L’indomani di buon’ora facemmo devozione al santuario di Shiogama, ricostruito da
Masamune signore di Date (1566-1636, divenne cristiano e in seguito abiurò secondo il
volere dell’Imperatore; questa famiglia aveva per stemma Hi-no-maru, il disco rosso del sole
su fondo bianco, che poi diventò la bandiera del Giappone), quando governava la provincia.
Le colonne hanno un diametro imponente e gli architravi splendono di rosso brillante. In cima
ad una lunga scalinata, l’edificio principale segue il rilievo della collina e le sue balaustre
laccate di vermiglio riflettono il sole del mattino. E’ cosa meravigliosa che anche lontano
dalla Capitale, in luoghi sperduti, si manifesti ugualmente la potenza dello spirito.
Davanti al santuario si vede, appoggiata ad un piedistallo, una vecchia lampada votiva in
pietra, le cui finiture metalliche portano incise queste parole: “Offerta da Izumi-no-Saburo nel
terzo anno di Bunji” (1187). Già cinque secoli! Saburo (Fujiwara Tadahira, vero nome di
Saburo, morì con Yoshitsune per tener fede alla parola data dal padre) riuniva in sé ogni
virtù: coraggio, dirittura, lealtà, pietà filiale. Ancora oggi tutti rispettano il suo ricordo. Per
questo si può affermare: “Un giorno sarà reso onore a chi oggi cammina diritto e segue i
dettami della sua coscienza ”. |