Matsuo Bashô: Oku no Hosomichi

Soka

 

Pensare che in questo secondo anno di Genroku (1689) ho ceduto al desiderio di vedere i lontani sentieri del nord! E’ come se fossi in viaggio per l’estremo confine della terra! e un viaggio talmente malagevole da farmi incanutire; ma coi miei occhi vedrò alfine le cose di cui avevo soltanto sentito parlare. Sarò felice se tornerò, mi dicevo camminando, prendendo forza dalla speranza incerta. La sera di quello stesso giorno raggiungemmo la stazione di posta di Soka. La fatica veniva dal peso del fagotto sulla mia spalla scarnita. Avevo progettato di viaggiare leggero, solo con i vestiti addosso! Poi avevo aggiunto uno spesso telo di carta per le notti fredde, e un yukata di cotone, e una cappa di paglia per la pioggia, lo scrittoio, l’inchiostro, i pennelli, tutte cose che apparivano indispensabili e oggi mi pesano e m’imbarazzano. Senza contare i regalini d’addio, che non è corretto abbandonare.

A Yashimi visitammo il santuario della “Capanna in fiamme”, consacrato alla divinità Konohana Sakuya Hime (la bellissima Principessa-che-fiorisce-come-i-fiori sedusse il nipote della dea Amaterasu Ninigi-no-Mikoto sceso sulla terra con il tesoro di spada, gioiello e specchio per dare inizio alle dinastia imperiale), la stessa che è onorata al monte Fuji. La leggenda vuole così: quando il dio che era suo sposo rifiutò di credere che il bimbo, concepito nella loro unica notte insieme, fosse suo, lei si murò in una capanna di argilla e paglia e, appiccando il fuoco, gridò che se il bimbo si fosse salvato, questo avrebbe provato la sua innocenza. Generò allora il dio Hohodemi (“nato dalla fiamma”), e da allora la tradizione locale vuole che i versi che nascono in questo luogo contengano un’allusione al fumo. Questo mi raccontò Sora.

Altre usanze, come quella di non mangiare il pesce konoshiro, il cui odore ricorda quello della carne umana bruciata, hanno senza dubbio la stessa origine.





Partenza

Oku no Hosomichi, cuaderno de viaje, del gran Poeta de Haiku, Matshuo Bashô.

Gozaemon il Buddha

CAPITOLI

  1. Prologo
  2. Partenza
  3. Soka
  4. Gozaemon il Buddha
  5. Nikko
  6. Kurobane
  7. Sesshoseki, la “Pietra che uccide”
  8. Il salice di Saigyo ad Ashino
  9. La dogana di Shirakawa
  10. Sukagawa
  11. Paludi di Asaka
  12. La pietra da stampa di Shinobu
  13. Il castello di Sato a Maruyama
  14. Iizuka
  15. Kasashima
  16. Il pino di Takekuma
  17. Sendai
  18. La stele di Tsubo
  19. Sue-no-Matsuyama
  20. Shiogama
  21. Matsushima
  22. Zuigan-ji
  23. Ishi-no-maki
  24. Hiraizumi
  25. Shitomae-no-seki
  26. Natagiri-toge, “il Passo della serpe”
  27. Obanazawa, “la Valle delle canne argentate”
  28. Il tempio in cima alla collina
  29. Oishida, o la grande pietraia
  30. Il fiume Mogami
  31. Haguro-yama
  32. Gassan e Yudono-yama
  33. Sakata
  34. Kisakata
  35. La strada del Nord
  36. Nago-no-ura
  37. Kanazawa
  38. Tada
  39. Nata-dera
  40. I bagni di Yamanaka
  41. Zensho-ji
  42. La strada di Eihei-ji
  43. Fukui e Tsuruga
  44. Ogaki
  45. Epilogo

Bosque de Bambú, Camino del Haiku.Camino del Haiku