Lasciammo il monte Haguro, per raggiungere la cittadella di Tsuruga-Oka (“Collina della
gru”) su invito del samurai Nagayama Ujishige, nella cui casa componemmo non meno di
trentasei strofe di “versi legati”. Il mio discepolo Zushi Sakichi, sceso con noi dalla
montagna, era della partita. Poi raggiungemmo per via d’acqua il porto di Sakata, dove ci
ospitò il medico En’an Fugyoku.
La freschezza della sera
scende dal monte Haguro
fino alle spiagge ventilate
Nel mare
Va a rinfrescarsi il Mogami
nel torrido giorno d’estate |