Matsuo Bashô: Oku no Hosomichi
 


"L’angusto sentiero del nord"
di Matsuo Basho

traduzione dal giapponese di Nicolas Bouvier
traduzione italiana e note di Cesare Barioli
per gentile concessione di A.I.S.E.
(Associazione Italiana Sport-Educazione)

Premessa

La poesia giapponese nasce nel primo millennio dalla grande esperienza cinese. Ma l’hai-kai (o haiku, o hokku) è un’espressione esclusiva dell’arcipelago. Sono sempre tre linee di cinque, sette, cinque sillabe, alcuni sono vere miniature, altri offrono audaci accostamenti, ma ve ne sono di puramente fantastici. Queste poesie furono coltivate principalmente da Basho e ancor oggi, dopo trecento anni, nell’anniversario della sua morte, il 12 ottobre si svolge il Basho-ki, festival dell’haikai, in un padiglione dove il ritratto del poeta è esposto su un altare, viene bruciato incenso in suo onore e si svolge una gara di poesia.

Il poeta Matsuo Basho viaggiava per ampliare gli orizzonti della sua poesia e avere una visione più profonda della realtà. Da Edo, sua città natale, compì tre pellegrinaggi poetici. Nel 1684-85 si diresse verso ovest, visitando Nagoya, Nara e Kyoto. Questo viaggio è descritto in un diario intitolato Nozarashi-kiko (Relazione di viaggio sotto la pioggia e il vento, 1685). Più tardi scrisse il breve Kashima-kiko (Una visita al santuario di Kashima, 1687). E nello stesso anno il poeta ripartì per un lungo viaggio a occidente; questa volta visitò Suma e Akashi sul Mare Interno e rientrò ad Edo attraversando le montagne, passando per Sarashima, nelle Alpi giapponesi. Questo viaggio è descritto in due diari poetici, Oi-no-kobumi (Frammenti di fagotto, 1688) e Sarashina-kiko (Una visita al villaggio di Sarashina, 1688). Nella primavera del 1689 Basho partì per il suo viaggio di poesia più lungo e creativo nelle zone del Giappone settentrionale. Percorse 2.500 chilometri in 156 giorni. Dal viaggio nacquero alcuni dei suoi haiku più belli raccolti nell’Oku-no-hosomichi (Lo stretto sentiero nel profondo del paese, che noi traduciamo: L’angusto sentiero del Nord, 1694).

CAPITOLI

  1. Prologo
  2. Partenza
  3. Soka
  4. Gozaemon il Buddha
  5. Nikko
  6. Kurobane
  7. Sesshoseki, la “Pietra che uccide”
  8. Il salice di Saigyo ad Ashino
  9. La dogana di Shirakawa
  10. Sukagawa
  11. Paludi di Asaka
  12. La pietra da stampa di Shinobu
  13. Il castello di Sato a Maruyama
  14. Iizuka
  15. Kasashima
  16. Il pino di Takekuma
  17. Sendai
  18. La stele di Tsubo
  19. Sue-no-Matsuyama
  20. Shiogama
  21. Matsushima
  22. Zuigan-ji
  23. Ishi-no-maki
  24. Hiraizumi
  25. Shitomae-no-seki
  26. Natagiri-toge, “il Passo della serpe”
  27. Obanazawa, “la Valle delle canne argentate”
  28. Il tempio in cima alla collina
  29. Oishida, o la grande pietraia
  30. Il fiume Mogami
  31. Haguro-yama
  32. Gassan e Yudono-yama
  33. Sakata
  34. Kisakata
  35. La strada del Nord
  36. Nago-no-ura
  37. Kanazawa
  38. Tada
  39. Nata-dera
  40. I bagni di Yamanaka
  41. Zensho-ji
  42. La strada di Eihei-ji
  43. Fukui e Tsuruga
  44. Ogaki
  45. Epilogo

Oku no Hosomichi, por Yosa Buson (1716-83) Una sola pantalla de seis-pliegues; la tinta y el color ligero en el papel: 139.3 x 349.0cm Museo de Arte de Yamagata

Yosa Buson (1716-83)
Buson tambien visito lugares en el noreste de Japon, afamado en el diario de viaje de Basho, preparo varias pantallas y pergaminos ilustrados, incluido el texto del Oku no Hosomichi
"El camino estrecho de la parte interna"
Una sola pantalla de seis-pliegues; la tinta y el color ligero en el papel: 139.3 x 349.0cm
Museo de Arte de Yamagata

 

Mas informacióm de : Oku no Hosomichi
 


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