire". Solo in un secondo tempo ci si e' accorti che l'"Unire" e' anche l'Ente che si occupa di diffondere in Europa il marchio di qualita' dei cavalli italiani. Grande sconcerto in casa diessina che, con Fassino, aveva proposto lo slogan. Infatti, stando cosi' le cose, lo slogan medesimo potrebbe apparire come una promozione per gli sport equini. Insomma, un vero e proprio progetto neanche tanto velato di "darsi all'ippica". Permangono quindi ampi margini di dubbio sul fatto che lo slogan "Uniti Per Unire" venga realmente utilizzato dal centro sinistra per le prossime batta glie elettorali. |
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6/11/03 IL GOVERNO ZOPPICA. QUALI ALTERNATIVE ? I travagli che in questi giorni attraversano la Cdl pos sono essere il preludio ad una crisi di governo che, per quel nulla che con ta, vedo come una iattura. Non va infatti dimenticato che vige in Italia una riforma elettorale fatta a meta'. Se e' chiaro che e' il corpo elettorale a scegliere il capo del Governo, non e' altrettanto chiaro cio' che puo' acca dere se la maggioranza che lo sostiene manifesta, al suo interno, divisioni che ne pregiudichino la compattezza. Sino ad ora, in casi come questo, la parola passava al Presidente della Repub blica. Sembra pero' alquanto improbabile che la massima carica dello Stato possa conferire il mandato di formare un nuovo governo ad una personalita' po litica diversa da quella indicata dal corpo elettorale. Sembra altresi' diffi cile che l'attuale Capo del Governo, Silvio Berlusconi, possa accettare l'in carico per guidare un nuovo esecutivo sostenuto da una maggioranza diversa da quella indicata dalle urne. Anche l'ipotesi di un governo istituzionale guidato dal Presidente della Came ra finirebbe, inevitabilmente, per confliggere con l'indicazione del corpo elettorale. La strada maestra sembrerebbe quindi quella delle elezioni anti cipate. Rimane da chiedersi se quei partiti, che con i loro litigi mettono a repen taglio gli attuali equilibri politici, traggano giovamento da una soluzione di questo tipo. Fermo restando che a non trarne giovamento sarebbe soprattut to il Paese, e' da ritenere che anche coloro che oggi soffiano sul fuoco del le divisioni interne alla maggioranza, rischino severi ridimensionamenti. |
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6/11/03 IL QUINTO PARTITO DELLA CDL. Rieccoli! Tornano a comparire i franchi tira tori. La legge voluta da Castelli sulla riforma dei tribunali minorili, viene impallinata alla Camera. Era gia' successo con un emendamento alla legge Gas parri sulle telecomunicazioni. Mentre il Presidente del Consiglio era impegnato nei colloqui con Putin, alla Camera si consuma il misfatto: una pattuglia di 36 franchi tiratori, lo stes so numero che ai primi d'ottobre aveva votato no alla legge Gasparri, si con cretizza nell'Aula di Montecitorio e boccia la legge voluta dal Guardasigilli. Il clima da prima Repubblica e' qualcosa di piu' che un fantasma, e' una real ta' sulla quale rischia di infrangersi il sogno di molti italiani che, votan do questa maggioranza, si erano illusi di voltare pagina. Difficile dire cosa accadra' ora. Si parte dall'ipotesi minima di un rimpasto di governo per arrivare sino all'ipotesi estrema di elezioni anticipate. Una sola certezza. Sia che il "filibustering" rappresenti una iniziativa dei singoli, sia che fosse concordato con le segreterie dei partiti d'apparte nenza, si rischia di mettere in moto un meccanismo che finira' per premiare l'opposizione che, non a caso, gongola. Una sinistra che in questi due anni di opposizione al governo Berlusconi non ha mai brillato in nessuna maniera, rischia di essere rimessa in gioco non per i meriti suoi che non ci sono, ma per i demeriti e la miopia di una parte della maggioranza che si e' gia' scordata le promesse elettorali. |
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6/11/03 LA FIERA DELL'OVVIO. Il blocco alla circolazione dei mezzi non cataliz zati fortemente voluto dalla Regione Lombardia non ha prodotto, in pratica, nessun risultato. Il livello delle polveri e' infatti seguitato a lievitare nonostante il fatto che, proprio in osservanza di una disposizione regionale, da lunedi' 3 novembre fossero in vigore i divieti per gli sprovvisti di cata lizzatore. E' a questo pnto che interviene l'Arpa (l'Agenzia Regionale che si occupa del l'inquinamento dell'aria) precisando che il Pm 10 "potrebbe diminuire con l'ar rivo del vento". Ringraziamo l'Arpa per l'acuta osservazione ! Aggiungiamo che, se per ottenere un miglioramento dell'aria occorre aspettare pioggia o vento, ci si potrebbe risparmiare la sceneggiata dei divieti di circolazione per i non catalizzati, unitamente a quella sulle targhe alterne o quella delle "domeniche a piedi". |
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5/11/03 ALLA SCUOLA DEI PM BERLUSCONI E' MATERIA D'INSEGNAMENTO. Tra le altre, vi sono due notizie che appaiono sui quotidiani del 5 novembre. La prima: un servitore dello Stato, un Maresciallo dei Carabinieri, ha le mani spappolate da un pacco bomba recapitato al suo ufficio ed esploso all'atto dell'apertura. Un chiarissimo atto terroristico. La seconda: il CSM tiene un corso per quegli Uditori giudiziari (il primo gra dino della carriera di magistrato), che desiderino divenire PM. Uno dei testi didattici e'costituito da una dispensa che qualifica come "miserevole" la car riera del nostro Presidente del Consiglio. Seguono poi una serie di apprezza menti sul fatto che sarebbe stato unicamente il possesso di tre reti televisi ve ad assicurargli un vasto consenso elettorale. Si continua infine con una serie di riferimenti a Berlusconi che, pur senza nominarlo, lo rendono facil mente individuabile. Le due notizie, quella del ferimento del Maresciallo dei CC e quella sul tipo di lezioni impartite dal CSM, sono solo apparentemente non legate tra di loro. Sino a quando infatti i magistrati seguiteranno ad impiegare il loro tempo per occuparsi di Berlusconi (o per processare Andreotti) dilapidando le loro energie su questi obiettivi, il terrorimo rosso, cosa unica in Europa, conti nuera' ad insanguinare l'Italia. PS: Affettuosa solidarieta' e auguri di pronta e completa guarigione per il Carabiniere ferito. |
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4/11/03 IL TRITACARNE IRACHENO NON HA ALTERNATIVE. Non passa giorno senza che vi sia notizia di mi litari americani morti in seguito ad attentati terroristici in territorio iracheno. La lugubre contabilita' dei decessi registra gia'che i marines sono deceduti in numero maggiore nella fase postbellica che non durante la guerra vera e propria. Il recente abbattimento dell'elicottero USA che, in un sol colpo, ha causato quindici vittime, ha scosso l'opinione pubblica americana che si interroga sui costi in vite umane di tutta l'operazione irachena. Anche in Italia prendono fiato le forze politiche che, avendo sempre avversato la guerra irachena, ora chiedono a gran voce il ritiro delle truppe americane e, soprattutto, di quel le italiane. Vale pero' la pena di ricordare che, nonostante tutto, l'amministrazione Bush procede secondo il progetto iniziale che e' quello di "portare la lotta al terrorismo fuori dai confini nazionali". E' un po' quello che sta accadendo ora: di fronte ad una recrudescenza degli attentati ai soldati americani in Iraq, si registra una stasi dell'attivita' terroristica rivolta all'America e ai suoi alleati occidentali. Il prezzo da pagare e' molto alto, ma il metodo scelto per tenere il terroris mo politico lontano dalle citta' dell'occidente pare funzionare. Al momento. purtroppo, sembra non esservi alternativa. |
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3/11/03 I DEBITI DEGLI EX COMUNISTI. Nonostante abbiano lasciato i fasti dello storico "Bottegone" per trasferirsi, armi bagagli e ritratti di Stalin, al ben piu' modesto "Botteghino", i DS seguitano ad essere coperti di debiti. Il loro attuale debito verso le banche e' infatti di 88 milioni di euro che, detto in vecchie lirette che risulta piu' facile da valutare, e' una cifra che supera i 170 miliardi di lire. A fronte di questa voragine sembra che gli eredi del PCI abbiano proposto al le banche creditrici di versare meta' della somma e chiuderla li'. Sembra altresi', a sentire alcuni organi di stampa, che le banche sarebbero orienta te favorevolmente in questa direzione. Un paio di considerazioni. La prima: le banche sono, evidentemente, libere di rinunciare ad una parte dei loro crediti. Certo e' che, dopo vicende come quella delle obbligazioni argentine e quella dei bond Cirio che, proprio attra verso le banche hanno fortemente penalizzato i risparmiatori, potrebbe appa rire fastidioso (politicamente s'intende), un regalo di queste proporzioni ad un partito politico. La seconda: chi si candida alla guida del Paese, cosi' come fanno i diessini, e chiede per questo i voti per amministrare la cosa pubblica, dovrebbe, quanto meno, presentarsi con i conti in ordine in casa propria. |
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3/11/03 IL MINISTRO INGEGNERE VUOL RIFARE I CONTI ! L'ineffabile ministro Alemanno chiede una "verifica politica" sulla riforma delle pensioni: e' infatti stupito che, con la rifor ma a pieno regime, il risparmio dello Stato Italiano in tema di pensioni, sara' di "appena" nove milioni di euro. Occorrera' che qualcuno spieghi al ministro che il risparmio e' minore del pre visto giacche', proprio per aderire ad alcune richieste di AN, si e' ammorbi dita la bozza iniziale del provvedimento. A meno che la sortita del ministro sia motivata, piu' che dalle pensioni, dal le frasi del Cavaliere rimbalzate dalla Cina. Berlusconi ha infatti tenuto a pre precisare di essere contrario a quel rimpasto di governo che pare invece sta re molto a cuore al ministro delle Politiche Agricole. Se le cose stanno cosi', e' un vero peccato. Un peccato per il Cavaliere che vede guastata da un suo ministro la soddisfazione per aver, proprio oggi, raggiunto e superato, come durata, il governo Prodi. Un peccato anche per Alemanno che, a causa delle polemiche innescate dalle sue parole, non potra' godere appieno della soddisfazione per l'odierno conferimento presso l'Uni versita' di Perugia, di una prestigiosa laurea in ingegneria. |
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