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Politica Interna Gennaio 2004 |
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29/1/04 CHI CONTROLLA LA CORTE DEI CONTI ? Non mancava che Lei! Non mancava che la Corte dei Conti all'appello di quanti, a vario titolo, riservano critiche all'operato di questo governo. Dopo i singoli magistrati, dopo il Csm e dopo la Consulta arriva anche la magistratura contabile a bacchettare il governo in carica. C'e' un solco sempre piu' profondo che separa il governo democraticamente elet- to dalle varie nomencklature che non perdono occasione per esprimere critiche, riserve e rampogne. Peccato che lo sguardo di questi organismi sia sempre e so- lo puntato in direzione del governo e dei suoi rappresentanti che, occorre non dimenticarlo, sono espressione della volonta' popolare. Parrebbe opportuno, a titolo di esempio e visto che si parla della Corte dei Conti, che questa si esprimesse anche in ordine alla propria assenza di rea- zioni in merito allo sperpero di denaro pubblico verificatosi in occasione dell'acquisto di Telekom Serbia. A sette anni dai fatti e ad un anno dall'in- vio alla suddetta Corte di un fascicolo sull'argomento da parte della Commis- sione Parlamentare d'Inchiesta, non risulta, ad oggi, alcuna risposta. Si impone quindi la solita domanda : Chi controlla i controllori ? |
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27/1/04 ENNESIMO MISTERO SULLA VICENDA PARMALAT. Tra le varie "perle" che sono emerse nella vicenda Parmalat ve n'e' una che, piu' delle altre, merita attenzione. Pare infatti che, nella massa di bond emessi dalla multinazionale del latte, ve ne fosse una serie che scadeva nel 2032. Peccato che, nello statuto della azienda di Collecchio, fosse previsto lo scio- glimento della azienda medesima nel 2025. Risulta difficile comprendere come mai una azienda il cui statuto ne prevede lo scioglimento nel 2025, possa rim- borsare obbligazioni scadenti sette anni dopo la sua fine. La mia ignoranza in materia e' alquanto grande e non mi consente di dare risposte adeguate. Saro' quindi riconoscente se qualcuno vorra' spiegarmi le dinamiche di quella che, a prima vista, sembra l'ennesima palese contrad- dizione sfuggita agli organi di controllo. |
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26/1/04 PECORARO SCANIO OGNI SERA NEI TIGGI'. Personalmente lo trovo anche simpatico ma, politi- camente, conta come il due di picche. Sto parlando di Pecoraro Scanio leader dei Verdi. Ebbene, questo signore che rappresenta una forza politica che gode di un con- senso assai modesto, pontifica ogni sera dai tiggi' sparando al alzo zero sul governo in carica. Non passa sera che questo signor zerovirgola, non appaia nei tiggi' di Stato per dir male del governo e dei suoi provvedimanti (tutti). E' questo il pluralismo di cui si parla ? Il consentire al rappresentante di un partito modesto in quanto a consenso popolare di ipotecare ogni sera una man- ciata di secondi dei tiggi' per affermare che qualsivoglia provvedimento del governo e'pessimo cosi come, del resto, il goveno medesimo ? Inutile dire che questa quotidiana litania non aggiunge nulla al dibattito po- litico e risulta insopportabilmente noiosa e ripetitiva per i teleutenti. Evidentemente i numerosi leader e leaderini del centro sinistra, in assenza di un leader unico, vogliono apparire tutti quanti in TV costringendo i tiggi' a fornire un quotidiano resoconto delle loro dichiarazioni. Cio' anche quando queste dichiarazioni riguardano il nulla piu' completo. |
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23/1/04 FORZA ITALIA HA DIECI ANNI Sia consentito, a dieci anni dalla nascita di Forza Italia, di parlare dalle pagine di questo giornale del Cavaliere. Anzi, piu' che di Silvio Berlusconi mi pare la giusta occasione per parlare dei suoi avversari politici. Gia' perche' di fronte a questo uomo la sinistra che gli e' sempre stata stori- camente avversa, non ne ha mai azzeccata una: sconfitte elettorali come se pio- vesse e fallimento di mille tentativi extraparlamentari per farlo cadere. Ma proprio qui, probabilmente, e' il limite di questa opposizione che non riesce a comprendere la dimensione umana del personaggio. Valga per tutti l'esempio di quanto accaduto in questi giorni: il Cavaliere non solo fa parlare di se ogni volta che apre bocca. Riesce a far parlare di se' anche quando tace : scomparso per alcuni giorni dallo scenario politico, ha alimentato ogni genere di illazioni coinvolgendo persino la stampa este- ra. Un effluvio di parole, di malignita' e di Sms non sempre amichevoli ha costellato i giorni e le ore di lontananza del Premier dalla ribalta politi- ca. Una situazione che ha riportato alla memoria la "nave azzurra". Una sor- ta di spottone galleggiante che, in clima di par condicio, ha costretto i media ad occuparsi di lui ad ogni attracco. Auguri quindi al Cavaliere per questo decennale. Auguri anche ai suoi riot- tosi alleati politici e, massi', auguri anche alla sinistra. Auguri perche' finalmente comprenda che "l'anomalia Berlusconi" e' infinitamente piu' pic- cola della anomalia che vi sarebbe stata in sua assenza. |
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23/1/04 SECESSIONE ROSSA O PROVOCAZIONE POLITICA ? La toscana, regione che piu' rossa non di puo', si segnala per alcune singolari iniziative: rifiuta di applicare la riforma scolastica voluta dalla Moratti; mette al bando Microsoft perche' considerata "politi- camente scorretta" e, dulcis in fundo, pensa di autorizzare presso le proprie strutture sanitarie qualche forma di quella civilissima pratica che e' l'infi- bulazione. Mentre a Roma si traccheggia per dare il via a qualche pezzo di federalismo, a Firenze partono queste iniziative che lasciano letteralmente sbigottiti. Viene persino il sospetto che quelle toscane siano iniziative volte a fornire alla sinistra (centralista per vocazione), argomenti per opporsi a qualsivo- glia forma di decentramento dei poteri. Il ragionamento che si vuole indurre e' molto semplice: vedete cosa puo' acca- dere lasciando alla periferia autonomia di giudizio su temi cosi' delicati ? |
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21/1/04 STRADE LOMBARDE: SONO ANCORA QUELLE FATTE DA NAPOLEONE. La fonte e' la camera di Commercio di Milano. L'argomento e' quello delle strade e autostrade lombarde la cui estensione e' pari alla meta' della media del resto del Paese. Detto in modo piu' chiaro: la lombardia, pur vantando il maggior numero di au to circolanti e pur essendo unanimemente considerata una delle locomotive d'Eu ropa, e' ristretta in una rete viaria la cui modestia non si rileva in nessuna altra parte d'Italia. Credo che questo sia un utile argomento di riflessione per quanti si trovano quotidianamente costretti all'immobilita' all'interno della propria auto bloccata in biblici ingorghi di traffico. Gia, perche' le strade, contrariamente alle parole in liberta', sono misurabili e quantifica bili. Si possono valutare con esattezza e si possono fare paragoni. Ebbene, lo spaccato che emerge dall'indagine della Camera di Commercio di Mi lano, mostra chiaramente che chi ha sino a qui' governato non e' stato nemme no capace di dotare la capitale economica del Paese e la sua regione di appar tenenza di una rete viaria degna di questo nome. In assenza dei provvedimenti rapidi ed incisivi che questo governo pare final mente aver preso, ci troveremo, di qui a poco, alla paralisi totale. Cio' mentre le forze politiche che hanno generato questa situazione seguitano con il blabla dell'impatto ambientale, e delle domeniche a piedi senza aver costruito un solo metro di strada |
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21/1/04 IL "CAHIER DES DOLEANCES" DEI MAGISTRATI. In concomitanza con l'inaugurazione dell'anno giudiziario l'Anm ha redatto un "libro bianco" nel quale sono indicati i ma lanni della Giustizia, il cui destinatario e' il ministro Castelli. Ebbene, quest'anno il cahier des doleances dei magistrati contemplava, tra gli altri, anche un problema, per cosi' dire, minore. Viene infatti segnalata la mancanza, anzi la sparizione, della carta igienica dai bagni della Cassazione. Una denuncia precisa e puntuale di un malfunzionamento fonte di forte disagio. Massi', signor ministro! Lasci perdere le riforme, la produttivita' dei magis trati e la lunghezza dei processi. Si concentri invece sui servizi igienici. Le sara' certamente piu' facile individuare il punto di equilibrio che le consenta di trovare con i magistrati quell'accordo di fondo per una collabo razione che sinora e' mancata. |
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20/1/04 CONFALONIERI A GREGGIO, IACCHETTI E BONOLIS: ATTENTI A NON STUFARE ! Lunedi' 19 gennaio. Mentre Greggio e Iacchetti su cana le 5 e Bonolis su Raiuno si lanciano in contemporanea affettuose contumelie, appare a sorpresa sulla Sette Fedele Confalonieri intervistato da Ferrara e dalla Palombelli. Con il "coup de theatre" della sua apparizione, il patron di Mediaset spiazza i contendenti affermando tra l'altro: ".....Ricci e Bonolis cominciano a stufa re un po' il pubblico. Un certo grado di taroccamento ci puo' stare, del resto la "finction" e' l'essenza del teatro, del cinema e del romanzo. Attenzione pero'a non esagerare. Quando ci sono di mezzo somme rilevanti questo non va bene......." Decodificando: una sana concorrenza tra le reti e' buona cosa. Attenzione pero' a non esagerare, Quando ci sono di mezzo i "dane'" si rischia di disorientare il pubblico. A questa analisi vorrei solo aggiungere che quando i "dane'" sono pubblici perche'provengono dal canone o dall'erario il rischio di scontentare il pub blico e' ancora maggiore. |
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20/1/04 IL PAPPAGALLO DI CHURCHILL E LA SINISTRA NOSTRANA. Si apprende da notizie di stampa che il pappagallo appartenuto a Churchill gli e' sopravvissuto e, cosa ancor piu' singolare, a 39 anni dalla morte del suo padrone seguita ad insultare Hitler ed i nazisti. Lo statista inglese, evidentemente, tra un sigaro e l'altro aveva addestrato il pennuto a lanciare contumelie ai nazisti con i quali l'Inghilterra era in guerra. Appare quidi logico pensare che, essendo la guerra finita da oltre sessant'anni, il vetusto pappagallo vada ripetendo da altrettanto tempo epite ti vari ai nemici del suo ex padrone. Chissa'perche' questo straordinario pappagallo mi richiama alla memoria i com portamenti della sinistra nostrana: anche Lei e' sopravvissuta alla fine del suo padre nobile, l'Urss; anche Lei ha ereditato dal padre nobile comportamen ti ed abitudini come quelli di tentare di eliminare l'avversario per via giu diziaria; anche Lei, nonstante la guerra al nazifascismo sia finita nel 1945, vede da ogni parte fascismi risorgenti assieme a razzismi, xenofobie e quant'altro. Una sola speranza: il pappagallo di Churchill campa ancora a 104 anni. Speria mo che questa sinistra non sia altrettanto longeva. |
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16/1/04 OCCORRE UN'ALTRO SENATORE A VITA ? Ancora non si sono spenti gli echi del cordoglio per la la scomparsa del Senatore a Vita Norberto Bobbio, che gia' si muovono le tifo serie per il conferimento di un nuovo laticlavio a vita. Le personalita' indicate sono tutte, ovviamente, di alto profilo. Tuttavia, esperienze recenti, consigliano grande prudenza. Non va inoltre dimenticato che l'Istituto del Seggio Senatoriale a vita e' una eredita' che risale, nientemeno, che all'arcaico Statuto Albertino. Cosi' come non va dimenticato che, anche se la nostra Costituzione recepisce questo Istituto, cio' non ne fa, automaticamente, un obbligo, ma unicamente una facolta'. In questi tempi poi di grande attenzione della Consulta alla conformita' de gli atti al dettato Costituzionale, c'e' da chiedersi se il conferimento del laticlavio a vita non confligga con quella parte di Costituzione che riserva i seggi del Parlamento unicamente agli eletti dal popolo sovrano. |
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15/1/04 CONTROLLORI E CONTROLLATI. Ha destato notevole scalpore quanto emerso nella vicenda Parmalat e cioe' che, in molti casi, erano i controllati ad essere con trollori di se stessi. In pratica alcuni dirigenti del Gruppo lattiero sedeva no nei CDA delle Banche che elargivano generosi finanziamenti al Gruppo stesso. Su un piano piu' alto cio' e' quanto accade anche per la Consulta. I suoi mem bri infatti sono nominati dal Parlamento, dal Capo dello Stato e dalla Magis tartura. Si verifica cioe' che proprio i soggetti sui quali la Corte dovrebbe vigilare, sono gli stessi l'hanno nominata. Anche in questo caso abbiamo il perverso meccanismo dei controllati che sono anche controllori. Diversa sarebbe la situazione ove i membri della Consulta fossero eletti di rettamente dal popolo. In questo caso probabilmente, non dovendo la Consulta rapportarsi alle oligarchie che l'hanno nominata ma al popolo sovrano, dovrem mo essere affrancati da situazioni come quella venutasi a creare con la boc ciatura della legge SchifaniMaccanico. Situazione cioe' che vede l'Italia unico Paese della UE dove il Capo dello Stato e il Capo dell'Esecutivo non siano protetti da incursioni giudiziarie durante il loro mandato. |
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14/1/04 LA CONSULTA BOCCIA: QUALCUNO BRINDA ? I piu' maliziosi sostengono che, nelle stesse ore in cui veniva resa nota la bocciatura della Consulta sulla legge Schifani Maccanico, qualcuno, della attuale maggioranza, alzava i calici per un brin disi. Inutile dire che a brindare erano AN e UDC che, pur avendo votato la legge in questione, incassavano con soddisfazione quello che poteva apparire un ogget tivo indebolimento del Premier Berlusconi. Ecco quindi che sentenza della Consulta e richieste di rimpasti di governo si fondono in una miscela volta ad alzare il prezzo per sostenere senza defe zioni il Cavaliere sul piano giudiziario e, naturalmente, sulla riproposizio ne della legge Gasparri opportunamente rivisitata. E' di tutta evidenza che , per un simile progetto, un Cavaliere indebolito sul piano giudiziario dalla bocciatura della Consulta, dovrebbe risultare piu' malleabile in funzione della disponibilita' ad eventuali rimpasti chiesti con insistenza proprio da AN e Udc. Uno spaccato di prima Repubblica che, ogni tanto, si affaccia sulla scena po litica nazionale. |
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14/1/04 PERPLESSITA' SULLA PRONUNCIA DELLA CONSULTA. La Consulta, moderno "Oracolo di Delfi", si e' pronun ciata! Lo ha fatto bocciando la legge SchifaniMaccanico che consentiva alle cinque piu' alte cariche dello Stato, cosi' come accade nei principali Paesi occidentali, di essere esentate da processi durante lo svolgimento del proprio mandato. Alcune considerazioni da parte di un comune cittadino. La prima: la Consulta sconfessa se stessa dal momento che, in passato, ebbe a considerare conformi alla Costituzione le immunita' conferite da una legge ordinaria ai membri del CSM. La seconda: l'iter di questa legge e' stato seguito da vicino dal Colle che, tramite i suoi consulenti in materia, l'ha seguita passo passo suggeren do modifiche e messe a punto. L'attuale bocciatura rischia quindi di apparire una inopportuna censura al lavoro del Quirinale. La terza: poiche', piaccia o non piaccia, le sentenze della suprema corte finiscono per assumere un rile vante peso politico, non si comprende il motivo per il quale la composizione della corte medesima non rappresenti gli equilibri politici del Paese. Questa appare infatti sbilanciata dal momento che esiste al suo interno una schiac ciante maggioranza di membri le cui posizioni politiche sono vicine all'attua le opposizione. |
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14/1/04 IL TG UNO E SAN GIORGINO. Il TG Uno si e' fatto il regalo di complean no. In concomitanza infatti con il suo cinquantesimo genetliaco ha mutato si gla e scenografia. Accade quindi che, quando appare il giornalista di turno (quello che Saviane chiamava "mezzobusto"), compare sullo sfondo un gigantesco cerchio di un bel colore giallo acceso. L'impressione che se ne ricava e' quella di una enorme aureola che incornicia tutta quanta la figura del giornalista. Ebbene, siamo tutti consapevoli dei meriti del TG Uno che e' riuscito a strappare il primato tra tutti i tiggi' nazionali. Ci pare tuttavia franca mente eccessivo il dover quotidianamente vedere santificati con relativo "aureolone", Giorgino e la Gruber. |
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14/1/04 LE AMNESIE DI RUTELLI. Francesco Rutelli, ampiamente ripreso dai tiggi' e dai giornali radio, pontifica sulla bocciatura della Consulta al lodo Schi faniMaccanico. Queste le sue parole ripetutamente trasmesse: " e' finito il tempo dei provvedimenti legislativi costruiti "ad personam". Ma, benedetto ragazzo, si e' probabilmente scordato che la sua parte politica si accinge a votare una legge su misura che consenta al Capo dello Stato di concedere la grazia a Sofri ! |
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13/1/04 SE IL BUCO E' UNA VORAGINE DIVENTA "DEFAULT". Se un normale cittadino non paga la rata del frigori fero o dell'utilitaria diviene, immediatamente, "insolvente". Se poi lo stes so cittadino va in rosso di qualche manciata di euro sul Conto corrente, le banche si precipitano a redarguirlo e a bacchettarlo imponendogli, tra l'al tro, interessi da usura. Diverso e' il caso di grandi gruppi industriali o finanziari in crisi di li quidita'. In questa circostanza infatti le banche se ne stanno tranquille e chete seguitando per anni ad immettere denaro nelle loro disastrate casse. Se poi, malauguratamente, le cose seguitassero ad andare male, non si parlerebbe di di buchi di bilancio, di ammanchi, di bancarotta o di crac finanziario. No, in questi casi si parlera' unicamente di un asettico "default". Il risultato finale non cambia, nel senso che i denari mancanti difficilmente ricompariranno, ma la vicenda, occorre riconoscerlo, assumera' un aspetto in finitamente piu' elegante. |
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12/1/04 IL TRICICLO E' ARRIVATO PER DAVVERO. uella che stiamo vivendo e' unanimemente rico- sciuta come la Societa' dell'Immagine. Una immagine vale di piu' di mille pa- role e, nella sua immediatezza, evoca scenari, progetti , ideologie. E' per questo che mi pare straordinaria l'intuizione di una girotondista che ha fatto dono a Fassino di un triciclo di plastica. Un giocattolo, insomma, che evoca quello che potrebbe essere il simbolo del progetto politico dei DS. Questo simbolo, al suo apparire, ha gia' fatto capolino nei Tiggi' e dal- le pagine dei quotidiani stimolando curiosita'. La prima curiosita' e' legata al fatto che fosse di plastica. Quasi a scim- miottare FI che ha sbancato il botteghino elettorale nonostante fosse sprez- zantemente definita "partito di plastica". L'altro aspetto intrigante e' in- sito nella dinamica di movimento del triciclo: niente di piu' efficace per da- re l'idea della precarieta' di marcia che si ottiene con siffatto veicolo. Il che puo' ben rappresentare la stabilita' e la rapidita' d'azione di un even- tuale governo che si reggesse su un tripartito di sinistra. Tutto cio', beninteso, nella consapevolezza che, se anziche' un triciclo vi fosse la "lista unica", le cose sarebbero probabilmente ancora piu' difficili. |
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12/1/04 L'INTELLIGHENTIA DELLA DESTRA. embra che Massimo D'Alema abbia dato una tira- ta d'orecchi ad Antonio Polito, direttore del "Riformista". A non piacergli e' la collocazione politica del quotidiano che, nato per rappresentare il fiore all'occhiello della sinistra moderata, rischia di divenire, sono paro- le di D'Alema, il quotidiano della destra intelligente. Un paio di considerazioni. La prima: quello diretto da Polito e' un quotidiano pregevole. E' di tutta evidenza che allorche' un organo di stampa si stacca dal massimalismo della sinistra finisce, fatalmente, per apparire spostato a destra. La seconda: non si puo' che registrare con favore il fatto che uno dei massimi dirigenti della sinistra italiana si sia accorto che esiste una "destra intelligente". Sara' opportuno che lo spieghi ai colleghi di partito e all'organo ufficiale dei DS, l'Unita', che di questa evidenza non si erano mai accorti. |
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9/1/04 SCIOPERI A GO-GO La citta' di Milano e' sempre stata un laboratorio politico. E' stata governata dalla sinistra quando tutto il Paese era per lo scudocrociato, Qui' ha preso forma e vigore l'idea federalista quando tutto lo Stivale era centralista. Qui' ha iniziato a governare il centro destra quando il Paese era fermo al centro sinistra. Ora, dal 2001, la citta' di Milano la sua Provincia e la sua Regione, rette da amministrazioni di centro destra, sono state imitate dal resto del Paese che si e' allineato. Deve essere per un ragionamento come questo che la sinistra ritiene di partire proprio da Milano per tentare una impossibile rimonta. Questa citta' e' infat- ti squassata da ogni genere di scioperi che, neanche a dirlo, sono organiz- zati dalle emanazioni classiche della sinistra, sindacati piccoli e grandi e, per gradire, comitati di base. Sara' bene dire subito a questa sinistra che il progetto di gettare Milano nel caos, non sortira' altro effetto che quello di irritare i cittadini mi- lanesi contro chi di questi disordini e' patrocinatore. I fautori del "tanto peggio tanto meglio" sappiano che questi scioperi, ancorche' fastidiosi, dif- ficilmente indurranno a ricercare una pace sociale che passi attraverso la riconsegna della citta' alla sinistra. |
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8/1/04 CHI C'E' DIETRO ? L'ha insegnata la sinistra: e' la dietrologia. E' rappresentata dall'atto del domandarsi cosa vi sia dietro un fatto o un episodio oscuro. Quali i personaggi, gli interessi occulti e le camarille che, nell'ombra, stanno dietro ad intrighi politici o finanziari. E' proprio grazie a questa dietrologia che ci si interroga su quali fossero i protettori occulti della multinazionale di Collecchio. Si sa di una solida amicizia tra il patron Calisto Tanzi e Ciriaco De Mita. Gia', ma la stagione politica di De Mita conobbe il suo fulgore una ventina d'anni orsono con la Presidenza del Consiglio del leader irpino. Ora non ne rimane che uno sfocato ricordo. Resta quindi attuale il rovello: quale protezione politica o istituzionale ha consentito alla multinazionale del latte di stampare obbligazioni carta straccia incassando denaro fresco poi volatilizzatosi? Come mai mentre la politica italiana buggerava gli allevatori conferendo quote latte irrisorie, la multinazionale del latte importava allegramente grandi quantita' del bianco alimento? Le domande si intrecciano e rimangono senza risposta. Rimarranno tali fintanto che non si riuscira' a dare risposta al primo quesito: chi c'e' dietro? |
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5/1/04 CENTROSINISTRA IN VANTAGGIO : CENTRODESTRA CON L'ARMA SEGRETA. I sondaggi piu' recenti mostrano che il centro sinistra e' in lieve vantaggio sul centro destra. Ciononostante, tra le numerose fazioni che si contendono una qualche egemonia all'interno dell'arcipelago del centro sinistra il clima e' tutt'altro che buono. Prova ne sia che seguita a latitare la scelta di un leader unico cosi' come latita l'accordo su molti aspetti delle questioni di fondo: dalla politica estera sino alle scelte in campo economico e finanziario. C'e' un'unica cosa sulla quale, anche se non lo ammetteranno mai, sono tutti d'accordo. Questa: la ripresa dell'economia pare ora molto vicina. I segnali sono molteplioci e tutti incoraggianti. E' quindi logico pensare che il Governo Berlusconi, nella seconda meta' della legislatura, si giovera' di quella vivacita' economica internazionale che e' sino a qui' mancata. Ecco allora che acquista significato la frase pronunciata da un autorevole leader della sinistra e per giunta esperto di economia: "se la ripresa economica coincidera' con la fase finale della legislatura, questo governo non lo manda a casa piu' nessuno......" |
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29/12/03 TANGENZIALI MILANESI AD USO DEI DIMOSTRANTI. E' ormai divenuto uno sport nazionale! Sto parlando del blocco delle tangenziali milanesi da parte di un campionario assortito di dimostranti. Hanno iniziato i Cobas della ex Alfa Romeo imitati poi dagli allevatori che protestavano per le quote latte, sino ad arrivare, nei giorni scorsi, ad un blocco perpetrato dagli espositori di un mercatino (quasi tutti abusivi) che protestavano per il progetto del Comune di S.Donato di trasferire in altra area il mercatino in questione. Accade insomma che i manifestanti abbiano compreso prima delle amministrazioni che qui' hanno governato per decenni, che il sistema viario milanese e' al collasso e che e' sufficente bloccare una tangenziale per ottenere l'effetto di un sasso gettato nello stagno: cerchi concentrici di ingorgo interessano un'area molto piu' ampia e la protesta avra' una eco molto piu' vasta. In mezzo a tutto questo caos gli utenti gabbati dalle precedenti amminitrazioni che, con risibili pretesti ambientalistici, si sono sempre opposte a qualsivoglia adeguamento della rete viaria al volume di traffico. Ora, oltre al danno di una rete viaria inadeguata, anche la beffa di essere intrappolati come sorci dai manifestanti e in assenza di qualsiasi percorso alternativo. |
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22/12/03 TRASPORTI URBANI: UNO DEI MOTIVI DEL CAOS. Il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri e' stato molto sofferto e ha mostrato profonde crepe che mettono in discussione la funzione stessa del sindacato. In aggiunta, e visto che sono occorsi due anni per rinnovare un contratto scaduto, occorre chiedersi come mai le aziende municipalizzate di trasporto non fossero in grado di sostenere gli oneri economici derivanti da un nuovo contratto. La risposta e' molto semplice: la situazione economica delle varie municipalizzate risulta appesantita dai mancati introiti dovuti ai "portoghesi". Si verifica cioe' essere piuttosto elevato il numero di passeggeri che non pagano il biglietto. Inutile aggiugere che che il fenomeno riguarda prevalentemente i giovani e gli extracomunitari. Resta quindi da interrogarsi sui motivi che inducono le aziende di trasporto urbano a lasciar gettare nel caos intere citta' a causa degli scioperi unicamente per non saper (o voler) esigere il pagamento del biglietto da parte della totalita' dell'utenza. |
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19/12/03 A PAGARE E' SEMPRE IL CITTADINO. Il Governo ha deciso: il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri sara' finanziato dall'accisa sulla benzina. Detto in modo piu' chiaro non vi sara' alcuna riduzione del prezzo dei carburanti dovuto all'incremento di valore dell'euro rispetto al dollaro. I maggiori introiti saranno utilizzati per finanziare questo rinnovo contrattuale. Nel rallegrarsi per la felice conclusione della vertenza non ci si puo' esimere dal notare che a rimetterci e' sempre il comune cittadino che, oltre ad aver dovuto subire le angherie degli scioperi selvaggi, ora si vede sfumare la possibilita' di una congrua riduzione dei prezzi dei carburanti dovuta al minor valore del dollaro con il quale paghiamo le importazioni del greggio. |
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18/12/03 LA POESIA E LA PROSA. La bocciatura della legge Gasparri da parte del Quirinale risponde certamene ad una volonta' di muoversi con estrema cautela nel delicatissimo campo della informazione. Appare tuttavia strano che, ad un certo punto, la vicenda televisiva si mescoli con la supposta esigenza di un rimpasto di governo del quale il Paese non ha certamente bisogno. Pare infatti che alcune componenti della maggioranza di governo pongano al Premier richieste in questa direzione per continuare a sostenere in Parlamento la legge Gasparri emendata con i suggerimenti quirinalizi. E' poi ancora piu' strano il fatto che uno dei due partiti che avanzano queste richieste sia AN (l'altro e' l'Udc), dal momento che l'estensore della legge medesima, il ministro Gasparri, appartiene proprio ad AN. Il panorama complessivo rimanda a quello della prima Repubblica , dove si mescolavano alti momenti di ricerca di pluralismo e bassa cucina politica. Il tutto in un tourbillon di girotondisti che esultano per una bocciatura il cui primo effetto pratico sara' quello di sottrarre ai meno abbienti un terzo della programmazione televisiva gratuita. |
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18/12/O3 "BALLARO'": CONDUCE FLORIS MA LA TECNICA E' QUELLA DI SANTORO. I dati sugli ascolti televisivi mostrano che il programma di Rai 3, "Ballaro'", miete successi. Pare infatti aver superato nell'ultima puntata i tre milioni e mezzo di spettatori. Ad evitare che il conduttore Floris si monti la testa, vorrei istillargli il dubbio che molti, cosi' come faccio io, guardino il programma unicamente per rendersi conto di persona di quanto possa essere fazioso il programma medesimo. La tecnica e' sempre quella mirabilmente inventata da Santoro: un pubblico amico,la parola data e tolta in funzione delle tesi del programma ed un parterre di ospiti dove prevalgano gli "amici" sugli avversari. Il tutto condito con filmati sapientemente dosati che interrompono la discussione quando prende una piega sfavorevole. Solo a titolo di esempio vorrei ricordare quanto accaduto un paio di settimane orsono, allorche' un Fassino infuriato dava del "miserabile" al sottosegretario Sacconi. La reazione di Floris fu simile a quella che il conduttore sfoggia usualmente in questi casi, ovvero il nascondersi dietro il suo vacuo sorriso. |
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17/12/03 DALLA PARTE DEI TELEUTENTI. Il rinvio alle Camere della legge Gasparri rischia di trasformarsi in un danno per due categorie di persone. La prima categoria e' costituita dal migliaio di dipendenti di Rete 4 che vedono, a causa del rinvio, addensarsi grosse nubi sul proprio posto di lavoro. La seconda categoria e' invece quella dei teleutenti. Un paio di milioni di persone che fruiscono abitualmente dei programmi di Rete 4 e che si vedono,di colpo, ridurre l'offerta di programmi televisivi. Programmi televisivi, quelli di Rete 4 che, contrariamente a quelli della Rai e a quelli di un grande editore televisivo che si sta affacciando nel panorama televisivo italiano, sono completamente gratuiti. La bocciatura della Gasparri finira' quindi per penalizzare proprio le categorie meno abbienti. Le stesse categorie che dovrebbero essere difese da quelle forze politiche che, viceversa, gioiscono per la bocciatura. Resta sempre da chiedersi come mai un sistema che, con i suoi pesi e contrappesi dovrebbe fornire garanzie a tutti, finisca invece per penalizzare una categoria debole, quella degli anziani "teledipendenti" che, in assenza di correttivi, vedranno ridursi l'offerta di programmi televisivi gratuiti. |
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16/12/03 "QUASI GOL!" "Quasi gol", era il grido che talvolta lanciava il capostipite dei cronisti sportivi: l'indimenticato Nicolo' Carosio. Ora lo stesso concetto e' stato ripreso da alcuni sindacati che dichiarano frequentemente un "quasi sciopero". Accade cioe' che, annunciando uno sciopero, si riesca comunque a penalizzare una incolpevole utenza anche se, all'ultimo minuto, lo sciopero viene revocato. Non tutti e non sempre sono infatti in grado di mutare all'ultimo momento i propri programmi in funzione del calendario delle agitazioni sindacali. Cio' e' quanto e' accaduto nella giornata di lunedi 15 dicembre. A Milano infatti la minaccia di uno sciopero "selvaggio" dei mezzi pubblici ha indotto molti a prendere un giorno di ferie al fine di evitare disagi. Era infatti ben presente il ricordo di quanto accaduto il 2 dicembre, allorche' lo sciopero selvaggio ci fu realmente e si accompagno' ad una pioggia battente regalando ai milanesi una giornata da dimenticare. |
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15/12/03 LA SINISTRA E LA FINE DI SADDAM. Non si sono ancora spenti gli echi della notizia riguardante la cattura di Saddam Hussein che gia' la sinistra nostrana avenza i suoi distinguo. "Ottima notizia, ora si acceleri il trasferimento della sovranita' ad autorita' civlili irachene", recita Fassino, mentre Bertinotti parla di "violazione del diritto internazionale". "La sostanza politica non muta" chiosa Angius. "La situazione e' mutata e bisogna prenderne atto", aggiunge Parisi. Pssata quindi la legittima soddisfazione per l'epilogo della vicenda di Saddam Hussein, occorre ora aspettarsi una valanga di critiche per quanto attiene la "gestione" del personaggio. Attendiamoci critiche quale che sia il tipo di tribunale che lo andra' a giudicare e prepariamoci ad una serie infinita di ulteriori distinguo sulla conduzione del processo che verra'. Gli antiamericani in servizio permanene effettivo sono gia' all'erta. Non vedono l'ora di andare alla ricerca di qualche sofisma per denigrare quello che, con ogni evidenza, e' un grande successo degli Usa e di questa Amministrazione. |
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7/1/04 L'OCCASIONE STORICA PER I SINDACATI. La protesta degli autoferrotranvieri che non accettano il contratto firmato dalle piu' importanti Confederazioni Sin- dacali puo' essere una occasione storica. L'occasione, per i sindacati, di comprendere che si e' conclusa una fase durata decenni all'interno della qua- le i sindacati medesimi hanno interpretato il loro ruolo unicamente come quello di succursali dei partiti della sinistra. E' tempo invece, e i fatti lo dimostrano, che i sindacati si occupino degli interessi reali dei lavoratori stimolando il governo ad abbracciare orizzonti piu' vasti che mettano in discussione quelli che sino ad ora sono stati dei tabu', ovvero, a titolo di esempio, le gabbie salariali ed i costi connessi agli oneri versati allo Stato dalle aziende per contributi vari legati alla gestione del personale. Se i sindacati non si occuperanno di questo (cosi' come pareva aver fatto ad un certo punto la Cisl di Pezzotta), si ritroveranno in una perdita progressi- va di ruolo, di fronte a Cobas sempre piu' aggressivi e saranno costretti an- cor piu' di quanto accada ora, a barcamenarsi tra scioperi selvaggi, precet- tazioni continue e reazioni furibonde degli utenti. |
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6/1/04 DOPO IL CONFLITTO D'INTERESSI, IL CONFLITTO DI COMPETENZE. E' stabilito: entro la fine di gennaio si terra' alla Camera la votazione sulla proposta di legge volta a consentire al Capo dello Stato di concedere la grazia a Sofri. Posto che questa grazia non sara' concessa per motivi umanitari (non l'ha chiesta l'interessato, non l'han- no chiesta i suoi familiari), si creera' una curiosa situazione per quanto at- tiene un possibile "conflitto di competenze". Il Capo dello Stato infatti, essendo anche Presidente del CSM ovvero l'organis- mo di autodisciplina dei magistrati, si trovera' a firmare un provvedimento di grazia che avra' come effetto immediato l'annullamento dei dispositivi di condanna comminati dopo ben sette processi. A far disattendere quindi le deci- sioni di diversi magistrati sara' la stessa personalita' che, in qualche ma- niera, puo' essere considerata come il Capo Supremo di tutta la magistratura, ovvero il Presidente della Repubblica. Si andra' insomma appalesando che non vi e' in Italia solo il "conflitto di interessi". Vi puo' essere anche, come in questo caso, un "conflitto di compe- tenze". |
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5/1/04 IL MESSAGGIO PRESIDENZIALE TURBA LA SINISTRA. Il Presidente Ciampi e', evidentemente, sempre lo stesso: e' lo stesso che poche settimane orsono conquisto' il plauso della sinistra rinviando alle Camere la legge Gasparri; e' lo stesso che, con il messaggio di capodanno, ottiene dalla sinistra commenti tiepidi o, addirittu- ra, ironici. Uno dei passaggi che piu' ha turbato il variegato arcipelago della sinistra e' quello in cui il Presidente raccomanda ai giovani di provare ad andare a let- to presto la sera. Eh no, Signor Presidente ! La sinistra preferisce giova- ni che si ritirino tardi, magari un po' "fumati" e che il mattino indulgano a lungo tra le braccia di Morfeo. Questo invito ad andare a letto presto puo' persino apparire, orrore, come qualche forma di miltarismo. Non se la prenda, Signor Presidente: sic transit gloria mundi. Da questa sinis- tra, politicamente s'intende, c'e' da aspettarsi di tutto. |
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5/1/04 AUTOSTRADE: AUMENTO DEI PEDAGGI. Con una solerzia degna di miglior causa la Societa' Autostrade annuncia, dal primo gennaio, una serie di aumenti dei pedaggi. Credo che cio' fornisca la giusta occasione per ricordare quanto accade nella vicina Svizzera dove l'acquisto di un bollino autoadesivo del costo di poche decine di migliaia di vecchie lire, da' il diritto di percorrere l'intero sis- tema autostradale in lungo ed in largo per un anno intero. Nel Bel Paese inve- ce, chi come il sottoscritto percorra quotidianamente le sole tangenziali mi- lanesi per immettersi sulle autostrade, si trova a fine anno a sostenere un costo che si aggira intorno ai due milioni di lire. La sproporzione e' evidente e si aggiunge al rammarico di dover utilizzare un sistema tangenziali-autostrade ampiamente insufficente e perennemente intasato. Oltre al danno di un esborso esagerato anche la beffa di continue perdite di tempo bloccati in interminabili e quotidiani ingorghi di traffico. E' forse il caso, a questo punto, di vestire i panni dell'umilta' imparando dagli svizzeri come si fa a gestire un sistema autostradale con efficenza e, soprattutto, con costi contenuti. |
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5/1/04 IL "CORSERA" VUOLE BERLUSCONI IN IRAK ! Prima c'e' stato il partito delle toghe. Poi c'e' stato il partito del conflitto d'interessi. Poi quello dei girotondi e quello degli scioperi generali. Tutti "partiti" che, in un modo o nell'al- tro, lavoravano per "mandare a casa" il Cavaliere. Posto che nessuno di questi "partiti" ha raggiunto qualche apprezzabile risul- tato nella direzione sperata, se ne viene ora creando un altro che cerca di aggirare il problema puntando su altri mezzi. E' il partito di quanti chiedono che il Cavaliere vada in visita ai nostri mi- litari dislocati in Irak. Una azione, insomma, come quella di Bush o di Blair che non hanno fatto mancare alle loro truppe cola' dislocate il calore di un abbraccio del Capo dell'esecutivo. A capo di questa cordata di caldeggiatori c'e' il Corriere della Sera che, un giorno si e l'altro pure, preconizza un viaggio del Presidente del Consiglio per rincuorare il nostro contingente. C'e' solo una piccola differenza: sia Bush che Blair hanno effettuato un velo- ce raid nel massimo della segretezza e non informando neppure le proprie mo- gli del progetto. Qui da noi, invece, le fanfare della stampa, preannuncian- do questo viaggio, lo rendono , di fatto e con ogni probabililita', presso- che' irrealizzabile. |
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