Fidandoci delle indicazioni di Kaemon seguimmo una pista che serpeggiava tra le colline e si
chiamava: “Lo stretto sentiero verso l’ultimo Nord”. Passammo dove germogliano i giunchi
di Tofu, che la poesia classica ha spesso cantato. Ancora oggi si intrecciano stuoie di questo “giunco a dieci punte” da offrire al signore del maniero.
La stele di Tsubo si trova nella cinta muraria del castello di Taga, nel villaggio di Ichikawa,
alta sei piedi e larga tre. Era coperta di lichene e di muschio, che ne rendevano difficile
decifrare l’iscrizione. Comunque stabiliva le distanze dei confini della provincia nelle quattro
direzioni, e poi: “Questa fortezza è stata eretta nel primo anno di Jinki (724) da Azuma-Udo,
signore di Ono, generale inviato alla frontiera settentrionale da Sua Maestà imperiale. E’ stata
restaurata nel sesto anno di Tempyo-hoji (762) dal Consigliere imperiale generale Asakari,
signore di Emi e Governatore delle province di Nord-Est. Scritto nel primo giorno della
Quinta Luna” L’era Jinki cade nel regno dell’imperatore Shomu (724-749).
Tra gli innumerevoli luoghi citati dagli antichi, sono rari quelli che possono essere identificati
a colpo sicuro. Alcune montagne sono più basse, certi fiumi hanno cambiato corso
cancellando ruderi e passaggi, la vegetazione ha coperto tutto, oppure è stata sostituita da una
nuova, cambiando il paesaggio in maniera tale che di molti luoghi famosi si è addirittura
perso il ricordo. Ma in questo caso non ci sono dubbi: questa stele eretta quasi mille anni fa è
un testimone vero e sincero del passato. Aver avuto la possibilità di vederla e di toccarla
basterebbe a giustificare questo viaggio azzardato. In questo momento di incomparabile
felicità piangevo di gioia dimenticando le fatiche del cammino. |