La sorgente di questo corso d’acqua sgorga nelle terre alte del Nord. Il suo corso superiore
attraversa lo Yamagata, seminato di rapide notevoli, come quella del “I-goo”, in cui gli scogli
emergono come pietre sulla scacchiera del gioco, o quella del “Falco pellegrino” in cui
l’acqua ribollente gareggia in velocità col rapace in volo. Aggirando a nord il monte Itajiki, il
Mogami si getta in mare a Sagata.
Il suo letto è profondamente incassato tra monti scoscesi e le barche lo discendono
sfiorandone la vegetazione lussureggiante. Il nostro battello era chiamato “Barca del riso”,
perché nella stagione opportuna trasporta i raccolti. Quasi davanti al luogo da cui, in un varco
attraverso la vegetazione, si vede la schiuma bianca delle cascate di Shiraito, sull’argine si
alza il padiglione Sennin-do.
Il fiume era gonfio di piogge e la navigazione si presentava azzardata.
Raccogliendo nel suo letto
tutti i temporali di giugno
come era gonfio il Mogami-gawa! |