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il Quaderno del 29 novembre

Berlusconi: sabato sarò a Roma in prima fila

Agenzia Ansa del 28 novembre, h. 21,10

"Sabato sarò in prima fila per un atto di opposizione collettiva contro il regime delle sinistre, per la libertà e contro le tasse". Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un collegamento telefonico con l'assemblea dei parlamentari azzurri riuniti per parlare della manifestazione di sabato contro la finanziaria.

Tornando sul malore di Montecatini, Berlusconi ha aggiunto: "È stato un calo di pressione, legato alla stanchezza, allo stress e alla cura dimagrante. Non c'è nulla da preoccuparsi, i medici stanno facendo di tutto per convincermi a lavorare di meno...".

"Non temete, io rimango fin quando non riporteremo l'Italia nell'alveo della totale libertà".

Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha riferito i dati dell'ultimo sondaggio pervenutogli "appena tre ore fa", secondo il quale Forza Italia si attesterebbe oltre il 31%, l'Udc al 4,7%, la Lega al 4,9%. Berlusconi ha comunque ricordato che la Casa delle Libertà totalizza il 55,7% contro il 44,3% dell'Unione. "Le cose - è il commento dell'ex premier - vanno molto bene per demerito del governo e merito nostro".

"La magistratura non poteva non dire che ha commesso un reato": così Silvio Berlusconi ha fatto riferimento al caso Deaglio e ha ribadito la necessità del riconteggio delle schede.

Sabato tutti a Roma con Silvio

Effetto Montecatini Parte I: 100 mila messaggi in poche ore sul sito ufficiale di FI, raccomandazioni di militanti e simpatizzanti rivolte al Presidente a non mollare e a non fare più scherzi del genere, 9 mail ogni 60 secondi. Nella giornata di ieri, dalla Sicilia che sempre è stata vicina al Cavaliere in consensi quanto in affetto, le adesioni alla manifestazione di sabato sono schizzate dai già numerosi 80 pullman a ben 120.

Quanto accaduto a Montecatini ha coinvolto il Paese e si è tradotto in una maggiore voglia di partecipazione alla battaglia che Berlusconi sta conducendo contro il governo e che troverà il momento più intenso sabato prossimo.

Effetto Montecatini Parte II: pioggia di dichiarazioni di affetto e stima anche dal mondo politico, nonché d'oltreoceano, potere Pastorale e temporale tutti uniti in unanime sentimento si sono premurati di inviare messaggi di solidarietà a Berlusconi. Insomma per l'ennesima volta si è avuta la conferma dell'importanza e del peso specifico del ruolo del Cavaliere non solo all'interno del centrodestra ma in tutto il sistema politico italiano.

"Dio salvi Berlusconi" non è uno dei tanti messaggi apparsi sul sito di FI e tanto meno uno dei numerosi slogans che coloreranno il corteo di sabato, ma il titolo dell'editoriale di Valentino Parlato sul Manifesto che dalle colonne del quotidiano rosso sviluppa un ragionamento che sottolinea come Berlusconi sia il motivo per cui esiste il Polo ma anche per cui sopravvive l'Unione che tanto unita non sarebbe se venisse meno l'ex premier; sintetizza, ancora Parlato, che "senza Berlusconi è il casino".

Ora proiettiamoci verso Piazza San Giovanni che sarà stracolma non solo degli affezionati elettori del Polo ma anche, ne siamo certi, degli elettori di sinistra, pentiti del voto a questo governo.

questi e tanti ancora i motivi che animano le persone che da tutta Italia, non più per sms, non più per mail ma direttamente con la loro voce potranno gridare "Forza Silvio!" e "Prodi a casa!"

Sabato tutti a Roma, tremila pullman

L'impegno organizzativo in vista della manifestazione romana di sabato 2 dicembre in piazza San Giovanni in Laterano procede senza soste e in un clima sempre più promettente.

Per dare l'idea dell'impegno straordinario dei partiti della Casa delle Libertà, ad oggi sono previsti 1900 pullman di Forza Italia, 700 di Alleanza Nazionale, 150 della Lega, 50 della Nuova DC e circa 20 della Mussolini. Per un totale di circa 3000 pullman. Si tratta di una partecipazione organizzata imponente; tre cortei sfileranno per le vie di Roma, prima di giungere in piazza San Giovanni: il primo dai Colli Albani, il secondo da Piazza Esedra e il terzo dal Circo Massimo.

I numeri dimostrano che ancora una volta il principale sforzo organizzativo ricade sulle spalle di Forza Italia, che risponde positivamente dimostrando il proprio radicamento popolare di in tutte le regioni.

La partecipazione organizzata dai partiti rappresenta comunque solo una parte delle persone che decideranno di rispondere all'appello di scendere in piazza contro questo governo e per protestare contro l'odiosa legge finanziaria di Prodi.

Il successo del corteo sarà deciso anche dal numero delle persone che spontaneamente raggiungeranno il luogo della manifestazione per rappresentare l'indignazione e la collera nei confronti di un governo che dopo pochi mesi è diventato il più impopolare nella storia della Repubblica.

Sabato tutti a Roma per tornare uniti

L'entusiasmo popolare e l'esplosione della protesta dell'Italia libera che "occuperà" Roma il primo sabato di dicembre, sarà solo l'inizio. Di una rivolta e di un rinnovamento politico che non vanno sprecati e che Silvio Berlusconi – già nel suo discorso di Montecatini – ha cercato di incanalare.

È il discorso della libertà come valore supremo che ha ispirato la nascita di Forza Italia e che deve ora favorire l'avvento del partito nuovo dei moderati che nasce con l'ambizione di superare gli ambiti dell'attuale centro destra.

Sbaglieremmo ad interpretare il desiderio del leader azzurro di rivelare i lusinghieri sondaggi sul nostro partito ormai salito al 31% e, più in generale, sull'intera opposizione parlamentare che è netta maggioranza del Paese (quasi il 56%) come un esercizio rituale di ottimismo. Il presidente ci indica la cornice, di entusiasmo e di enorme responsabilità, che chiama la classe dirigente azzurra a guidare per il tempo necessario questa nuova e crescente maggioranza di popolo. Portarla in piazza, permetterle di sfogare il proprio scontento e la rabbia per una Finanziaria e un governo di tasse e contro la libertà, è necessario ma non sufficiente. Anzi il nostro compito più delicato inizia lunedì prossimo. Le energie del partito vanno orientate alla prova elettorale della prossima primavera che riguarderà 11 milioni di elettori, dunque un quinto degli italiani con molte amministrazioni che hanno ancora il segno azzurro…ed è su quel versante che il clima positivo che abbiamo già recuperato, avrà la sua prova di forza. Perché è vero che nel frattempo il governo e la sua variegata maggioranza potranno avere degli incidenti, ma la nostra prospettiva non può basarsi sul gioco di rimessa, esclusivamente sugli errori altrui.

Il popolo pretende che tutti noi ci sappiamo organizzare per mandare a casa Prodi. Questo popolo non va deluso e per accontentarlo dobbiamo tenere unita l'opposizione e farla crescere finché diventi travolgente. La piazza di sabato è il primo passaggio: quel successo, la sua portata, ci daranno la carica per poter aggredire quel centro che ancora sta a sinistra e che, dopo la prova elettorale di primavera, avrà la tentazione di avvicinarsi a chi risulterà maggioranza nel Paese.

Elezioni/Nessun complotto, Deaglio indagato

Come volevasi dimostrare: le fantasticherie di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, autori del dvd-denuncia su presunti brogli a vantaggio di Forza Italia alle ultime elezioni, si sono trasformati in un boomerang politico e giudiziario, tanto che i due accusatori hanno improvvisamente dovuto vestire i panni degli indagati e rispondere del reato di "diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico".

Ai magistrati romani sono bastati pochi giorni di inchiesta per capire che è impossibile manipolare i dati sulle elezioni a livello informatico, perchè la Cassazione proclama il risultato delle elezioni solo tramite il materiale cartaceo. E il cartaceo è impossibile da modificare, a meno che i brogli non avvengano all'origine, dentro i seggi elettorali, dove la sinistra ha da sempre una presenza sovrastante.

L'indagine della Procura di Roma contro gli autori del film "Uccidete la democrazia" chiude così la pagina delle polemiche sul "teorema Deaglio", ma non archivia affatto né la questione dei brogli né le responsabilità politiche di chi, come Prodi e il suo portavoce Sircana, hanno incredibilmente legittimato un'inchiesta giornalistica che si sapeva fin dall'inizio priva di qualsiasi fondamento.

L'ex ministro dell'Interno Pisanu, giustamente, pretende le scuse, ma a questo punto le scuse non bastano più: occorre anche infatti che il centrosinistra cessi l'ostruzionismo che da sette mesi attua nella giunta delle elezioni dando il via libera al riconteggio delle schede.

Da parte del centrodestra, non c'è da chiedere nulla di trascendentale: si tratta solo di pretendere quello che l'ordinamento prevede, ovvero la verifica nazionale di tutte le schede iniziando da quelle bianche e nulle, così come chiesto dal ricorso che giace da sette mesi nell'unico organo deputato a farlo, cioè la giunta delle elezioni. Ed è proprio nelle giunte delle due Camere che si sposta da oggi la partita.

Ma dall'Unione non arrivano certo segnali incoraggianti: la Margherita chiede che la magistratura faccia il suo corso, ma rilancia anche i dubbi su quanto è avvenuto nella notte elettorale, soprattutto sulla decisione di escludere il calcolo delle schede bianche dalle pubblicazioni ufficiali dei dati elettorali sul sito Internet del ministero dell'Interno.

Ma se la sinistra, dopo aver incautamente mandato Deaglio allo sbaraglio, continua a nutrire dubbi sulla regolarità delle elezioni, a questo punto non ha che una strada: dire sì al riconteggio di tutte le schede. Non c'è più un minuto da perdere.

Manovra/Due bocciature in Commissione

La commissione Difesa del Senato ha espresso parere contrario sulla legge Finanziaria. La votazione è avvenuta con i soli componenti della Casa delle Libertà e del presidente Sergio De Gregorio. Il centro sinistra aveva poco prima abbandonato i lavori.

Arriva la seconda bocciatura alla Finanziaria, stamani a Palazzo Madama. Stavolta il parere contrario giunge dalla commissione Finanze, il cui esito del voto sulla tabella di competenza è stato di parità (13 a 13). Secondo il regolamento del Senato, il parere per l'aula è da considerarsi negativo.

Manovra/L'Ocse boccia il governo

Il rapporto deficit/Pil si attesterà al 3,2% nel 2007 e risalirà al 3,3% nel 2008. "quindi ancora sopra i parametri fissati dal Patto di Stabilità". Dall'Ocse, doccia gelata sulla manovra finanziaria del governo Prodi. Nonostante una cura da cavallo imposta a suon di tasse, l'Italia rischia di mancare gli obiettivi di Maastricht.

E' ancora l'Ocse a certificare che l'aggiustamento (presunto, a questo punto) dei conti pubblici "deriva essenzialmente da un aumento delle entrate e non da una riduzione della spesa". Sottolineando perfidamente che un terzo di quell'aumento deriva dal trasferimento allo Stato del Tfr "sebbene questa misura contabile non abbia ancora ricevuto il via libera da Eurostat".

I danni di questa Finanziaria sono poi riassumibili in altri due punti: poiché è focalizzata sulle entrate, "potrebbe aumentare i disincentivi al lavoro e agli investimenti"; poiché si tratta di una manovra restrittiva, "le famiglie italiane ridurranno l'anno prossimo la quota di risparmio per integrare il reddito".

Unico segnale positivo, dovrebbe continuare il calo del tasso di disoccupazione, contestuale all'aumento di occupazione. Guarda caso, buone notizie laddove il governo Prodi non ha ancora messo le mani, cioè la legge Biagi del precedente governo.

Per finire, due parole sull'aumento del Pil. E' noto il ritornello della sinistra contro il governo Berlusconi: l'Italia cresce la metà dell'Europa ed è il fanalino di coda. Come dire: con noi la musica cambierà. Ecco come. Previsioni Ocse di aumento del Pil per il 2007: Europa +2,5%, Italia +1,4%. Tutto questo con una medicina da 35 miliardi. Complimenti.

Manovra/Siluro da sinistra: solo tasse

Più tasse e più spese. Risultato: ai primi vagiti, il bambino della ripresa del Paese viene soffocato in culla. Non sono le solite "falsificazioni" dell'opposizione, lo mettono nero su bianco due illustri economisti della sinistra, Tito Boeri e Pietro Garibaldi, sulla pagina delle opinioni di Repubblica. Due i passaggi nodali, veri e propri missili contro la Finanziaria dell'Unione:

Difficile, per il premier e suoi dioscuri dell'economia, assorbire con la tracotanza che riserva agli identici rilievi dell'opposizione, le accuse con le quali i due economisti della sinistra "impiombano" la Finanziaria. L'analisi è uscita seminascosta e in una sintesi edulcorata su Repubblica. Ma è possibile consultarla nella sua versione integrale sul sito de "la voce. info". Il "salotto web", per intenderci, dal quale si è autosospeso temporaneamente il professor Riccardo Faini, ieri fustigatore del governo Berlusconi a Ballarò e oggi superconsultente (immaginiamo superpagato) del viceministro Visco.

L'analisi di Boeri e Garibaldi è puntuale e corredata da una tabella che mette a confronto le stime del governo "a bocce ferme" (il tendenziale, senza la Finanziaria) e le cifre della manovra dopo il primo passaggio in Aula. Il responso è crudele per il Governo: "Il miglioramento dei conti pubblici rispetto al tendenziale è dovuto solo all'incremento delle entrate".

La spesa, anziché diminuire, aumenta fino a 6,8 miliardi di spese aggiuntive, con il risultato che "il prelievo dovrà aumentare di più di quanto richiesto per rispettare gli impegni presi con l'Europa".

Ciliegina finale sulla torta: "E' probabile che nuovi aumenti di spesa seguiranno agli aumenti di tasse, secondo un ben noto e sperimentato meccanismo di tax push".

Il tutto scritto e certificato, è bene ancora ricordarlo, da due apprezzati economisti vicini all'Unione.

Nel frattempo anche un premio Nobel per l'economia, James Huckman, a margine di un convegno a Venezia, esprime giudizi severi: "È estremamente difficile pronunciare una nota di ottimismo per quanto riguarda il modo in cui si sta muovendo il governo italiano". Secondo l'economista, l'incremento della tassazione e la lentezza nell'imboccare la strada delle riforme sono l'inevitabile risultato delle divisioni politiche in seno al governo.

Rai/Il Cda chiede scusa a Berlusconi

Agenzia Ansa del 28 novembre, h. 18,40

Arrivano le scuse del Consiglio di amministrazione della Rai a Silvio Berlusconi per il "Blob" dedicato al suo malore. "Al termine della seduta odierna del Cda - spiega una nota di Viale Mazzini - il presidente e tutti i consiglieri d'amministrazione si sono rammaricati per la rappresentazione caricaturale e di cattivo gusto del malore dell'on Berlusconi fatta su Blob lunedì sera. Se ne scusano con lui e con i cittadini che si sono sentiti offesi".

Provvediementi contro la Rai erano stati sollecitati dall'on. Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi e vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai che aveva dichiarato: "Abbiamo sottolineato già ieri il dileggio a cui è stato sottoposto il Presidente Berlusconi da Rai 3 e dai suoi presunti comici, a cominciare da Paolo Rossi e dal programma Blob. Abbiamo chiesto al Presidente della Rai Petruccioli e al Direttore Generale Cappon, se ritenevano deontologicamente corretta la scelta di fare presunta satira su una persona in un momento di difficoltà. Nessuno ci ha risposto".

"Attendiamo che il Presidente Petruccioli e il Direttore Generale Cappon precisino che il servizio pubblico ha, come primo atto del suo agire, la tutela e il rispetto delle persone".

La dichiarazione di Bonaiuti era stata sottoscritta da Giorgio Lainati, capogruppo e dei componenti di Forza Italia in commissione di vigilanza Rai, Egidio Sterpa, Paolo Barelli, Massimo Baldini, Francesco Giro, Paolo Romani.

   

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